Una ordinaria giornata da domestico di una MILF - parte 4^

Scritto da , il 2022-05-03, genere dominazione

La Signora è appena salita in macchina. Mi ordina di riportarla a casa. Dal retrovisore vedo i suoi occhi che mi fissano. Tanto per cambiare è arrabbiata. Ma lo sembra più del solito. Io abbasso lo sguardo perchè presagisco aria di tempesta. Per sciogliere la tensione provo il dialogo: “Signora, ha pranzato bene?”
Lei: “Non sono cazzi tuoi e che cos'è sta confidenza? Tu parli solo se te lo concedo io...pensa a guidare, stronzo!”
Io: “Si...chiedo perdono Signora...mi permetta solo di ringraziarla per avermi concesso di andare al bagno e magiare qualcosa...grazie”
Lei prima di rispondere aspetta qualche secondo. Poi sempre con quello sguardo penetrante, mi fa: “Chi cazzo era quella troietta cinese con la quale stavi parlando nel parcheggio?”
Io: “Nel parcheggio, Signora?...”
Lei: “Si nel parcheggio...non fare lo scemo con me che dalla sala del ristorante si vede tutto...o anche se guidi ti mollo un ceffone che ti spiaccico quella faccia di merda che hai sul vetro del finestrino...chi cazzo era!?”
Io: “Si...si...ah si...no Signora, nessuno di particolare...era una turista credo giapponese, no cinese...
Lei, interrompendomi: “Che cazzo osi correggermi? Coglione! Se dico cinese, è cinese...chiaro!?”
Io: “Si, cinese Signora...ha ragione...cinese...comunque si, ripeto era solo una turista per un'informazione stradale...sono dovuto scendere dall'auto per farmi capire meglio...tutto qui...
Lei: “Una turista...si...adesso ci mettiamo ad attraccare le turiste?...perchè tu sei qui in vacanza, no?...mica al mio esclusivo servizio, certo...lui fa il latinlover con le turiste...fa il piacione con le puttanelle, sta grandissima testa di cazzo che è...ma come cazzo osi!!??...come cazzo osi a mancarmi di rispetto...come!!??”
Io: “Oh no Signora mai le mancherei di rispetto...glielo giuro sulla cosa più sacra che ho...era solo una turista...lei si è avvicinata ed io mi sono limitato a darle le informazioni che mi chiedeva...giuro, Signora...io sono soltanto suo...non oso avvicinare nessuna!”
Lei: “Guarda...testina di cazzo...quasi quasi ci credo, ma solo perchè hai detto che giuri sulla cosa più sacra che hai...è sacra per te sono io! ...ma osa solamente, non dico avvicinarti, ma solo guardare una qualunque, che non sia io o qualche mia amica a cui io ti autorizzo a servire...e ti pesto a sangue con questo tacco 12 fino farti diventare una groviera ...hai capito vero? Hai capito che sei mia esclusiva proprietà?”
Io: “Si Signora certo...non oserei mai, Signora...e poi, mi consenta, a parte che Lei è cosi bella e sexy da non farmi avere occhi e pensieri per altre...ma poi, anche volendo, sarebbe impossibile conoscere frequentare qualcuno...visto che io 24 ore su 24 sono al suo servizio”
Lei, con aria più rilassata: “Ah ci mancherebbe...allontanati da me anche di un solo centimetro senza che ti autorizzo...e anche qui vedi come ti pesto!”

Intanto siamo arrivati a casa. Faccio scendere la Signora, poso l'auto in garage e torno da Lei che mi aspetta seduta su una poltrona del suo grande e lussuoso salone. Veloce le preparo il suo solito drink e glielo servo col vassoio. La Signora mentre lo sorseggia, mi fa: “Che aspetti a togliermi ste cazzo di scarpe...bellissime, per carità...ma mi stringono i polpacci e ho un male ai piedi tremendo...muoviti, invece di stare lì impalato!”
Io subito eseguo. Sciolgo le stringhe attorno i polpacci e dolcemente le sfilo le scarpe. Inizio a massaggiarle i piedi, le piante in particolare dove sente più dolore.
Mentre la massaggio, la Signora mi fa: “Ho voglia di fare un bagno in piscina...però nell'idromassaggio...vai a preparare tutto...sbrigati!”
La lascio con le gambe stese su un puff e vado fuori nel retro della villa dove ci sono le due piscine. Una normale e l'altra accanto più piccola è una vasca idromassaggio. L'accendo. Preparo il lettino prendisole, i teli spugna, il carrello con gli aperitivi e gli stuzzichini.
Arriva lei dopo una mezz'ora. Indossa solo una vestaglietta di seta semitrasparente dalla quale si vede che è completamente nuda. Mamma mia quanto è fica e quanto me lo fa venire duro. Come può pensare che possa tradirla con qualcun altra?

Con le solite movenze sensuali, sfila la vestaglia e la lascia cadere a terra. Io la raccolgo subito. Si avvicina alla vasca, raccoglie i capelli a tuppo. Sfila le infradito, Le do la mano per aiutarla ad entrare. Si siede sul bordo e mi fa: “Sono stata in bagno...vedi di sbrigarti a fare quello che devi fare e ritorna subito, non mi lasciare troppo tempo sola...muoviti!”
La lascio che si immerge in acqua lentamente e rientro subito in casa. So di cosa si tratta. Devo pulire il bagno subito dopo che fa i suoi bisogni e non scarica nemmeno lo sciacquone, anche quello per lei è un fastidio.
Quindi salgo nella zona notte. Nel frattempo devo raccogliere, scarpe, ciabatte, vestiti, mutande e reggiseno che ha lasciato disseminati per casa, che poi dovrò sistemare o mettere nel cestino delle cosa da lavare. Questa è un'altra incombenza che devo subire, la Signora non sistema nulla, butta a terra qualsiasi cosa, sporca o pulita che sia. Io devo raccoglierla subito e decidere il da farsi, se ritardo o sbaglio decisione, vengo cazziato in malo modo.
Entro in bagno e dalla puzza mi accorgo subito che ha cagato. Ma l'eccitazione di quest'ennesima umiliazione che mi infligge è più forte di ogni nausea. Così scarico lo sciacquone, passo lo spazzolone e mi metto a pulire e deodorare tutto il bagno. Finito torno da Lei.

La Signora in vasca è completamente rilassata, immersa nell'acqua tiepida che ribolle. Fuori ha la testa, con gli occhi chiusi, appoggiata ad un supporto di gomma e un braccio nella cui mano stringe un flute, accanto sul bordo c'è un piattino di olivette. Siamo nel tardo pomeriggio estivo e c'è un'aria serena.
Appena avverte la mia presenza, apre gli occhi e mi fa: “Tutto questo tempo per pulire un bagno?...ho dovuto io...io...allungare un braccio e servirmi il prosecco e gli stuzzichini...io! Lo stai vedendo, vero?...Pezzo di cretino, inetto, incapace...non ti avevo raccomandato altro, di non lasciarmi troppo tempo sola...quanto ti odio...ma quanto...avrei una voglia di gonfiarti la faccia di schiaffi!”
Io: “Si Signora...ha ragione...le chiedo umilmente perdono...ma ho cercato di fare più presto possibile...”
Lei: “ Stronzo...quanto ti odio!!...quanto odio la tua lentezza nel servirmi...coglione inetto...spogliati ed entra in vasca e vedi di farti perdonare come piace a me...muoviti!”
Non me lo faccio ripetere nemmeno un'altra mezza volta. Mi spoglio ed entro in vasca dalla parte dei piedi. Appena mi immergo seduto, Lei mi mette i piedi sul petto. Io me li porto alla bocca ed inizio a baciarli e leccarli. Lo faccio per un bel po', poi, sempre a bacetti e leccatine, inizio a salire verso le gambe, poi le cosce. Tralascio la figa per dopo e salgo fino ad arrivare alle sue bellissime tette. Ne succhio e lecco i capezzoli. La Signora sta gradendo parecchio. Arrivo sul collo e dietro le orecchie e faccio lo stesso. La Signora va in estasi, tanto che lascia che ci baciamo appassionatamente come due normali amanti. Prima di ridiscendere verso la fica, accosto la bocca al suo orecchio e le faccio: “Signora...quanto è bella... io la amo e la adoro da impazzire...e le sarò sempre fedele e sottomesso”

Quindi scendo fra le sue cosce direzione fica. Lei intanto si è sollevata leggermente per farsi leccare meglio. Io parto con la lingua prima fra le grandi labbra e poi mi concentro sul clitoride. Lo lecco e soprattutto lo succhio con passione. La Signora raggiunge l'orgasmo mentre mi affonda le unghia fra i capelli. Poi ci cambiamo di posto. Adesso è Lei fra le mie cosce. Me lo sta succhiando con voracità. Io sono in estasi. Dopo un po' smette e mi siede sopra ingoiando completamente con la fica il mio cazzo duro come l'acciaio. Mi ordina di sbatterla. Obbedisco. Ho le sue grosse tette che mi ballano in faccia mentre la sbatto. Gliele lecco e gliele stringo con le mani. La sbatto sempre più forte e godiamo all'unisono. La Signora si accascia letteralmente su di me, mi abbraccia forte e mi fa: “Fantasticooo...mamma mia...ti sei fatto perdonare alla grande...grandissima testa di cazzo come domestico, ma come stallone sei da oscar...azzardati a dare il tuo splendido cazzo a qualcun'altra o semplicemente scopro che te lo soddisfi da solo, e ti ammazzo!!”

Scende da quella posizione, io mi alzo, lei si siede e mi fa: “Vattene adesso...preparati ad asciugarmi...sbrigati!”.
Io eseguo, mi rivesto e mi preparo con il telo steso tra le mani ad avvolgerla. La Signora non esce subito. Si rilassa qualche altro minuto fra le bolle e poi splendida come una venere, esce dalla vasca e si fa avvolgere dal telospugna. Al solito le asciugo polpacci e piedi. Poi si fa passare la sua vestaglietta, la indossa, si stende sul lettino nella solita sensualissima maniera. Mi ordina un altro drink. Mentre lo preparo Le squilla l'iphone. E' Mauro, uno dei suoi giovani tromba-amici. Lo ha invitato a cena ed è probabile passeranno la notte assieme.
Lei, mentre le servo il drink: “Vai a dire a Rosmary che ho un ospite...sbrigati e mi raccomando il menù che le ho ordinato...”.
Io: “Si Signora vado subito...”
Lei appena mi giro per andare, mi afferra per la maglietta. Mi fa un sorriso sarcastico e mi chiede: “Aspetta...non è che sarai geloso perchè ho invitato Mauro?”
Io: “Oh no Signora...non mi permetterei mai...Lei è la mia Signora e Padrona e io sono solo il suo umile servo...ha tutto il diritto di invitare chi le piace e farci quello che vuole...”
Lei: “Ah...non sei geloso di me? Quindi non è vero che ci tieni a me...che mi ami...come mi hai sussurrato prima all'orecchio?”
Io: “Ah si Signora...io la amo e l'adoro...confermo tutto...però ripeto...io sono solo il suo umile domestico...certo, se il signor Mauro o qualcun altro le facesse del male, io interverrei senza se e senza ma...guai a chi la tocca...su questo, Lei lo sa, può starne certa...”
Lei ridendo: “E bravo il mio schiavetto!!...lo so, lo so...dai che alla fine ti amo pure io...come sai anche che sei e sarai l'unico privilegiato che può starmi vicino a vita...gli altri, solo qualche botta e via...del resto un coglionazzo che posso trattare peggio di uno zerbino come te, dove lo troverei?”
Io: “Grazie Signora...grazie...è davvero un privilegio essere il suo domestico...adesso, col suo permesso, vado in cucina”.
FINE QUARTA PARTE - CONTINUA

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