Sempre apprendista 3
di
IL MICROBO
genere
gay
SEMPRE APPRENDISTA 3
MAI AVREI PENSATO
Eravamo compagni di università e di appartamento. Stavo in vacanza sull'Adriatico nella pensione dei genitori della sua fidanzata, dove faceva la stagione estiva per guadagnare di che vivere.
Di pomeriggio era libero e andavamo sulla spiaggia. Un maschio cento per cento etero e molto ben piazzato. Si guardava in giro e commentava le ragazze, i loro seni, i loro sederi.
Tutte ricambiavano i suoi sguardi e non aveva che da scegliere con chi appartarsi per una svelta in cabina. Con me non si vantava ma era più che evidente che non sbagliava un colpo, di nascosto dalla sua femmina ufficiale alla quale riservava le attenzioni della notte.
Una sera mi capitò in camera. Era nervoso. Avevano litigato.
-”Ti dispiace se dormo qui da te?”
-”Fai pure”.
Abbiamo guardato un film in tv e ci siamo fatti una bottiglia. Mi si è avvicinato raccontandomi che i maschietti gli facevano tutti schifo tranne me.
Faceva un caldo boia ed eravamo seminudi. Gli uccelli ci crescevano nelle mutande e oltrepassavano l'orlo spuntando fuori. Mi sono chinato e gli ho baciato il glande.
-”Ti piace?”
-”Mi piace tutto di te”.
Aveva bisogno di scaricarsi. Ce lo siamo preso in mano per masturbarci. Non funzionava abbastanza. Me l'ha preso e gliel'ho preso e ci stavamo menando alla grande. Sono cose che succedono in confidenza fra uomini. Ma cercavamo altro.
-”È da tanto che vorrei provare con un uomo”.
-”Voglio di più Giò”.
Mi sono alzato mostrandogli bene il culo. Mi è saltato addosso e sono diventato suo. È uscito prima di venire. Aveva l'eiaculazione a comando che ha schizzato sul pavimento a pozzanghera. Ci ho intinto le dita e l'ho leccata.
-”Sei un maiale”.
Avevamo rotto il ghiaccio. Mi ha preso tante di quelle volte da potermi considerare il suo amante segreto.
Tra una inculata e l'altra mi diceva che non c'è nessuna differenza tra me e la fica.
Lo facevamo a tutte le ore quando non c'era lei. Il mese successivo si sposarono.
Dovevo inventarmi un regalo. Il suo regalo ero io. Per fare contenta lei ho comprato un vaso di cristallo di Boemia, di quelli a fusto lungo, come il bellissimo cazzo del suo ormai prossimo marito. È un ricordo di altri tempi ma è successo veramente.
BICICLETTA CHE PASSIONE
In giro da ciclisti vedi un po' tu come siamo bardati. Le palle ci sudano nei rinforzi e il sedere si macera sul sellino.
Ho incontrato uno che mi ha detto di preferire la fica ma che ha dei periodi in cui cerca il culo del maschio.
Abbiamo pedalato insieme in salita fino a uno spiazzo isolato dove ci siamo seduti tra l'erba. Non aveva senso restare vestiti meglio fare bucato e stare a corpo nudo.
Che uccello da toro che aveva. Si è ingrossato e si è allungato, dal niente che era, a vista d'occhio.
-”Lo vedi che effetto mi fa essere qui con te?”
Ci siamo baciati come porcelli. Gliel'ho preso in mano e maneggiato un po'. Non ce la faceva più. Mi ha girato a braccia alzate contro un muretto e ci ha dato dentro da
energumeno. Urlava lui, urlavo io. Siamo venuti.
Ci siamo puliti con delle foglie rientrando nelle nostre tenute atletiche.
Abbiamo pedalato per tutta la mattinata sudando come bestie.
All'ultima sosta l'ho leccato un po' dal collo in giù e come è risorto a canna me lo ha stampato ancora in quel posto prima di farmelo guizzare in faccia, facendomi strabuzzare a bocca aperta.
Ci ha fatto irruzione in pompa magna, basculando gli ultimi colpi della sua eccitazione prima dello schizzo.
-”Volevo dartene un assaggio”.
Ogni tanto ci si trova ancora e va a finire sempre nello stesso modo. Mi dice che fra tante fenditoie anche di femmine la mia, forse perché frollato dallo sport, risponde ultrabene. Senza contare che fra uomini non prova imbarazzo e nemmeno limiti che non possa superare senza la scocciatura di chiedere il permesso.
IL NUDISMO
Di tutte le saune gay che ho frequentato la prima in classifica è quella di periferia a Bologna, dove sono andato qualche anno fa in compagnia di un boy fiorentino al quale ho aperto il culetto come mi ha chiesto di fare da tanta fame che aveva di cazzo in corpo.
I luoghi d'acqua favoriscono l'anarchia nuda e cruda omosessuale.
Alla Laguna del Mort di Eraclea ho assistito a una monta animalesca in piena vista che mi ha fatto molta invidia per come il torello intingeva il bel sedere del giovanotto che gli si offriva carponi.
Nelle vasche di Petriolo e di Saturnia c'era un gran carnevale di gente che sguazzava a pube esposto. Ci sono entrato insieme allo stesso ottimo boy, che di anni ne aveva comunque quaranta, tenendolo abbracciato stretto per massaggiargli una erezione da orbi ben posizionata tra le sue artistiche natiche.
Ci è servito da antipasto di quei coiti consecutivi che gli ho riservato in mansarda del B&B dove abbiamo consumato il resto del menu, sul quale non mi diffondo a dare descrizioni particolareggiate e dettagli perché sono troppo...gentilomo.
MAI AVREI PENSATO
Eravamo compagni di università e di appartamento. Stavo in vacanza sull'Adriatico nella pensione dei genitori della sua fidanzata, dove faceva la stagione estiva per guadagnare di che vivere.
Di pomeriggio era libero e andavamo sulla spiaggia. Un maschio cento per cento etero e molto ben piazzato. Si guardava in giro e commentava le ragazze, i loro seni, i loro sederi.
Tutte ricambiavano i suoi sguardi e non aveva che da scegliere con chi appartarsi per una svelta in cabina. Con me non si vantava ma era più che evidente che non sbagliava un colpo, di nascosto dalla sua femmina ufficiale alla quale riservava le attenzioni della notte.
Una sera mi capitò in camera. Era nervoso. Avevano litigato.
-”Ti dispiace se dormo qui da te?”
-”Fai pure”.
Abbiamo guardato un film in tv e ci siamo fatti una bottiglia. Mi si è avvicinato raccontandomi che i maschietti gli facevano tutti schifo tranne me.
Faceva un caldo boia ed eravamo seminudi. Gli uccelli ci crescevano nelle mutande e oltrepassavano l'orlo spuntando fuori. Mi sono chinato e gli ho baciato il glande.
-”Ti piace?”
-”Mi piace tutto di te”.
Aveva bisogno di scaricarsi. Ce lo siamo preso in mano per masturbarci. Non funzionava abbastanza. Me l'ha preso e gliel'ho preso e ci stavamo menando alla grande. Sono cose che succedono in confidenza fra uomini. Ma cercavamo altro.
-”È da tanto che vorrei provare con un uomo”.
-”Voglio di più Giò”.
Mi sono alzato mostrandogli bene il culo. Mi è saltato addosso e sono diventato suo. È uscito prima di venire. Aveva l'eiaculazione a comando che ha schizzato sul pavimento a pozzanghera. Ci ho intinto le dita e l'ho leccata.
-”Sei un maiale”.
Avevamo rotto il ghiaccio. Mi ha preso tante di quelle volte da potermi considerare il suo amante segreto.
Tra una inculata e l'altra mi diceva che non c'è nessuna differenza tra me e la fica.
Lo facevamo a tutte le ore quando non c'era lei. Il mese successivo si sposarono.
Dovevo inventarmi un regalo. Il suo regalo ero io. Per fare contenta lei ho comprato un vaso di cristallo di Boemia, di quelli a fusto lungo, come il bellissimo cazzo del suo ormai prossimo marito. È un ricordo di altri tempi ma è successo veramente.
BICICLETTA CHE PASSIONE
In giro da ciclisti vedi un po' tu come siamo bardati. Le palle ci sudano nei rinforzi e il sedere si macera sul sellino.
Ho incontrato uno che mi ha detto di preferire la fica ma che ha dei periodi in cui cerca il culo del maschio.
Abbiamo pedalato insieme in salita fino a uno spiazzo isolato dove ci siamo seduti tra l'erba. Non aveva senso restare vestiti meglio fare bucato e stare a corpo nudo.
Che uccello da toro che aveva. Si è ingrossato e si è allungato, dal niente che era, a vista d'occhio.
-”Lo vedi che effetto mi fa essere qui con te?”
Ci siamo baciati come porcelli. Gliel'ho preso in mano e maneggiato un po'. Non ce la faceva più. Mi ha girato a braccia alzate contro un muretto e ci ha dato dentro da
energumeno. Urlava lui, urlavo io. Siamo venuti.
Ci siamo puliti con delle foglie rientrando nelle nostre tenute atletiche.
Abbiamo pedalato per tutta la mattinata sudando come bestie.
All'ultima sosta l'ho leccato un po' dal collo in giù e come è risorto a canna me lo ha stampato ancora in quel posto prima di farmelo guizzare in faccia, facendomi strabuzzare a bocca aperta.
Ci ha fatto irruzione in pompa magna, basculando gli ultimi colpi della sua eccitazione prima dello schizzo.
-”Volevo dartene un assaggio”.
Ogni tanto ci si trova ancora e va a finire sempre nello stesso modo. Mi dice che fra tante fenditoie anche di femmine la mia, forse perché frollato dallo sport, risponde ultrabene. Senza contare che fra uomini non prova imbarazzo e nemmeno limiti che non possa superare senza la scocciatura di chiedere il permesso.
IL NUDISMO
Di tutte le saune gay che ho frequentato la prima in classifica è quella di periferia a Bologna, dove sono andato qualche anno fa in compagnia di un boy fiorentino al quale ho aperto il culetto come mi ha chiesto di fare da tanta fame che aveva di cazzo in corpo.
I luoghi d'acqua favoriscono l'anarchia nuda e cruda omosessuale.
Alla Laguna del Mort di Eraclea ho assistito a una monta animalesca in piena vista che mi ha fatto molta invidia per come il torello intingeva il bel sedere del giovanotto che gli si offriva carponi.
Nelle vasche di Petriolo e di Saturnia c'era un gran carnevale di gente che sguazzava a pube esposto. Ci sono entrato insieme allo stesso ottimo boy, che di anni ne aveva comunque quaranta, tenendolo abbracciato stretto per massaggiargli una erezione da orbi ben posizionata tra le sue artistiche natiche.
Ci è servito da antipasto di quei coiti consecutivi che gli ho riservato in mansarda del B&B dove abbiamo consumato il resto del menu, sul quale non mi diffondo a dare descrizioni particolareggiate e dettagli perché sono troppo...gentilomo.
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