Il mio tormento. Ma poi... .

Scritto da , il 2021-04-10, genere etero

Al villino accanto al mio venne ad abitare una famiglia composta da padre, madre e figlio ventenne. Dopo che sistemarono il loro mobilio vennero a presentarsi da me: Giovanna, Sandro ed il figlio Marco. Dopo un caffè tornarono a casa loro poi sentii il rumore di un motorino ed era una Vespa 50 guidata da una ragazina bionda, veramente molto carina e, quando poi si tolse il casco, potei ammirare il suo visetto contornato da occhioni azzurro-mare, bocca rossa come una ciliegia ed un collo da cigno. Il seno era ben evidente, la minigonna risaltava due cosce da infarto ed io stentai di avere visto veramente quella superfighina. Troppo bella e commentai che chi l'attendeva era fortunato assai. Poco dopo il cancello si aprì e vidi Marco andare incontro alla bambolina e si scambiarono un lungo bacio. E ti credo: io, ad una superfiga come quella ci sarei stato incollato a baciarla per ore! Sentii lui chiamarla Gloria ed a vederla mi ricordava l'attrice Gloria Guida, guarda caso! In quel momento i genitori di Marco erano fuori casa per spese ed i giovani entrarono a casa uscendone poi dopo due ore. Beato Marco che si scopava quel gran pezzo di figa. Gloria veniva da marco tutti i pomeriggi ed io, al vedere quel culetto che ondeggiava quando lei camminava, sognavo ad occhi aperti di essere io a scoparmi la bambolina. Al pensiero che Marco le toccava il seno, le carezzava le cosce, le leccava la fighetta che immaginavo folta perchè le ragazzine difficilmente se la rasano col fatto che le mamme possono controllare tutto di loro e così io continuavo ad immaginare Gloria con un monte di Venere folto da carezzare come si fa con un gatto ma un gatto nero o biondo rossiccio come i suoi capelli? Bhà! Chi lo sà. Marco, certo, lo sapeva come era! Spesso li vedevo in giardino a gustare un cono gelato, eravamo in Estate, e osservare Gloria leccare con la lingua che avvolgeva il gelato, mi eccitava tantissimo ed avrei voluto che invece di quel gelato mi leccasse il cazzo ma, ahimè, era solo un sogno!. Un giorno, addirittura, dalla mia terrazza grande, noto che Gloria si piegava per raccogliere un fiore sul prato e mi offre la celestiale visione del suo bellissimo culo avvolto da slippini che stringevano le sontuose natiche. Che belle chiappe! Ormai stavo tutti i giorni a seguire i possibili per me movimenti di Gloria ed il cazzo svettava nei miei slip tirando come una sega che quasi mi tagliava in due il mio sesso. pensavo tutti i giorni a lei, alla sua bellezza eccitante, arrapante e poi però dovevo tornare alla mia realtà: solo e senza una figa tutta per me ma solo causali incontri con donne di tutti i tipi. Venne però, grazie al cambio di stagione, stava infatti arrivando l'Autunno, venne appunto l'occasione che tanto attendevo: un mattino sento il rombo della Vespa di Gloria e la vedo dalla finestra suonare il campanello di Marco ma in casa non c'era nessuno e stava iniziando a piovere. Poi lei si arrende a suonare e va alla sua Vespa ma quella non vuole proprio partire ed allora io m'affaccio alla finestra e le dico che in casa lì non c'è nessuno ma scendo subito ad aiutarla per accendere la Vespa. Corro da lei ed a sentire il suo profumo naturale, come di un biscotto appena sfornato, mi si sveglia il mio..... Provo a farla partire ma poi decido di controllare la benzina che vedo non c'è proprio più nel serbatoio, quindi le dico di metterla dentro il mio giardino e poi la avrei accompagnata al distributore a prendere benzina. Così facciamo ed entriamo a casa mia ed io non perdo il suo movimento nel vederla camminare, poi le offro un caffè ed iniziamo a parlare di Marco che non è lì e lei che capisco subito ha bisogno di parlarne, inizia a dirmi che ritiene di essere bella, niente di speciale e basta ma Marco ancora si limita ai baci e lei gli fà i bocchini ma lui non le lecca la fighina ed ancora perciò non hanno, lo dice schiettamente, scopato affatto. Io sgrano gli occhi e quasi mando marco all'Inferno nel sapere che non ha ancora scopato quel gran fighino e lei ci ride sopra. Allora io le confesso che da quando l'ho vista nel primo giorno che lei è venuta lì, me la sogno per quanto mi piace tutto di lei. Gloria per tutta risposta, mi chiede se io me la scoperai e subito le rispondo che " farei volentieri quel sacrificio" e lei giù a ridere. Poi però mi dice che ha una gran voglia ma anche una grande paura di sentire dolore per lo strapparsi dell'imene ed allora le confermo che un uomo di esperienza di vita, ne sà assai di sesso rispetto ad uno sbarbato ragazzino e lei vedo che spalanca gli occhioni e, senza timore e remore, mi chiede di "farle la festa!". Le rispondo che gliela faccio subito, senza esitazioni e quindi la conduco in camera mia dove la spoglio io lentamente e poi faccio a me stesso, dopo le indico il bagno dove si rinfresca la sua fighetta, il culetto e viene poi a sdraiarsi sul letto, accanto a me. io l'accarezzo sui bei capelli biondi, poi la stringo a me e la bacio in bocca roteando la lingua scontrandola con la sua e poi scendo a baciarle i seni, poi l'ombelico, poi ancora la figa che lecco intensamente, dopo le mordicchio il clitoride e glielo ciuccio succhiandolo un poco, poi la faccio girare a pancia sotto e le lecco l'ano strngendole le natiche con le mani che agguantano il culetto tondo e sodo. Che corpicino da gustarmi che ho! Dopo però è lei che mi chiede di non farla aspettare ancora e quindi di scoparla ma io faccio sempre le cose con attenzione, delicatezza, data l'operazione che va svolta con fermezza ma anche tanta dolcezza. La lecco ancora in figa, dopo ci accosto il glande e spingo dentro ma poi lo tiro fuori e la lecco ancora di più e dopo, addirittura spalmo il gel sul cazzo e ne metto un poco all'imbocco della fighetta, poi rispingo dentro il cazzo lentamente ed avanzando pianissimo e sento lei sospirare affannosamente ed allora le sussurro all'orecchio che la stò per sverginare ma certo non sentirà tanto dolore come teme ma soltanto un leggero dolorino all'impatto che io gestirò con abilità e così lei non proverà gran dolore ma assai poco. Spingo più dentro e, quando sento la membrana dell'imene, spingo un poco più di prima e dopo dò il colpo secco che fa strappare il mio ultimo ostacolo alla penetrazione. La vedo sussultare e poi lei si lamenta un poc ma subito dopo è lì a baciarmi in bocca dicendomi che non le ho fatto sentire tanto dolore ed allora, dopo una linga scopata, lei sborra venendosene tantissimo poi, dopo che ho fatto uscire il cazo, lei lo prende in mano e mi dice che ora vuole farmi godere lei ed infatti me lo prende in bocca e mi fà un bocchino da manuale, da espertissima in materia ed io infine godo pazzamente. Poi, a giochi terminati, le confesso che la desideravo tanto ed invidiavo marco ma ora sono l'uomo più soddisfatto del Mondo. Riprendiamo poi a leccarci con un sessantanove e dopo me la scopo per la prima volta da sverginata e, dopo che mi assicura di avere già preso la pillola con la speranza sempre che Marco la avesse scopata ma...se non lo facevo io..., allora le scarico una sborrata che trabocca sulle sue cosce, sanguinanti ed allora la prendo in braccio e, dopo che avevo riemito da vasca da bagno, la immergo nell'acqua ed anch'io mi metto al suo fianco e le lavo la fighetta sporca di sangue. Dopo esserci lavati entrambi, ci asciughiamo e torniamo sul letto dove mi metto a scoparla con foga e la possiedo così per altre tre volte e lei quasi sviene dal piacere ed infine mi dice che ha volgia di prendere il mio cazzone anche nel culetto ma io le dico che non è ancora il momento e rimanderemo perciò il suo bellissimo culo al prossimo nostro incontro. Poi mi viene il pensiero che dovevamo pensare alla benzina per la sua Vespa ed allora ci vestiamo e ci accingiamo ad andare al distributore dove prendiamo la benzina e torniamo subito da me dove riforniamo la sua Vespa e lei la mette fuori sul marciapiedi mettendola in moto e va tutto bene; poi entra in casa mia ed intanto piove, così, quando sentiamo arrivare Marco con i suoi, smettiamo di baciarci ed andiamo dove sta la Vespa ed io fingo di stare a non lasciare sola Gloria.

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