Avevo una padrona 9

Scritto da , il 2021-11-25, genere dominazione

il sabato sera stavamo quasi sempre in casa o se no andavamo al cinema , sempre in tre e ci sedevamo con me in mezzo .
Loredana, se era un film emozionante, afferrava una mia mano e non la lasciava per tutta la durata dello spettacolo, mentre magari dall'altra parte Marilena si faceva baciare e coccolare come se la sorella non esistesse ed io la assecondavo! (anche io cominciavo a considerare Loredana un frigorifero? Questa domanda me la posi più di una volta)
finché un martedì sera in cui eravamo usciti a fare un giro in auto la posi anche alla Marilena, che mi rispose :- mi prendi in giro o voi uomini siete proprio così tanto tonti?-:
spiegandomi poi che la Loredana aveva preso una cotta paurosa per me e lei aveva cercato di farle capire che non era cosa, ma
:- Loredana non è normale, lo sai ed io le voglio troppo bene e aspettiamo che le passi-:
così mi rispose lasciandomi senza parole!
dall'inizio dell'inverno la Marilena aveva aggiunto una variante al nostro” gioco” di tenermi legato al letto a sua disposizione .
La notte tra il sabato e la domenica mi metteva un passamontagna che mi copriva anche gli occhi ed il naso, quindi io oltre che essere legato, ero anche secondo lei, impossibilitato a vedere, invece vedevo, poco , ma vedevo, attraverso le trame del tessuto elastico del passamontagna
qualche volta nel pieno della notte ero sicuro di aver “sentito” lo sguardo della Loredana su di me , ma essendo tutto coperto dalle coltri, avevo sempre omesso di informare Marilena
una mattina d'inverno, sentii Marilena entrare in camera silenziosamente.
abbassatemi le coltri mi toccò il pene come se lo mostrasse a qualcuno ed infatti tra le trame del passamontagna vidi Loredana che, tenendosi tutte e due le mani sulla bocca per non far rumore mi guardava con gli occhi sbarrati, io rimasi immobile, feci finta di non essermi accorto di nulla di strano, uscirono e dopo pochi minuti come se niente fosse Marilena rientrò in camera e facemmo l'amore , anche se quella volta , molto meno oscenamente, infatti non si fece neanche ripulire la sua topa dal mio sperma, io sono sicuro che c'era Loredana che ci osservava!
Io ancora una volta feci finta di nulla, costretto anche dal fatto che avrei dovuto rivelare che io ci vedevo e che l'avevo presa in giro decine di volte, fingendo il contrario!

Un sabato notte, poco dopo Natale, saranno state le tre, fui svegliato da un alterco in camera delle ragazze ci furono urla e strepiti che non capii finché non si catapultarono in camicia da notte nel corridoio
Marilena stava offendendo Loredana con epiteti il più gentile dei quali era troia accusandola di masturbarsi pensando a me e di aver mormorato il mio nome durante il fattaccio!
Loredana piangeva e singhiozzava implorandone il silenzio e affermando che stava solo sognando, Marilena venne a grandi passi verso di me con un ampio gesto mi tolse le coltri mostrandomi nudo, legato ed incappucciato (ufficialmente per la prima volta ) a Loredana urlando che era costretta a legarmi per impedirmi di masturbarmi e che Loredana doveva smettere di insidiarmi e che da ora in poi avrebbe legato anche lei , ma lei tutte le sere!!!
Poi l'aggredì fisicamente , ma senza realmente farle male , le mulinava le mani aperte davanti al viso , lei così minuta saltellava attorno alla sorella, molto più prestante fisicamente, rischiando di schiaffeggiarla, finché non cadde in ginocchio! quindi la prese per i capelli , le impose di chiedere perdonpietà, una formuletta da bambini, che erano anni che non sentivo! La Loredana si spezzò, quasi si spezzò fisicamente, cadde in un pianto dirotto ed implorò :-perdonpietà-: fra i singhiozzi
la sorella le ingiunse di baciarle i piedi, tutti e due, disse! Ottenuta anche questa umiliazione, non paga le salì a cavalcioni sulla schiena e si fece portare di peso, pungolandola con schioccanti manate sulle natiche in sala da pranzo, fecero un giro intorno al tavolo e si fece riportare in camera, al mio cospetto, io mi ero tirato su, per quanto potevo, vista la mia condizione e stavo cercando, sottovoce di imporre la calma!
Marilena mi tolse il cappuccio, e le disse, come se spiegasse la cosa ad un bambino , :- vedi? Lui è mio! Tu devi cercartene un altro!:- e detto ciò mi prese l'uccello in bocca e con un rapido frullio di lingua mi fece eccitare, io provai a schernirmi perché mi vergognavo ma lei mi fulminò con una occhiataccia e appena raggiunta da me una sufficiente erezione mi si mise sopra, dandomi le spalle e con un solo fluido movimento si impalò sulla mia verga!
Era bagnatissima!
Mentre mi scopava furiosamente, urlava alla sorella :- guarda! Guarda! lo vedi? È mio! Lo vedi? È mio! :-
cosi dicendo si era tirata su la camicia, in modo che le nostre nudità fossero esposte!
Loredana stava appoggiata al muro, quasi svenuta e si tappava gli occhi con le mani, ma con le dita aperte e guardava tutta scena, impietrita!
Io ero imbarazzatissimo, ma avevo paura di perdere l'erezione e della reazione che avrebbe potuto avere la Marilena se fosse successo e quindi strizzai gli occhi, strinsi le cosce e cercai di venire prima possibile.
appena io venni, Marilena scese dal letto e si nettò tra le cosce con tre dita e poi afferrò con l'altra mano i capelli della Loredana e strofinò la mano lorda sul viso e sulle labbra della sorella :- se non cambi idea, tu al massimo a questo puoi aspirare!:- le disse
:- adesso vai a letto, domani mattina si fanno i conti e ... cercati un altro uomo! :-
mi ricoprì, mi rimise il cappuccio, e andarono.
dopo una oretta i singhiozzi disperati della Loredana si calmarono, ed io mi addormentai
la mattina dopo fummo svegliati dalla sveglia, le ragazze si comportarono come nulla fosse successo ed io mi adeguai
appena Marilena uscì per accudire le bestie Loredana si mise in ginocchio ai miei piedi e mi implorò di non far fiato con anima viva dell'accaduto della notte. io, che non avevo intensione di far fiato con anima viva dell'accaduto della notte precedente, giurai di mantenere il segreto!
Preparati che fummo, portammo la Loredana dai suoi genitori, poi andammo a pranzo a casa mia
la settimana si svolse senza incidenti di sorta, e senza cambiamenti, se non che la Loredana era ancora più silenziosa del solito e che sia il martedì che il giovedì io e Marilena stemmo in casa solo il minimo indispensabile
il venerdì ripresi il mio trantran settimanale arrivo, lavoro, cena, due chiacchiere, a letto presto, polsi legati ma niente cappuccio .
Il sabato mattina sveglia, baci ed abbracci, due orgasmi, stavolta senza remore di essere sentiti da Loredana, ma anzi con mugolii accentuati specie da parte di Marilena poi doccia, colazione e al lavoro !
La mattinata di lavoro si svolse senza intoppi fino alle dodici, quando salimmo a pranzare la Loredana apparecchiò solo per due, alla mia muta domanda la Marilena si intromise esclamando :-LEI? LEI NON HA FAME!:-
io rimasi ammutolito! lei di solito mangiava per tre! Ci servì in piedi come una cameriera per tutta la durata del pranzo, poi intanto che noi prendevamo il caffè strozzò due bocconi in fretta e furia
dopo pranzo di norma le ragazze rassettavano ed io toglievo si e no i piatti dalla tavola. Quella volta invece io e Marilena, appena preso il caffè, scendemmo subito in laboratorio, lei rimase a rassettare.
Appena entrati in laboratorio Marilena mi prese per mano e mi portò in ufficio, cominciò a carezzarmi ed a baciarmi mi fece sdraiare supino sul divano e senza farmi togliere i pantaloni, ma solo abbassandomeli, cominciò a baciarmi il pene e lo scroto, dopo pochi minuti, finito di rassettare, credo, arrivò Loredana, suonò alla porta, Marilena con un movimento fluido, si tirò su, apri la porta esterna del gabbiotto antiintrusione che avevamo nel frattempo montato al laboratorio, fece entrare Loredana, richiuse la porta esterna e... non aprì invece quella interna, lasciando la sorella intrappolata in quello spazio angusto, da cui tra l'altro, attraverso uno spesso vetro antiproiettile poteva vederci e continuò a farmi eccitare stavolta volle cavalcarmi in un magnifico sessantanove durante il quale si produsse in mugolii assolutamente esagerati, che sono sicuro passarono lo spessore del vetro giungendo alle orecchie di Loredana, una volta soddisfatta, inghiottito tutto il mio seme, mi baciò ancora a lungo sul collo e sul viso, poi rivestiti, liberammo Loredana dalla sua scomoda posizione e ci mettemmo al lavoro come nulla fosse accaduto
la sera a cena io e Marilena facemmo la doccia, insieme, da qualche tempo il sabato sera facevamo la doccia insieme, con lei che non perdeva occasione per farmi le carezze più oscene, e le promesse più convinte di staccarmi il pene a morsi se la avessi tradita! poi ci rivestivamo in camera delle ragazze dove Marilena provvedeva alla mia igiene personale, diceva lei, controllando che fossi sempre perfettamente depilato,
Aveva smesso di radermi, adesso, dopo avermi legato le mani al collo, molto più strettamente che per la notte, usava quello strumento di tortura, chiamato ceretta, per distrarmi al momento dello strappo ferale, mimava il morso che mi avrebbe staccato il pene se la avessi tradita!
Io ero costretto a lasciarla fare, se non volevo andare in giro con un succhione in mezzo alla faccia!
Per fortuna non eravamo al giorno d'oggi e non le venne mai in mente di depilarmi, che so, anche il petto o le gambe!

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