Curando i giardini della scuola di musica 2.

di
genere
etero

Il giorno dopo ero intento alla manutenzionne dell'attrezzatura quando suonò il telefonino e mi si chiedeva se potevo andare a sistemare un giardino maltenuto ad una villa sulla via Nomentana. Presi l'indirizzo assicurando che sarei stato lì sul posto in poco tempo e, dopo caricato il furgone che aveva la piattaforma, andai in via Nomentana arrivando in poco tempo. Lì fui ricevuto da un signore molto distinto che mi fece vedere l'intero giardino per valutare quanti giorni ci avrei lavorato e quantificare l'importo approssimato. Lui fu d'accordo sul danaro richiestogli ed accettò anche la mia proposta di sistemazione che avrebbe tramutato al momento un insieme di erbacce in un bel giardino in poco tempo, infatti creai nuove aiuole, un laghetto con cascatella e riattivai l'illuminazione elettrica sui lampioni spenti da anni. All'ultimo giorno, proprio quando stavo già raccogliendo i miei attrezzi in giro, vidi contro sole una figura femminile, alta, robusta, gambe da sogno lunghe e slanciate, quasi chilometriche. La figura avanzava verso me quando finalmente si svella il viso che riconosco subito: era la ragazzona che avevo incontrato alla scuola di musica e che aveva compensato il mio silenzio con un magnifico bocchino. Ci salutammo poi fu lei a dirmi che si chiamava Luisella ed io Checco le risposi in seguito, così mi disse che suo padre era fuori casa per lavoro, era un Avvocato di fama, e sua madre era dall'estetista, così m'invitò a casa e guidandomi dritto in camera sua. Fu lei a spogliarmi tutto e ad accompagnarmi nel suo bagno a fare insieme una doccia che si rivelò eccitantissima e, dopo che mi asciugò tutto, mi fece sdraiare sul suo letto ad una piazza e mezza ed iniziò a baciarmi e leccarmi dal viso scendendo poi per arrivare sul cazzo, dopo addirittura mi fece girare a pancia sotto ed io in un primo momento non avevo capito la mossa ma lei subito dopo si mise a leccarmi l'ano e poi tentò di infilarmi un dito in culo ma io in vita mia ero stato e volevo rimanere vergine al culo, così la presi e la girai per poterla sculacciare, cosa che mi riuscì molto bene perchè lei in un primo momento lo aveva preso come un gioco ma dopo capì che la mia era una rivalsa e vendetta sia pure lieve ed iniziò a gemere. Mi disse che la cosa la aveva eccitata e con l'aiuto di un lubrificante avrei potuto anche incularla ed al vedere il suo culetto rosso e sodo come fosse di marmo, le dissi che senza dubbio la varei inculata volentieri e così fu. Le spalmai il gel e le infilai nell'ano due dita ben unte, poi, baciandola sul collo le appoggiai il glane all'ano ed iniziai a spingere dentro tutto il batacchione che la fece strillare un poco ma subito dopo la completa penetrazione, iniziò a gemere di piacere dicendomi che era una goduria ed allora iniziai a spingere con foga e lei sborrava a fiumi creando un lago di umori sul letto. Dopo che le sborrai nel culo la feci girare a pancia sopra e le misi il cazzo davanti alla bocca, ordinandole di pulirlo a fondo con la lingua. Lei fece tutto col massimo impegno e massima attenzione: mi leccò dal glande alle palle, poi passò a ripulirmi l'ano e tentò nuovamente di incularmi col dito ma la presi con forza e la girai per metterla a cosce spalancate e la penetrai scopandola fino a farla godere all'infinito e la scopai ancora una volta senza che me ne venissi ma anzi rimasi con le palle piene e dure e dopo la terza scopata le schizzai sulla pancia tutta la sborra che avevo trattenuto con sacrificio ma in quel momento me la stavo godendo pazzamente. Durante la pausa Luisella mi disse che era stata lei a dare a suo padre il mio numero di telefono, dicendogli che lo aveva trovato sulle "pagine gialle". Le dissi che ci saremmo certo riincontrati per amoreggiare e lei per tutta risposta aprì un cassetto tirando fuori un vibratore che mi disse usava spesso quando aveva voglia di cazzo e poi se lo infilò in figa ma si rivoltò verso me dicendomi che aveva tanta voglia di mettermelo in culo e vedere come reagivo, allora la presi per i fianchi e la misi a cosce spalancate per prenderle poi dalla sua mano il vibratore ed infilarglielo in culo, poi infilarle il cazzo in figa e mentre il vibratore ronzava, io la stavo scopando con un impeto da fare urlare anche un muto. Dopo che sentii di stare per godere, feci uscire il cazzo dalla figa e la presi per la nuca spingendole in bocca il cazzo e sborrai tutto quanto avevo dentro. Stavamo quasi per dedicarci ad un sessantanove ma il rumore dell'auto di suo padre si fece sentire bene nel viale d'ingresso ed allora ci rivestimmo rapidamente e ci facemmo trovare in salotto con due aperitivi da consumare e, quando lui entrò, si congratulò con me per il lavoro che gli era piaciuto moltissimmo. Prendemmo insieme l'aperitivo poi lui disse che doveva riuscire per un invito di un suo cliente a pranzo e, dopo avere compilato un assegno non di duemila euro come avevo chiesto ma di duemila duecento, poi se ne andò via. Luisella fu felice per me e mi volle compensare anche lei con uno dei suoi bocchini magistrali. Dopo un lungo abbraccio e bacetti, lasciai la villa e tornai al vivaio. Mentre stavo rimettendo gli attrezzi a posto, Luisella mi chiamo chiedendomi se mi piaceva fare l'amore in tre e quando le riposi di sì, allora mi parlò di una sua amica intima che non aveva ancora provato il cazzo in vita sua. Le chiesi di descrivermela e lo fece in maniera talmente precisa che quasi mi sembrava di vederla già. Le confermai di essere sempre disponibile ed allora lei stabilì per il mattino dopo dato che il padre era in Tribunale e la mamma andava tutto il giorno al mare perciò la casa era solo occupata da lei e la servitù che niente vedeva e niente sentiva, ovvero: si facevano i fatti loro!
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scritto il
2020-08-20
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