Emma #1

di
genere
etero

È una stanza in un appartamento decrepito, con la moquette rossastra sbiadita, la carta da parati démodé e le pareti fatte di niente.

C’è uno specchio di quelli antichi che ci si rimira a figura intera, però, e averlo qui presenta alcuni lati positivi.

Per esempio, ora sto sbirciando Emma che mi fa gli squat sul cazzo.

Sta a cosce spalancate e va su e giù, dandomi la schiena e decidendo lei la misura mente io sono un aggeggio un po’ inerme stravaccato tra il letto e il pavimento.

Ma mi godo il momento, anzi spalanco anche le braccia lungo il bordo materasso come un Cristo al quale stanno facendo un bel servizio.

Emma si è regalata almeno un paio di orgasmi scopandosi così.

Incrocia lo sguardo col mio. Sorride, dispettosa mi accarezza i testicoli gonfi.

Quasi cedo. Anzi: sono proprio tentato. Volentieri la riempirei qui e ora, contemplando lo spettacolo per poi farmi sbrodolare addosso tutto.

«così vengo»
«si?»
«hm-hm»
«e dove»
«in faccia, che ne dici»
«mica devi chiedere»

Si disarciona, mi tiro su e lei s’inginocchia obbediente. Non c’è nemmeno bisogno che me lo preda in bocca, un paio di colpi di mano a pochi centimetri dalle labbra per una conclusione potente.

Emma si ammira allo specchio in questo stato e si regala un altro orgasmo.

La mattina dopo esce dalla doccia mentre mi sto stiracchiando con la grazia di un orso.

«fatto bei sogni?», chiede distratta rimestando tra i cassetti.
«hm. Boh. perché?»
Con la testa fa cenno all’evidente rigonfiamento dei miei boxer.
«ah!»
«faccio io»

Arriva e me li cala. Nel tornare su mi dà un bacetto veloce in punta, poi mi si posiziona dietro. Si schiaccia alle mie spalle e l’umidità dell’asciugamano che la fascia a mala pena mi manda un brivido fresco.

Mi accarezza passando l’indice sull’asta, lenta, dal glande in giù e poi di nuovo.

«da qui non è così minaccioso»
«è… minaccioso?»
«mammamia. dovresti vederlo quando gli sto sotto e lui è pronto a spruzzarmi, che roba che è»

L’effetto delle sue parole è evidente. Passa ad impugnarmi stretta continuando a sussurrarmi sconcezze. È una sega inattesa, rompe il grigio mattutino che si affaccia dai vetri.

«Che prospettiva questa»
«piace?»
«pensavo ieri com’è, da quassù quando mi schizzi»
«una meraviglia»
«si?»
«la cosa più bella del mondo»
«allora voglio vederla anche io»

Mi manipola con una lentezza inversamente proporzionale alla mia eccitazione, che cresce spasmodica.

«se vuoi la prossima volta facciamo un video e poi ti faccio vedere»
«hmmm»

Chissà se è una fantasia che la stuzzica davvero. Sono le sue mani che mi obnubilano, o forse non è per quello, ma ne tiro fuori una pure più grave.

«oppure...»
«oppure che vuoi fare?»
«oppure ti metti qui come stai adesso, troviamo una che gioca con noi, e lo fai tu»
«ahhhh… ecco che idee hai»
«quelle che mi fai venire tu»
«hai capito…»

Ma non s’incazza, non esita, continua costante ed imperterrita. Però mi sento di puntualizzare.

«voglio che lo fai tu - che mi fai esplodere tu su di lei»
«si? e io so anche chi ti piacerebbe»
«sentiamo»
«Roberta scommetto - il movimento di Emma si fa più intenso ora, mentre la sua amica entra nel quadro - pensa un po’, con quel nasino con le lentiggini tutta sporca»

Opzione interessante. Roberta ha un corpo che non passa inosservato: sotto la chioma riccia e crespa ha occhi verdi che ora mi immagino in attesa; un bel paio di tette che sembrano troppo pesanti per il suo vitino morbido.

«ora che mi ci fai pensare…»
«ah si? Ci pensi ora?»
«ci sto pensando proprio adesso»
«lei non l’ha mai fatto»
«tu lo sai?»
«io lo so. Me lo ha detto lei»
«ma che vi dite?» - ormai il mio è un mugugno. Ansimo, biascico, noto che sto ormai sgocciolando.
«le ho detto che è una cosa potente, che dovrebbe provarla. Che io ci impazzisco»

Con questo scorcio di confidenze buttato lì a mezza bocca sento i muscoli tendersi in uno spasimo che sale dai testicoli e scorre in su veloce.

«qui - mi fa Emma - falla qui sullo specchio», e mi fa avvicinare un po’, puntandomi a pochi centimetri.
Guardiamo insieme lo sperma colare giù lungo il vetro, mentre lei dà quegli ultimi colpi che servono a svuotarmi tutto.

«Sto colando anche io», dice.
scritto il
2025-04-03
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