Avevo una padrona 10

Scritto da , il 2021-11-26, genere dominazione

nel frattempo Loredana preparò la cena, poi anziché fare la doccia anche lei , come era prassi, apparecchiò e ci servì a tavola, io ero molto imbarazzato, ma conoscendo il caratterino della sorella, mi astenni da ogni commento!
Dopo che ebbe sparecchiato Marilena mi disse :-vestiti ché noi due si esce :- .
dagli occhi di Loredana cominciarono a scendere le lacrime, Marilena la guardò e le disse :-dimmi, che cos'è che vuoi?:-
Loredana la pregò di non lasciarla a casa sola, Marilena si finse magnanima e le ribadì il concetto della settimana prima, ottenendo delle reiterate richieste di perdono e che la Loredana si umiliasse ancora una volta, baciandole i piedi, stavolta ad onor del vero glieli porse uno alla volta appoggiandoli sopra una sedia, invece di farla inginocchiare!
Appena Loredana finì di rassettare la casa Marilena la costrinse ad andare a letto e, ricattandola con la promessa estortale poco prima, la costrinse a chiedere per favore di essere chiusa a chiave in camera!
Poi alzò il sedile di una cassapanca che aveva in casa e tirò fuori una cassetta vhs, che mi disse con fare misterioso essere porno!
Il videoregistratore era una novità, all'epoca costava tantissimo , ma le ragazze lo avevano comprato per Natale come regalo collettivo ed era già fornito di una decina di cassette, “la febbre del sabato sera” il più gettonato
io non mai ero andato al cinema a vedere il porno
Emanuelle 1 o 2 non ricordo bene, questo era il film, che guardammo quella sera, io in piedi appoggiato alla tavola e Marilena in piedi appoggiata a me che le strusciavo una mano sul basso ventre scendendo fino tra le gambe, mentre con l'altra mi tenevo ad una sua tettina e le sbaciucchiavo il collo e l'orecchio destro, a metà della prima scena osè lei si girò verso di me per farsi baciare le labbra, dopo un attimo eravamo già seminudi sul pavimento della casa con me che la pompavo con tutto me stesso e lei che mi abbracciava la schiena con le gambe! Ebbe un orgasmo lunghissimo e molto rumoroso, venni anche io, poi facemmo ripartire la pellicola a metà del secondo tempo eravamo di nuovo avvinghiati e stavamo facendo di nuovo l'amore, stavolta io sotto e lei sopra, poi una volta venuta, si girò pigramente nella posizione del 69 dandomi aggio per nettare per bene la sua topa
credo che se qualcuno avesse messo una cinepresa nella stanza, anche non professionale, ne sarebbe venuto un film , molto più porno di Emanuelle 1, 2 o 3!!! finito il film, Marilena mi lasciò andare a letto, poi aprì la porta alla sorella e venne in camera a sistemarmi per la notte, come diceva lei
mi leccò le ultime tracce del nostro piacere dal pene, che malgrado la dura giornata di lavoro e i quattro orgasmi avuti nella giornata, rispose alla chiamata , anche se diede solo uno stanco saluto!
Marilena mi sussurrò un malizioso :-non ti è bastato ancora? Brutto maialino!:- all'orecchio e poi dopo avermi dato un bacio dentato alla gola, mi infilò il cappuccio , si schiarì la gola con un colpo di tosse ed attese dieci secondi di troppo a bloccarmi le mani
io tra le trame del cappuccio vidi arrivare Loredana a piedi nudi, sempre con entrambe le mani davanti alla bocca , con un gesto a lei usuale, per imporsi doppio silenzio
cosa potevo fare o dire?
come sempre lottai silenziosamente per non farmi legare , come sempre Marilena uscì vincitrice dalla tenzone, come spesso accadeva le mie resistenze furono vanificate dai suoi denti che stringevano sempre più decisamente il mio naso!
Le vidi uscire dalla camera, poi sentii Marilena che intimava a Loredana di controllare che in casa fosse tutto a posto, poi di far la doccia e di non far rumore quando fosse andata a letto!
Così fu
la mattina all'alba la Marilena si comportò come sempre, anche se fu ancora più esigente del solito nel suggere fino all'ultimo filo di piacere dai due orgasmi quasi consecutivi che otteneva dal nostro amplesso mattutino
portata la Loredana dai loro genitori, andammo a pranzo a casa mia e la giornata si svolse tranquillamente, anche se la domenica sera non potemmo uscire per il ritorno anticipato dei suoi genitori, che poi ci trattennero a parlare
quando la sera mi ritrovai solo sul mio lettino, mi ritrovai a rimuginare sugli avvenimenti della settimana scorsa, senza trovare un filo logico all'accaduto, archiviandole, con un :- donne, gente strana :-
da allora in avanti, la Loredana che durante la settimana si comportava normalmente, il sabato e la domenica, non mangiava con noi , ma ci faceva da cameriera, durante il pranzo e da cuoca prima!
La cosa strana era la tensione che sentivo tra le ragazze , perché sembrava che LEI volesse così, e che invece Marilena, anche se aveva cominciato lei la cosa , fosse contrariata dalla cosa, quasi che fosse una sfida tra loro due e che non stesse vincendo Marilena!
Un sabato mattina di marzo, credo, io ero al lavoro, Marilena e Loredana non stavano in laboratorio perché dovevano andare dal ragioniere e a fare delle commissioni, entrò Loredana in laboratorio con un vestito “da donna” non i classici jeans sformati, con su la vestaglia bruciacchiata da lavoro, ma un vestito che non le avevo mai visto prima, che la faceva molto più femmina dei jeans e maglietta che si metteva per venire al cinema con noi
aveva un decolté magnifico con due tette minimo quarta taglia che minacciavano seriamente i bottoni, tondi e sodi come due poponi ed un ventre, malgrado la sua robustezza, piatto, muscoloso , ma piatto.
si era anche truccata, bella donna!
Realizzai al momento che non era più una ragazzina, ma una donna, era davvero una bella donna!
Mi guardò negli occhi, arrossì, poi abbassò lo sguardo e si mise leggermente in traverso, per evitare di nuovo di incrociare i nostri sguardi
mi chiese con un filo di voce se stava bene vestita così, la risposta l'aveva già letta nei miei occhi, ma le risposi ugualmente di sì, mi chiese insistendo :-ma io, a te io piaccio? :- io a quel punto sentendomi su un terreno infido stetti ben attento a soppesare le parole, ma le dissi di si
fuori sentimmo la Mini di Marilena fare manovra, Marilena straziava la frizione, difficile che facesse una manovra silenziosa
senza alzare lo sguardo mi disse con un filo di voce :- se non fossi fidanzato con Marilena, ti ci metteresti con me o non ti piaccio?:-
io non sapevo cosa rispondere per non compromettermi
Marilena era riuscita a uscire dal parcheggio ed era davanti al portone Loredana non schiodava
:- vai che ti aspetta:-le dissi
:-RISPONDI !!!:-
poi sottovoce, implorante :- ti piaccio o ti faccio schifo?:_
Marilena l'aspettava, e poteva insospettirsi, Loredana non si schiodava, il suo seno andava in su ed in giù e con il sole radente era uno spettacolo ammaliante, io le sussurrai solo :-sei bella, molto, molto bella!:-
lei sorrise e scappò via .
Al loro ritorno le ragazze erano radiose, le notizie dal ragioniere erano ottime, mi stordirono con i loro chiacchiericci, poi mi fecero all'unisono la proposta di lasciare il mio lavoro ed entrare in società alla pari con loro, io mi irrigidii, stavo cominciando ad avere delle grosse soddisfazioni nell'azienda dove operavo, il lavoro da orafo mi rimaneva noioso, e sinceramente pensavo anche che se non stavo ventiquattro ore al giorno con loro era meglio!
Lasciarono cadere l'argomento, ma sia Marilena che Loredana cambiarono umore, si adombrarono.
alla sera, contrariamente al solito, io e Marilena uscimmo da soli, in auto , Marilena pianse tutta la serata, ripetendo in tutte le salse che io non la amavo, la tradivo di sicuro, meditavo di tradirla e di lasciarla per mettermi con questa o con quella, che lei mi avrebbe ucciso , no anzi si sarebbe suicidata , no anzi mi avrebbe evirato , no anzi tutte e tre le cose
una volta rassicurata che non meditavo di lasciarla, o di tradirla ma che la amavo e volevo stare con lei attaccò dicendo che io non le volevo bene, che io non appezzavo il fatto di quanto fossi importante, sia per lei che per la sorella, che mi voleva tanto bene e per i suoi genitori che erano tanto felici per lei, e per sua sorella, perché credevano che io, e qui altra raffica di singhiozzi, volessi bene a tutte e due!
Quando mi gettò le braccia al collo, e si disse disposta ad amarmi per tutta la vita, anche se io non le volevo un briciolo di bene, intanto che mi sbottonava i pantaloni e mi cercava il pene con la bocca, però le sarebbe piaciuto che io ci pensassi... io cedei e le promisi che ci avrei pensato.
L' argomento fu messo da parte, fino al martedì dopo.
Il martedì sera, uscimmo e lei mi accusò di non voler lasciare la ditta dove lavoravo perché ero affascinato dalla figlia del mio principale, che tra l'altro era ed è anche molto carina! e che a me lei già non bastava più!
Io in realtà non ci avevo neanche mai pensato, da giovane maschio appagato, ma adesso che me lo diceva, mi resi conto che dalle occhiate che mi schioccava quando andavo in ufficio, lei faceva da segretaria al padre, una qualche speranza potevo pure averla!
Da giovane maschio toscano , non potei trattenermi dal fare una battuta, per allentare la tensione!
:-già, potresti anche aver ragione, ma tanto che ti frega, io ci ho questo! :- le dissi mostrando il bracciale:-
se possibile il suo pianto divenne ancor più disperato!
:- si chiama Manuela :- disse :-il suo nome comincia con la emme! il legamento antierezione, non funziona e comunque non funziona, se tu davvero vuoi che non funzioni!:-

Cercai di rassicurarla e di starle ancora più vicino, il che non era facile
per lei “starle vicino” significava essere sempre a disposizione, sempre disposto a dirle di sì, fino a quando cominciava a sospettare, perché gliele davo tutte vinte, e a quel punto mi accusava di avere un qualche altarino nascosto, con questa o quella!

Questo racconto di è stato letto 1 3 5 4 volte

Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.