Marco e Magda

Scritto da , il 2020-11-11, genere zoofilia

Eravamo sul terrazzo io ed il mio amico Lino, lui aveva portato la sua cagna in celo, di razza pastore tedesco, nel mio appartamento per farla incrociarsi col mio cane, un altro pastore, lui l’avrebbe lasciata per due giorni disse, quindi io li lascia da soli sul terrazzo e che facessero ciò che mamma natura sa che devono fare.

Il terrazzo è ampio e chiuso con delle vetrate e ringhiere, quindi non correvano pericolo alcuno, io ogni tanto ci andavo a guardare e un paio di volte li ho visti attaccati culo con culo, quindi telefonai a Lino per informarli degli eventi e che si stavano dando da fare nel modo giusto, Lino è rimasto contento e disse che la domenica sarebbe venuto a prendersi la sua cagna.

Mia moglie era preoccupatissima perché facevano un po’ di casino a dire il vero, ma io la vedevo con le sue guance quasi rosso Ferrari, la lasciai mentre guardava e me ne andai verso la saletta, ma son tornato silenziosamente, mia moglie aveva chiuso le tendine, e con una mano la manteneva leggermente aperte mentre con l’altra strofinava sua gnocca furiosamente.

Vuoi giocare anche tu, eh? lei abbassando la sua gonna cercava di balbettare qualcosa ma non ci riusciva, dai non vergognarti di niente, sei bellissima, dopo cinque anni di matrimonio non me ne ero accorto, che tu ti eccitassi nel veder chiavare un cane, mi fa eccitare anche a me, lo sai? Penso sia naturale, anche noi siamo a fin dei conti, animali, anzi se non fosse problema per te vorrei raggiungerti, ti va se li guardiamo insieme io e te? … oh! amore, così mia mogliettina è venuta nelle mie braccia, ci siamo baciati, io ho preso la sua mano e baciai le sue dita che profumavano di sesso.

Ho aperto la porta del balcone, ho preso una poltrona e accomodai mia moglie con le gambe aperte, seduta su di me, il nostro cane stava dando dei colpi velocissimi dentro la gnocca della cagna, aveva la metà della sua lingua fuori dal suo muso, con le mie mani ho aperto la passerina di Magda, lei gemeva ed aveva il respiro affannoso, io la baciavo sul collo e mordicchiavo la sua orecchia, lei si agitava e emetteva piccoli urli, ooohhh! mio dio.

Magda lancio la sua testa all’indietro e comincio con delle convulsioni, sobbalzando su di me, ooohhh! amore … godo tanto amore mio … ooohhh! com’è bello, amore … le sue convulsioni andarono avanti per qualche minuto, non me ne sono accorto che i cani sì erano staccati … adesso il nostro cane era tra le cosce di mia moglie che era ancora nella nebbia luminosa del suo orgasmo, la senti tremare quando Fred, il nostro cane, mise la sua lingua sopra le sue labbra gonfie ed umide, io la tenevo per i seni palpitanti, e avevo agganciato le sue gambe con le mie mantenendole divaricate, lei dopo il primo intento si lascio andare, tornarono i suoi gemiti e gridolini spaziati per una tremarella in crescendo, spingeva in avanti i suoi fianchi e gridava … ancora ooohhh! … ooohhh! caro mi farà venire … ooohhh! … Magda sembrava posseduta, ooohhh! … com’è bello.

Il cane stava spingendo la sua lingua nel profondo della sua micetta, lei lo sentiva come un cazzo o forse molto meglio, lei non faceva altro che gridare, ooohhh! basta non ne posso più … dai … ooohhh! no, mio dio no … smettila ti prego … violenti sobbalzi e lei è venuta un’altra volta.

Ho rilasciato le sue gambe e feci allontanare a Fred, che se andò a cercare la sua cagna col suo membro penzolante e gocciolante ancora, Magda en silenzio e ad occhi chiusi cercava di riprendersi, io ho chiuso il balcone e la pressi nelle mie braccia e la portai sul letto, ho messo una coperta su di lei e dopo averla baciato a lungo, susurrando quando era stato bello, l’ho lasciata quasi addormentata, io andai sotto la doccia per far abbassare le rivoluzioni, il mio pisellone era duro come il granito, mi ci è voluto un bel po’ per rimetterlo un po’ a posto, sentì aprire la tendina della doccia, mia moglie tutta nuda veniva in mio soccorso, non disse ne anche una parola, si mise in ginocchi e comincio a pompare il mio uccello con la sua bocca, dopo cinque minuti sparavo una quindicina di schizzi potenti dentro la sua bocca, lei ingoiò i primi e poi fini sulle sue tette, abbiamo finito la doccia insieme e ci siamo andati al letto.

Oh! Marco, disse lei, come una cosa a così bella mi fa sentire a così sporca, e non voglio trovare altre parole per non sentirmi ancora più male, ma poi tu non mi hai neanche fermata, bellissima mogliettina mia, è stata la cosa più bella che io abbia mai visto, e sei stata tu a farmi questo regalo, non ti martirizzare di più che non c’è niente di male se poi hai goduto tu, e ho goduto pure io, perché davvero che non mi sono mai sentito cosi arrapato, e a te mai ti avevo sentito raggiungere un orgasmo cosi intensamente, io penso che dovremmo provarci ancora, Marco! Mai, sei impazzito, t’ho detto che mi fa sentire male, non ce la farei neanche a guardarmi allo specchio, mi domando … sono diventata così zoccola? … io che sempre mi sono trattenuta di fare delle cose sfacciate, ti ricordo che sono arrivata vergine al matrimonio, non ti ho dato neanche il mio culo, poi il primo pompino l’ho fatto al terzo anno di matrimonio, e adesso tutto ad un tratto mi faccio leccare da un cane che mi fa quasi svenire dal piacere, cose da matti, questa non sono io.

La domenica pomeriggio è venuto Lino a prendersi la sua cagna, promettendomi un cucciolo maschio e ringraziando il favore.

Magda non voleva saperne di ripetere quel che era successo in maniera spontanea, io lo volevo ma dovevo essere paziente, la notte la mettevo a pecorina e quando era infoiata e vicina al suo orgasmo, la stuzzicavo col cane che fotteva la sua cagna in una posizione simile alla nostra, le prime volte lei si è incazzata per un attimo, ma poi ha incominciato a spingere le sue natiche all’indietro con forza, ansimando e gemendo, facilmente raggiungeva il suo orgasmo, tremava di piacere.

È passato un mese da quella prima volta, io continuavo a stuzzicare lei nei nostri momenti intimi, e Magda si era abituata alle mie scemenze, rideva e mi diceva levatelo dalla testa, io dicevo sei così bella che posso vivere senza quelle cose, ma non saprei vivere senza di te, ho delle fantasie è vero, ma la realtà di averti vicino a me è superiore a tutto.

Una sera d’inverno, Fred dormiva in saletta sul suo materassino, eravamo a fare l’amore, io con le mie solite fesserie, li dico mettiti a quattro zampe, io sarò il tuo maschio che verrà ad annusarti la fica e poi ti leccherò, ma dopo ti monterò per rimanere attaccato a te, dai scemo che vorrei proprio vedere come fai a farmi rimanere attaccata a te, l’ho leccata per una quindicina di minuti, lei si era accomodata col viso su un cuscino ed ansimava forte, ho aperto le sue natiche e ho baciato il suo culetto, lei ruotava il suo didietro e gradiva le mie carezze, dai fammi la tua cagna, prendimi, scopami forte, l’ho penetrata con forza e comincia a sbatterla il più veloce possibile, lei diceva ooohhh! Marco, così amore mio, lei inarcava la sua schiena e spingeva all’indietro, in quel momento mi accorsi che Fred era vicino al letto e aveva slinguato la mano di lei che era girata dall’altro lato, ebbe un sobbalzo, ma non lo caccio via, anzi mise una mano sulla sua testa, Fred mise le zampe sul letto e lecco il suo viso, io continuavo a scopare con forza, il mio cazzo aveva cresciuto almeno un altro centimetro o due, solo a vedere lei che accarezzava al cane, ho preso i suoi cappelli e l’ho tirata indietro, le sue tette erette durissime e libere puntavano di fronte e Fred comincio a leccare lei proprio lì sui suoi capezzoli, lei gridava ooohhh! si leccami le tette, dai … adesso sono una cagna … non ce l’ho fatta, cominciai a sborrare a tutta forza, lei si è girata per succhiarmi, Fred si trovo con la sua micetta davanti e senza perdere tempo comincio a leccare tutti gli angoli della sua fessura, io vedevo che il suo culo tremava sotto le leccate continue di Fred, lei mi succhiava ingoiando fino alla sua gola, era tanta la mia lussuria che il mio cazzo era ancora duro, anche se la testa era ancora sensibile, che quando lei faceva dei circoli mi trasmetteva delle scariche elettriche direttamente sulla spina dorsale.

Fred, a quanto pare aveva leccato tutto quel che c’era da leccare e cercava di capire come montare questa cagna umana, prima mise una zampa sulla sua natica, poi cercò di scopare una sua gamba, dopo l’ha montata per due secondi, si e fatto un giro dietro a lei, poi è tornato a montarla e piegando un po’ le sue zampe a cominciato a cercare la micetta, un grido di Magda mi fece capire che Fred era dentro di lei, lei aveva smesso di succhiarmi, adesso teneva il viso sul materasso e aveva aggrappato il lenzuolo con forza ooohhh! … aaahhh! … oh! cazzo … mio dio … Fred era dentro di lei anche col suo nodo, adesso scopava la sua cagna con tutta la sua forza, Magda non smetteva di gridare, gemere, le sue gambe tremavano di tanto in tanto, io accarezzavo i suoi capelli, singhiozzi e sussulti vari marcavano i suoi orgasmi continui, ad un certo punto Fred rallentò i suoi colpi e cominciò a pompare il suo seme dentro di lei, ooohhh! quant’è caldo … aaahhh! si gonfia dentro di me … mi spezzerà in due, io accarezzai lei e cercai di mantenerla calma, lei alzò la testa ed io la baciai in bocca, come sei bella amore mio, stai calma che lui si staccherà tra breve, ooohhh! Marco … non ci posso credere, l’ho fatto … ooohhh! amore … mi sono lasciata scopare come una cagna … chi sa tu che ne penserai di me adesso … lei accarezzava il mio cazzo mentre cercava di costruire una spiegazione ragionevole, ma non c’era niente da chiarire, io ero contento, anzi ero eccitato e felice, l’amavo di più, molto di più, e gliel’ho detto … Magda, amore mio non devi avere rimorsi ne pentimenti, è stato bellissimo … lo so che è una cosa molto forte, ma non sei l’unica, non sei la prima ne sarai l’ultima, oggigiorno è un fatto comune.

Magda singhiozzava e ogni tanto tremava e stringeva le sue cosce, incapace di resistere alle ondate orgasmiche che la colpivano, Fred s’era girato e adesso stavano attaccati culo con culo, io guardavo quel legame sottile di colore rosso che usciva dalla guaina del cane e si addentrava nella fica di Magda, la sua gnocca molto stretta, lei ancora lanciava piccole urla, dopo una quindicina di minuti Magda gridava molto più forte, vedevo la sua micetta che s’allargava poco a poco, qualcosa molto grossa cercava di uscire da lei, una palla enorme, schizzi di sborra fuoriuscivano a getti dalla sua fica, io trattenevo a Fred per non farlo tirare troppo forte, Magda cercava di allargare le sue cosce, poi con suono come quando u tappo salta da una bottiglia, una palla biancastra scivolo fuori da lei, assieme ad una enorme quantità di sborra, oh! Marco … come ho potuto.

Sono andato in bagno a prendere degli asciugamani per pulire il tutto che era davvero un disastro, Magda si era rannicchiata sul letto e non si muoveva, gemeva e piangeva sconsolatamente, con un asciugamano piccola ho pulito le sue cosce, il suo culetto e la sua micetta che ancora gocciolava sborra, l’ho girata dolcemente e baciavo le sue lacrime, ti amo Magda, amore mio bello ti amo, la baciavo e accarezzavo il suo viso, il suo respiro affannoso mi diceva che lei ancora era nel limbo del piacere.

Magda aprì suoi occhi scintillanti e lacrimosi, oh! caro mi ami anche dopo questo? … Magda mai in vita mia sono stato più sicuro del mio amore per te … ti amo col mio cuore, la mia anima è legata a te più che mai, il mio essere è completo soltanto con te a mio fianco, ti amo tantissimo caro amore mio, ti amo per davvero … oh! Marco, sei così dolce … lei aveva meso la sua mano nella mia evidente erezione, io mi chinai sopra le sue labbra, aveva il sapore salino delle sue lacrime, ho baciato e leccato le lacrime dalle sue guance, baciavo le sue palpebre, l’ho baciata sulla fronte, mi spogliai vicino a lei, e lei si è girata facendomi sdraiare sul letto … amore, disse … a quanto pare mi vuoi un po’ zoccola, io ho bisogno del tuo amore e sarò come tu mi vuoi, così dicendo chino la sua testa e presi mio cazzo in bocca, ingoiandolo per completo, sentivo la mia penetrazione nella sua stretta gola, poi alzò la sua testa guardandomi direttamente negli occhi … ho scoperto che anche a me piace essere così troia … sarò la tua sgualdrina.

Io tenevo i suoi capelli che nascondevano le sue labbra che salivano e scendevano sul mio cazzo, la sua saliva si mescolava alle gocce di sborra che uscivano in anticipo dal mio membro, lei mi sentiva tremare nella sua bocca, il mio corpo intero si irrigidiva, le mie gambe si stringevano, i miei glutei si contraevano con forza per espellere con forza i primi schizzi di seme diretto nella sua gola, Magda si senti soffocare ma non molò la sua stretta bocca sul mio cazzo … ho schizzato una decina di volte e lei mai alzò la sua testa dalla mia nerchia, con le sue ditta lei strizzava le mie palle per far uscire fino all’ultima goccia, la guardavo con una tenerezza mai sentita, questa è la mia moglie, la moglie sognata da qualsiasi uomo.

Lei si è alzata inghiottendo ancora la mia calda sborra, coi suoi seni possenti stuzzicava il mio cazzo con un piccolo sorriso di soddisfazione sul viso … è questo che ti piace caro? Io assentì con la testa, sai anche che i peli del tuo torace mi fanno solletico sui miei capezzoli e quel formicolio lo sento poi nella mia fica, e adesso la mia farfallina mi prude un po’, vuole un po’ di sollievo … così dicendo lei spostò il suo corpo verso la mia testa e mi trovai La sua micetta sopra la mia bocca, la sua fica rasata aveva l’odore forte di sesso fatto di recente, lei aveva avuto l’enorme cazzo di Fred, la sborra del cane ancora bagnava le sue pieghe, vedevo vicino al mio naso il suo clitoride eccitato e gonfio, la sua gnocca era bellissima, assaggiai le sue labbra e mi è sembrato un sapore un po’ diverso ma niente di male, ma poi se volevo che lei scopasse con Fred, dovrei da adesso abituarmi a questo sapore pungente e davvero eccitante, adesso leccavo la sua micetta con fervore e passione, lei ansimava e gemeva, rotolando i suoi fianchi, lei cominciava ad aumentare la velocita dei suoi movimenti, tremando e prendendo la mia testa con le sue mani lei è venuta.

Magda si è coricata vicino a me esausta, il mio amore per lei era diventato spaventosamente profondo e intenso, mi sembrava una donna più cosciente di sé stessa, una donna più vera, non volevo una santarellina vicino a me, a tutti ci piace godere, se si fa dentro il matrimonio è l’ideale, quindi non potevo essere più fortunato e contento di aver ritrovato una mogliettina rinnovata.

Passarono svariati giorni e le coccole di questo rinnovato amore ci portavano sempre sul nostro letto come ai primi mesi di nostro matrimonio cinque anni fa, sono sempre stato affascinato delle sue tette così abbondanti, sode e rigide che quasi non dondolavano ma si muovevano all’unisono con tutto il suo corpo, anche quando lei era sdraiata, le sue tette puntavano sempre dritto in cielo, mettere il mio cazzo e strofinare le sue tette, era avere un pezzo di paradiso.

Io pensavo al giorno che Fred aveva il suo enorme cazzo immerso nelle sue carni rosee e strette, pensavo alle urla, alle sue convulsioni, al suo orgasmo così potente, vedevo quel cordone rossastro di Fred che usciva dalla sua micetta che non lasciava immaginare l’immensa palla biancastra e rosacea che era dentro di lei, poi se aggiungiamo quei 18-20 centimetri di cazzo, davvero non riuscivo a capire come lei era capace di prendere tutto ciò senza farsi del male, anzi, sembrava che lei godesse come forsennata, addirittura fino a quasi svenire dalla goduria sessuale, con un concatenamento di orgasmi. Senz’altro che una cosa a così bella dovevamo ripeterla più volte.

La domenica pomeriggio, si era scatenata una burrasca feroce, le autorità del porto dichiararono chiuso il porto per tutti tipi d’imbarcazione, fuori al terrazzo la pioggia annebbiava i vetri con la forza dell’acqua, Magda aveva ritirato i piatti dalla tavola e serviva il caffè, mi alzai da tavola e chiesi … cara lo vorresti un po’ di limoncello? … con questo tempo è proprio quel che ci vuole, rispose lei … così versai due bicchierini col liquido giallo, lei è venuta e la feci sedere sulle mie cosce, mentre sorseggiavamo caffè e limoncello, ho preso una delle sue tette durissime … ti piace toccarle, disse Magda prendendo e stringendo mi mano contro suo seno, lei indossava un golfino di lana soltanto, quindi tenevo la mia mano piena della sua meravigliosa tetta, ho sorseggiato un po’ di limoncello, lasciando mie labbra bagnate e ho baciato suo collo, ooohhh! che bello, disse … Marco vai sul letto, io porterò le bibite sul vassoio, non mi feci ripetere la proposta.

Aspettai che Magda venisse vicino a me, ma non mi aspettavo di vederla con delle calze nere fino alle cosce, con un grembiule e niente altro, le due tette che le uscivano da lato a lato del grembiule, vuoi il tuo caffè, caro? … questa è la mia Magda, pensai … certo cara, certo … ma a così mi fai venire delle idee audaci, lo sai? … lo so amore mio, facendo una voce di bambina cattivella, aggiunse … il nostro cucciolo è dentro e non dobbiamo trascurarlo … non ti pare? … oh! Amore mio, non sai quanto sei bella … beviamoci questo caffè e dopo vediamo cosa possiamo fare col nostro tesoruccio.

Con degli sguardi complici ed occhi scintillanti, ci siamo baciati e coccolati, sorseggiando le bibite, poi ho alzato il grembiule dalle sue cosce per mettere in mostra la sua fessura rasata e fresca, la mia testa toccava il suo ombelico e la mia lingua non raggiungeva la sua gnocca, lei si sdraio rimanendo sui gomiti, adesso la mia lingua frugava tra le sue labbra chiuse, toccando direttamente il suo bottoncino, lei gemeva e miagolava, spingeva la mia testa contro il suo basso ventre, ma non apriva le cosce, le stringeva di più mentre cominciava a tremare, poi all’improvviso aprì le sue cosce e comincio a sobbalzare … mangiami la fica amore mio, fammi venire nella tua bocca … ooohhh! caro, adesso lei scopava la mia bocca con forza, ho alzato le mani e ho preso quei meloni duri, grossi, i suoi capezzoli d’acciaio tra le mie dita, la tiravo giù una ed un’altra volta mentre la penetravo con la mia lingua … ma vedendo lei così eccitata … mi alzai e l’ho detto aspetta e uscì dalla stanza.

Fred sonnecchiava sul suo materassino, non si muoveva, quando mise le mie dita vicino al suo muso, subito incomincia a leccarle, erano bagnate dagli umori di Magda, l’ho fatto un segno e lui si alzò ed è venuto dietro a me … Magda manteneva le sue gambe aperte, Fred salto sul letto e subito si diede da fare, Magda mi allargò il suo bicchiere, ma ci aveva ancora liquore, l’ho detto di bere, lei esegui di un sorso e subito dopo si mise a quattro zampe, Fred in battibaleno stringeva le sue zampe ai suoi fianchi dando colpi in cerca della sua micetta, un grido fortissimo di Magda mi feci capire che Fred aveva fatto centro, adesso le grida erano più della prima volta, lei aveva il viso sfigurato, le sue mani aggrappate al lenzuolo, Fred la scopava senza pietà, aaahhh! … aaahhh! … lei gridava … io cercavo di vedere il cazzo di Fred, ma non vedevo niente più che i suoi peli … aaarrrggg! mio dio … pensavo fosse il suo nodo gonfiandosi dentro la sua passerina, Magda adesso miagolava e dava piccoli urli, le sue mani avevano acchiappate le zampe posteriori di Fred, le sue tette durissime tremavano insieme a tutto il suo corpo ad ogni colpo, Fred martellava il suo cazzo dentro di lei, Magda gemeva e piccoli urla di lussuria scapavano dalla sua bocca … ooohhh! si … sbattimi tuo cazzacio più dentro dai … Fred si era fermato e dava solo piccoli colpetti scaricando il suo seme nel profondo della sua fica … Magda sussultava e gridava sentendo il caldo liquido dentro il suo ventre, ooohhh! com’è bello … aaahhh! riempimi tutta … i suoi orgasmi la tradivano, facendola spingere all’indietro per essere impalata di più a quella nerchia cosi lunga e gonfia, lei si era persa in un suo mondo, io giravo attorno per assicurarmi che non ci fossero pericoli ne per lei ne per il cane, per fortuna Fred rimaneva nella sua posizione, Magda non rilasciava le sue zampe per niente al mondo, restarono attaccati a lungo.
Io accarezzavo le sue tette e la sua schiena, rassicurandola che tutto stava bene, lei si è alzata un paio di volte per baciarmi, sono stati dei baci più belli della mia vita, lei mi apparteneva, anche se scopava col cane, lei sapeva di essere parte di me, Fred finalmente scivolò fuori dalla sua gnocca, eravamo preparati quindi c’erano parecchie asciugamani per ricevere tutta la sborra che fuoriusciva dalla sua fica, Fred l’ha leccata per qualche minuto facendola ancora tremare, il suo clitoride era delicatissimo, bastava sfiorarla con un po’ d’aria per farla sobbalzare, Fred uscì dalla stanza e se ne andò al suo posto, Magda rimaneva accucciata sul letto, il suo corpo bellissimo splendeva sul lenzuolo di satin rosso, mi coricai vicino a lei aggrappando le sue tette e accarezzando il suo ventre caldo, già non ansimava ma riposava tranquilla sapendosi sicura sul nostro letto, ero io a vegliare il suo sonno riparatore.

Magda è rimasta a dormire per un’ora, anche io mi addormentai vicino a lei, l’ho sentita che si alzava dal letto, disse … scusa amore ma vado in bagno … vengo anch’io … amore, ti prego aspetta cinque minuti e raggiungimi là, sono andato dopo un tempo ragionevole e la trovai che si faceva un clistere e si lavava il culetto … oh! amore dai, ti posso aiutare … ma mi metto vergogna, disse … doveva essere una sorpresa per te … vuoi dire, amore mio, che ti lavavi per me … beh! adesso lo facciamo insieme che è ancora più bello … vieni e girate … ho riempito la pompetta con acqua tiepida e l’ho infilato nel suo buchetto strettissimo e pompai del liquido … già basta, disse … si sedette e scaricò il suo intestino … oh! che vergogna … che schifo! … e tu ne sei partecipe … amore mio, sempre che sto vicino a te, tutto è bellissimo … devo essere partecipe per forza … ti amo.

Magda ancora timidamente mi lanciava sguardi tra divertita e cauta, io ho messo una mano nei suoi fianchi e la portai al letto, lei si è sdraiata, poi alzando le sue braccia ha nascosto il suo viso, sapeva che il mio sguardo era libidinoso, sapeva che la desideravo, che la volevo scopare … e lei aveva lo stesso desiderio, la lussuria era nei suoi occhi e perciò nascondeva il suo sguardo che la tradiva, lei voleva che suo marito li spaccasse il culo in due, mantenendo il suo viso occulto, si è girata sul letto presentando le sue natiche al suo uomo … Marco, col cazzo dritto e duro, cominciò a massaggiare quelle natiche sode … Magda vogliosa, allargo le sue cosce … la fossetta rossastra era ben in vista … Marco si chino a baciare quell’opera maestra, leccava il culo di sua moglie e lei gemeva e spingeva le sua chiappe all’insù.

Marco estrasse un tubetto di lubrificante dal cassetto vicino al letto, mise un po’ sul suo pollice e lo passò da sotto verso su in mezzo alle due natiche … poi ha inserito il suo pollice nel culetto di Magda … aaahhh! dio … fai piano amore, disse … Marco untò l’altro pollice con la pomata e frugava attorno al buchetto, inserendo dentro il secondo pollice, adesso scopava il suo culo con le dita, cercando di allargare questo buco piccolissimo, ha aggiunto crema mentre continuava a lavorare le sue dita all’interno del culetto, Magda gemeva e accarezzava le mani di suo marito che le procurava tanto piacere. Marco cambio i suoi pollici per l’indice e medio della mano destra, aggiunse il dito anulare in seguito, adesso Magda sopportava le tre dita senza mostrare sofferenza, anzi godeva, finalmente ci andava dentro anche il mignolo e Marco aggiungeva lubrificante al culetto che scopava con quattro dita.
Magda collaborava mettendo le sue mani sulle chiappe ed allargava il suo didietro, se Marco continuava stimolando ed espandendo questo culo, Magda potrebbe ricevere il suo primo “fisting”, ma lui aveva il cazzo a punto di esplodere, quindi mise del lubricante sulla nerchia e appunto diritto al culo, la penetrazione è stata favoreggiata dal lavoro previo, marco lentamente affondò il suo membro fino alle palle, Magda emise un sospiro dicendo … ooohhh! che bello … Marco con lussuria prese le sue spalle e chiavò fino in fondo il suo cazzo … aaahhh! amore, Magda accettava la scopata di suo marito in forma compiacente, ma godeva nel far godere Marco, veramente erano l’uno per l’altro.

Marco trombava a Magda con forza, l’accarezzava tutta, la baciava e mordicchiava la sua pelle, lui felicissimo di chiavare sua moglie, una femmina così bella e voluttuosa che si arrendeva ante il suo cazzo rigido che trapanava le sue viscere, lui mise una mano sul ventre di Magda e con forza si girarono tutti e due, adesso lei guardava il soffitto, lui prese a massaggiare il suo seno turgido, una scintillante lucentezza di sudore sulla fronte di Magda, tradiva lo sforzo della oscena interazione, lei accomodava le sue gambe e la sua micetta luccicava con le sue labbra gonfie ed umide.

Magda improvvisamente incomincio a tremare, urli deliranti di estasi uscivano dalla sua bocca quasi incoscientemente, lei cercava di ridurre le azioni fuori di tutto controllo che manifestava il suo corpo colpito da un violento orgasmo, una piccola parte del suo cervello non si arrendeva alla lussuria che il suo corpo per completo esperimentava, Marco sentiva sul suo membro, lo sfintere di Magda che se contraeva, avvolgendo il suo cazzo in un abbraccio lascivo, gli spasmi della piccola fossetta rosa non risparmiavano la lussuria ed il godimento di quel momento che li teneva a tutti e due ansimando un orgasmo contemporaneo, Magda sembrava un pesce che floppava sopra il torace di Marco, Marco la riteneva con tutte le sue forze per le tette che si schiacciavano sotto le mani di lui, il letto scricchiolava scandalosamente, erano all’apice del piacere. Il cazzo ancora gocciolante e palpitante scivolò fuori dalle chiappe di Magda, lei respirava affannosamente mentre la nebbia della lussuria era ancora in possesso delle sue facoltà, ooohhh! mio dio … ripeteva all’infinito.

Il momento scivolò senza tempo, ma la calma era raggiunta e gli amanti si coccolavano l’uno vicino all’altro, le carezze e le parole che si prodigavano erano piene di un amore senza limiti, due corpi nudi e ancora sudati, ancora stracolmi di desideri vietati forse, ma uniti in quella passione complice che rafforza la loro unione per sempre.

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