Segreti in famiglia 3 - L'iniziazione da santarella a troia

di
genere
incesti

L'approccio a quel tipo di sessualità così particolare e trasgressivo della famiglia, non era stato uguale per tutti i suoi componenti e dunque, non tutti vivevano le proprie passioni ed i loro perversioni allo stesso modo.

La nonna era stata educata da una famiglia rigorosamente cattolica e praticante, con tutti i limiti e le ipocrisie imposte da quella fede nata e sviluppatasi nei secoli tra mille contraddizioni e mille scandali.

Era nata che già sembrava un bambolotto che scoppiava di salute.

Vivace e piuttosto incline ai sorrisi ed al piacere del contatto fisico.

Impazziva quando la mamma o il papà l'abbracciavano tempestandola di bacini e carezze.

Tutto era cambiato nell'atteggiamento dei genitori quando, non ancora adolescente, subiva uno sviluppo precoce con le forme che andavano modellandosi come quelle di una bambina più grande.

Come avviene spesso a quell'età, i bambini erano incuriositi mentre le bambine la prendevano in giro per quelle tettine così sviluppate e quelle forme "da grande".

Un corpo già carico di promesse con un viso tondo, labbra carnose, occhi grandi di un nero profondo e capelli folti e indomabili.

Quella figura già così femminile, aveva preoccupato molto i genitori che avevano cominciato a metterla in guardia da tutti i pericoli morali ai quali la sottoponeva quel corpo così provocante.

Lei era ancora una bambina incapace di valutare la fortuna che il destino le aveva riservato ma, incapace anche di valutare i veri pericoli e difendersi dall'indottrinamento integralista e da "Umiliazione della carne" dei suoi genitori.

Mai vestiti colorati in grado di esaltare la sua esuberante natura e neanche abiti che ne valorizzassero le forme femminili.

A scuola era sempre stata considerata una racchia per via degli abiti tristi e trasandati e per la scarsa cura del suo aspetto.

Le uniche sue frequentazioni oltre la scuola, era la parrocchia dalla quale riceveva continue conferma delle cose che riceveva in famiglia.

Era giunta così ad un matrimonio combinato, ancora vergine e con una vera avversione per il sesso pur non conoscendone niente se non le ossessionanti raccomandazioni dei suoi sul pericolo rappresentato dai maschi e dalle tentazioni di Satana.

La prima notte di nozze era finita in bianco.

Nei giorni successivi, lo sposo, con modi gentili e misurati era finalmente riuscito a farci l'amore.

L'aveva fatta godere!

Aveva peccato!

Al ritorno dal viaggio di nozze, piangendo aveva raccontato ogni cosa alla mamma:

-Sai mamma, Luigi voleva prendermi già la prima notte ma io ho resistito. "Brava!"

Il giorno dopo però, lui ha insistito e mi ha fatto molto male ed ho perso molto sangue.

Dal giorno dopo però, avevo cominciato ad provare strane sensazioni.. mi piaceva e subito, piangevo e recitavo un atto di dolore.

Così per tutti i primi giorni.. mi piaceva sempre di più sino a che ero io a cercarlo commettendo continui atti impuri!-

La mamma la consolava e le ricordava che dopo la confessione, i peccati sarebbero stati rimessi.

Aveva così continuato a cedere alle insistenze del marito per andarsi a confessare il mattino successivo.

Dopo circa un mese dal matrimonio era rimasta incinta e da quel momento ogni attività era stata sospesa.

Anche dopo che si era ripresa dal parto, le richieste del marito si erano diradate alquanto.

La cura del bambino e gli impegni umanitari che aveva con la chiesa, le avevano fatto dimenticare quei piaceri ai quali in qualche modo si era abituata e non si era resa conto di essere vissuta nella quasi totale castità per 6 anni sino al momento cioè, in cui il bambino aveva cominciato a frequentare le elementari lasciandola improvvisamente molto tempo libero.

La prima volta che l'avevano rifatto, dopo un iniziale dolore, aveva goduto.

Aveva goduto molto!

Aveva goduto tre volte compreso quella in cui il marito gliel'aveva leccata per la prima volta.

Nel tempo, anche il parroco (Un ragazzo magrolino un po' timido) era cambiato ed il suo posto, era stato preso da un giovane allegro e dall'aspetto piuttosto maschile e dalle idee più moderne.

In confessionale lei, aveva colto l'occasione per raccontare al prete tutta la sua storia sino a quel giorno in cui tra le lacrime, gli aveva raccontato dei terribili peccati di quella notte in cui il marito gliel'aveva leccata e persino messo in bocca facendola quasi vomitare.

Il parroco l'aveva consolata cercando anche di mitigare la gravità di qui peccati prima di assolverla.

Il giorno dopo come sempre, alle 14 era andata in chiesa per svolgere i suoi compiti.

Poco dopo era stata avvicinata dal parroco che l'aveva invitata a raggiungerlo in canonica.

Comodamente seduti su delle poltroncine, il prelato le aveva spiegato che il sesso era un dono di Dio e che dunque, non era da considerare un peccato se fatto con amore e con passione senza fare del male a nessuno.

Dunque lei doveva capire se col marito vi era ancora amore e soprattutto passione.

Quel discorso l'aveva sconvolta e per tutta la settimana non era andata in chiesa ed aveva rifiutato tutte le avances del marito.

Il lunedì successivo, era andata lei stessa a trovare il parroco direttamente in canonica e quando ne era uscita, aveva la fica in fiamme, le mascelle doloranti ed il buco del culo sfondato.

Aveva da poco compiuto 26 anni ed in quelle 4 ore, aveva recuperato tutte le lezioni di sesso che aveva saltato nella sua vita.

Da quel momento era diventata l'amante del prete e con lui, aveva intrapreso un lungo percorso sessuale le avrebbe fatto scoprire tutti i piaceri di cui si era privata sino ad allora.

Era una donna diversa, cambiata in quasi tutto mantenendo solo la capacità di mentire che, l'ipocrisia cattolica le aveva inculcato.

Dunque, agli occhi dei conoscenti, dei familiari e persino del marito, era rimasta la donna pia, bigotta, asessuata e timorata di Dio mentre, varcando la soglia della canonica, liberava ed esibiva il procace corpo in tutto il suo splendore ed assumendo la nuova personalità di femmina senza freni, si offriva al piacere del prete di chiunque altro le piacesse:

"Santerella fuori e troia assatanata dentro!"

Il marito aveva vissuto tutt'altra storia.

Una famiglia borghese, benestante con interessi laici nella chiesa.. una famiglia affidabile e perbene, insomma!

Il ragazzo era cresciuto ed educato in un ambiente libero.. velatamente libertino.

Un bel ragazzo, intelligente, fisicamente prestante e dall'aspetto piuttosto virile.

Le ragazze stravedevano per lui.

Aveva da poco superato la maggiore età quando, per una circostanza che spiegherò nel prossimo capitolo, il padre gli aveva fatto un pompino con ingoio.

segue


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2024-02-01
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