Avevo una padrona 7
di
skin5706
genere
dominazione
Infatti si mise di nuovo a cavalcioni su di me e mentre sentivo che cominciava a leccarmi per togliere i residui del nostro amplesso dai miei genitali, mi schiacciò il suo pube sulla mia faccia, io sentendo l’odore del mio e del suo piacere a pochi millimetri dal mio naso e dalla mia bocca girai la faccia di lato, dicendo un no deciso, ma lei, per tutta risposta, mi schiacciò la sua vagina sulla mia guancia e mi impose con tutta l’autorità che riuscì a mettere in un ordine che divenne per me un imperio :-stai zitto e puliscimi!- , poi mi afferrò il pene stringendo i denti sul mio glande, mentre mi stringeva la carne dell’interno coscia tra due dita sempre più forte in un pizzicotto, io sentivo sempre più dolore volevo ribellarmi ma ero immobilizzato
dalle lenzuola che mi tenevano i piedi e le gambe,
dal foulard che mi teneva le mani,
dal suo peso sopra di me,
dalla paura che mi azzannasse davvero il pene a sangue,
dalla paura di svegliare la Loredana...
ma anche dalla libido che mi dava tutto questo!
cominciai timidamente a lappare, ma il dolore alla coscia ed al glande non passava!
Allora cominciai a lappare furiosamente il pasto che mi veniva offerto!
Finalmente smise di darmi il pizzicotto, ma non di rosicchiarmi il pene fino a
quando non fu completamente ripulita e soddisfatta! Poi
poi mi lenì il dolore del pizzicotto con la sua lingua, si girò nel letto, mi afferrò il volto tra le mani e mi lavò il viso usando la lingua come fosse una pezzuola bagnata mentre mi guardava fisso negli occhi, io mi eccitai!, il mio pene si eccitò!
Mi sussurrò :- tu sei mio, ma anche io sono tua! prendimi -: , intanto che mi scioglieva i polsi e poi si mise in ginocchio sul tappeto, tra il letto ed il muro!
Io le afferrai la testa e le infilai il pene in bocca, lei cominciò a suggerlo, poi cambiai idea e le andai dietro intanto non visto afferrai con una mano le sue mutandine che aveva lasciato cadere ai piedi del letto e cercai di penetrarla, lei si offerse, sempre più arrapato cercai di prendere il suo fiore più segreto, ma lei sgroppò e mi disse :- no!ancora no!
Il culo te lo darò in viaggio di nozze!:-
la penetrai
la scopai a lungo, sempre più furiosamente, intanto che lei mugolava ed ansimava, le afferrai i capelli e le intimai di aprire bene la bocca, le infilai quattro dita in bocca e poi le sostituii con le sue mutandine !
stavolta aveva LEI le sue mutandine in bocca!
Stavolta ero IO che la pompavo!
Venni , venni in un orgasmo furioso e doloroso, quasi senza seme , mi ero vuotato completamente pochi minuti prima!
Venni e mentre venivo con le unghie di una mano le straziai le carni di un gluteo e con l’altra mano le strizzai il seno intanto che lei ululava , in silenzio ma ululava e mi strizzava il pene con i suoi muscoli vaginali!
Venne! Venne inarcando la schiena come un puledro imbizzarrito, poi di colpo si rilassò, si accasciò quasi svenuta , tanto che appoggiandosi in avanti battè nel muro una sonora zuccata che risuonò in tutta la casa!
Eravamo fradici di sudore
Mi fece alzare, rimasi in ginocchio davanti a lei , si girò, seduta sul tappeto e si sfilò le sue mutandine di bocca e mi disse che l’avevo quasi uccisa!
Poi allungò le braccia , e mi invitò a darle qualche bacino
Mentre la baciavo sul collo mi sussurrò di pulire il casino che avevo fatto
Io mi irrigidii e le dissi di no , le dissi che mai avrei acconsentito a farlo, ed ero sincero mentre lo dicevo, talmente sincero , che mi uscì di bocca un “ se non mi costringi” non voluto , ma sincero!
Un “se non mi costringi” che lei prese al volo e afferratomi per i capelli si lasciò cadere supina sul tappeto e contemporaneamente mi tirò la testa tra le sue cosce, mi abbracciò la schiena con le sue gambe e mi tenne per i capelli nella posizione più adatta per svolgere il mio lavoro, finché non fu soddisfatta!
Quando mi lasciò i capelli ed alzai la testa , mi sembrò per un attimo di intravedere un movimento nel corridoio , ma solo un attimo o era solo un bagliore nei miei occhi, comunque ci ricomponemmo e Marilena, dopo avermi di nuovo lavato la faccia con la sua lingua, chiamò la sorella , perché si svegliasse e si preparasse alle incombenze domenicali
io andai subito a fare la doccia, Marilena scese, come in seguito tutte le domeniche, ad accudire gli animali da cortile che il padre teneva nella rimessa sotto casa.
Marilena fece anche lei la doccia, facemmo colazione, e uscimmo di casa, portammo la Loredana alla casa di campagna, suo padre mi fece fare un giro per magnificarmi il suo regno, poi io e Marilena andammo a pranzo dai miei genitori
dopo pranzo appena possibile uscimmo ed andammo a trovare una sua zia
al ritorno a casa trovammo Loredana che ci attendeva ed aveva già apparecchiato , per tre, lei senza aspettare i genitori che sarebbero tornati a notte fonda era tornata a casa approfittando del passaggio di un loro parente
cenai con loro, con Loredana che ci scrutava insistentemente come al solito e anche più del solito, dopo cena io e Marilena andammo a fare una girata con l'auto, girata che si tradusse in un amplesso molto lento, tranquillo, coniugale direi , dopo che lei mi aveva fatto godere con una fellatio magistrale, poi la riportai a casa, dopo averla rassicurata, che la amavo , che mi piaceva da morire fare l'amore con lei e che ero tutto suo, e che mai l'avrei tradita, con o senza il legamento d'amore!
appena rientrato a casa mia non potei far altro che crollare sul letto!
Tutto l'ultimo scorcio di estate e l'autunno si svolse su questa falsariga
all'incirca a metà novembre mi successe un fatto curioso
la domenica sera non facemmo l'amore, ne mi poté suggere, né mungere perché rimanemmo in casa
il lunedì sera, nel mio letto, a casa mia, mi venne voglia di approfittare del fatto che la domenica sera non ero stato spremuto come un limone e visto che il primo amore non si scorda mai, decisi per una volta di tornare alle pratiche di quando ero un ragazzotto, di masturbarmi , insomma!
Non avevo tanto voglia di sesso, quanto di riprovare sensazioni ormai lontane nel tempo, una intimità con la persona che conosco più intimamente , me stesso!
Ebbi una strana sorpresa! Non riuscii a raggiungere l'erezione completa! Cosa che invece avveniva in continuazione con Marilena, spesso bastava che mi passasse vicino, e che mi facesse una rapida carezza sulla parti intime, come si divertiva a fare, specie se sapeva che mi metteva a disagio, quando eravamo in pubblico, con gente che sapevo le rimaneva sulle scatole, come le mie parenti in toto! raggiunsi uno stato di semierezione , sufficiente per eiaculare, ma nulla più!
Chiaramente non credevo assolutamente alla storia del legamento d'amore, ma…
Il martedì sera Marilena aveva il suo ciclo.
Il ciclo era attentamente regolato dalla pillola dal lunedì al venerdì sera , massimo sabato mattina , per poter godere il più possibile del mio amore , parole di Marilena! , allora le pillole erano bombe di ormoni micidiali, ma precise come orologi svizzeri!
Dopo cena uscimmo solo un attimo a comprare le sigarette (scusa sempre valida), Marilena appena ci appartammo ed ebbe avuto la sua razione minima di petting, cominciò a farmi una fellatio, appena iniziato, si fermò di botto, come se avesse visto o sentito qualcosa, mi afferrò con una mano i testicoli e mi sibilò :- se tu mi tradisci io ti strappo l'uccello, te lo giuro!:- Poi mi baciò di nuovo il pene, al culmine del bacio mi diede un morso, non troppo giocoso e aggiunse :- e ti ripeto che non voglio neanche che ti masturbi!!! capito? Quando sei da solo, non sei solo! Devi pensare che io ci sono, ci sono sempre! Tu sei mio , come io sono tua!:-
poi, continuò nella sua fellatio come se nulla fosse
io ci misi molto a raggiungere l'orgasmo,
Lei non si accorse o finse di non accorgersi che il mio cuore aveva perso più di un colpo!
da quel martedì io non provai più a masturbarmi, mi dicevo che non ne avevo né il bisogno , né la voglia , ma sotto sotto non mi sentivo molto tranquillo, a provarci!
Il venerdì sera arrivavo a casa sua e se c'era bisogno lavoravamo un paio di ore poi si cenava e a letto (io immobilizzato come al solito)
Il sabato mattina alle cinque in punto i suoi andavano al “podere” , alle cinque e tre minuti noi già eravamo presi nei nostri giochi:
ma che fosse sabato mattina o domenica mattina non mi diede più l'opportunità di cavalcarla sul tappeto.
quando per l'infojamento che mi dava esser costretto a furia di morsi e succhioni e pizzichi a nettare le sue intimità, lorde del nostro piacere, avevo una erezione , si lasciava sbattere alla missionaria sul letto per un tempo lunghissimo, lei si immobilizzava, si trasformava in una bambola, che potevo sprimacciare e coprire di succhiotti a mio piacimento, fin quasi a quando arrivavo all’orgasmo, solo allora si rianimava, mi abbracciava stretto con le braccia, con le gambe, con i muscoli vaginali, con i quali aveva imparato a fare un movimento stranissimo, praticamente un pompino, al culmine del quale aveva un orgasmo sussultorio devastante, temevo che mi eradicasse il pene, da quanto era squassante!
Al momento del suo orgasmo infatti il mio pene veniva bloccato dentro di lei, stretto come in una morsa, da cui era impossibile uscire se non dopo un tempo, a me sembrava, lunghissimo durante il quale, ad intervalli irregolari sentivo dei spasmi dei muscoli vaginali di Marilena a cui lei rispondeva con brividi di piacere e senza possibilità di uscire da dentro di lei se non dopo un sospiro lunghissimo, quasi un singulto da parte sua!
Se provavo ad estrarlo prima, era dolorosissimo , per me e per lei e NON USCIVA!!!
Poi lei si rilassava completamente e spesso dagli occhi le sgorgavano lacrime, ma non piangeva, lei diceva che erano lacrime di troppo piacere!
Con dolcezza, scendevo con la bocca a nettare il mio piacere ed il suo dalle sue labbra
ci addormentavamo respirando ciascuno l'odore del proprio piacere dalla bocca dell'altro
dalle lenzuola che mi tenevano i piedi e le gambe,
dal foulard che mi teneva le mani,
dal suo peso sopra di me,
dalla paura che mi azzannasse davvero il pene a sangue,
dalla paura di svegliare la Loredana...
ma anche dalla libido che mi dava tutto questo!
cominciai timidamente a lappare, ma il dolore alla coscia ed al glande non passava!
Allora cominciai a lappare furiosamente il pasto che mi veniva offerto!
Finalmente smise di darmi il pizzicotto, ma non di rosicchiarmi il pene fino a
quando non fu completamente ripulita e soddisfatta! Poi
poi mi lenì il dolore del pizzicotto con la sua lingua, si girò nel letto, mi afferrò il volto tra le mani e mi lavò il viso usando la lingua come fosse una pezzuola bagnata mentre mi guardava fisso negli occhi, io mi eccitai!, il mio pene si eccitò!
Mi sussurrò :- tu sei mio, ma anche io sono tua! prendimi -: , intanto che mi scioglieva i polsi e poi si mise in ginocchio sul tappeto, tra il letto ed il muro!
Io le afferrai la testa e le infilai il pene in bocca, lei cominciò a suggerlo, poi cambiai idea e le andai dietro intanto non visto afferrai con una mano le sue mutandine che aveva lasciato cadere ai piedi del letto e cercai di penetrarla, lei si offerse, sempre più arrapato cercai di prendere il suo fiore più segreto, ma lei sgroppò e mi disse :- no!ancora no!
Il culo te lo darò in viaggio di nozze!:-
la penetrai
la scopai a lungo, sempre più furiosamente, intanto che lei mugolava ed ansimava, le afferrai i capelli e le intimai di aprire bene la bocca, le infilai quattro dita in bocca e poi le sostituii con le sue mutandine !
stavolta aveva LEI le sue mutandine in bocca!
Stavolta ero IO che la pompavo!
Venni , venni in un orgasmo furioso e doloroso, quasi senza seme , mi ero vuotato completamente pochi minuti prima!
Venni e mentre venivo con le unghie di una mano le straziai le carni di un gluteo e con l’altra mano le strizzai il seno intanto che lei ululava , in silenzio ma ululava e mi strizzava il pene con i suoi muscoli vaginali!
Venne! Venne inarcando la schiena come un puledro imbizzarrito, poi di colpo si rilassò, si accasciò quasi svenuta , tanto che appoggiandosi in avanti battè nel muro una sonora zuccata che risuonò in tutta la casa!
Eravamo fradici di sudore
Mi fece alzare, rimasi in ginocchio davanti a lei , si girò, seduta sul tappeto e si sfilò le sue mutandine di bocca e mi disse che l’avevo quasi uccisa!
Poi allungò le braccia , e mi invitò a darle qualche bacino
Mentre la baciavo sul collo mi sussurrò di pulire il casino che avevo fatto
Io mi irrigidii e le dissi di no , le dissi che mai avrei acconsentito a farlo, ed ero sincero mentre lo dicevo, talmente sincero , che mi uscì di bocca un “ se non mi costringi” non voluto , ma sincero!
Un “se non mi costringi” che lei prese al volo e afferratomi per i capelli si lasciò cadere supina sul tappeto e contemporaneamente mi tirò la testa tra le sue cosce, mi abbracciò la schiena con le sue gambe e mi tenne per i capelli nella posizione più adatta per svolgere il mio lavoro, finché non fu soddisfatta!
Quando mi lasciò i capelli ed alzai la testa , mi sembrò per un attimo di intravedere un movimento nel corridoio , ma solo un attimo o era solo un bagliore nei miei occhi, comunque ci ricomponemmo e Marilena, dopo avermi di nuovo lavato la faccia con la sua lingua, chiamò la sorella , perché si svegliasse e si preparasse alle incombenze domenicali
io andai subito a fare la doccia, Marilena scese, come in seguito tutte le domeniche, ad accudire gli animali da cortile che il padre teneva nella rimessa sotto casa.
Marilena fece anche lei la doccia, facemmo colazione, e uscimmo di casa, portammo la Loredana alla casa di campagna, suo padre mi fece fare un giro per magnificarmi il suo regno, poi io e Marilena andammo a pranzo dai miei genitori
dopo pranzo appena possibile uscimmo ed andammo a trovare una sua zia
al ritorno a casa trovammo Loredana che ci attendeva ed aveva già apparecchiato , per tre, lei senza aspettare i genitori che sarebbero tornati a notte fonda era tornata a casa approfittando del passaggio di un loro parente
cenai con loro, con Loredana che ci scrutava insistentemente come al solito e anche più del solito, dopo cena io e Marilena andammo a fare una girata con l'auto, girata che si tradusse in un amplesso molto lento, tranquillo, coniugale direi , dopo che lei mi aveva fatto godere con una fellatio magistrale, poi la riportai a casa, dopo averla rassicurata, che la amavo , che mi piaceva da morire fare l'amore con lei e che ero tutto suo, e che mai l'avrei tradita, con o senza il legamento d'amore!
appena rientrato a casa mia non potei far altro che crollare sul letto!
Tutto l'ultimo scorcio di estate e l'autunno si svolse su questa falsariga
all'incirca a metà novembre mi successe un fatto curioso
la domenica sera non facemmo l'amore, ne mi poté suggere, né mungere perché rimanemmo in casa
il lunedì sera, nel mio letto, a casa mia, mi venne voglia di approfittare del fatto che la domenica sera non ero stato spremuto come un limone e visto che il primo amore non si scorda mai, decisi per una volta di tornare alle pratiche di quando ero un ragazzotto, di masturbarmi , insomma!
Non avevo tanto voglia di sesso, quanto di riprovare sensazioni ormai lontane nel tempo, una intimità con la persona che conosco più intimamente , me stesso!
Ebbi una strana sorpresa! Non riuscii a raggiungere l'erezione completa! Cosa che invece avveniva in continuazione con Marilena, spesso bastava che mi passasse vicino, e che mi facesse una rapida carezza sulla parti intime, come si divertiva a fare, specie se sapeva che mi metteva a disagio, quando eravamo in pubblico, con gente che sapevo le rimaneva sulle scatole, come le mie parenti in toto! raggiunsi uno stato di semierezione , sufficiente per eiaculare, ma nulla più!
Chiaramente non credevo assolutamente alla storia del legamento d'amore, ma…
Il martedì sera Marilena aveva il suo ciclo.
Il ciclo era attentamente regolato dalla pillola dal lunedì al venerdì sera , massimo sabato mattina , per poter godere il più possibile del mio amore , parole di Marilena! , allora le pillole erano bombe di ormoni micidiali, ma precise come orologi svizzeri!
Dopo cena uscimmo solo un attimo a comprare le sigarette (scusa sempre valida), Marilena appena ci appartammo ed ebbe avuto la sua razione minima di petting, cominciò a farmi una fellatio, appena iniziato, si fermò di botto, come se avesse visto o sentito qualcosa, mi afferrò con una mano i testicoli e mi sibilò :- se tu mi tradisci io ti strappo l'uccello, te lo giuro!:- Poi mi baciò di nuovo il pene, al culmine del bacio mi diede un morso, non troppo giocoso e aggiunse :- e ti ripeto che non voglio neanche che ti masturbi!!! capito? Quando sei da solo, non sei solo! Devi pensare che io ci sono, ci sono sempre! Tu sei mio , come io sono tua!:-
poi, continuò nella sua fellatio come se nulla fosse
io ci misi molto a raggiungere l'orgasmo,
Lei non si accorse o finse di non accorgersi che il mio cuore aveva perso più di un colpo!
da quel martedì io non provai più a masturbarmi, mi dicevo che non ne avevo né il bisogno , né la voglia , ma sotto sotto non mi sentivo molto tranquillo, a provarci!
Il venerdì sera arrivavo a casa sua e se c'era bisogno lavoravamo un paio di ore poi si cenava e a letto (io immobilizzato come al solito)
Il sabato mattina alle cinque in punto i suoi andavano al “podere” , alle cinque e tre minuti noi già eravamo presi nei nostri giochi:
ma che fosse sabato mattina o domenica mattina non mi diede più l'opportunità di cavalcarla sul tappeto.
quando per l'infojamento che mi dava esser costretto a furia di morsi e succhioni e pizzichi a nettare le sue intimità, lorde del nostro piacere, avevo una erezione , si lasciava sbattere alla missionaria sul letto per un tempo lunghissimo, lei si immobilizzava, si trasformava in una bambola, che potevo sprimacciare e coprire di succhiotti a mio piacimento, fin quasi a quando arrivavo all’orgasmo, solo allora si rianimava, mi abbracciava stretto con le braccia, con le gambe, con i muscoli vaginali, con i quali aveva imparato a fare un movimento stranissimo, praticamente un pompino, al culmine del quale aveva un orgasmo sussultorio devastante, temevo che mi eradicasse il pene, da quanto era squassante!
Al momento del suo orgasmo infatti il mio pene veniva bloccato dentro di lei, stretto come in una morsa, da cui era impossibile uscire se non dopo un tempo, a me sembrava, lunghissimo durante il quale, ad intervalli irregolari sentivo dei spasmi dei muscoli vaginali di Marilena a cui lei rispondeva con brividi di piacere e senza possibilità di uscire da dentro di lei se non dopo un sospiro lunghissimo, quasi un singulto da parte sua!
Se provavo ad estrarlo prima, era dolorosissimo , per me e per lei e NON USCIVA!!!
Poi lei si rilassava completamente e spesso dagli occhi le sgorgavano lacrime, ma non piangeva, lei diceva che erano lacrime di troppo piacere!
Con dolcezza, scendevo con la bocca a nettare il mio piacere ed il suo dalle sue labbra
ci addormentavamo respirando ciascuno l'odore del proprio piacere dalla bocca dell'altro
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