Il trasloco 2

Scritto da , il 2020-11-03, genere gay

Come avevo scritto, io e mia moglie ci eravamo trasferite, a Milano, un po' per avvicinarsi al lavoro, e un po', perché, oramai avevamo dato troppo scandalo nel nostro paese, specialmente io con la mia irrefrenabile voglia di battere, è un piacere che coltivo sin da giovane, mi ci aveva abituata, un mio amante, un vero porco, lo avevamo fatto per gioco, una sera di inizio estate.
Avevo diciannove anni, ed ero molto brava a truccarmi e possedevo parecchi abiti, intimo e scarpe, e frequentavo i maschi da qualche anno, e quindi la mia natura era ormai omosessuale, e così, una sera, invece di scopare come al solito da lui, mi carica in auto, e mi porta in una nota zona, dove bazzicano trav, gay ecc, e mi ricordo, indossavo un vestitino arancione, che copriva appena il culo, e un paio di sandali neri tacco dieci, parrucca capelli biondi, e ben truccata, mentre guida mi spiega quale è la sua intenzione, e io accetto ben volentieri, mi piacciono le novità nel sesso.
Una volta arrivate, mi fa scendere, in una strada laterale, dove già parecchie auto attendevano di vedere e caricare chi ci stesse, e una volta sul marciapiede, il mio uomo, mi dice di togliermi gli slip e di daglieli, li tolgo e li porgo, poi mi indica la stada principale, e io mi incammino.
Passeggio un pochino, e un'auto si ferma, il conducente mi fa apprezzamenti pesanti, mi eccito mi bagno, e il mio cazzo si gonfia, lui solleva il vestitino, lo accarezza, e mi dice di salire, io salgo, e ci imboschiamo in una stradina, mi bacia, mi palpeggia il piccolo seno, e poi mi aiuta a sfilare il vestitino, rimango con le sole scarpe, è eccitato, è un maschio sui cinquanta, andiamo sui sedili dietro, lo aiuto a spogliarsi e inizio a succhiare il suo cazzone, bello duro, intanto i soliti guardoni si accalcano a guardare, poi mi dice di girarmi, mi lecca il buchino, e poi mi monta.
Lo sento tutto duro dentro di mè, è stupendo, allora non si usava il preservativo, e ti godevi dei cazzi da favola e sborrate sublimi, ecosì, dopo una bella innaffiata anale, mi riporta al mio posto, con il compenso della mia prima marchetta.
La serata prosegue, con un paio di altri clienti, che a turno mi hanno ingravidata con il loro caldo sperma, e poi con l'ultimo cliente, mi sono accordata perché mi lasciasse lì, e così, nuda ho iniziato a passeggiare trà i guardoni, che seminascosti si masturbavano, così, mi sono messa in un punto poco illuminato, mi sono stesa sull'erba e li ho incitati a venire a sborrarmi addosso, e in breve, mi sono ritrovata cinque porci che si segavano e innondavano il mio corpo di sperma.
Ritornata dal mio uomo gli ho chiesto di ripetere l'esperienza, e più volte mi ci ha portata, poi col passare del tempo mi sono atrezzata e lo facevo da sola, fino al quando mi sono sposata, e allora, spesso mi ci portava mia moglie, e ripassava a riprendermi in tarda nottata, fino a quando, ormai scoperta dai miei concittadini, non mi sono trasferita subito fuori il mio paese, e praticavo la mia nobile professione.
Avevo scelto una stradina laterale, comoda, ben visibile dalla statale, ma con posticini appartati, e allora io passeggiavo lì, a volte con vestitini mini in reggicalze e tacchi, a volte nuda a seconda delle mie voglie e della stagione, e così, mi facevo inculare da chiunque, padri di miei ex compagni, ex compagni, persino un paio di miei parenti, e poi la decisione di spostarci.
E così a Milano mi sono trovata in zona centrale o a volte Monumentale, ma preferivo la stazione, lì poi conobbi, una vecchia signora proprietaria di una vecchio alberghetto, che vistami più volte sul marciapiede, mi consigliò di prendere una camera, e così, una sera, mi portò a vederne una da lei, a mè serviva il venerdì notte il sabato pom e notte e domenica tutto il giorno, accordammo il prezzo,e iniziai a lavorare lì, un po' con gente che mi incontrava al bar o in strada, e poi sempre più spesso con clienti che mi procurava lei, e così, in capo ad un anno, divenni una sua protetta, battevo per lei-
Mi organizzava anche incontri infrasettimanali se ero libera, o se c'era un cliente particolare, e poi iniziai, per gioco, ma divenne poi una costante, a fare orge, con più uomini e con presenza di donne anche.
Venivo scopata a ripetizione, tanto che cominciavo ad avere piccoli problemi contenitivi, e poi accettai una sera di essere fistata da una ragazza del gruppo, che mi infilò la sua manina e pezzo del braccio nel culo, provai una sensazione da urlo, così la cosa si ripetè altre volte.
Col passare dei mesi, la mano di una donna fù sostituita da quella di un uomo e poi via via da oggetti belli grossi, fino a sfondarmi del tutto.
Ero ricercatissima e guadagnavo decisamente bene, ma dovetti diradare i miei incontri sessuali a causa dello sfondamento del mio ano, poi subii un'operazione che mi ristabilì una giusta consistenza anale, ma con la convinzione che i rapporti potevano essere solo normali, e così, rimasero pochi clienti, e lei mi cacciò, ero di nuovo a battere per strada.

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