Le Due Buche del Paradiso

di
genere
incesti

Con Nicole e Gis, solo godimento assoluto)



Prefazione

Tutto è iniziato per gioco. Una carezza fuori posto, uno sguardo che durava troppo, una tensione che nessuno voleva davvero spegnere. Nicole, la mia giovane nipote brasiliana, si era trasferita da poco. Una bomba di sensualità e sfrontatezza, con un culo da far perdere la testa e la voglia perennemente scritta in faccia. Gis, la sorella di mia moglie, la cognata, era già da anni accanto a me, elegante e misurata… almeno in apparenza.

Ma bastò una sera, uno sguardo complice, un bacio rubato, per aprire le porte dell’inferno. O forse del paradiso.

Perché da quella notte in poi, le loro due buche, la figa calda e sempre pronta di Nicole, il culo sodo e affamato di Gis, sono diventate casa mia. E io sono diventato l’unico padrone di quei due corpi, di quei due cuori, di quelle due bocche che chiedevano solo di essere riempite, forti, a turno, insieme, sempre.



Il racconto

Nicole era già in ginocchio, nuda, il sedere alto, la figa bagnata che luccicava sotto la luce soffusa della stanza. Gis si avvicinò lentamente, con eleganza e malizia, sfilandosi la vestaglia: sotto non portava nulla. I suoi seni perfetti ondeggiarono appena, il capezzolo già teso. Si inginocchiò accanto a Nicole, e mi guardarono. Le mie donne. Le mie troie. Le mie buche.

Mi sedetti sul bordo del letto, il cazzo duro che premeva contro il boxer. Nicole fu la prima a liberarlo, prendendolo tra le mani piccole ma esperte. Cominciò a leccarlo come un gelato, mentre Gis mi baciava il petto, il collo, salendo lentamente sul letto per cavalcarmi.

Me la ritrovai sopra, seduta sul mio cazzo, calda e stretta, mentre Nicole si infilava tra le sue gambe, leccandoci entrambi, aiutando la penetrazione, godendo del nostro godimento. Gis si muoveva lenta, sensuale, le mani sulle mie spalle, il respiro affannoso.

Poi la presi. Le strinsi i fianchi e la ribaltai, iniziando a scoparla come merita una puttana devota. Ogni colpo più profondo, più violento, mentre Nicole si toccava guardandoci, le dita affondate nella sua figa rasata e gonfia.

— Ora lei — dissi.
Gis si tolse da sotto di me, ancora tremante, e fu Nicole a salire sul letto.

Sapeva cosa fare: si girò subito, il culo alto, aprendosi da sola, mostrandomi entrambe le sue buche. Scelsi la sua figa, stretta, giovane, perfetta. Entrai dentro con un colpo solo, e lei urlò.

— Così zio… fammi tua… fammi male…

Le affondai dentro con forza, senza pietà, mentre Gis tornava dietro di lei, lubrificante in mano. Glielo spalmai io, piano, mentre la scopavo, finché Nicole non era pronta. Mi fermai, tirai fuori il cazzo bagnato e me lo spinsi dentro nel suo culo stretto, dilatandola centimetro dopo centimetro.

Nicole tremava. Ma non si fermava. Lo voleva. Lo chiedeva.

E quando l’ebbi tutta, mi misi a scoparla sul serio. Il suo sedere che sbatteva contro il mio bacino, le urla che riempivano la stanza, Gis che si masturbava davanti a noi.

Quando sentii che stavo per venire, uscii da Nicole e mi girai su Gis. Le feci aprire il culo, lo infilai con un solo colpo, e iniziai a riempirla mentre Nicole le leccava la figa da sotto.

Sborrai con un urlo profondo, affondando dentro Gis, mentre entrambe gemevano, una sotto, l’altra stretta a me. Ma non bastava.

Secondo round. Le misi entrambe sul letto, schiena contro schiena, in posizione da offerta. E mi alternai tra le loro due buche: cazzo nella figa di Nicole, poi nel culo di Gis. Poi nel culo di Nicole. Poi nella figa di Gis.

Un’orgia continua, una girandola di carne e fluidi, di urla e dita che affondano ovunque, di lingue che si incrociano. Alla fine venni ancora. Dentro Nicole. Nel suo culo. E rimasi lì, immobile, il mio seme che colava giù tra le sue chiappe, mentre lei gemeva come drogata.

— Sei mio, zio.
— Sono vostra — dissi.
— No — rispose Gis. — Siamo noi, le tue. Le tue due buche. Solo tue.



Epilogo

Le notti ormai si ripetono così. Ogni giorno, ogni sera, ogni momento libero. A volte una alla volta. Spesso tutte e due insieme. Nicole è diventata la mia piccola ninfomane. Gis, la cognata-moglie-amante, si è trasformata nella mia troia personale, fiera e sottomessa. Nessuna gelosia, solo complicità. Un sodalizio perfetto.

Le due buche sono sempre pronte, sempre aperte, sempre calde. E io, semplicemente, non ho più bisogno di niente.
scritto il
2025-05-31
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