Gusti strani

Scritto da , il 2020-01-04, genere pulp

I miei sono sempre stati gusti strani in fatto di sesso, molto, diciamo pesanti.
Ho iniziato da giovanissima, ho incontrato il solito porco, e in pochi mesi mi ha trasformata da ragazzino in erba, in una ragazzina spompinatrice e scopatrice.
In pochi anni, mi ha messa nel letto di molti uomini, e intendo uomini, io ero una ragazzina, e mi sono presa cazzi di tutte le misure, e bevuto litri di sborra, ma il bello doveva ancora arrivare.
Un bel giorno, per puro caso, passo dal cortile dell'oratorio, ero in ritardo, dovevo andare da lui, e trasformarmi in Paola, per poi farmi unpomeriggio di sesso, ma a metà del mio attraversamento, incontro il prete, una persona sui 65 anni, lo vedevo ogni tanto uscire dalla chiesa, e spesso lo incontravo mentre accompagnava qualche ragazzino a casa.
Mi si avvicina, e mi fa le solite domande, chi sono, come mai non vado in oratorio, chi è la mia famiglia ecc, e così, mentre scazzata rispondo, mi accompagna in casa sua, e una volta dentro, inizia ad approfondire con domande la nostra conoscenza, e si avvicina sempre più, poi mi mette la mano sulla gamba, mi dice che sono un bel bambino, e che devo andare più spesso a trovarlo ecc, e poi, la sua mano inizia a sbottonarmi i bottoni dei pantaloncini, e la infila nelle mutande, ora io non ho ancora grandi erezioni, ma a toccarmi il clito mi bagno dietro in maniera pazzesca, e così, socchiudo gli occhi, e gemo, di piacere, e a lui non sfugge.
Così, poco dopo, mi ritrovo con i pantaloni, e le mutandine a terra, e lui che mi massaggia le palline e mi tocca il culetto, sono in trans, bagnata e sento che ansima, in un attimo mi ritrovo il suo cazzo duro in mano, lo sego poco dopo lui viene, schizza e mi colpisce, al che, mi lascia e si ricompone, io mi rivesto velocemente e mi accompagna alla porta, e mi dice di tacere e si raccomanda, e mi chiede di andare il giorno dopo a trovarlo, mi accarezza, allora io lo abbraccio, lo bacio, infilo la mia lingua nella sua bocca e dico, a domani padre, e piacere io mi chiamo Paola, e fuggo dal mio maiale.
Racconto dell'accaduto al mio mentore, che nel frattempo mi stava scopando, e così decidiamo, che il giorno dopo ci andrò come Paola.
Paso la mattina dopo a scuola, e dopo pranzo, vado da lui, mi prepara per bene, e poi cosso dal prete, citofono, lui esce, mi guarda e mi dice che l'oratorio femminile è il portone dopo, io sollevo la gonna, e dico, sono Paola Padre, e subito nota il mio cazzetto, mi prende per il braccio e mi tira dentro, poi mi guarda, ma sei stupenda, sei una vera discola, e così mi porta in camera sua.
Mi osserva per bene, e poi inizia a toccarmi, e poco dopo, sono intenta a succhiare il suo cazzo, bello duro, e così, dopo pochi minuti mi stacca, e si prepara a scoparmi, ma lo fermo, scusi padre, ma devo andare in bagno, era dalla mattina che avevo un trambusto nella pancia, la ser prima avevo mangiato troppo cioccolato e ora dovevo scaricarmi.
Tranquilla Paoletta, ti aiuto prima io, ti faccio una bella peretta, di succo, e poi di liquido giallo, non capivo, e ad un tratto, mi stava infilando il suo cazzo duro nel culo, era stupendo, ma mi scappava, e ad ogni colpo, sentivo che stavo rilasciando il contenuto del mio intestino, ad un tratto non sono riuscita a trattenermi.
Appena il prete è uscito leggermente dal mio buco, ha iniziato a fuoriuscire tutta la mia diarrea, e a sentirsi un forte odore, e sentii lui dire siii piccola lasciati andare, e così, ogni volta che indietreggiava io spruzzavo, e dopo svariati colpi, il prete mi sborra nel culo, lo sento, sento la sborra mescolarsi con la mia merda, lui urla il godimento, e poi si accascia su di mè, io dopo poco lo avviso che stò mollando, tranquilla amore i dice, e poco dopo sento un caldo liquido entrarmi, mi stava pisciando nel culo, e mi pisciò almeno un litro di urina, calda calda, era un toccasana, ma ad un tratto la pacio gonfia mi faceva male, ti prego dissi, non resisto, tranquilla Paola, mi prese mi rigirò su di lui, ero ancora con infilato il suo cazzo, esci tesoro, mi sfilai, e lui mi mise sul suo petto, non resistetti più, rilasciai tutto, ero un fiume di merda e piscio, colava tutto sul prete, e io ogni tanto mi ci sedevo sopra, era stupendo, il mio odore la novità, ero eccitata, e così il mio cazzetto era duro.
Allora il don, lo prese in mano, era sorca di merda e mi masturbò, e così venni nella sua lurida mano, con schizzi violenti, e poi lui la leccò, estasiato.
Finito di cagare tutto, mi scostai e vidi il letto era un cesso, non resistetti, iniziai a masturbarlo, raccogliendo il liquame, e il suo cazzo riprese forza, era stupendo, mi ci infilai ancora, e mentre lo cavalcavo, lui mi torceva i capezzoli, immergendo le mani prima nella mia merda, e mi accarezzava, era sublime, e poi esplose ancora nel mio culo.
Rimanemmo nel letto per un'ora intera a baciarci e toccarci, e poi andammo a lavarci, e una volta rimessami i vestiti, chiesi al don se potevo tornare i giorni seguenti, mi baciò e mi disse che sarei diventata la sua suorina, e che aveva pronto nuovi giochi e nuovi amici, lo baciai e raggiunsi il mio porco.

Questo racconto di è stato letto 5 4 9 1 volte

Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.