Uno fra i tanti

di
genere
dominazione

UNO FRA I TANTI
Sono entrato in quel bar dove i passivi come me vengono valutati e spogliati con gli occhi dagli attivi che vi stazionano, guardati lungo tutta la schiena ad ammirarne i glutei che presto intenderanno denudare e far propri spingendo a noi nel solco che li unisce e insieme li divide, ben mirate agli ani, le loro possenti minchie dritte e dure di stupratori seriali. I nostri sederi morbidi uno alla volta saranno di tutti e di nessuno, ceduti al prossimo in lista per essere posseduti e goduti a raffica tra risate di scherno e sputi che ci avviliscano e ci facciano sentire degli inferiori in loro balia. Non siamo completamente maschi e nemmeno completamente femmine. Abitiamo una terra di mezzo e di nessuno entro la quale ci muoviamo senza diritti, bene che vada da mendicanti o addirittura da succubi privi di volontà o di dignità personale, che fin da subito ci sono scivolate via di dosso, destinati come siamo per ingrata indole a piegarci e ad offrirci al primo che capita ringraziandolo di averci preso in considerazione e soprattutto di averci preso per il verso giusto, che sarebbe quello sbagliato, da cosiddetti invertiti, dove sta situata la nostra quasi vagina, sempre che non ci spendiamo di bocca come è più che logico che ci venga richiesto e imposto e succeda, a rimarcare ancora e ancora quale sia il destino che ci spetta in perpetuo: posizionati a squadra o in ginocchio da supplici, al servizio di soli e veri maschi che ci dominano e ci comandano a bacchetta. Alcuni dei quali ci vogliono educare da schiavi come a qualcuno di noi magari può andare anche bene e a me per primo in base a una natura più ubbidiente del solito e sufficientemente masochista da diventare oggetto di soprusi e di sevizie a miglior gloria e perfezionamento del niente assoluto che rappresentiamo al cospetto di un insindacabile padrone. Dei leccapiedi di professione, Dei piglia frusta all'ingrosso da spellare vivi, vergognosi di sé stessi, puniti e mandati in castigo per purificarci da chissà quali colpe, a roderci in silenzio nel buio pesto della nostra sorte derelitta, di bestie da monta e da soma. Io sono uno di questi malcapitati senza riscatto che si è affidato alle cure di un dom. All'inizio mi ispirava fiducia fino a quando non ha cominciato ad aumentare la posta di ciò che esigeva insinuando che si trattava solo di un arricchimento del mio profilo. Una volta alla settimana il dom organizza una riunione serale di suoi simili per una partita di ramino. Indovinate in che cosa consiste la posta in gioco? Sono io. Vengo messo in palio e devo mettermi a disposizione del vincitore, il quale è autorizzato a farsi poco riguardo nel gestirmi a suo uso e consumo fino a notte fonda. Conosco ormai a memoria tutte le anatomie genitali della combriccola e anche i gusti di ciascuno che mi piacciano o no ma che devo farmi andar a genio. Anche in questo caso il dom sostiene che è un ampliamento di orizzonte il quale contribuisce alla mia crescita e a una maggior consapevolezza della varietà delle pratiche che circolano tra i suoi sodali, tutti molto tosti. Non che non mi garbi l'uccello, anzi lo adoro, così come mi emoziona il maschio che mi soverchia ma a volte mi si chiede troppo e per definizione non mi è concesso di sottrarmi dall'accettare di tutto, anche esagerazioni di cui volentieri farei a meno di sperimentare. La prossima settimana riceverò il mio collare definitivo e sarò ufficialmente iscritto nel Registro dei “Definitivi”, la qual cosa da un certo punto di vista potrebbe essere un vanto, se non comportasse che vengo riconosciuto per contratto una merce di proprietà, che potrà essere venduta dal mio attuale dom e comprata su piazza da un altro dom a prezzi di mercato. Per le mie attitudini e il mio grado di addestramento vengo valutato mica poco, intorno ai 15.000 euro sborsati sull'unghia ma ci sono anche sub più navigati di me che arrivano ai 30.000 e passa. Diciamo che sono a metà strada e che posso andar fiero rispetto a quelli che vengono ceduti in svendita sui 3.000, non un centesimo di più. Quel che valgo lo decidono loro nel chiuso delle loro contrattazioni in base a criteri che a me sfuggono. Mi dicono che ho grandi possibilità di battere tutti i record perché ho un largo margine di potenziale inespresso che prima o poi verrà alla luce. Mi sforzo di fare il bravo e di non deludere le aspettative su di me riposte. Anche se spesso mi sento un sub di dozzina fra i tanti con il culo da scempio punto e basta. Una volta all'anno ci premiano in seduta comune e con mio sorpresa l'ultima volta mi sono classificato fra tutti.
scritto il
2025-11-19
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