Passione divina
di
Serena Rossi
genere
poesie
Le tue dita fluttuano sui miei seni tremanti,
i miei seni nudi tremano nell'incavo dei tuoi palmi,
stringi i miei capezzoli induriti nella morsa delle tue dita...
Tracci poesie silenziose sul mio clitoride.
Gemiti sfuggono alle mie labbra,
carezze danno vita a un sospiro sospeso,
riempiendo l'aria di ardente voluttà.
Giocavamo con la corda come si gioca con il tempo,
tessendo una lenta promessa nella mia carne.
Premuto contro la mia schiena, mi hai sfiorato in quell'altrove discreto,
come ci si avvicina a una brace viva.
E con la lentezza di un respiro sacro,
con la tenerezza di un voto mai pronunciato ad alta voce,
sei entrato in me in una vibrante resa... carne contro carne.
Ogni movimento è diventato un'impronta,
ogni penetrazione, un'offerta.
Il piacere traccia lenti cerchi nelle profondità dell'essere.
Il mio profumo illumina la tua anima.
Il piacere è potente come un'onda che si infrange su una riva sconosciuta.
Pelle contro pelle in un languore etereo…
…E poi, dolcemente,
hai sciolto la corda che libera la mia pelle,
come un abbraccio che svanisce,
come un brivido che mi scorre lungo la schiena.
Ai margini del mio mondo,
hai sentito quest'onda vibrare dentro di me,
a lungo, come una luce soffusa,
come un'eco incapsulata in bolle
che la notte sigilla silenziosamente.
Già scompaiono i segreti che Edone'
ci sussurrò nell'intimità del nostro piacere,
lasciandoci senza fiato e senza parole per la violenza della risacca.
Il fuoco di Prometeo rimane, bruciando sulle mie labbra .
Il vuoto e la frustrazione rimangono,
questo bisogno vitale di rituffarsi nella beatitudine
rimane. La speranza rimane in fondo a una scatola,
che ora diventa un ricordo.
i miei seni nudi tremano nell'incavo dei tuoi palmi,
stringi i miei capezzoli induriti nella morsa delle tue dita...
Tracci poesie silenziose sul mio clitoride.
Gemiti sfuggono alle mie labbra,
carezze danno vita a un sospiro sospeso,
riempiendo l'aria di ardente voluttà.
Giocavamo con la corda come si gioca con il tempo,
tessendo una lenta promessa nella mia carne.
Premuto contro la mia schiena, mi hai sfiorato in quell'altrove discreto,
come ci si avvicina a una brace viva.
E con la lentezza di un respiro sacro,
con la tenerezza di un voto mai pronunciato ad alta voce,
sei entrato in me in una vibrante resa... carne contro carne.
Ogni movimento è diventato un'impronta,
ogni penetrazione, un'offerta.
Il piacere traccia lenti cerchi nelle profondità dell'essere.
Il mio profumo illumina la tua anima.
Il piacere è potente come un'onda che si infrange su una riva sconosciuta.
Pelle contro pelle in un languore etereo…
…E poi, dolcemente,
hai sciolto la corda che libera la mia pelle,
come un abbraccio che svanisce,
come un brivido che mi scorre lungo la schiena.
Ai margini del mio mondo,
hai sentito quest'onda vibrare dentro di me,
a lungo, come una luce soffusa,
come un'eco incapsulata in bolle
che la notte sigilla silenziosamente.
Già scompaiono i segreti che Edone'
ci sussurrò nell'intimità del nostro piacere,
lasciandoci senza fiato e senza parole per la violenza della risacca.
Il fuoco di Prometeo rimane, bruciando sulle mie labbra .
Il vuoto e la frustrazione rimangono,
questo bisogno vitale di rituffarsi nella beatitudine
rimane. La speranza rimane in fondo a una scatola,
che ora diventa un ricordo.
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