Una nuova famiglia - capitolo 4

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tradimenti

Andrea è dovuto partire per una settimana negli USA, l’obiettivo è di espandere ulteriormente la sua azienda, già leader del settore in Europa, in programma per lui una serie di incontri con dei potenziali investitori, purtroppo per lui dovrà stare lontano dalle sue donne.

Martina ha un’idea folle, organizzare una cena (con dopo cena piccante), chi meglio di Giulia per organizzarla; I partecipanti oltre loro due saranno i loro fidanzati Marco e Luca, la mamma di Martina, Maria, Henrique, Stefano, e infine Angelica.

Giulia accettò con entusiasmo l'incarico. Era perfetta per pianificare un evento che doveva essere tanto elegante quanto trasgressivo.

"Allora, Martina," esordì Giulia, sfogliando un quaderno degli appunti. "Visto il tema 'piccante', il menù deve essere sensuale e leggero. Niente di troppo pesante che possa appesantire l'atmosfera dopo cena."

Martina annuì, sorseggiando un caffè. "Perfetto. Pensa tu ai dettagli, ma voglio una cosa: il dolce deve essere una bomba! E qualcosa di afrodisiaco, magari."

"Ci penso io," rise Giulia. "Per l'antipasto, farei dei gamberi al vapore con una salsa agrodolce al frutto della passione. Leggeri, esotici e il frutto è decisamente suggestivo. Per il primo, un risotto agli asparagi e zafferano, cremoso ma non stucchevole. Il verde e l'oro sono colori molto ricchi."

"Mi piace tantissimo!"

"E come secondo... Non farei carne. Forse un filetto di branzino in crosta di pistacchi e pomodorini secchi. Rimaniamo sul mare, leggero e raffinato."
Il Menù Provvisorio

Portata
Descrizione
Note
Antipasto
Gamberi al vapore con salsa agrodolce al frutto della passione
Leggero e afrodisiaco
Primo
Risotto agli asparagi e zafferano
Colori ricchi e non troppo pesante
Secondo
Filetto di branzino in crosta di pistacchi e pomodorini secchi
Raffinato e di mare
Dolce
Mousse al cioccolato fondente e peperoncino con lamponi freschi
La "bomba" di Martina, decisamente piccante


"E il dolce," continuò Giulia con un sorriso malizioso. "Una mousse al cioccolato fondente e peperoncino, con lamponi freschi. Cioccolato e peperoncino: l'accoppiata perfetta per scaldare l'ambiente."

"Sei un genio, Giulia!"


"Passiamo agli inviti," disse Giulia. "Deve essere un invito che suggerisca senza svelare troppo. Lo faccio digitale, così è veloce e discreto."

Decisero per un testo elegante ma allusivo:Carissimi,

Siete invitati a una cena speciale per riempire l'assenza del nostro uomo di casa e per goderci una serata indimenticabile tra di noi.

Martina ha organizzato un piccolo evento 'riservato' che si preannuncia gustoso e stimolante.

Vi aspettiamo [Data] alle [Ora] a casa di Martina.

Ps. Abbigliamento smart-casual... con un pizzico di audacia.

Inviarono gli inviti tramite una chat di gruppo, assicurandosi che tutti avessero confermato la partecipazione.

Martina ricevette una videochiamata da Andrea, che era a New York.

Andrea (dallo schermo): Ciao amore mio! Tutto bene? Mi mancate tantissimo, l'hotel è lussuoso, ma è vuoto senza di voi.

Martina: Ciao Papi! Tutto bene, ti pensiamo. Come vanno gli incontri? Sei riuscito a chiudere qualcosa?

Andrea: Ho fatto due incontri molto promettenti, i numeri sono ottimi, ma la trattativa è lunga. Spero di concludere entro venerdì. E tu cosa combini? Sei così pimpante.

Martina (sorridendo in modo enigmatico): Niente di che, ho avuto un'idea per una cena con gli amici. Visto che tu non ci sei, così non mi annoio. Ci saranno mamma, Marco, Luca, Stefano, Angelica, Henrique e Giulia, ovviamente.

Andrea: Ah, bene. Una serata tra amici, ottimo. Divertiti, amore mio. Mi raccomando, non fare tardi, sai che devi studiare! E salutami tutti.

Martina: Promesso! E tu, riposati e non stressarti troppo. Ti chiamo domani. Un bacio grande!

(Martina chiuse la chiamata e si scambiò un'occhiata complice con Giulia.)

Poche ore dopo, Andrea inviò un messaggio privato a Giulia.

Andrea: Sei bellissima anche solo in foto, amore.

Giulia: A New York c’è la fila per te, immagino. Sei riuscito a prendere un attimo di pausa?

Andrea: Sto lavorando come un matto. La sera sono sfinito, ma non riesco a non pensarti. Ho bisogno di te. Ho saputo che Martina organizza una cena.

Giulia: Sì, mi ha chiesto di aiutarla. Sarà divertente, così passiamo il tempo in tua assenza.

Andrea: Divertente, eh? Spero che non sia troppo divertente.

Giulia (digitando con un sorrisetto): Dipende da cosa intendi per troppo. Sarà una cena tra adulti consenzienti. Tutto tranquillo, stai sereno. Concentrati sul lavoro. Ci vediamo presto, e avrai il tuo premio.

Andrea: Non vedo l'ora. Manda un bacio a Martina. E a me, pensami intensamente.

Giulia: Sempre.

Giulia prese in mano anche la logistica degli spazi.

"La sala da pranzo è perfetta per la cena, ma dopo cena spostiamo tutto in salotto," suggerì Giulia. "Creeremo un ambiente più intimo lì. Cuscini, luci soffuse, magari accendiamo il camino per l'atmosfera."

"Adoro le candele," aggiunse Martina.

"Perfetto. Candele ovunque. E penserò io alla selezione musicale: jazz soft durante la cena, che poi virerà su qualcosa di più ritmato e... suggestivo per il dopo. Per il vino, un bianco leggero per il pesce e uno spumante di qualità per il brindisi e il dolce."

Tutto era sotto controllo. La cena si preannunciava un successo, e il dopo cena... un'incognita intrigante.

La sera della cena arrivò avvolta in un'aria di trepidante attesa. Martina aveva allestito la casa con cura maniacale, seguendo le indicazioni di Giulia. Luci soffuse, il profumo inebriante delle candele alla vaniglia e al sandalo, e una musica jazz discreta che riempiva l'aria.

Gli ospiti arrivarono quasi contemporaneamente, portando con sé un misto di curiosità e nervosismo leggero. Maria, la madre di Martina, era elegante e composta, anche se percepiva l'inusuale elettricità nell'aria. Marco e Luca, i fidanzati, si scambiavano occhiate divertite con Stefano ed Henrique, intuendo che la serata non sarebbe stata una semplice "cena tra amici". Angelica, sempre sensuale ed enigmatica, aveva scelto un abito che lasciava poco all'immaginazione.

Giulia, padrona di casa non ufficiale, indossava un vestito in seta color borgogna, con uno spacco laterale audace e i capelli raccolti in uno chignon sofisticato. Martina aveva optato per un abito corto e attillato nero, che esaltava le sue forme.

Durante l'antipasto, i gamberi al frutto della passione furono un successo immediato. La conversazione era leggera e frizzante, ma i doppi sensi e le allusioni velate non tardarono ad arrivare.

"Devo dire, questo frutto della passione ha un sapore... particolarmente suggestivo," commentò Marco, guardando Martina negli occhi.

Martina sorrise, prendendo un sorso di vino. "È esattamente l'effetto desiderato, Marco."

Il Risotto agli Asparagi e Zafferano fu servito con un'atmosfera che si faceva via via più calda. Henrique, seduto accanto ad Angelica, le sussurrò qualcosa all'orecchio facendola arrossire, mentre Stefano e Luca si lanciavano in un dibattito scherzoso su chi avesse il palato più "avventuroso".

Giulia si sedette un attimo accanto a Martina, passandole un piede sotto il tavolo.

"Allora, il clima si scalda," sussurrò Giulia con un sorriso. "Vedo sguardi che promettono bene."

"Non vedo l'ora che arrivi il dolce," rispose Martina, ricambiando la pressione del piede. "Il peperoncino farà il suo dovere."

Il filetto di branzino fu gustato lentamente, quasi a voler prolungare il piacere. Maria, pur mantenendo un contegno impeccabile, si ritrovò a sorridere più volte alle battute audaci che si scambiavano i ragazzi.

Infine, arrivò la "bomba" di Martina: la mousse al cioccolato fondente e peperoncino, servita in coppe di vetro eleganti e accompagnata da un calice di spumante ghiacciato.

Non appena il primo cucchiaio toccò il palato, una sensazione di calore inattesa si diffuse.

"Mamma mia," esclamò Luca, tossendo leggermente in modo teatrale. "Questo è decisamente piccante! Sento un formicolio in bocca... e non solo."

Giulia rise, prendendo un lampone dalla sua coppa e portandolo lentamente alle labbra di Stefano, che era seduto di fronte a lei. Lui lo prese con un piccolo morso succhiandole anche il dito.

"Hai bisogno di qualcosa per rinfrescarti?" gli chiese lei con voce bassa e suadente.

Stefano la fissò, gli occhi che brillavano. "Ho in mente una cosa, ma non è commestibile."

Maria composta e impeccabile fino a quel momento si slaccia qualche bottone lasciando un po’ di libertà al suo abbondantissimo seno, tutti i maschi al tavolo lo guardarono con l'acquolina. "Credo che sia il momento giusto per ritirarmi. È stata una cena deliziosa, ragazze. E ora, credo che voi abbiate i vostri 'dessert' personali da gustare." Martina e Giulia ad una sola voce “Rimani con noi vedrai che ci divertiamo, insistiamo”; Maria accetta e tutti insieme si dirigono in salotto.

Il salotto era stato trasformato in un nido di perdizione. Le luci soffuse delle candele creavano giochi d'ombra seducenti sulle pareti, mentre il fuoco scoppiettante nel camino aggiungeva un calore quasi primordiale. La musica jazz era stata sostituita da ritmi R&B lenti e sensuali.

Maria, seduta su un divano basso, aveva incrociato le gambe con un gesto che espose ancora di più lo spacco laterale della sua gonna. L'abbondanza del suo seno, ora meno costretta, attirava sguardi insistenti.

"Perfetto," disse Martina, battendo le mani con eccitazione. "Ora che siamo comodi... chi vuole iniziare con Obbligo o Verità?"

Fu Luca il primo ad accettare, con un sorriso malizioso. "Obbligo, ovviamente. Le verità sono noiose."

Martina ridacchiò. "Obbligo... Vogliamo iniziare piano. Togliti la maglietta e siediti lì, sul tappeto, finché non tocca a te di nuovo."

Luca eseguì immediatamente, rivelando un fisico scolpito. L'atmosfera si fece immediatamente più tesa.

Il gioco proseguì, aumentando l'audacia di ogni richiesta.

Toccò a Marco. Giulia lo sfidò. "Obbligo. Siediti tra le gambe di Maria e sussurrale qualcosa di estremamente sporco all'orecchio. Qualcosa che la farebbe arrossire."

Marco si alzò, le mani che gli tremavano leggermente per l'eccitazione. Si inginocchiò tra le cosce di Maria. Lei non si mosse, ma i suoi occhi scuri si fissarono su Marco con un misto di anticipazione e timidezza. Marco si chinò e le sussurrò una frase così esplicita che Maria gemette sommessamente, le gote che le si imporporarono. Quando Marco si ritirò, tutti notarono che l'erezione sotto i pantaloni era inequivocabile.

Stefano fu l'oggetto del desiderio di Angelica. "Verità. Qual è la cosa più folle che hai mai desiderato fare in una stanza piena di gente?"

Stefano deglutì, lanciando un'occhiata fugace a Giulia. "Desidero... in questo momento, leccare il pavimento che sta sotto il piede di Giulia, mentre lei mi guarda dall'alto."

Giulia fu estasiata. Si tolse immediatamente un tacco altissimo, e spinse il piede nudo, laccato di rosso scarlatto, verso Stefano. Lui si chinò, con devozione, e sfiorò il collo del piede con la lingua, prima di lambire il pavimento bagnando l'area con la sua saliva. L'atto di sottomissione elettrizzò tutti.

Quando fu il turno di Giulia, l'aria era quasi irrespirabile. Martina la guardò con un fuoco negli occhi che Andrea non aveva mai visto.

"Obbligo, tesoro," disse Martina. "Devi baciare intensamente Henrique e Marco, uno dopo l'altro. E non un bacio qualunque. Voglio che usiate la lingua come se non vedeste l'ora di saltarvi addosso."

Giulia non esitò. Si alzò, si diresse prima verso Henrique e lo baciò con una foga inaspettata, le mani di lui che le stringevano il sedere sodo attraverso la seta del vestito. Poi si spostò su Marco. Questo bacio fu ancora più prolungato e profondo, un vero e proprio assalto di passione repressa.

A questo punto, il confine tra gioco e realtà si era dissolto.

"Basta giochi," dichiarò Henrique, la voce roca, afferrando Angelica per la vita e sollevandola sulle sue ginocchia. Le loro bocche si unirono in un bacio vorace.

Martina si avvicinò a Giulia, le tolse il calice di spumante dalla mano e lo appoggiò sul tavolino. "Giulia, togliti quel vestito. Non serve più."

Giulia, con un sorriso da predatrice, obbedì. Il vestito di seta borgogna cadde a terra, rivelando un completo intimo di pizzo nero minuscolo. La scena era travolgente.

Luca e Stefano si lanciarono su Maria, che era seduta lì, immobile, i suoi occhi che danzavano tra l'eccitazione e un terrore lusinghiero. Luca si inginocchiò e le tirò giù la cerniera della gonna, rivelando le sue mutandine in pizzo bianco. Stefano si sedette accanto a lei, baciandole il collo con foga.

La stanza si trasformò in una tela di corpi intrecciati.

Martina e Giulia, i motori dell'evento, si unirono in un bacio saffico, le loro lingue che si cercavano con urgenza. Le mani di Martina scesero sul sedere di Giulia, stringendo la carne.

Marco, liberatosi dei pantaloni, si unì a loro, spingendo Giulia contro la parete mentre Martina continuava a baciarla intensamente.

L'orgia esplose in un vortice di gemiti e respiri affannosi. Non c'era più spazio per la timidezza o le regole. C'era solo l'impulso primario.

Henrique strappò il vestito di Angelica, sollevandola e spingendola contro il camino. Il calore del fuoco si unì al calore dei loro corpi.

Luca e Stefano si contendevano Maria, che si ritrovò al centro dell'attenzione più audace della sua vita. I suoi gemiti, inizialmente soffocati, si trasformarono in grida di piacere.

Giulia si liberò di Marco, si girò e si inginocchiò di fronte a lui, prendendo la sua erezione tra le mani con una maestria esperta, succhiandolo con foga e occhi chiusi. Marco ansimò, spingendole la testa con le dita tra i capelli.

Martina, eccitata dalla vista, si stese sul tappeto, le gambe divaricate. Luca, lasciata momentaneamente Maria, si precipitò su di lei.

La musica era un lontano ronzio di sottofondo, oscurato dal crescendo dei suoni umani. Le candele tremolavano, illuminando un quadro di desiderio sfrenato e totale abbandono. Non c'erano mariti lontani, né convenzioni sociali. C'era solo l'oggi, il piacere proibito e l'odore intenso del sesso nell'aria. La cena piccante si era trasformata in un festino sensuale senza precedenti.

Giulia, la cui bocca era già impegnata con l'erezione pulsante di Marco, sentì un improvviso calore sul sedere. Martina, con un gemito strozzato, si era avvicinata da dietro e aveva iniziato a leccare e succhiare la seta umida del perizoma rimasto su Giulia, le cui ginocchia erano affondate nel tappeto morbido. Le mani di Martina si insinuarono sotto il pizzo, stringendo i glutei sodi di Giulia mentre la lingua ne esplorava la fessura. Il duplice assalto, orale e anale, fece gemere Giulia, che intensificò la sua suzione, spingendo la testa contro l'inguine di Marco, che ormai era sull'orlo del baratro.

Sull'altro divano, la madre di Martina, Maria, si godeva la sua inattesa liberazione. Luca e Stefano la circondavano come lupi. Luca, con la sua erezione imponente, era in piedi davanti a lei, e Maria lo guidò con una mano tremante, afferrandolo saldamente. Aprì la bocca e accolse il suo membro con una voracità sorprendente, gli occhi chiusi in un'espressione di puro godimento peccaminoso. Contemporaneamente, Stefano, seduto accanto a lei, le aveva strappato via le mutandine di pizzo bianco. Sollevò la gonna e affondò il viso nell'inguine di Maria, leccando avidamente la sua fessura umida e calda. Maria si inarcò, le sue mani affondarono nei capelli di Luca, spingendo la sua erezione più a fondo nella sua gola, mentre i gemiti si mescolavano ai suoni umidi della lingua di Stefano.

Vicino al camino, Angelica era stata sollevata da Henrique e posizionata sulla mensola del camino, con le gambe divaricate. Henrique si era liberato dei pantaloni in un lampo e si era posizionato tra le sue cosce, penetrandola con una spinta secca e potente. Angelica emise un grido acuto, afferrando i lati della mensola. Henrique iniziò un ritmo selvaggio, le cui spinte erano scandite dal fuoco che scoppiettava dietro di lei. Il vapore caldo dell'attività e il fumo sottile del camino si univano nell'aria.

Marco, sopraffatto dal piacere che Giulia gli stava offrendo, e dalla consapevolezza di Martina a pochi centimetri, venne con un ruggito, inondando la bocca di Giulia e macchiando il tappeto. Giulia inghiottì quasi tutto, poi si asciugò le labbra con un sorriso soddisfatto. Si alzò in piedi, e si scambiò di posto con Martina.

Ora era il turno di Martina di inchinarsi su Marco. Marco, ancora in preda ai tremiti dell'orgasmo, si sedette sul divano. Martina si posizionò in ginocchio davanti a lui. Si tolse l'abito nero con un gesto sensuale, rivelando un corpo perfetto e un piercing d'argento luccicante sull'ombelico. Marco, riprendendosi velocemente, afferrò i suoi fianchi e la attirò a sé. Martina iniziò un leccamento lento e profondo, prendendo a turno Marco e poi il pavimento, umido dalla saliva e dal seme, pulendo con una lingua esperta e sensuale.

Nel frattempo, Luca si staccò da Maria, la cui gola era rimasta indolenzita ma soddisfatta. Stefano, vedendo il membro di Luca ancora turgido, afferrò Maria per le cosce e la sollevò. Luca la penetrò da dietro, sollevandola in aria, con un gemito di piacere che si univa ai suoni umidi della fessura di Maria. Stefano si spostò, posizionandosi per una penetrazione simultanea da parte sua. Maria era il centro di un'esplosione di desiderio, i suoi gemiti si trasformarono in suppliche.

Giulia, finita la sua opera, si avvicinò ad Henrique e Angelica. Afferrò la coscia di Henrique e cominciò a succhiargli la base, lambendo i suoi testicoli con una delicatezza che contrastava con l'intensità della scena. Henrique, con un urlo soffocato, lasciò Angelica e si unì al piacere che Giulia gli stava offrendo. Angelica, lasciata sospesa, scivolò a terra, e vide Luca e Stefano che si contendevano Maria.

Il caos del piacere si fece totale. Le coppie si scioglievano e si riformavano con una velocità vertiginosa, guidate solo dall'istinto e dalla brama. Non c'era un ordine, solo un'orgia in cui ogni desiderio veniva soddisfatto all'istante. La stanza era un concerto di pelle che sbatteva, gemiti profondi e respiri affannosi, mentre le candele continuavano a illuminare il festino sensuale in una danza di ombre e luci.

Martina si alzò dal tappeto, gli occhi che brillavano di un desiderio che non ammetteva più limiti. Si diresse verso Angelica, che si stava riprendendo dall'abbandono di Henrique.

"Mi dispiace che ti abbiano lasciata sola," sussurrò Martina, afferrandole il mento. "Ma ho un regalo per te."

Martina si inginocchiò di fronte ad Angelica e prese la sua erezione turgida tra le labbra, mentre con una mano le accarezzava il sedere. Angelica gemette, spingendosi in Martina.

Nel frattempo, Stefano e Luca avevano terminato con Maria e, eccitati dalla sua liberazione, si scambiarono un'occhiata di intesa. Stefano si avvicinò ad Henrique, che stava ancora godendo delle attenzioni di Giulia.

"Giulia, ci scambiamo i giocattoli?" chiese Stefano con un sorriso selvaggio.

Giulia acconsentì con un gemito. Si alzò da Henrique e si posizionò di fronte a Stefano, abbassandosi e prendendolo profondamente in gola.

Luca afferrò Maria per i fianchi e la sollevò, portandola in una posizione più centrale, illuminata dal fuoco del camino. "Mamma, è ora di un gioco per tutta la famiglia," le disse con la voce arrochita dal desiderio.

Maria, il cui contegno era ormai completamente dissolto, annuì con foga, la paura sostituita da un'eccitazione inebriante. Luca la penetrò analmente con una spinta poderosa. Maria urlò, non di dolore, ma di un piacere primordiale, inatteso. Luca si mosse con un ritmo feroce, mentre Stefano, staccatosi da Giulia, si unì a loro, penetrando Maria vaginalmente.

La scena della madre al centro dell'attenzione dei due ragazzi elettrizzò la stanza.

Giulia, finita la sua opera su Stefano, si alzò e si rivolse a Marco. "Marco, ora tocca a me. Analmente."

Marco si posizionò immediatamente, le mani tese verso il tappeto. Giulia, senza esitazione, si posizionò su di lui e si lasciò cadere sulla sua erezione, gemendo per l'impatto. Iniziò a cavalcarlo con un ritmo lento e metodico, i suoi gemiti che si fondevano con quelli di Maria.

Martina si staccò da Angelica e si diresse verso Maria. Vedendo la madre completamente abbandonata al piacere, un nuovo, proibito desiderio si accese in lei. Si inginocchiò di fronte alla madre.

"Mamma, voglio unirmi a te," sussurrò Martina. Si posizionò tra le cosce di Maria e iniziò a leccare con foga la fessura umida e gonfia della madre, stimolandola intensamente mentre Luca e Stefano la penetravano. Maria si inarcò, afferrando i capelli di Martina, le sue grida si fecero acute e incontrollabili.

Angelica, rimasta momentaneamente sola, vide Henrique che si stava masturbando, osservando la scena. Si avvicinò e afferrò la sua erezione, guidandola verso la sua bocca.

Il crescendo si intensificò. Maria, sotto il triplice assalto, raggiunse un orgasmo violento, le sue mani che stringevano le lenzuola. Luca e Stefano aumentarono la loro spinta, venendo in Maria contemporaneamente.

In quell'istante, Angelica, sentendo l'intensità della scena, ebbe un orgasmo esplosivo, il suo corpo che si contraeva con violenza mentre spruzzava un getto abbondante di liquido sulla mensola del camino. L'odore del sesso e dell'eccitazione riempiva l'aria.

Giulia, intanto, raggiunse il suo culmine sulla massiccia erezione anale di Luca, il suo corpo che si irrigidiva e poi crollava su di lui con un sospiro di piacere assoluto.

Martina si alzò, il volto bagnato e gli occhi dilatati. Guardò la madre, il cui corpo tremava ancora per il piacere. Senza una parola, si scambiarono uno sguardo che era al contempo di imbarazzo e di trionfo.

Luca si staccò da Maria e si asciugò il sudore dalla fronte. Si avvicinò a Martina, che gli lanciò un'occhiata di desiderio.

"Adesso voglio te, Marco. Anale, con la mia lingua nella tua bocca."

Marco sorrise. "Come desideri, sorellina."

Si posizionarono. Marco la penetrò con delicatezza, poi aumentò la spinta. Martina gemeva, le mani che gli stringevano il sedere. Il bacio tra i due si fece intenso, le loro lingue che si intrecciavano in un atto di pura, proibita, intimità.

L'orgia continuava, con una forza rinnovata, in un festino sensuale che non conosceva più tabù. La notte era appena iniziata.

Luca, ancora impegnato in un bacio intenso con Martina, fu il primo a muoversi. Afferrò Martina per le cosce e la sollevò, portandola al centro del tappeto. Si inginocchiò dietro di lei, la penetrò analmente con una spinta secca, e iniziò a muoversi con un ritmo costante e potente. Marco, liberatosi da Giulia, si posizionò immediatamente di fronte a Martina. Lei, ansimando per la doppia penetrazione, lo accolse con un bacio profondo mentre Marco la penetrava vaginalmente.

Martina era al culmine di un'estasi proibita, il suo corpo stretto tra due uomini, la sua bocca occupata e il suo canale anale teso e pieno. I suoi gemiti erano un misto di piacere e sorpresa.

Nel frattempo, Giulia non era rimasta inattiva. Si avvicinò a Stefano, che si stava riprendendo da Maria, e si lasciò cadere sulla sua erezione in una penetrazione anale. Luca, vedendola, si avvicinò e si posizionò dietro Giulia. Con un gesto audace, la sollevò leggermente e la penetrò analmente con un'altra spinta, affiancandosi a Stefano. Giulia si ritrovò con due falli che la riempivano simultaneamente, i suoi occhi chiusi in un'espressione di sottomissione totale. Il doppio assalto le strappò un urlo di piacere, e strinse i denti per contenere la foga.

Maria, la cui esperienza l'aveva completamente trasformata, si avvicinò ad Henrique. Lo afferrò e lo spinse sul divano, saltandogli a cavalcioni, desiderosa di riprendere il controllo. Henrique, eccitato dalla sua audacia, la penetrò con forza mentre Maria iniziava a cavalcare, muovendosi con una grazia inaspettata.

Il ritmo nella stanza si fece frenetico. Martina, sotto la doppia spinta, si avvicinò al suo culmine. Luca e Marco aumentarono la velocità, le loro erezioni che sbattevano contro le sue carni. Con un grido strozzato, Martina venne con un orgasmo violento, il suo corpo che si contraeva con spasmi incontrollabili. Luca e Marco, vedendola così esposta, la inondarono simultaneamente, uno nella sua vagina e l'altro nel suo ano.

Giulia, sopraffatta dalla doppia penetrazione anale, gemette il nome di Andrea prima di venire con un urlo. Stefano e Luca, esausti ma eccitati, si ritrassero, lasciando un'eredità di seme che colava lungo le sue cosce.

La stanza era satura.

Luca si diresse verso Maria, che stava ancora cavalcando Henrique. Maria, vedendolo arrivare, si staccò da Henrique, che venne con un gemito sul suo ventre. Luca la afferrò e, senza esitazione, eiaculò abbondantemente nella sua bocca. Maria inghiottì, i suoi occhi che brillavano.

Stefano si avvicinò ad Angelica, che si era tirata su i resti del suo vestito. La spinse contro il muro e le rovesciò il seme addosso, macchiandole il seno e il collo.

Marco si avvicinò a Giulia, che era seduta sul tappeto. La sollevò e la baciò con dolcezza, prima di farla inginocchiare e di eiaculare nella sua bocca con un ringhio di soddisfazione.

L'orgia non era finita, ma aveva raggiunto un climax di totale abbandono. I corpi, bagnati di sudore e seme, si cercarono di nuovo in un turbinio di desiderio insaziabile. La notte prometteva ancora ore di piacere sfrenato.

Henrique, ripresosi per primo, afferrò Angelica per i fianchi e la posizionò a carponi sul divano, penetrandola da dietro con foga. Angelica gemeva, le mani che stringevano il cuscino. Subito dopo, Stefano si avvicinò e si inginocchiò di fronte ad Angelica, e mentre Henrique la penetrava analmente, Stefano prese la sua erezione in bocca, succhiandola con avidità e occhi chiusi.

Marco e Luca, vedendo la loro amica al centro dell'attenzione, si unirono. Marco si posizionò di fronte ad Angelica, sostituendo Stefano, e la penetrò vaginalmente, mentre Luca si inginocchiava e infilava la sua erezione nella bocca di lei, unendosi al coro di gemiti. Angelica era inondata, riempita e succhiata, la sua bocca e i suoi orifizi lavoravano senza tregua, il suo corpo scosso da ondate di piacere.

Nel frattempo, Martina e Giulia, eccitate dalla scena e dall'odore intenso del sesso, si erano abbracciate sul tappeto, le loro lingue che si cercavano con foga in un bacio intenso. Le loro mani vagavano sui corpi l'una dell'altra, scoprendo e assaggiando ogni angolo. Martina si staccò un attimo dal bacio e si abbassò sull'inguine di Giulia, leccandole con foga la fessura umida e calda, mentre Giulia gemeva e spingeva il bacino in avanti.

Maria, la madre, osservava la scena con un misto di stupore e desiderio represso, finché Angelica, liberatasi da Marco, non si avvicinò a lei.

"Maria, unisciti a noi," sussurrò Angelica, prendendo l'erezione pulsante di Marco e posizionandola vicino alla bocca di Maria. Maria non esitò. Aprì la bocca e accolse il membro di Marco con una nuova sicurezza, succhiando con abilità.

L'orgia aveva raggiunto un nuovo livello di promiscuità e totale assenza di inibizioni. La notte era un labirinto di corpi, baci e penetrazioni, un festino sensuale che sembrava non avere mai fine.

L'alba stava lentamente filtrando attraverso le tende, tingendo di un grigio pallido la stanza satura di vapore e profumo intenso di sesso. I corpi, esausti ma vibranti, erano sparsi tra il tappeto, i divani e le poltrone, avvinghiati o semplicemente sdraiati nel quieto dopoguerra del desiderio.

Dopo un lungo momento di silenzio beato, rotto solo dai respiri affannosi, Luca si tirò su a sedere, il corpo ricoperto da macchie di seme e sudore. "Giulia, Martina," esordì con voce roca, "non so cosa dire. È stata... la serata più folle della mia vita."

Maria, semisdraiata con la testa nel grembo di Stefano, sorrise con gli occhi socchiusi. "Folle, ma liberatoria. Mi avete fatto riscoprire una parte di me che credevo fosse morta."

Giulia e Martina si scambiarono uno sguardo di trionfo. "Siamo felici che vi siate divertiti," rispose Martina, la cui voce era sorprendentemente fresca.

Mentre l'atmosfera si ammorbidiva in una quiete post-orgiastica, le confidenze cominciarono a fluire, spinte dalla totale intimità raggiunta.

"Dobbiamo ringraziare soprattutto Giulia," disse Marco, sorridendo a lei. "È stata un ospite incredibile. Anche se... non credevo che saresti stata così audace, amore." Il suo tono era giocoso, ma celava un pizzico di ammirazione.

Giulia ricambiò il sorriso con una sfumatura maliziosa. "Ho imparato dal migliore," sussurrò, guardando Martina. "E poi, quando Andrea è via... bisogna pur fare qualcosa."

Fu in quel momento che Angelica, con la sua consueta aria enigmatica, lasciò cadere la bomba. "A proposito di Andrea, Maria... lo sai che Giulia e Martina se lo dividono, vero? Sono le sue compagne fisse."

Un silenzio denso calò nella stanza. Marco sgranò gli occhi, guardando sua madre, Maria, che a sua volta fissava Martina e Giulia.

Martina si strinse nelle spalle, disinvolta. "Ops. Pensavo lo sapessero tutti. È una cosa che va avanti da un po'. Siamo... una famiglia allargata."

Maria si mise a ridere, una risata profonda e inaspettata. "Ma guarda un po'. Il mio caro marito, il grande Andrea, con due donne. E tu, Martina, pensavo fossi più timida." Si sollevò e baciò Martina sulla fronte. "Sono fiera di te. E di te, Giulia. Due donne così... non mi stupisce che Andrea sia così ossessionato dal lavoro. Deve scappare per riprendersi!"

La rivelazione, anziché causare imbarazzo o rabbia, fu accolta con un'ondata di eccitazione rinnovata. Il segreto rimosso aveva solo aggiunto pepe alla loro intimità.

Angelica aggiunse, maliziosa. "Non due donne..tre...da qualche tempo scopo Andrea anche io regolarmente."

Maria guardò il pavimento, poi sollevò gli occhi, ora brillanti di una nuova comprensione. "Quindi è così che funziona. Niente bugie. Solo... più amore e più sesso."

L'aria era diventata più leggera, intrisa di verità e accettazione. Tutti si sentivano spogliati, non solo dei vestiti, ma di ogni finzione sociale. Si scambiarono baci e carezze di ringraziamento.

Maria si alzò, stiracchiandosi. "Bene, ragazzi. È ora che questa vecchia signora torni nella mia stanza, Marco, Luca, Stefano, Henrique è sempre aperta per voi, sia ben chiaro. Grazie ancora, Martina e Giulia. Mi avete dato un sacco di cose su cui pensare... e su cui 'lavorare'." E, con un sorriso complice, uscì per prima.

Gli altri seguirono lentamente, con la promessa non detta che una notte come quella non sarebbe stata l'ultima. Marco e Luca abbracciarono Martina e Giulia con una nuova, più profonda connessione.

Quando l'ultima porta si chiuse, Martina e Giulia si ritrovarono sole, esauste ma sorridenti.

"Missione compiuta," sussurrò Martina.

Giulia annuì, raccogliendo il suo vestito. "Più che compiuta. E ora...a nanna. Abbiamo bisogno di ricaricarci prima che il nostro uomo torni dall'America, e scopra quanta 'attività' abbiamo fatto in sua assenza."
scritto il
2025-12-15
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