Io so che tu sai anche se fingo di non sapere - 2

di
genere
incesti

-Hai ragione tu papà, abbiamo già un nostro segreto e perché mai, dovremmo nascondercene altri?

D'altra parte, anche con la mamma ho un segreto che mi sono impegnata a custodire anche con te e Gigi, mio fratello.

Sino ad oggi non te ne avevo mai parlato per rispettare l'impegno con la mamma ed anche per non apparire spergiura nei tuoi confronti.

Oggi però tu mi hai convinta e a costo di avere problemi con la mamma e lo zio Alberto, voglio raccontarti ogni cosa nella certezza che tu mi proteggerai se nascessero problemi.

Dunque, questa storia comincia alla prima liceo quando, a causa di una improvvisa assemblea dei professori, avevano interrotto le lezioni mandandoci via prima.


Al mio arrivo aveva trovato la casa al buio ed immersa in un insolito silenzio anche se, davanti al portone vi era l'auto di zio Alberto.

Li per li, avevo pensato che fossero usciti insieme per la spesa o semplicemente per un aperitivo insieme, in fondo non si vedevano da un po' di tempo e quella, poteva essere l'occasione per parlare di se e delle loro storie.

Dopo aver lasciato le mie cose in guardarobe e nel tuo studio dove mi hai riservato un piccolo spazio, sono salita verso la zona notte e lì, mentre salivo, ero stata accolta da una sorpresa.

Dalla tua camera da letto semibuia, uscivano suoni simili a lamenti e a cigolii di cose vecchie.

A quel punto, muovendomi di soppiatto ed aiutata dalla moquettes, ero giunta alla porta socchiusa trovandomi davanti allo sconvolgente spettacole della mamma che, in ginocchio davanti allo zio Alberto, gli succhiava il cazzo.

A quel tempo, io e te non giocavamo ancora col sesso come adesso e neanche col mio ragazzo avevo mai fatto cose del genere.

La mia unica esperienza era quella con con mio fratello Gigi col quale ci toccavamo sin da adolescenti per esplorare i nostri corpi e le nostre reazioni senza mai però, andare oltre le carezze che ci scambiavamo sino a darci reciproci piaceri.

Pensa che la prima volta che dal pisello erano uscite goccioline bianche, era stato proprio mentre lo accarezzavo.

La scena della mamma che lo succhiava a suo fratello mi aveva sorpresa e sconvolta al punto da non riuscire a trattenere un singulto di stupore al che, mia madre voltandosi di scatto aveva esclamato: "Eli! Che ci fai qui!"

Inutile dire che di fronte alla mia incapacità di rispondere, mia madre si era alzata per venire presso di me per prendermi per mano ed accompagnarmi accanto a lei nella medesima postura di quando l'avevo sorpresa in ginocchio davanti allo zio: "Eli, sicuramente tu giochi coi tuoi amichetti ma dimmi la verità, ne avevi mai visto o toccato uno così?-

In verità, sino a quel momento avevo visto solo quello di mio fratello e trovarmi davanti quel coso più simile ad un ramo nodoso di un albero che il pisello di un uomo, mi aveva sconvolta come e più di prima. "No mamma, non l'avevo mai visto." avevo farfugliato.

-Cosa ti dicevo Alberto, Eli è una ragazza serie e illibata e quello che tu mi hai chiesto non si può fare.-

A quel punto a sorpresa lo zio Alberto le aveva risposto: "Cosa ne sai tu se si può fare o no? Chiediamolo a lei."

Quella situazione e quei discorsi, mi avevano messo in corpo una agitazione ed un tremore che non riuscivo a controllare mentre mi sentivo il viso avvampato di calore dalla vergogna e dal peggio che mi aspettavo: "Ti piacerebbe succhiare il cazzo dello zio?" Aveva tuonato lo zio Alberto tenendomi la testa tra le mani per avvicinarla al suo coso. "SI...SI...SIIIIIIIIII!

Avevo risposto in preda ad un istinto lubrico e incestuoso aprendo la bocca ed avvicinando io stessa le labbra alla sua mostruosa mazza.

A quel punto la mamma, temendo il peggio, mi aveva allontanata dal pericolo e dopo avermi spiegato le procedure da seguire per evitare di farmi male e di far male a lui coi denti, mi aveva mostrato come fare e, dopo averglielo unto con una crema speciale alla vaniglia, me lo aveva appoggiato alle labbra.

Il seguito era gestito dalla mamma che era riuscita a farmelo imboccare per metà per sfilarmelo infine dalle labbra per prenderlo lei stessa in bocca nel momento in cui aveva cominciato ad eruttare una incredibile quantità di crema dal colore biancastro, denso e dall'odore pungente.

Per quel giorno, la lezione finiva li.

"Se ti è piaciuto, domani, quando non c'è nessuno, possiamo fare la seconda lezione ma tu, devi promettermi che questo resterà un nostro segreto che non dovrai confidare con nessuno, nemmeno tuo padre e tuo fratello!"

Quella notte stessa però, senza spifferare l'accaduto, avevo voluto ripetere il 'Gioco' con mio fratello e, per la prima volta, glielo avevo preso in bocca per farlo sborrare ed ingoiare il suo seme come avevo visto fare a mia madre.

Ne erano seguite giornate di lezioni incredibili e meravigliose in cui la mamma mi aveva perfezionata nell'arte del pompino (Così lo chiamava lei) e mi aveva fatto fare con lo zio tutto quello che faceva lei ad eccezione della penetrazione in vagina dovendo sacrificare la mia verginità con la persona più importante in una occasione davvero indimenticabile.

E dunque, mi aveva fatta aprire dallo zio e scoprire il piacere del sesso anale per poi, insegnarmi ad amare le donne con gli impagabili piaceri saffici.

Sai papà, sin da adolescente, giocando con mio fratello, sognavo di essere con te senza mai avere il coraggio di fartelo capire.

Mi vergognavo dei miei stessi sentimenti e del fatto che con te, sarebbe stato incesto mentre con Gigi, pur essendo mio fratello, erano ingenui giochi di ragazzi.

Con la mamma e lo zio ho giocato per mesi traendone sempre maggior piacere e trasferendo a Gigi ogni mia esperienza sino a sverginarlo col mio culo inserendo a volte anche una nostra amichetta alla quale insegnavo i giochi saffici e con la quale Gigi, poteva anche avere rapporti completi non essendo più vergine.

La fichetta ed il cazzo di Gigi li preparavo direttamente io con la bocca accompagnandolo poi, direttamente dentro con le mie mani come faceva la mamma quando con la lingua e le labbra, preparava il mio sfintere anale ad accogliere la nodosa verga dello zio.

Quando finalmente dopo quasi due anni mi sentivo pronta, sei entrato tu nella mia vita ed in attesa del mio diciottesimo compleanno, per essere totalmente tua, ti ho offerto tutte le qualità che avevo acquisito con la mamma e lo zio Alberto.

Che meraviglia papà, amarti come padre, come amante, come maestro al pari della mamma e che meraviglia quando godi sapendo che sono io l'oggetto dei tuoi desideri e la donna, figlia, amante, puttana, troia che ti fa godere più di ogni altra.-

segue



scritto il
2025-10-10
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