Zia Marta ti adoro!!

di
genere
feticismo

C'è una cosa che mi ha sempre dato un fastidio da morire: essere definito feticista! Proprio non lo sopporto! Io questo termine vorrei proprio cancellarlo da tutti i vocabolari o comunque che si vari un decreto legge che vietasse fosse attribuito a me!
Io amo definirmi, e vorrei essere definito, un adoratore del piede femminile e un convinto assertore della supremazia della donna sul maschio. Si, perchè la mera adorazione del piede solo per ricavarci del piacere sessuale non ha senso, per me, se non viene contestualizzata in un quadro più ampio, cioè del totale asservimento ad una Donna, una Domina, al quale sottomettersi e dipendere.

Questa verità mi fu rivelata intorno ai sedici anni, dalla mia, ancora oggi, adorata zia Marta. Donna fantastica, anticonformista, libera, solare, allegra, col quale legai, ricambiato, fin da subito.
Zia Marta era la seconda moglie di zio Nicola, il fratello di mamma, che aveva sposato dopo aver divorziato dalla prima moglie. Una bella e sensuale slava quarantenne, leggermente in sovrappeso ma con le curve al posto giusto, rossa di capelli e con dei piedi curatissimi, di una bellezza che mi lasciavano senza fiato e senza...sborra, per il numero spropositato di seghe che mi facevo spiandola.

Infatti al tempo in famiglia avevamo preso l'abitudine di affittare una casa al mare per due mesi d'estate. Gli zii avevano la loro stanza proprio accanto alla mia. Tra la mia e la loro c'era una porta che le divideva. Da quella porta sentivo quando facevano sesso, ed in quel periodo freschi sposini, lo facevano tutte le sere ed io proprio da quella porta riuscivo a guardarli di nascosto dal vetro di uno spioncino piazzato in alto sullo stipite. Ricordo che chiudevo a chiave la porta della mia stanza, onde evitare intrusioni improvvise e soprattutto sgradite sul più bello”, salivo su un comò e mi godevo lo “spettacolo” facendomi delle seghe maestose!

Fu così che scoprii pure che il mio genere sessuale lo avevo ereditato proprio da zio Nicola che a letto si faceva vere e proprie scorpacciate dei bellissimi piedi di zia Marta. Glieli leccava lungamente, mentre la zia lo dominava chiamandolo schiavo e verme, poi saliva su nella fica, gliela leccava, poi la penetrava, la scopava fino a farla venire e subito dopo tornava ai piedi che zia Marta gli metteva in faccia, facendolo sborrare masturbandolo con la mano.
Ma la mia goduria era pure quando la spiavo sola nella stanza. Solitamente il pomeriggio dopo pranzo quando si andava a riposare. Zio Nicola a quell'ora era al lavoro e zia Marta sul lettone stava sola. Ma lo stesso mi regalava spettacoli divini quando si stendeva seminuda in babydoll e come muoveva quei suoi fantastici piedi, accavallandoli, roteandoli, strizzandoli e aprendoli a ventaglio. Impazzivo di più quando capitava che si metteva un cuscino sotto i piedi, come lo tormentava, come lo umiliava, sbattendoglieli e sfregandoglieli addosso. E io mi facevo segoni pazzeschi, anche due in una volta, immaginando di essere al posto di quel cuscino.

Poi, inaspettatamente, uno di quegli afosi pomeriggi di un'estate che non dimenticherò mai e che porterò sempre nel cuore finché campo, avvenne una cosa fantastica. Tutte le mie fantasie divennero realtà. Fu un pomeriggio che per una congiuntura astrale, io e zia Marta ci ritrovammo soli in casa e lei mi chiamò nella sua stanza. Quando entrai ebbi un colpo al cuore, zia Marta era particolarmente arrapante, da morire! Adagiata voluttuosamente sul letto, coi suoi boccoli rossi sciolti che le scendevano fin sulle spalline del babydoll nero che lasciava intravedere le sue curve da sballo. Stranamente, vista la stagione e soprattutto il caldo, indossava degli autoreggenti velati rossi, che le rendevano i piedi ancor più arrapanti.

“Volevo una tua opinione sul mio nuovo acquisto” mi disse, accarezzandosi proprio quegli autoreggenti, con un sorriso sornione non appena fui davanti a lei. “E' una sorpresina che voglio fare a tuo zio per questo natale” aggiunse

“Bellissimi, zia, ti stanno benissimo. Beato zio Nicola allora...” le risposi vistosamente emozionato per l'eccitazione

“Beh...in realtà li ho indossati anche per te!” mi disse fissandomi negli occhi con un sorriso malizioso : “Credi che non mi sia accorta che mi spii!? E che non immagini cosa ti tocchi mentre lo fai?” aggiunse ridendo. E ai miei tentativi di negare o tentare qualche giustificazione, aggiunse ancora: “Guarda la cosa non m'infastidisce per nulla, anzi...come donna mi gratifica, vuol dire che sono ancora una bella figa!...e poi alla tua età è normale. Vorrei solo sapere cosa ti piace guardare, cosa ti eccita?”

A quel punto abbassai ogni difesa e le confessai la mia passione per lei, per i suoi piedi, per come li usava con zio e da sola.

“Dunque, buon sangue non mente!” mi rispose divertita: “Perchè non fai vedere a zia tua, allora, cosa ci faresti tu con i suoi piedi?” aggiunse indicandoseli.

“Davvero posso, zia?” chiesi deglutendo col cuore a mille dall'eccitazione

“Certo che si...vai!” mi rispose, sistemandosi un cuscino dietro le spalle, stendendo le gambe ad incrocio.

Non me lo feci dire un'altra volta. Non mi pareva vero che il mio sogno erotico si stava per realizzare. Così eccitatissimo mi piazzai davanti a quelle meraviglie di piedi incrociati inguainati in quel collant trasparente rosso, che si sfregavano lentamente tra loro, ed iniziai ad annusarli e sbaciucchiarli.

“Ti piace, vero? Dì a zia come ti stai sentendo adesso” mi chiese dopo qualche minuto.

“E' bellissimo zia, grazie! Quanto l'ho desiderato questo momento....mi sento eccitatissimo, zia...e ce l'ho durissimo, vorrei toccarmelo...posso, zia?” risposi io facendo la mossa di abbassare i pantaloncini.

“No, non puoi...almeno, adesso non puoi. Devi avere pazienza e continuare l'adorazione, che non è solo quella dei piedi di zia, ma quella della mia persona in quanto donna! Perchè adesso non sei solo. Ci sono io e devi imparare che le cose si fanno in due!” mi rispose quasi bruscamente.

Così continuai, aggiungendo alle annusate ed ai bacetti, la lingua che facevo scorrere lentamente su tutt'e due le piante, sulle dita e su talloni e caviglie. Ero ipereccitato col cuore che mi batteva all'impazzata. La voglia di segarmi era irresistibile. La protuberanza che creava in mio cazzo nei pantaloncini sarebbe stata visibile a cento chilometri di distanza.

La zia se ne avvide e mi fece avvicinare a lei: “Abbassati i pantaloncini, zia vuole vedere come sei messo li sotto” mi disse quando fui in piedi davanti a lei sempre stesa.

Me li abbassai velocemente, non aspettavo altro, e feci venire fuori il cazzo tipo coltello a scatto. Era tesissimo e durissimo, ma non del tutto scappellato.

“Ah che bell'arnese che hai! Complimenti!” esclamò zia Marta accarezzandomelo e poi stringendolo per costatarne la durezza. Ovviamente a quei tocchi, la mia eccitazione aumentò. Menomale me lo mollò subito per rispedirmi ai suoi piedi, mentre sensualmente si toglieva gli autoreggenti, altrimenti avesse continuato un altro secondo avrei schizzato a bomba!

Quindi tornai ai suoi piedi, adesso nudi, e più odorosi di prima in quanto leggermente sudati per via del nylon delle calze, e ripresi l'adorazione a bacetti, annusatine e leccate. Nudi erano ancora più appetitosi ed erotici. E come me li sfregava sulla faccia! Un delirio di goduria! Ero ad un passo dal venirmene da solo, senza nemmeno toccarmi.

“Lo sai che con un'adorazione dei piedi così appassionata, puoi fare bagnare una donna?” mi disse come un dolce ammonimento, comprendendo che la mia eccessiva applicazione ai suoi piedi mi avrebbe portato all'eiaculazione precoce : “ma devi mantenere la calma, tenere a bada il tuo bel pisellone turgido...distrarti da lui e abbandonarti al mio volere, al volere della tua donna. E lei che ti comanda e ti permette di essere o meno un uomo!” aggiunse

“Oh si zia, voglio essere comandato da te. Voglio essere anche io il tuo sottomesso!” le replicai in tono di supplica, staccando solo per un attimo la bocca dai suoi piedi per poi riprendere l'adorazione.

“ Benissimo, zia ti accontenterà e ti insegnerà l'arte sublime della sottomissione alla donna, domina e dea...che non è per tutti, ma è per pochi eletti! Tutto il resto sono maschi involuti e grossolani, che si accompagnano a donne altrettanto involute e grossolane che li fanno così tanto stupidi da illuderli di essere loro a comandare”

“Fammi il tuo schiavo, zia!” le replicai allora

“Certo!...zia ti fa uomo! Quando la tua donna, la tua domina si bagna, cosa fa il suo sottomesso?” mi chiese, mentre continuavo voracemente a leccarle i piedi.

“La fa godere, zia...mia domina!” le risposi sotto i suoi piedi con l'espressione di un cagnolino scodinzolante.

“E allora datti da fare...il godimento della tua domina deve venire sempre prima del tuo...ricorda, tu godi perchè goda la tua domina!” mi replicò allargando le cosce per presentarmi la sua fica bagnata.

Sbaciucchiando le sue belle cosce lisce, così, salii fino alla fica e cominciai a leccargliela con la stessa passione usata per i piedi. Come se lo avessi sempre fatto, anche se era la prima volta per me. A quel tempo, al netto delle tante seghe che mi facevo giorno e notte, ero ancora vergine. Centrai d'istinto il clitoride, l'organo femminile deputato al massimo godimento. E così fu che dopo qualche minuto di leccate passionali la feci esplodere in un orgasmo spasmodico!

“Sei stato bravo, amore della zia!” mi disse soddisfatta accarezzandomi la testa: “Quanto ho goduto. Ma adesso devi tornare all'adorazione dei miei piedi. Devi essere forte e resistere alla tentazione di soddisfarti da solo. Solo la tua domina , zia tua, potrà stabilire quando lo avrai meritato e per gentile concessione te lo permetterà!” aggiunse, mandandomi di nuovo ai suoi piedi.

A quel punto zia Marta si girò, stendendosi di pancia, cosicché ebbi a disposizione entrambi le belle carnose e rugose piante da leccare. Gliele leccai lungamente e poi, facendomi un cenno con la mano, mi fece salire fin sul sedere. Allargò le cosce e mi disse di appoggiare il cazzo sulle rosse labbra della fica che carnose facevano capolino. Glielo appoggiai e lei, sollevando il bacino in modo da prenderlo meglio, volle che glielo strusciassi sopra fino a farlo entrare. La penetrai a metà. Lei iniziò a muovere il bacino avanti e dietro e con una mano da sotto si titillava il clitoride, fino a quando non venne di nuovo mordendo il cuscino. Provai un piacere inenarrabile, ma quando stavo per venire pure io, si allontanò stendendosi di nuovo.

“No perchè, zia! Perchè? Sto impazzendo dalla voglia di venire...perchè ti sei allontanata?” le domandai supplicante.

La zia si girò lentamente, rimettendosi supina. Mi guardò con aria quasi beffarda, ma in realtà sicura di quello che serbava per me e mi disse: “Sei stato bravo, zia è molto contenta di te. Adesso ti meriti il premio più ambito da uno schiavetto leccapiedi come te” aggiunse, facendomi cenno di stendermi accanto a lei al suo opposto in modo da potermi mettere i piedi in faccia.
Quindi iniziò a strusciarmeli sensualmente per tutto il viso, mentre con la mano iniziò una lenta sega, che andò gradualmente a crescere. Quei piedi in faccia mi umiliavano alla stessa maniera di come faceva con quel cuscino che invidiavo tanto. Ero nel nirvana del piacere. Ad un certo punto, zia Marta, sempre tenendomi i piedi in faccia, si chinò, me lo prese in bocca e mi spompinò con passione, sverginandomi la cappella, fino a farmi raggiungere un orgasmo per cui sborrai a bomba tutto nella sua bocca. Fu una cosa meravigliosa!

“Sei un bravo nipote e un ottimo sottomesso! Zia ti vorrà sempre al suo servizio, tutte le volte che saremo soli. Zia ti insegnerà sempre meglio come si serve e soddisfa una donna” mi promise mentre ancora mi teneva i piedi sulla faccia e io mi stavo godendo alla grande il rilassamento post orgasmo.

“Grazie zia, grazie! Grazie mia domina. E io non vedrò l'ora di sottostarti ancora...e imparare tutto da te.” le risposi quando mi liberò la faccia, per poi alzarsi e sparire dentro al bagno. Così veloce, sia mai rincasasse qualcuno, sparii pure io nella mia stanza in stato di assoluta euforia, come se avessi vinto alla lotteria di capodanno.

Se vi va di commentare sottomesso1966@gmail.com
scritto il
2025-09-22
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