“Tra fiamme e gol: una notte segreta”
di
Angelo B
genere
incesti
Prefazione
Era la serata della finale di Champions League tra Paris Saint-Germain e Inter. In casa della mia giovane e bellissima cugina, l’atmosfera vibrava di eccitazione sportiva, ma sotto la superficie si nascondeva un’altra tensione, ben più intensa e proibita. Il marito era nel salotto completamente assorbito dalla partita, ignaro di ciò che sarebbe accaduto appena fuori dal suo campo visivo. Quella sera, il desiderio avrebbe preso il sopravvento.
⸻
Il racconto
Il suono della partita riempiva la casa, ma io ero in cucina con lei, distante ma incredibilmente vicino. Il calore del tramonto penetrava dalla finestra, illuminando il suo corpo giovane e sensuale. Indossava una maglietta bianca così sottile che lasciava intravedere il contorno dei seni turgidi, e quei pantaloncini corti che accentuavano la curva perfetta dei fianchi.
I nostri sguardi si incrociarono, carichi di una promessa senza parole. Lei fece un passo verso di me, avvicinandosi con un sorriso malizioso che mi fece mancare il respiro. La mano si posò sul mio braccio, lenta e sicura, mentre l’altra scivolava verso la mia nuca per attirarmi a sé.
Le nostre labbra si fusero in un bacio ardente, affamato, che sciolse ogni inibizione. Sentii la sua lingua esplorare la mia bocca, mentre le sue mani diventavano audaci, scivolando sotto la mia maglietta per sentire il calore della pelle, la morbidezza dei muscoli che rispondevano al suo tocco.
Con un movimento deciso, sollevò la maglietta fino a scoprirle il seno rotondo, che afferrai con passione. Le sue dita si intrecciarono tra i miei capelli mentre io scendevo con la bocca lungo il collo, mordicchiandolo delicatamente, risvegliando brividi di piacere.
Spostandoci verso il corridoio, i nostri corpi si sfioravano, sempre più desiderosi. Le mani di lei si insinuarono sotto i miei pantaloncini, accarezzando con delicatezza e fermezza la mia pelle, mentre io la sentivo tremare sotto il tocco.
Quando le mani scivolarono più in basso, incontrarono il suo calore umido e aperto all’eccitazione. Le labbra mi cercarono con ardore, mentre io la accarezzavo con dita esperte, sentendo il suo respiro farsi affannoso, i gemiti più profondi.
La nostra intimità si aprì in un gioco di sensazioni forti e dolci allo stesso tempo: baci che bruciavano, mani che esploravano ogni curva, ogni piega, mentre il desiderio cresceva fino a raggiungere un crescendo di piacere travolgente.
Senza fretta, con la complicità di chi sa di rischiare, ci spogliammo l’uno dell’altra, lasciando che la pelle si unisse in un contatto senza filtri. Il suo corpo caldo contro il mio, la sua bocca che cercava e donava piacere, mentre il mondo esterno si dissolveva in un silenzio ovattato.
Ci abbandonammo a quell’estasi, al ritmo lento e incalzante dei nostri respiri, fino a quando, esausti e appagati, tornammo verso la cucina con un sorriso che diceva tutto senza bisogno di parole.
⸻
Epilogo
Nel silenzio della notte, con il ricordo del piacere ancora vivo sulla pelle, tornai in salotto dove la partita era terminata da poco. Il marito era ignaro di tutto, immerso nella sua passione calcistica, mentre io custodivo un segreto ardente e proibito.
Quella sera, la finale di Champions League era stata solo uno sfondo: il vero match era stato giocato tra me e lei, un gioco di desideri e tentazioni che nessuno avrebbe potuto immaginare. E quel ricordo avrebbe continuato a bruciare, silenzioso e potente, come una fiamma segreta che nessuno poteva spegnere.
Era la serata della finale di Champions League tra Paris Saint-Germain e Inter. In casa della mia giovane e bellissima cugina, l’atmosfera vibrava di eccitazione sportiva, ma sotto la superficie si nascondeva un’altra tensione, ben più intensa e proibita. Il marito era nel salotto completamente assorbito dalla partita, ignaro di ciò che sarebbe accaduto appena fuori dal suo campo visivo. Quella sera, il desiderio avrebbe preso il sopravvento.
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Il racconto
Il suono della partita riempiva la casa, ma io ero in cucina con lei, distante ma incredibilmente vicino. Il calore del tramonto penetrava dalla finestra, illuminando il suo corpo giovane e sensuale. Indossava una maglietta bianca così sottile che lasciava intravedere il contorno dei seni turgidi, e quei pantaloncini corti che accentuavano la curva perfetta dei fianchi.
I nostri sguardi si incrociarono, carichi di una promessa senza parole. Lei fece un passo verso di me, avvicinandosi con un sorriso malizioso che mi fece mancare il respiro. La mano si posò sul mio braccio, lenta e sicura, mentre l’altra scivolava verso la mia nuca per attirarmi a sé.
Le nostre labbra si fusero in un bacio ardente, affamato, che sciolse ogni inibizione. Sentii la sua lingua esplorare la mia bocca, mentre le sue mani diventavano audaci, scivolando sotto la mia maglietta per sentire il calore della pelle, la morbidezza dei muscoli che rispondevano al suo tocco.
Con un movimento deciso, sollevò la maglietta fino a scoprirle il seno rotondo, che afferrai con passione. Le sue dita si intrecciarono tra i miei capelli mentre io scendevo con la bocca lungo il collo, mordicchiandolo delicatamente, risvegliando brividi di piacere.
Spostandoci verso il corridoio, i nostri corpi si sfioravano, sempre più desiderosi. Le mani di lei si insinuarono sotto i miei pantaloncini, accarezzando con delicatezza e fermezza la mia pelle, mentre io la sentivo tremare sotto il tocco.
Quando le mani scivolarono più in basso, incontrarono il suo calore umido e aperto all’eccitazione. Le labbra mi cercarono con ardore, mentre io la accarezzavo con dita esperte, sentendo il suo respiro farsi affannoso, i gemiti più profondi.
La nostra intimità si aprì in un gioco di sensazioni forti e dolci allo stesso tempo: baci che bruciavano, mani che esploravano ogni curva, ogni piega, mentre il desiderio cresceva fino a raggiungere un crescendo di piacere travolgente.
Senza fretta, con la complicità di chi sa di rischiare, ci spogliammo l’uno dell’altra, lasciando che la pelle si unisse in un contatto senza filtri. Il suo corpo caldo contro il mio, la sua bocca che cercava e donava piacere, mentre il mondo esterno si dissolveva in un silenzio ovattato.
Ci abbandonammo a quell’estasi, al ritmo lento e incalzante dei nostri respiri, fino a quando, esausti e appagati, tornammo verso la cucina con un sorriso che diceva tutto senza bisogno di parole.
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Epilogo
Nel silenzio della notte, con il ricordo del piacere ancora vivo sulla pelle, tornai in salotto dove la partita era terminata da poco. Il marito era ignaro di tutto, immerso nella sua passione calcistica, mentre io custodivo un segreto ardente e proibito.
Quella sera, la finale di Champions League era stata solo uno sfondo: il vero match era stato giocato tra me e lei, un gioco di desideri e tentazioni che nessuno avrebbe potuto immaginare. E quel ricordo avrebbe continuato a bruciare, silenzioso e potente, come una fiamma segreta che nessuno poteva spegnere.
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