Sussidio didattico 2
di
Tato
genere
bondage
Che giornata abbiamo vissuto io e Clara. Decisamente anomala e particolarmente intensa. Adesso sono qui nel nostro letto, strettamente legato, bendato ed imbavagliato. Lei dopo averci coperto con una trapunta, si è quasi immediatamente addormentata usando una mia spalla come cuscino. Dopo poco, probabilmente sfinita da una giornata così ricca di emozioni, ho sentito il suo gentile e quasi melodioso russare che, ha tenuto compagnia a me ed ai miei pensieri, durante la mia veglia. Perché effettivamente ci ho impiegato un po’ a prendere sonno. All’ inizio è stata colpa del mio soldatino. Il quale probabilmente ha ricapitolato tra se gli eventi da poco passati ed ha esternato tutta la sua approvazione con un erezione missilistica durata a lungo. Poi mi è venuto lo sfizio di provare a slegarmi, ma dopo vari tentativi ho capito che era impossibile. D’altronde ero stato legato da una cintura nera quinto dan di Hojojutsu, mica da una Fata qualunque. Alla fine devo essere crollato anche io, felicemente appagato da un giornata piena.
Sono stato risvegliato a mattina inoltrata dal tocco delicato di una mano, che scorreva sulle mie membra legate. Quando si è accorta che ero sveglio Clara mi ha tolto il bavaglio che mi aveva ammutolito tutta la notte e senza che avessi il tempo di chiederglielo, mi ha cacciato la lingua in bocca con passione. Mi ha tolto la benda ed ho potuto vederla nuda, illuminata dalla grigia, diafana ed umida luce di una mattinata di pioggia intensa. Era come sempre di un’ avvenenza ultraterrena e curiosamente la scarsità di luce, guardandola sembrava non percepirsi, dato che si era illuminati dalla sua incredibile bellezza. Il nostro soldatino, dando prova di notevole tempismo, ha scelto proprio quel momento per il suo alza bandiera mattutino e lei se ne è immediatamente accorta. Allora un sorriso di sorpresa e piacere è fiorito sulle sue voluttuose labbra, si è messa a cavalcioni sulle mie parti basse e ci siamo accoppiati in un’ assonnato smorza candela. “ Buongiorno Clara questa è la migliore sveglia che abbia mai avuto senza il minimo dubbio amore. Così ad occhio la giornata non mi sembra un granché. Noi potremmo fare come recita il proverbio.”
“ Quale proverbio Tato?”. Mi ha chiesto la mia Fata. “ Con sta pioggia e con sto vento, resta a letto e dacci dentro!” le ho risposto al volo e Clara si è messa a ridere dicendo che me lo ero inventato, ma ne avrebbe comunque tenuto conto nel programmare la nostra giornata. Dopo di ciò mi ha tolto il collare che tramite una fune mi teneva legato alla testata del letto e mi ha slegato le caviglie. Mi ha lasciato le ginocchia legate strettamente tra loro dicendo che legato così i miei passi sarebbero stati limitati a sufficienza anche per il consiglio delle Fate elette. Abbiamo raggiunto il bagno per le abluzioni mattutine e mentre la mia fatata compagna mi aiutava a minzionare. Il nostro soldatino si è risvegliato impuntandosi e causando il solito problema di condivisione anatomica che avevamo già vissuto in precedenza. Clara lo ha accontentato, lavato e rinchiuso nella gabbia di castità. Siamo andati in cucina dove mi ha servito una abbondante colazione. Ci siamo poi diretti in cantina dove dopo avermi rinchiuso nella gabbia di contenimento. Mi ha slegato e susseguente ammanettato come prescritto dal consiglio delle Fate elette, per la permanenza della anomalia all’ interno della sua cella di contenzione. Mi ha lasciato dietro le sbarre della mia cella, dicendo che andava a vestirsi, consigliandomi di sfruttare il tempo che mi lasciva a disposizione per farmi una doccia. Perché sarebbe tornata presto e mi voleva per se per il resto della giornata, possibilmente pulito.
Dopo aver rinchiuso Tato nella sua cella, carica di energia magica come non mi capitava da anni, sono tornata in cucina. Perché avevo bisogno di bere un altro caffè, mentre mettevo in ordine le emozioni che vivere con il mio futuro marito, mi aveva scatenato. Praticamente tutte molto piacevoli, a parte il complesso di colpa costante che avevo nei suoi confronti, per il modo in cui lo stavo trattando e la cosa mi dava molto fastidio. Soprattutto perché non potevo farci niente, sarei stata costretta a tenere Tato nudo e legato per tutto il tempo che avremmo trascorso insieme nel mondo delle Fate. Inoltre mi sarebbe toccato infierire su di lui durante le lezioni che avrei tenuto presso l’ accademia delle tormentatrici e permettere alle mie allieve di fare pratica sempre su di lui. Certo il mio uomo è un masochista e sicuramente trae piacere dalla situazione che sta vivendo. Però per quanto tempo riuscirà a sopportare questa situazione. Ho paura che decida di lasciarmi e la cosa mi devasterebbe perché lo amo troppo. Per lui rinuncerei alla mia magia ed al mondo delle Fate, senza rimpianti. Mi accontenterei di passare il resto della mia vita al suo fianco, come una semplice moglie devota ed innamorata. Eppure deve esserci un modo di mettere fine a tutto ciò, od almeno attenuare il destino di Tato. Magari nel passato della mia specie c’ e qualcosa che potrebbe esserci utile.
Improvvisamente mi è venuta in mente Dafne la mia più cara amica di infanzia, nonché il mio più grande amore, prima di conoscere Tato ovviamente. Praticamente il prototipo della Fata perfetta , era la prediletta di quella bacchettona di mia madre: bellissima, docente in storia delle Fate presso l’ accademia delle tormentatrici, componente emerita del consiglio delle Fate elette, giudice dell’ istituto di produzione e punizione, egoista, egocentrica, omosessuale e poligama. Con un curriculum così potrebbe sembrare una bacchettona come l’ eletta anziana suprema, invece Dafne è simpatica, gentile e dotata di un’ empatia fuori dal comune.
Siamo praticamente cresciute insieme e siamo state amiche intime fin dalla più tenera età. Siamo anche state amanti ai tempi del collegio e quando le ho confessato i miei istinti eterosessuali, purtroppo ci siamo allontanate. Durante gli ultimi dieci anni che ho trascorso fra le tormentatrici, abbiamo avuto modo di rincontrarci e ci siamo ravvicinate, ed anche l’ intimità tra di noi è ricomparsa più preponderante che mai. Tanto che io per lealtà nei confronti di Tato volevo troncare il nostro rapporto di amicizia, invece Dafne mi ha pregato di invitarla a prendere un thè qui a casa nostra, non appena mi fossi sistemata con la mia anomalia. Al fine di valutare la nostra compatibilità.
Forse potrei invitarla oggi pomeriggio, farle presente la situazione che stiamo vivendo con il mio futuro marito e magari chiedere un suo consiglio. Sinceramente l’ idea di avere sia Dafne che Tato qui con me mi riempie di gioia e mi fa sentire completa. Devo valutare cosa ne pensa Tato, in fondo lui è il diretto interessato. Inoltre anche solo averlo vicino a me, mi rasserena calmando le mie ansie. Però prima di andare a prelevarlo dalla sua cella, è meglio che mi dia una sistemata. Soprattutto nel caso in cui Dafne venisse a trovarci, ci tengo a non sembrarle sciatta. Per giunta oramai non posso rinunciare ai tacchi a spillo, mi piace troppo baciare il mio uomo senza dovere mettermi in punta di piedi, o che lui debba piegare il collo per farlo.
Mi sono truccata gli occhi con uno oscuro effetto smoky e le labbra con un vistoso rossetto rosa barbie. Ho acconciato i capelli a banana e mi sono smaltata le unghie del medesimo colore del rossetto. In fine ho indossato una catsuit di chiffon nero a maniche lunghe e sopra di essa un vestito molto corto, abbottonato sul davanti in fresco lana gessato grigio. Più o meno simile ad una lunga camicia aderente al mio corpo come una seconda pelle. Per evidenziare il punto vita ho cinto un corsetto in vernice nera, che riprendeva il materiale con cui erano fatti i bottoni del vestito ed i cuissardes allacciati sul davanti col tacco a spillo da dodici centimetri, che calzavo. Dopo una rapida controllata allo specchio per vedere se ero a posto, soddisfatta del mio aspetto mi sono abbondantemente profumata e diretta dal mio amato prigioniero.
Prima dei esaudire la richiesta della mia fatata carceriera di farmi una doccia, ho deciso di ritagliarmi un momento tutto per me. Direi quasi catartico, un momento di meditazione profonda e di liberazione a lungo agognata. In poche parole mi sono seduto sulla tazza del cesso in dotazione alla mia cella ed ho espletato i miei bisogni fisiologici di natura solida. Poi mi sono fatto una abbondante doccia e mi sono asciugato con la lampada ad infrarossi. Ammirando la splendida collezione di mezzi di contenzione raccolta dal mio amore, mi è saltato all’ occhio un armbinder in cuoio nero che mi ha immediatamente ingolosito e non sono stato solo io ad eccitarmi immaginando di indossarlo. Anche il nostro soldatino stava dando segni di risveglio, quando la stella polare che segue la bussola del nostro cuore ha fatto la sua affascinante e strabiliante comparsa. Allora il veterano di tante battaglie si è nuovamente incastrato nella gabbia di castità che lo racchiudeva. Mentre io sono rimasto a bocca aperta con gli occhi che mi strabuzzavano, perché Clara era da infarto.
“ Per la miseria amore dobbiamo studiare un sistema soft per questi tuoi spettacolari ingressi nel mio antro. Se non per le mie coronarie, almeno per la salute del soldatino che a furia di impacchi ghiacciati rischia di prendere il raffreddore.”. Lei mi ha sorriso e ridacchiando mi ha chiesto se avessi già in mente qualcosa. Io le ho domandato se poteva comandare anche dall’ esterno le porte scorrevoli che dalla cella davano accesso alla gabbia di contenimento. Ad un sua risposta affermativa le ho proposto:” Allora potresti farmi entrare nella gabbia di contenimento, rimanendo temporaneamente fuori dalla cantina e lasciandovi dentro un cappuccio nero o qualcosa di simile, in modo che io una volta entrato in gabbia possa bendarmi. A quel punto entri in cantina mi leghi come vuoi e soprattutto liberi il soldatino dalla gabbia di castità quando è ancora malleabile, evitandogli così l’ impacco ghiacciato e poi mi togli la benda. Ammetto che è una complicazione alla routine, però sono certo che il ragazzo la sotto ne gioverebbe.
In oltre se non hai ancora deciso in che modo legarmi oggi, prenderesti in considerazione l’ idea di mettermi l’ armbinder?”.
Tato è proprio fantastico, con un paio di battute ed il suo entusiasmo per il bondage ė riuscito come sempre a farmi ridere ed a rasserenarmi. Senza contare che il modo in cui mi sta scannerizzando, mi piace molto e mi sta riprendendo di energia magica. Sono proprio contenta di come mi sono vestita e truccata. Sono oltremodo curiosa di vedere cosa farà o dirà, quando scoprirà che sotto il vestito indosso esclusivamente una catsuit di chiffon nero. Così dopo aver preso l’armbinder mi avvicino alla gabbia di contenzione e togliendogli le manette che ha ai polsi gli dico:” Va bene amore vada per l’armbinder e magari per qualche cinghia di cuoio in aggiunta se la situazione lo richiede. Riguardo all’ ingresso soft che mi hai proposto, per me va bene, l’ ultima cosa che voglio è nuocere al nostro soldatino. Adesso metti le braccia dietro la schiena, con i palmi delle mani uniti tra di loro per favore.”. Gli ho fatto indossare l’ armbinder, stringendo per bene tutte le cinghie in modo che fosse legato correttamente e poi lo ho fatto uscire dalla gabbia lasciandogli le manette che gli serravano le caviglie fra di loro ad una distanza di mezzo metro. Ci siamo baciati e dopo una sosta in cucina per un impacco ghiacciato, seguito dalla liberazione del nostro soldatino e da un veloce massaggio per rianimarlo. Abbiamo raggiunto il salotto, dove ci siamo accomodati sul divano.
Io ero al settimo cielo, allegra e felice come una liceale che fa sega a scuola. Tato non riusciva a togliermi gli occhi di dosso ed il nostro soldatino lucidava il suo fucile in vista del prossimo presentatarm. Mi è sembrato il momento migliore per chiedere consiglio al mio adorato prigioniero riguardo a Dafne.
“ Amore io trovo che la situazione in cui sono costretta a tenerti, quello che hai subito e quello che subirai in questo mondo, non siano giuste nei tuoi confronti. È vero le Fate si stanno estinguendo, però questo secondo me non giustifica il modo in cui il consiglio delle Fate elette ti sta trattando. L’ applicazione draconiana delle nostre leggi nel tuo caso mi sembra fuori luogo, dato che ti sei volontariamente offerto per aiutarci. Non ho voglia di restare inerte mentre il mio futuro marito subisce una grossa ingiustizia.
Sono convinta che ci sia una soluzione, magari guardando al passato della mia specie ed alle sue interazioni con la tua. A tal proposito ho una cara amica di infanzia che è docente di storia delle Fate presso l’ accademia delle tormentatrici. Nonché componente emerita del consiglio delle Fate elette e giudice dell’ istituto di produzione e punizione. Credi che ci sarebbe utile se la invitassi oggi per il thè, in modo da sondare il terreno ed eventualmente chiedere il suo aiuto. Devo anche confessarti che è l’ essere vivente che amo di più dopo di te ovviamente.”. “ Se ritieni di poterti fidare di lei, non vedo perché no. Adesso però sono molto curioso, riguardo a lei. Io come mi devo comportare nei suoi confronti?”. Mi ha risposto Tato “ OK allora la chiamo per invitarla oggi pomeriggio per le quattro. Per quanto riguarda il comportamento che dovrai tenere in sua presenza, a dire il vero non ne ho idea. Dafne ed io ci conosciamo da sempre ed una volta eravamo amiche intime. Abbiamo frequentato le stesse scuole e quando eravamo al collegio siamo state amanti per un po’. Ci siamo lasciate perché io le ho confessato i miei istinti eterosessuali e lei allora non la prese bene.
In seguito io ho lasciato il mondo delle Fate, per venire nel tuo mondo in modo da potere conoscere dei maschi umani. Lei è rimasta qui con le altre Fate e si è appassionata alla storia della nostra specie. Adesso è forse la massima esperta in materia ed è molto stimata. In questi dieci anni che ho passato nelle tormentatrici ho avuto modo di incontrarla spesso, dato che è un giudice dell’ istituto di produzione e punizione. Ci siamo ravvicinate e la nostra antica amicizia piano piano sta rifiorendo.
Sinceramente penso di potermi fidare di lei, dato che la amo e lei mi ricambia. Però a parte i candidati che giudica giornalmente nel tribunale dell’ istituto di produzione e punizione, non è mai stata a contatto con un uomo. Ho paura che vedendoti legato solo così si intimorirebbe, per cui ho pensato di legarti saldamente ad una delle robuste sedie che ci sono in salotto, imbavagliarti e bendarti. Poi magari se Dafne è d’accordo potrei staccarti dalla sedia e toglierti il bavaglio e la benda. A te andrebbe bene se facciamo così?”. “Clara amore a me va bene tutto, basta che non mi trasformi in un rospo. Mi sembra di avertelo già detto. Riguardo al modo in cui sarò legato alla sedia avrei anche un suggerimento che ti esporrò dopo pranzo. A proposito che si mangia?”. Mi ha risposto un’ affamato Tato, allora gli ho detto che avrei immediatamente chiamato un ristorante per la consegna a domicilio, chiedendogli se aveva delle preferenze e gli ho confessato:” Purtroppo Tato non mi è permesso utilizzare la mia magia per cucinare e senza di essa riesco a malapena a farti una colazione frugale. Di conseguenza per evitare di avvelenarci è meglio se ordiniamo i pasti a domicilio.”.
“ E se invece cucinassimo qualcosa insieme, tu metti la manualità ed io dall’ alto della mia esperienza culinaria ti spiego come preparare qualcosa di commestibile. Dai andiamo in cucina a vedere cosa abbiamo a disposizione, sarà divertente!”. Ha proposto il mio futuro marito e si è diretto in cucina tutto contento. Si è fermato davanti alla porta ad aspettarmi, perché legato con l’ armbinder non può girare la maniglia, io la ho aperta e siamo entrati. Dopo una rapida ispezione alla nostre risicate scorte alimentari, Tato ha deciso che avremo cucinato una semplice pasta al tonno e così abbiamo fatto. Io ero il braccio e lui la mente ed è stato molto divertente. Inoltre la pasta che abbiamo cucinato era buonissima. È stato proprio bello, sembravamo una normale coppia che in una uggiosa domenica mattina prepara insieme il pranzo. Certo il fatto che Tato fosse nudo, avesse le braccia rinchiuse in un armbinder dietro la schiena e le caviglie incatenate un po’ stonava con la stereotipata immagine di una normale coppia. Senza contare che io ero vestita e truccata come una escort di alto bordo. Però il mio amato prigioniero mi ha fatto stare davvero bene come sempre, oramai ne sono completamente dipendente e non so come riuscirei a sopravvivere senza di lui.
Finito di pranzare ho imbavagliato Tato, per evitare che si intromettesse nella conversazione con Dafne ed ho telefonato alla mia amica. Lei mi ha risposto dicendo che stava andando ad una riunione urgente del consiglio delle Fate elette, ma che sarebbe riuscita comunque ad essere a casa nostra per le quattro di pomeriggio ed era molto ansiosa di conoscere la mia anomalia.
Tato si era un po’ risentito per essere stato imbavagliato e si era seduto su di una sedia imbronciato. Io mi sono messa davanti a lui e mi sono tolta lentamente prima il corsetto e poi il vestito che indossavo. Mi sono seduta a cavallo del nostro soldatino ed abbiamo fatto rapidamente e piacevolmente pace.
Il pranzo e la sua preparazione sono stati un momento piacevole, Clara è un’ allieva promettente e la sintonia tra noi due è in aumento esponenziale. Dopo avere mangiato la mia fatata carceriera mi ha imbavagliato, per evitare che interferissi mentre chiamava la sua amica per invitarla a casa nostra. Io mi sono un po’ indispettito per essere stato zittito, il soldatino invece ha iniziato ad eccitarsi perché adora le donne autoritarie. Inoltre eravamo tutti e due su di giri per il modo in cui si era vestita e truccata il nostro amore. Così quando Clara ha finito la telefonata e si è venuta a mettere di fronte a me che mi ero seduto di una sedia in salotto, aveva tutta la mia attenzione. Ne aveva ancora di più, quando si è tolta il vestito che indossava, mostrandomi il suo spettacolare corpo velato di chiffon nero. Questa volta non sono potuto rimanere a bocca aperta, perché ero imbavagliato con un balgag, ma gli occhi si sono pallati schizzandomi fuori dalle orbite ed il soldatino è scattato in un presentatarm degno di cotanta bellezza. Lei ha approfittato della situazione e di me, con evidente piacere. Poi mentre era ancora seduta a cavallo delle mie cosce, mi ha tolto il balgag e mi ha baciato. Appena ho riacquistato le mie capacità fonetiche le ho detto:” Ho una ricetta rapida per una torta pere e cioccolato, adattissima da servire con il thè. Che dici ci proviamo?”. Lei ridendo ha detto di sì ed allora siamo tornati in cucina allegramente ad impastare ed informare. La torta ci è anche venuta bene, almeno a giudicare dall’ odore e dall’ aspetto. Spero che a Dafne piaccia. Infine ho scoperto uno dei pochi vantaggi di essere costantemente legato e che non ti viene richiesto di fare le pulizie. Fortuna che a Clara è concesso usare la magia per fare le pulizie, altrimenti temo che casa nostra e la cucina in particolare modo, sarebbe stata un disastro all’arrivo di Dafne. Invece io manco mi sono accorto del suo operato, ero in una cucina infarinata e piena di stoviglie sporche sparse un po’ in giro. Mi sono distratto un’ attimo a guardare fuori dalla finestra la pioggia che inzuppava i prati, ho sentito una sottilissima sensazione di inebriamento e quando mi sono girato la cucina era perfettamente in ordine. Ho accompagnato la mia futura moglie in bagno a rifarsi il trucco e nel mentre lei mi ha dato una ripulita. Purtroppo poi Clara ha di nuovo indossato il vestito ed il corsetto, ma prima di farlo aveva messo un paio di guanti di vernice nera che la coprivano fino agli avambracci. Dicendo che una Fata che si rispetti, non uscirebbe mai di casa senza i suoi guanti. Io le ho fatto notare che oggi il programma era di rimanere chiusi in casa tutto il giorno, ma che comunque la trovavo molto sexy con i guanti. Lei mi ha dato un buffetto ridendo e poi uno dei suoi baci.
Alla fine è arrivato il momento che il masochista che alberga in me aspettava da tempo. Era ora che mi legasse ad una sedia in salotto ed io speravo che la mia adorata carceriera, accettasse una mio suggerimento. Come in effetti ha fatto e dopo poco mi sono ritrovato saldamente legato alla sedia in maniera inversa. Ero a cavalcioni di essa con il petto a contatto con lo schienale e fissato ad esso con quattro robuste cinghie in cuoio nero ben strette. Le mie ginocchia erano legate lateralmente alle gambe posteriori della sedia, sempre utilizzando delle cinghie. Mentre le caviglie pur rimanendo legate tra loro con le cavigliere, con delle ulteriori cinghie erano fissate di lato alle gambe anteriori della sedia, ad una altezza tale da impedirmi di toccare il pavimento. Avevo anche indosso un collare, che tramite una piccola cinghia è stato fissato alla parte alta della spalliera della sedia, impedendomi così di alzare la testa. Clara ha ispezionato i mezzi di contenzione che mi aveva imposto. Certo su mio suggerimento, ma in fin dei conti era stata lei a legarmi. Soddisfatta del suo operato ha controllato che ore fossero, scoprendo che mancava poco alle quattro. Così mi ha bendato con una mascherina cieca di pelle nera, mi ha baciato ed infine mi ha imbavagliato con un balgag di gomma nera. Giusto in tempo perché stava squillando il campanello.
Dopo avere piacevolmente approfittato del nostro soldatino e di Tato, gli ho tolto il balgag e lo ho baciato. Poi pensavo che il mio adorato prigioniero mi rimbrottasse per averlo imbavagliato o mi facesse i complimenti per come indossavo la catsuit. Invece mi ha proposto di fare una torta cioccolato e pere da abbinare al thè che offriremo a Dafne. In un modo o nell’altro il mio amore riesce sempre a stupirmi e sotto la sua supervisione potrei anche diventare una cuoca accettabile. Perché la torta che abbiamo fatto sembra ottima. Dopo avere finito di cucinare, ho dovuto usare la magia per riordinare. Dato che non mancava molto all’ arrivo della mia amica ed avevamo ridotto la cucina in uno stato pietoso. Siamo andati in bagno, dove dopo esserci ripuliti mi sono rifatta il trucco. Ho indossato un paio di guanti di vernice nera e poi il vestito ed il corsetto. Dicendo al mio uomo che mi guardava strano, che una Fata rispettabile non esce mai di casa senza i guanti. Lui mi ha fatto notare che avevamo in mente di trascorrere il pomeriggio in casa ma che comunque con i guanti mi trovava molto sexy. Ridendo gli ho dato un buffetto seguito da un bacio e poi ci siamo diretti in salotto. Dove avevo intenzione di legarlo ad una sedia posta di fronte al divano, seguendo il suggerimento che il mio amato prigioniero mi aveva dato. Finito di legarlo come mi aveva suggerito, mi sono presa il tempo per ammirare il mio lavoro e devo ammettere che era impacchettato proprio bene. Sono certa che persino il consiglio delle Fate elette avrebbe approvato e pensando ciò mi sono ricordata che tra poco avrei avuto la visita di una componente emerita di tale consiglio. Ho guardato l’ ora e mancava poco alle quattro. Allora ho rapidamente bendato Tato, lo ho baciato e poi lo ho imbavagliato. Nel mentre che squillava il campanello. A lato della porta di ingresso si trova uno specchio a tutta altezza, riflesso nel quale potevo vedere il mio amato prigioniero saldamente legato ad una sedia, mentre aprivo la porta alla nostra ospite.
“ Ciao Dafne benvenuta è un piacere averti qui.”. Dissi mentre abbracciavo e baciavo la mia amica. “ Il piacere è tutto mio tesoro, non vedevo l’ora di conoscere la tua anomalia, che mi dicono essere in grado di sollevare una macchina. Quelle due cretine di Ezada e Julie hanno convocato una riunione urgente del consiglio delle Fate elette, per fare rinchiudere il tuo uomo in una cella di massima sicurezza dell’ istituto di produzione e punizione coperto di catene. Non ti preoccupare però, perfino tua madre si è fermamente opposta alla proposta e si è anche arrabbiata parecchio con le due ex tormentatrici assistenti. Dato che sono state degradate a sostitute tormentatrici in prova per incompetenza, visto il casino che hanno combinato con il sistema di videosorveglianza del corridoio che porta dalla cella di arrivo agli ascensori. Da domani prenderanno servizio presso l’ accademia delle tormentatrici, come vice sostitute bidelle, incaricate dell’ igiene e del decoro dei servizi sanitari. In poche parole dovranno pulire un bel po’ di cessi e senza utilizzare la magia tra l’ altro.”. Mi ha detto la mia amica, mentre dopo essere entrata si toglieva di dosso l’ impermeabile bagnato. “ Ah davvero, pensavo che fosse andato in tilt per un sovraccarico del sistema.”. Ho risposto a Dafne preoccupata, perché io avevo sabotato il sistema di videosorveglianza per aiutare Tato. “ Quello è successo prima che le due imbecilli ci mettessero su le mani. Tua madre aveva ordinato loro di ripristinare il sistema di videosorveglianza che era andato in tilt, Ezada e Julie non solo hanno cancellato la memoria di tutto il sistema informatico ma hanno anche fuso la scheda madre del computer principale. Mi viene il forte dubbio che quelle due messe insieme abbiano un cervello solo e se lo dividano usandolo a turno. Solo che a volte nessuna delle due usa il cervello, perché è convinta che lo usi l’ altra, come oggi ad esempio.
Adesso però basta parlare di quelle due imbecilli. Piuttosto parlami di te e della tua anomalia. Oh a proposito sei uno schianto vestita così Clara, se non sapessi che sei eterosessuale convinta ti farei la corte serrata, perché resti sempre la mia Fata preferita”.
Dafne è sempre la solita, ci prova con tutte e con la maggior parte ci riesce. Perché oltre ad essere molto simpatica e spigliata è anche bellissima. Fisicamente io e lei potremmo essere gemelle omozigote, tanto che da ragazze ci scambiavamo i vestiti. Mentre i nostri visi differiscono come il giorno dalla notte. Io sono bionda ed ho gli occhi azzurri, mentre Dafne ha i capelli neri come l’ ala di un corvo e le sue iridi sono di un incredibile verde smeraldo. Oggi è molto truccata come al solito ed indossa una elegantissima tuta di pelle in una sfumatura di grigio verde molto chic. È stretta in vita da un’ ampia cintura in pelle del medesimo colore ed è chiusa sul davanti da una grossa cerniera lampo cromata, che parte dall’ inguine fino ad arrivare al colletto. La mia amica è un po’ esibizionista e ama mettere in mostra la mercanzia. La sua cerniera di fatti è ferma in un punto calibrato in modo da evidenziare i suoi magnifici e prorompenti seni e la tuta che indossa, sembra essersela incollata addosso con il bostik. Due eleganti stivaletti in pelle nera con il tacco a spillo vertiginoso ed un paio di guanti dello stesso materiale completano il suo abbigliamento odierno. Sono curiosa di vedere la faccia che farà Tato quando la vedrà e la reazione del nostro soldatino. Con una fitta di gelosia mi domando se sia il caso di lasciarlo bendato mentre Dafne è nostra ospite, intanto una parte di me si domanda come sarebbe vivere un rapporto a tre fra di noi. Lei nel frattempo con un sorriso stampato sulle sue tumide labbra evidenziate con un vistoso rossetto color malva, mi dice guardando il mio amato prigioniero legato ad una sedia. “ Santo cielo ma come lo hai legato, nemmeno nel tribunale dell’ istituto di produzione e punizione i candidati vengono immobilizzati così. Pensare che quelle due imbecilli si sono lamentate con il consiglio riguardo al modo in cui contenevi la tua anomalia.”. “ Non ci crederai ma è stato Tato a pregarmi di legarlo così. Lui ha un concetto della sessualità un po’ perverso ed è diverso da quello degli uomini normali. La qualcosa sinceramente non mi dispiace affatto, anzi mi trova pienamente concorde. Dato che vedere tutti quei muscoli strettamente legati mi eccita ed al tempo stesso mi riempie di energia”. “ Questa è una situazione anomala che andrà attentamente studiata.”. Ha detto Dafne pensierosa, poi quando si è seduta sul divano di fronte a Tato, sulle sue sensuali labbra si è dipinta una O di stupore e dopo un po’ mi ha detto:” Beh neanche questo lo si vede nei candidati che devo giudicare. È la prima volta che posso valutare un pene al di fuori di una manetta di castità, ma sono tutti così grossi e verticali?”. Io intanto mi ero messa in piedi di fianco alla sedia a cui avevo legato il mio amore ed ho subito notato l’ erezione missilistica con cui il nostro soldatino accoglieva la nostra ospite, dicendo:” Normalmente è di dimensioni più contenute. Adesso si è eccitato per come lo ho legato e per il fatto che nonostante non possa vederci, sa benissimo che intorno a lui ci sono due Fate. Vista la reazione che ha avuto solo a sentire la tua voce Dafne, ammetto di essere gelosa e penso che il mio amore oggi è meglio che resti bendato.”. “ Oh no ti prego voglio vedere di che colore ha gli occhi ed inoltre mi piacerebbe parlare con lui. Dai per favore Clara togligli la mascherina cieca ed il bavaglio.”. “ Va bene ora gli tolgo la benda ed il balgag così potrete fare conoscenza mentre vado a mettere su il thè.” Ho liberato il mio amato prigioniero dal bavaglio e dalla benda, gli ho dato un bacetto sulla guancia e poi sono andata in cucina raccomandando a Tato di comportarsi bene con la nostra ospite.
Forse avevo un po’ esagerato con il modo in cui avevo suggerito a Clara di legarmi. Non perché fosse particolarmente scomodo o restrittivo. Bensì perché era troppo eccitante per il masochista che alberga in me ed il nostro soldatino mi ha subito dato ragione ergendosi in una missilistica erezione, non appena la nostra amata carceriera dopo avermi imbavagliato è andata ad accogliere la sua amica. Ho sentito i loro discorsi e speravo che decidessero di prendere il thè in cucina, lasciandomi in salotto e dando il tempo al quel cazzone del nostro soldatino di rientrare nei ranghi. Invece Dafne si è venuta a sedere proprio di fronte a me notando immediatamente quell’ esibizionista del mio veterano di tante battaglie, che rigido sull’ attenti si stava esibendo in un’ apocalittico presentatarm. L’ amica di Clara le ha chiesto di togliermi benda e bavaglio per poter colloquiare con me. La mia fatata carceriera con un po’ di riluttanza ha fatto ciò che le era stato chiesto. Mi ha dato un bacetto marchiandomi una guancia, con l’ impronta delle sue conturbanti labbra stampata nel rossetto ed andando in cucina a preparare il thè mi ha detto di comportarmi bene.
Ora sono qui davanti ad una splendida Fata che mi guarda incuriosita ed onestamente non so bene come comportarmi ne tantomeno cosa dirle. “ Azzurri hai degli affascinanti occhi azzurri, ma sai anche parlare?”. Mi ha chiesto quello spettacolo di Fata che è Dafne. Sporgendosi in avanti per controllare meglio il colore delle mie iridi e regalandomi una conturbante visione in tre d della sua scollatura. Dopo un’ attimo per ricalibrare la vista, dato che, quelle tette viste così da vicino mi avevano temporaneamente fatto diventare strabico. Le ho risposto riuscendo a non balbettare:” Eccellenza è un enorme piacere fare la vostra conoscenza. In che modo posso esservi utile?”. “Innanzitutto dammi del tu, chiamami Dafne e dimmi il tuo nome. Poi vorrei sapere di più sulla tua patologia erotica il masochismo ed inoltre sono molto curiosa sul rapporto che intercorre tra te e Clara. La conosco praticamente da sempre e non la ho mai vista così felice, nemmeno quando eravamo fidanzate era così radiosa come oggi. Sono convinta che sia merito tuo e ciò ti rende una persona estremamente interessante da conoscere. Oh a proposito complimenti per il modo in cui hai suggerito alla mia amica di contenerti è molto sicuro ed esteticamente corretto. Nonché stranamente eccitante per e non ne capisco il perché. Ho avuto migliaia di uomini legati davanti a me mentre li giudicavo e nessuno di loro mi ha mai eccitato come fai tu adesso, ne tanto meno mi inondato di energia magica al pari di quello che stai facendo tu.”.
“ Piacere di conoscerti Dafne io sono Tato e riguardo alla mia perversione per essere precisi io sono un maso-feticista. Cioè non solo mi piace ed eccita essere legato e trattato rudemente da una donna, ma se questa e vestita come lo sei tu ora, trovo la cosa ancora più intrigante.
Io e la tua amica ci siamo conosciuti nel mondo da dove provengo. Allora ero su di una sedia a rotelle, per i postumi di un brutto incidente che aveva posto fine alla mia carriera di pugile professionista. Dopo avere conosciuto Clara miracolosamente e principalmente grazie a lei sono guarito ed ovviamente mi sono follemente innamorato di lei. Siamo diventati amici ed io ero strafelice così, perché non avrei mai pensato di poter interessare ad una bellezza simile. Invece qualche giorno fa lei è venuta da me dicendomi che mi amava, che era una Fata e che per vivere insieme dovevamo superare una prova. Adesso sono qui legato a questa sedia, più innamorato che mai della mia fatata carceriera e molto felice di fare la tua conoscenza. Nonché molto eccitato come puoi notare, perché se permetti trovo che tu sia di una bellezza scandalosa al pari della tua amica ed adoro il mondo in cui ti sei vestita, che in alcuni paesi del mio mondo sarebbe considerato illegale.”. Ridacchiando Dafne mi ha detto:” Addirittura illegale, certo che hai un piacevole modo tutto tuo di fare i complimenti Tato.”. “Ė tutto merito di Clara, da quando la conosco ho avuto modo di fare molta pratica nel porgere i complimenti ad una bellissima donna, ehm cioè Fata, volevo dire Fata.”.
“ Una Fata che adesso ha voglia di prendere il thè ed assaggiare questa fantastica torta pere cioccolato.” Ha detto un’ allegra Clara mentre posava un vassoio con l’ occorrente per un thè sul tavolo del salotto. “ Molto bene stacchiamo dalla sedia anche il tuo ragazzo dalla ilare lingua lunga, in modo da permettergli più movimenti e di prendere il thè in una posizione più comoda. Non ho paura di lui anzi lo trovo molto simpatico ed interessante. Sono proprio contenta di essere venuta a trovarvi e molto curiosa di assaggiare la torta.”. “ Riguardo alla lingua di Tato ti assicuro Dafne che la usa molto bene anche senza proferire parole. Dai dammi una mano a slegarlo dalla sedia.”. Dopo questo breve colloquio le due splendide Fate hanno sciolto le cinghie che mi tenevano fissato alla sedia all’ inverso e mi hanno aiutato ad alzarmi, lasciandomi le braccia legate dietro la schiena con l’ armbinder e le cavigliere per limitare il mio incedere. Poi ci siamo accomodati intorno al tavolo ed a turno mi hanno imboccato di torta e dissestato con il thè. Nel frattempo abbiamo chiacchierato del più e del meno come tre vecchi amici. Si è subito formata una intrigante alchimia tra di noi, tutti e tre lo potevamo percepire e le Fate ricevevano una quantità enorme di energia. Dafne era piacevolmente stupita dall’ abilità dimostrata da Clara ai fornelli. Allora ho proposto alle Fate di metterci a cucinare per prepararci una gustosa cenetta. Loro hanno accettato con entusiasmo e ci siamo messi all’ opera. Io però mi sentivo un po’ in colpa con Clara, dato che Dafne mi aveva affascinato parecchio. Non dovrebbe essere così, dovrei avere solo la mia futura moglie in mente. Mentre invece la sua amica è comparsa nei miei pensieri.
Non vorrei continuare a ripetermi ma Tato è veramente fantastico. È riuscito ad entrare in confidenza con Dafne al volo, adesso sembrano due vecchi amici e lei è sicuramente rimasta affascinata dal mio amato prigioniero. La stessa cosa si può dire di Tato, almeno a giudicare da come la guarda. Pensavo che le attenzioni che il mio uomo rivolge alla mia amica, mi avrebbero fatta ingelosire. Invece mi fanno venire voglia di un rapporto a tre con loro due. Non lo so forse perché alla Dafne odierna si sovrappone quella dei miei ricordi, di quando stavamo insieme ed eravamo inseparabili. Però nella mia mente sto già immaginandomi come sarebbe fare sesso insieme noi tre. Intendiamoci amo Tato alla follia ed ormai non potrei vivere senza di lui, ma l’ amore che ho provato per Dafne sta rifiorendo ed io non so cosa fare. La mia amica intanto non riesce a smettere di mettere le mani addosso al mio uomo. Dovrei essere gelosa, invece sono contenta che Dafne stia iniziando ad apprezzare i miei gusti. La conosco da tempo e non la ho mai vista così interessata da qualcuno. Siamo in cucina e formiamo un strampalata mini brigata da cucina. Due belle Fate vestite e truccate in modo sexy, che si arrabattano dietro ai fornelli, agli ordini di un muscoloso uomo nudo, con un’ armbinder che gli lega le braccia dietro la schiena e le cavigliere che ne limitano i passi. Nonostante ciò ci siamo divertiti molto, abbiamo prodotto un buona cena e l’ alchimia tra di noi continuava ad aumentare. Allora ho confessato alla mia amica il complesso di colpa che provo nei confronti di Tato: per il modo in cui sono costretta a limitare la sua libertà, per le bastonate che ero stata costretta ad infliggergli e per il ruolo di sussidio didattico che gli era stato imposto dal consiglio delle fate elette. Lei mi ha immediatamente promesso tutto il suo aiuto, dicendo che si sarebbe impegnata per trovare una soluzione.
Durante la cena a tenere banco è stata Dafne che ci ha spiegato approfonditamente, ciò che avviene tra le mura dell’ accademia delle tormentatrici. Dove da domani prenderò servizio come insegnante in metodi di contenzione e punizione dei maschi e Tato svolgerà la funzione di sussidio didattico. La mia, anzi nostra amica è docente in storia delle Fate in accademia da parecchio tempo ed oramai la conosce bene. Fortunatamente l’ accademia delle tormentatrici è a meno di cinque minuti di macchina da casa nostra e tagliando per delle strade sterrate e possibile raggiungerla a piedi in meno di mezz’ora. Di conseguenza domani mattina ci basterà alzarci per le sei e mezza al fine di essere lì per le otto.
Finita la cena ci siamo spostati sul divano, stavamo ancora chiacchierando del più e del meno, quando è partita l’ ammucchiata. Dafne mi ha baciato e poi insieme siamo saltate addosso a Tato. Il quale non se lo aspettava minimamente evidentemente perché il triangolo non lo aveva considerato ed è stato colto di sorpresa, ma poi si è adeguato rapidamente e con estremo piacere alla situazione. Dal divano siamo passati alla camera da letto ed io e Dafne lo abbiamo spremuto come un limone. È stato bellissimo ed appagante e la mia amica sfinita e soddisfatta mi ha detto di aver capito a cosa servono i maschi. Poi è piombata in un profondo sonno beato. Io ho fatto appena in tempo a legare bendare ed imbavagliare Tato, come prescritto dal consiglio delle Fate elette nel caso in cui dorma a letto con me e dopo aver ringraziato il mio amato prigioniero per la splendida serata che ci aveva fatto vivere, lo ho baciato ed ho raggiunto Dafne nel mondo dei sogni
Sono stato risvegliato a mattina inoltrata dal tocco delicato di una mano, che scorreva sulle mie membra legate. Quando si è accorta che ero sveglio Clara mi ha tolto il bavaglio che mi aveva ammutolito tutta la notte e senza che avessi il tempo di chiederglielo, mi ha cacciato la lingua in bocca con passione. Mi ha tolto la benda ed ho potuto vederla nuda, illuminata dalla grigia, diafana ed umida luce di una mattinata di pioggia intensa. Era come sempre di un’ avvenenza ultraterrena e curiosamente la scarsità di luce, guardandola sembrava non percepirsi, dato che si era illuminati dalla sua incredibile bellezza. Il nostro soldatino, dando prova di notevole tempismo, ha scelto proprio quel momento per il suo alza bandiera mattutino e lei se ne è immediatamente accorta. Allora un sorriso di sorpresa e piacere è fiorito sulle sue voluttuose labbra, si è messa a cavalcioni sulle mie parti basse e ci siamo accoppiati in un’ assonnato smorza candela. “ Buongiorno Clara questa è la migliore sveglia che abbia mai avuto senza il minimo dubbio amore. Così ad occhio la giornata non mi sembra un granché. Noi potremmo fare come recita il proverbio.”
“ Quale proverbio Tato?”. Mi ha chiesto la mia Fata. “ Con sta pioggia e con sto vento, resta a letto e dacci dentro!” le ho risposto al volo e Clara si è messa a ridere dicendo che me lo ero inventato, ma ne avrebbe comunque tenuto conto nel programmare la nostra giornata. Dopo di ciò mi ha tolto il collare che tramite una fune mi teneva legato alla testata del letto e mi ha slegato le caviglie. Mi ha lasciato le ginocchia legate strettamente tra loro dicendo che legato così i miei passi sarebbero stati limitati a sufficienza anche per il consiglio delle Fate elette. Abbiamo raggiunto il bagno per le abluzioni mattutine e mentre la mia fatata compagna mi aiutava a minzionare. Il nostro soldatino si è risvegliato impuntandosi e causando il solito problema di condivisione anatomica che avevamo già vissuto in precedenza. Clara lo ha accontentato, lavato e rinchiuso nella gabbia di castità. Siamo andati in cucina dove mi ha servito una abbondante colazione. Ci siamo poi diretti in cantina dove dopo avermi rinchiuso nella gabbia di contenimento. Mi ha slegato e susseguente ammanettato come prescritto dal consiglio delle Fate elette, per la permanenza della anomalia all’ interno della sua cella di contenzione. Mi ha lasciato dietro le sbarre della mia cella, dicendo che andava a vestirsi, consigliandomi di sfruttare il tempo che mi lasciva a disposizione per farmi una doccia. Perché sarebbe tornata presto e mi voleva per se per il resto della giornata, possibilmente pulito.
Dopo aver rinchiuso Tato nella sua cella, carica di energia magica come non mi capitava da anni, sono tornata in cucina. Perché avevo bisogno di bere un altro caffè, mentre mettevo in ordine le emozioni che vivere con il mio futuro marito, mi aveva scatenato. Praticamente tutte molto piacevoli, a parte il complesso di colpa costante che avevo nei suoi confronti, per il modo in cui lo stavo trattando e la cosa mi dava molto fastidio. Soprattutto perché non potevo farci niente, sarei stata costretta a tenere Tato nudo e legato per tutto il tempo che avremmo trascorso insieme nel mondo delle Fate. Inoltre mi sarebbe toccato infierire su di lui durante le lezioni che avrei tenuto presso l’ accademia delle tormentatrici e permettere alle mie allieve di fare pratica sempre su di lui. Certo il mio uomo è un masochista e sicuramente trae piacere dalla situazione che sta vivendo. Però per quanto tempo riuscirà a sopportare questa situazione. Ho paura che decida di lasciarmi e la cosa mi devasterebbe perché lo amo troppo. Per lui rinuncerei alla mia magia ed al mondo delle Fate, senza rimpianti. Mi accontenterei di passare il resto della mia vita al suo fianco, come una semplice moglie devota ed innamorata. Eppure deve esserci un modo di mettere fine a tutto ciò, od almeno attenuare il destino di Tato. Magari nel passato della mia specie c’ e qualcosa che potrebbe esserci utile.
Improvvisamente mi è venuta in mente Dafne la mia più cara amica di infanzia, nonché il mio più grande amore, prima di conoscere Tato ovviamente. Praticamente il prototipo della Fata perfetta , era la prediletta di quella bacchettona di mia madre: bellissima, docente in storia delle Fate presso l’ accademia delle tormentatrici, componente emerita del consiglio delle Fate elette, giudice dell’ istituto di produzione e punizione, egoista, egocentrica, omosessuale e poligama. Con un curriculum così potrebbe sembrare una bacchettona come l’ eletta anziana suprema, invece Dafne è simpatica, gentile e dotata di un’ empatia fuori dal comune.
Siamo praticamente cresciute insieme e siamo state amiche intime fin dalla più tenera età. Siamo anche state amanti ai tempi del collegio e quando le ho confessato i miei istinti eterosessuali, purtroppo ci siamo allontanate. Durante gli ultimi dieci anni che ho trascorso fra le tormentatrici, abbiamo avuto modo di rincontrarci e ci siamo ravvicinate, ed anche l’ intimità tra di noi è ricomparsa più preponderante che mai. Tanto che io per lealtà nei confronti di Tato volevo troncare il nostro rapporto di amicizia, invece Dafne mi ha pregato di invitarla a prendere un thè qui a casa nostra, non appena mi fossi sistemata con la mia anomalia. Al fine di valutare la nostra compatibilità.
Forse potrei invitarla oggi pomeriggio, farle presente la situazione che stiamo vivendo con il mio futuro marito e magari chiedere un suo consiglio. Sinceramente l’ idea di avere sia Dafne che Tato qui con me mi riempie di gioia e mi fa sentire completa. Devo valutare cosa ne pensa Tato, in fondo lui è il diretto interessato. Inoltre anche solo averlo vicino a me, mi rasserena calmando le mie ansie. Però prima di andare a prelevarlo dalla sua cella, è meglio che mi dia una sistemata. Soprattutto nel caso in cui Dafne venisse a trovarci, ci tengo a non sembrarle sciatta. Per giunta oramai non posso rinunciare ai tacchi a spillo, mi piace troppo baciare il mio uomo senza dovere mettermi in punta di piedi, o che lui debba piegare il collo per farlo.
Mi sono truccata gli occhi con uno oscuro effetto smoky e le labbra con un vistoso rossetto rosa barbie. Ho acconciato i capelli a banana e mi sono smaltata le unghie del medesimo colore del rossetto. In fine ho indossato una catsuit di chiffon nero a maniche lunghe e sopra di essa un vestito molto corto, abbottonato sul davanti in fresco lana gessato grigio. Più o meno simile ad una lunga camicia aderente al mio corpo come una seconda pelle. Per evidenziare il punto vita ho cinto un corsetto in vernice nera, che riprendeva il materiale con cui erano fatti i bottoni del vestito ed i cuissardes allacciati sul davanti col tacco a spillo da dodici centimetri, che calzavo. Dopo una rapida controllata allo specchio per vedere se ero a posto, soddisfatta del mio aspetto mi sono abbondantemente profumata e diretta dal mio amato prigioniero.
Prima dei esaudire la richiesta della mia fatata carceriera di farmi una doccia, ho deciso di ritagliarmi un momento tutto per me. Direi quasi catartico, un momento di meditazione profonda e di liberazione a lungo agognata. In poche parole mi sono seduto sulla tazza del cesso in dotazione alla mia cella ed ho espletato i miei bisogni fisiologici di natura solida. Poi mi sono fatto una abbondante doccia e mi sono asciugato con la lampada ad infrarossi. Ammirando la splendida collezione di mezzi di contenzione raccolta dal mio amore, mi è saltato all’ occhio un armbinder in cuoio nero che mi ha immediatamente ingolosito e non sono stato solo io ad eccitarmi immaginando di indossarlo. Anche il nostro soldatino stava dando segni di risveglio, quando la stella polare che segue la bussola del nostro cuore ha fatto la sua affascinante e strabiliante comparsa. Allora il veterano di tante battaglie si è nuovamente incastrato nella gabbia di castità che lo racchiudeva. Mentre io sono rimasto a bocca aperta con gli occhi che mi strabuzzavano, perché Clara era da infarto.
“ Per la miseria amore dobbiamo studiare un sistema soft per questi tuoi spettacolari ingressi nel mio antro. Se non per le mie coronarie, almeno per la salute del soldatino che a furia di impacchi ghiacciati rischia di prendere il raffreddore.”. Lei mi ha sorriso e ridacchiando mi ha chiesto se avessi già in mente qualcosa. Io le ho domandato se poteva comandare anche dall’ esterno le porte scorrevoli che dalla cella davano accesso alla gabbia di contenimento. Ad un sua risposta affermativa le ho proposto:” Allora potresti farmi entrare nella gabbia di contenimento, rimanendo temporaneamente fuori dalla cantina e lasciandovi dentro un cappuccio nero o qualcosa di simile, in modo che io una volta entrato in gabbia possa bendarmi. A quel punto entri in cantina mi leghi come vuoi e soprattutto liberi il soldatino dalla gabbia di castità quando è ancora malleabile, evitandogli così l’ impacco ghiacciato e poi mi togli la benda. Ammetto che è una complicazione alla routine, però sono certo che il ragazzo la sotto ne gioverebbe.
In oltre se non hai ancora deciso in che modo legarmi oggi, prenderesti in considerazione l’ idea di mettermi l’ armbinder?”.
Tato è proprio fantastico, con un paio di battute ed il suo entusiasmo per il bondage ė riuscito come sempre a farmi ridere ed a rasserenarmi. Senza contare che il modo in cui mi sta scannerizzando, mi piace molto e mi sta riprendendo di energia magica. Sono proprio contenta di come mi sono vestita e truccata. Sono oltremodo curiosa di vedere cosa farà o dirà, quando scoprirà che sotto il vestito indosso esclusivamente una catsuit di chiffon nero. Così dopo aver preso l’armbinder mi avvicino alla gabbia di contenzione e togliendogli le manette che ha ai polsi gli dico:” Va bene amore vada per l’armbinder e magari per qualche cinghia di cuoio in aggiunta se la situazione lo richiede. Riguardo all’ ingresso soft che mi hai proposto, per me va bene, l’ ultima cosa che voglio è nuocere al nostro soldatino. Adesso metti le braccia dietro la schiena, con i palmi delle mani uniti tra di loro per favore.”. Gli ho fatto indossare l’ armbinder, stringendo per bene tutte le cinghie in modo che fosse legato correttamente e poi lo ho fatto uscire dalla gabbia lasciandogli le manette che gli serravano le caviglie fra di loro ad una distanza di mezzo metro. Ci siamo baciati e dopo una sosta in cucina per un impacco ghiacciato, seguito dalla liberazione del nostro soldatino e da un veloce massaggio per rianimarlo. Abbiamo raggiunto il salotto, dove ci siamo accomodati sul divano.
Io ero al settimo cielo, allegra e felice come una liceale che fa sega a scuola. Tato non riusciva a togliermi gli occhi di dosso ed il nostro soldatino lucidava il suo fucile in vista del prossimo presentatarm. Mi è sembrato il momento migliore per chiedere consiglio al mio adorato prigioniero riguardo a Dafne.
“ Amore io trovo che la situazione in cui sono costretta a tenerti, quello che hai subito e quello che subirai in questo mondo, non siano giuste nei tuoi confronti. È vero le Fate si stanno estinguendo, però questo secondo me non giustifica il modo in cui il consiglio delle Fate elette ti sta trattando. L’ applicazione draconiana delle nostre leggi nel tuo caso mi sembra fuori luogo, dato che ti sei volontariamente offerto per aiutarci. Non ho voglia di restare inerte mentre il mio futuro marito subisce una grossa ingiustizia.
Sono convinta che ci sia una soluzione, magari guardando al passato della mia specie ed alle sue interazioni con la tua. A tal proposito ho una cara amica di infanzia che è docente di storia delle Fate presso l’ accademia delle tormentatrici. Nonché componente emerita del consiglio delle Fate elette e giudice dell’ istituto di produzione e punizione. Credi che ci sarebbe utile se la invitassi oggi per il thè, in modo da sondare il terreno ed eventualmente chiedere il suo aiuto. Devo anche confessarti che è l’ essere vivente che amo di più dopo di te ovviamente.”. “ Se ritieni di poterti fidare di lei, non vedo perché no. Adesso però sono molto curioso, riguardo a lei. Io come mi devo comportare nei suoi confronti?”. Mi ha risposto Tato “ OK allora la chiamo per invitarla oggi pomeriggio per le quattro. Per quanto riguarda il comportamento che dovrai tenere in sua presenza, a dire il vero non ne ho idea. Dafne ed io ci conosciamo da sempre ed una volta eravamo amiche intime. Abbiamo frequentato le stesse scuole e quando eravamo al collegio siamo state amanti per un po’. Ci siamo lasciate perché io le ho confessato i miei istinti eterosessuali e lei allora non la prese bene.
In seguito io ho lasciato il mondo delle Fate, per venire nel tuo mondo in modo da potere conoscere dei maschi umani. Lei è rimasta qui con le altre Fate e si è appassionata alla storia della nostra specie. Adesso è forse la massima esperta in materia ed è molto stimata. In questi dieci anni che ho passato nelle tormentatrici ho avuto modo di incontrarla spesso, dato che è un giudice dell’ istituto di produzione e punizione. Ci siamo ravvicinate e la nostra antica amicizia piano piano sta rifiorendo.
Sinceramente penso di potermi fidare di lei, dato che la amo e lei mi ricambia. Però a parte i candidati che giudica giornalmente nel tribunale dell’ istituto di produzione e punizione, non è mai stata a contatto con un uomo. Ho paura che vedendoti legato solo così si intimorirebbe, per cui ho pensato di legarti saldamente ad una delle robuste sedie che ci sono in salotto, imbavagliarti e bendarti. Poi magari se Dafne è d’accordo potrei staccarti dalla sedia e toglierti il bavaglio e la benda. A te andrebbe bene se facciamo così?”. “Clara amore a me va bene tutto, basta che non mi trasformi in un rospo. Mi sembra di avertelo già detto. Riguardo al modo in cui sarò legato alla sedia avrei anche un suggerimento che ti esporrò dopo pranzo. A proposito che si mangia?”. Mi ha risposto un’ affamato Tato, allora gli ho detto che avrei immediatamente chiamato un ristorante per la consegna a domicilio, chiedendogli se aveva delle preferenze e gli ho confessato:” Purtroppo Tato non mi è permesso utilizzare la mia magia per cucinare e senza di essa riesco a malapena a farti una colazione frugale. Di conseguenza per evitare di avvelenarci è meglio se ordiniamo i pasti a domicilio.”.
“ E se invece cucinassimo qualcosa insieme, tu metti la manualità ed io dall’ alto della mia esperienza culinaria ti spiego come preparare qualcosa di commestibile. Dai andiamo in cucina a vedere cosa abbiamo a disposizione, sarà divertente!”. Ha proposto il mio futuro marito e si è diretto in cucina tutto contento. Si è fermato davanti alla porta ad aspettarmi, perché legato con l’ armbinder non può girare la maniglia, io la ho aperta e siamo entrati. Dopo una rapida ispezione alla nostre risicate scorte alimentari, Tato ha deciso che avremo cucinato una semplice pasta al tonno e così abbiamo fatto. Io ero il braccio e lui la mente ed è stato molto divertente. Inoltre la pasta che abbiamo cucinato era buonissima. È stato proprio bello, sembravamo una normale coppia che in una uggiosa domenica mattina prepara insieme il pranzo. Certo il fatto che Tato fosse nudo, avesse le braccia rinchiuse in un armbinder dietro la schiena e le caviglie incatenate un po’ stonava con la stereotipata immagine di una normale coppia. Senza contare che io ero vestita e truccata come una escort di alto bordo. Però il mio amato prigioniero mi ha fatto stare davvero bene come sempre, oramai ne sono completamente dipendente e non so come riuscirei a sopravvivere senza di lui.
Finito di pranzare ho imbavagliato Tato, per evitare che si intromettesse nella conversazione con Dafne ed ho telefonato alla mia amica. Lei mi ha risposto dicendo che stava andando ad una riunione urgente del consiglio delle Fate elette, ma che sarebbe riuscita comunque ad essere a casa nostra per le quattro di pomeriggio ed era molto ansiosa di conoscere la mia anomalia.
Tato si era un po’ risentito per essere stato imbavagliato e si era seduto su di una sedia imbronciato. Io mi sono messa davanti a lui e mi sono tolta lentamente prima il corsetto e poi il vestito che indossavo. Mi sono seduta a cavallo del nostro soldatino ed abbiamo fatto rapidamente e piacevolmente pace.
Il pranzo e la sua preparazione sono stati un momento piacevole, Clara è un’ allieva promettente e la sintonia tra noi due è in aumento esponenziale. Dopo avere mangiato la mia fatata carceriera mi ha imbavagliato, per evitare che interferissi mentre chiamava la sua amica per invitarla a casa nostra. Io mi sono un po’ indispettito per essere stato zittito, il soldatino invece ha iniziato ad eccitarsi perché adora le donne autoritarie. Inoltre eravamo tutti e due su di giri per il modo in cui si era vestita e truccata il nostro amore. Così quando Clara ha finito la telefonata e si è venuta a mettere di fronte a me che mi ero seduto di una sedia in salotto, aveva tutta la mia attenzione. Ne aveva ancora di più, quando si è tolta il vestito che indossava, mostrandomi il suo spettacolare corpo velato di chiffon nero. Questa volta non sono potuto rimanere a bocca aperta, perché ero imbavagliato con un balgag, ma gli occhi si sono pallati schizzandomi fuori dalle orbite ed il soldatino è scattato in un presentatarm degno di cotanta bellezza. Lei ha approfittato della situazione e di me, con evidente piacere. Poi mentre era ancora seduta a cavallo delle mie cosce, mi ha tolto il balgag e mi ha baciato. Appena ho riacquistato le mie capacità fonetiche le ho detto:” Ho una ricetta rapida per una torta pere e cioccolato, adattissima da servire con il thè. Che dici ci proviamo?”. Lei ridendo ha detto di sì ed allora siamo tornati in cucina allegramente ad impastare ed informare. La torta ci è anche venuta bene, almeno a giudicare dall’ odore e dall’ aspetto. Spero che a Dafne piaccia. Infine ho scoperto uno dei pochi vantaggi di essere costantemente legato e che non ti viene richiesto di fare le pulizie. Fortuna che a Clara è concesso usare la magia per fare le pulizie, altrimenti temo che casa nostra e la cucina in particolare modo, sarebbe stata un disastro all’arrivo di Dafne. Invece io manco mi sono accorto del suo operato, ero in una cucina infarinata e piena di stoviglie sporche sparse un po’ in giro. Mi sono distratto un’ attimo a guardare fuori dalla finestra la pioggia che inzuppava i prati, ho sentito una sottilissima sensazione di inebriamento e quando mi sono girato la cucina era perfettamente in ordine. Ho accompagnato la mia futura moglie in bagno a rifarsi il trucco e nel mentre lei mi ha dato una ripulita. Purtroppo poi Clara ha di nuovo indossato il vestito ed il corsetto, ma prima di farlo aveva messo un paio di guanti di vernice nera che la coprivano fino agli avambracci. Dicendo che una Fata che si rispetti, non uscirebbe mai di casa senza i suoi guanti. Io le ho fatto notare che oggi il programma era di rimanere chiusi in casa tutto il giorno, ma che comunque la trovavo molto sexy con i guanti. Lei mi ha dato un buffetto ridendo e poi uno dei suoi baci.
Alla fine è arrivato il momento che il masochista che alberga in me aspettava da tempo. Era ora che mi legasse ad una sedia in salotto ed io speravo che la mia adorata carceriera, accettasse una mio suggerimento. Come in effetti ha fatto e dopo poco mi sono ritrovato saldamente legato alla sedia in maniera inversa. Ero a cavalcioni di essa con il petto a contatto con lo schienale e fissato ad esso con quattro robuste cinghie in cuoio nero ben strette. Le mie ginocchia erano legate lateralmente alle gambe posteriori della sedia, sempre utilizzando delle cinghie. Mentre le caviglie pur rimanendo legate tra loro con le cavigliere, con delle ulteriori cinghie erano fissate di lato alle gambe anteriori della sedia, ad una altezza tale da impedirmi di toccare il pavimento. Avevo anche indosso un collare, che tramite una piccola cinghia è stato fissato alla parte alta della spalliera della sedia, impedendomi così di alzare la testa. Clara ha ispezionato i mezzi di contenzione che mi aveva imposto. Certo su mio suggerimento, ma in fin dei conti era stata lei a legarmi. Soddisfatta del suo operato ha controllato che ore fossero, scoprendo che mancava poco alle quattro. Così mi ha bendato con una mascherina cieca di pelle nera, mi ha baciato ed infine mi ha imbavagliato con un balgag di gomma nera. Giusto in tempo perché stava squillando il campanello.
Dopo avere piacevolmente approfittato del nostro soldatino e di Tato, gli ho tolto il balgag e lo ho baciato. Poi pensavo che il mio adorato prigioniero mi rimbrottasse per averlo imbavagliato o mi facesse i complimenti per come indossavo la catsuit. Invece mi ha proposto di fare una torta cioccolato e pere da abbinare al thè che offriremo a Dafne. In un modo o nell’altro il mio amore riesce sempre a stupirmi e sotto la sua supervisione potrei anche diventare una cuoca accettabile. Perché la torta che abbiamo fatto sembra ottima. Dopo avere finito di cucinare, ho dovuto usare la magia per riordinare. Dato che non mancava molto all’ arrivo della mia amica ed avevamo ridotto la cucina in uno stato pietoso. Siamo andati in bagno, dove dopo esserci ripuliti mi sono rifatta il trucco. Ho indossato un paio di guanti di vernice nera e poi il vestito ed il corsetto. Dicendo al mio uomo che mi guardava strano, che una Fata rispettabile non esce mai di casa senza i guanti. Lui mi ha fatto notare che avevamo in mente di trascorrere il pomeriggio in casa ma che comunque con i guanti mi trovava molto sexy. Ridendo gli ho dato un buffetto seguito da un bacio e poi ci siamo diretti in salotto. Dove avevo intenzione di legarlo ad una sedia posta di fronte al divano, seguendo il suggerimento che il mio amato prigioniero mi aveva dato. Finito di legarlo come mi aveva suggerito, mi sono presa il tempo per ammirare il mio lavoro e devo ammettere che era impacchettato proprio bene. Sono certa che persino il consiglio delle Fate elette avrebbe approvato e pensando ciò mi sono ricordata che tra poco avrei avuto la visita di una componente emerita di tale consiglio. Ho guardato l’ ora e mancava poco alle quattro. Allora ho rapidamente bendato Tato, lo ho baciato e poi lo ho imbavagliato. Nel mentre che squillava il campanello. A lato della porta di ingresso si trova uno specchio a tutta altezza, riflesso nel quale potevo vedere il mio amato prigioniero saldamente legato ad una sedia, mentre aprivo la porta alla nostra ospite.
“ Ciao Dafne benvenuta è un piacere averti qui.”. Dissi mentre abbracciavo e baciavo la mia amica. “ Il piacere è tutto mio tesoro, non vedevo l’ora di conoscere la tua anomalia, che mi dicono essere in grado di sollevare una macchina. Quelle due cretine di Ezada e Julie hanno convocato una riunione urgente del consiglio delle Fate elette, per fare rinchiudere il tuo uomo in una cella di massima sicurezza dell’ istituto di produzione e punizione coperto di catene. Non ti preoccupare però, perfino tua madre si è fermamente opposta alla proposta e si è anche arrabbiata parecchio con le due ex tormentatrici assistenti. Dato che sono state degradate a sostitute tormentatrici in prova per incompetenza, visto il casino che hanno combinato con il sistema di videosorveglianza del corridoio che porta dalla cella di arrivo agli ascensori. Da domani prenderanno servizio presso l’ accademia delle tormentatrici, come vice sostitute bidelle, incaricate dell’ igiene e del decoro dei servizi sanitari. In poche parole dovranno pulire un bel po’ di cessi e senza utilizzare la magia tra l’ altro.”. Mi ha detto la mia amica, mentre dopo essere entrata si toglieva di dosso l’ impermeabile bagnato. “ Ah davvero, pensavo che fosse andato in tilt per un sovraccarico del sistema.”. Ho risposto a Dafne preoccupata, perché io avevo sabotato il sistema di videosorveglianza per aiutare Tato. “ Quello è successo prima che le due imbecilli ci mettessero su le mani. Tua madre aveva ordinato loro di ripristinare il sistema di videosorveglianza che era andato in tilt, Ezada e Julie non solo hanno cancellato la memoria di tutto il sistema informatico ma hanno anche fuso la scheda madre del computer principale. Mi viene il forte dubbio che quelle due messe insieme abbiano un cervello solo e se lo dividano usandolo a turno. Solo che a volte nessuna delle due usa il cervello, perché è convinta che lo usi l’ altra, come oggi ad esempio.
Adesso però basta parlare di quelle due imbecilli. Piuttosto parlami di te e della tua anomalia. Oh a proposito sei uno schianto vestita così Clara, se non sapessi che sei eterosessuale convinta ti farei la corte serrata, perché resti sempre la mia Fata preferita”.
Dafne è sempre la solita, ci prova con tutte e con la maggior parte ci riesce. Perché oltre ad essere molto simpatica e spigliata è anche bellissima. Fisicamente io e lei potremmo essere gemelle omozigote, tanto che da ragazze ci scambiavamo i vestiti. Mentre i nostri visi differiscono come il giorno dalla notte. Io sono bionda ed ho gli occhi azzurri, mentre Dafne ha i capelli neri come l’ ala di un corvo e le sue iridi sono di un incredibile verde smeraldo. Oggi è molto truccata come al solito ed indossa una elegantissima tuta di pelle in una sfumatura di grigio verde molto chic. È stretta in vita da un’ ampia cintura in pelle del medesimo colore ed è chiusa sul davanti da una grossa cerniera lampo cromata, che parte dall’ inguine fino ad arrivare al colletto. La mia amica è un po’ esibizionista e ama mettere in mostra la mercanzia. La sua cerniera di fatti è ferma in un punto calibrato in modo da evidenziare i suoi magnifici e prorompenti seni e la tuta che indossa, sembra essersela incollata addosso con il bostik. Due eleganti stivaletti in pelle nera con il tacco a spillo vertiginoso ed un paio di guanti dello stesso materiale completano il suo abbigliamento odierno. Sono curiosa di vedere la faccia che farà Tato quando la vedrà e la reazione del nostro soldatino. Con una fitta di gelosia mi domando se sia il caso di lasciarlo bendato mentre Dafne è nostra ospite, intanto una parte di me si domanda come sarebbe vivere un rapporto a tre fra di noi. Lei nel frattempo con un sorriso stampato sulle sue tumide labbra evidenziate con un vistoso rossetto color malva, mi dice guardando il mio amato prigioniero legato ad una sedia. “ Santo cielo ma come lo hai legato, nemmeno nel tribunale dell’ istituto di produzione e punizione i candidati vengono immobilizzati così. Pensare che quelle due imbecilli si sono lamentate con il consiglio riguardo al modo in cui contenevi la tua anomalia.”. “ Non ci crederai ma è stato Tato a pregarmi di legarlo così. Lui ha un concetto della sessualità un po’ perverso ed è diverso da quello degli uomini normali. La qualcosa sinceramente non mi dispiace affatto, anzi mi trova pienamente concorde. Dato che vedere tutti quei muscoli strettamente legati mi eccita ed al tempo stesso mi riempie di energia”. “ Questa è una situazione anomala che andrà attentamente studiata.”. Ha detto Dafne pensierosa, poi quando si è seduta sul divano di fronte a Tato, sulle sue sensuali labbra si è dipinta una O di stupore e dopo un po’ mi ha detto:” Beh neanche questo lo si vede nei candidati che devo giudicare. È la prima volta che posso valutare un pene al di fuori di una manetta di castità, ma sono tutti così grossi e verticali?”. Io intanto mi ero messa in piedi di fianco alla sedia a cui avevo legato il mio amore ed ho subito notato l’ erezione missilistica con cui il nostro soldatino accoglieva la nostra ospite, dicendo:” Normalmente è di dimensioni più contenute. Adesso si è eccitato per come lo ho legato e per il fatto che nonostante non possa vederci, sa benissimo che intorno a lui ci sono due Fate. Vista la reazione che ha avuto solo a sentire la tua voce Dafne, ammetto di essere gelosa e penso che il mio amore oggi è meglio che resti bendato.”. “ Oh no ti prego voglio vedere di che colore ha gli occhi ed inoltre mi piacerebbe parlare con lui. Dai per favore Clara togligli la mascherina cieca ed il bavaglio.”. “ Va bene ora gli tolgo la benda ed il balgag così potrete fare conoscenza mentre vado a mettere su il thè.” Ho liberato il mio amato prigioniero dal bavaglio e dalla benda, gli ho dato un bacetto sulla guancia e poi sono andata in cucina raccomandando a Tato di comportarsi bene con la nostra ospite.
Forse avevo un po’ esagerato con il modo in cui avevo suggerito a Clara di legarmi. Non perché fosse particolarmente scomodo o restrittivo. Bensì perché era troppo eccitante per il masochista che alberga in me ed il nostro soldatino mi ha subito dato ragione ergendosi in una missilistica erezione, non appena la nostra amata carceriera dopo avermi imbavagliato è andata ad accogliere la sua amica. Ho sentito i loro discorsi e speravo che decidessero di prendere il thè in cucina, lasciandomi in salotto e dando il tempo al quel cazzone del nostro soldatino di rientrare nei ranghi. Invece Dafne si è venuta a sedere proprio di fronte a me notando immediatamente quell’ esibizionista del mio veterano di tante battaglie, che rigido sull’ attenti si stava esibendo in un’ apocalittico presentatarm. L’ amica di Clara le ha chiesto di togliermi benda e bavaglio per poter colloquiare con me. La mia fatata carceriera con un po’ di riluttanza ha fatto ciò che le era stato chiesto. Mi ha dato un bacetto marchiandomi una guancia, con l’ impronta delle sue conturbanti labbra stampata nel rossetto ed andando in cucina a preparare il thè mi ha detto di comportarmi bene.
Ora sono qui davanti ad una splendida Fata che mi guarda incuriosita ed onestamente non so bene come comportarmi ne tantomeno cosa dirle. “ Azzurri hai degli affascinanti occhi azzurri, ma sai anche parlare?”. Mi ha chiesto quello spettacolo di Fata che è Dafne. Sporgendosi in avanti per controllare meglio il colore delle mie iridi e regalandomi una conturbante visione in tre d della sua scollatura. Dopo un’ attimo per ricalibrare la vista, dato che, quelle tette viste così da vicino mi avevano temporaneamente fatto diventare strabico. Le ho risposto riuscendo a non balbettare:” Eccellenza è un enorme piacere fare la vostra conoscenza. In che modo posso esservi utile?”. “Innanzitutto dammi del tu, chiamami Dafne e dimmi il tuo nome. Poi vorrei sapere di più sulla tua patologia erotica il masochismo ed inoltre sono molto curiosa sul rapporto che intercorre tra te e Clara. La conosco praticamente da sempre e non la ho mai vista così felice, nemmeno quando eravamo fidanzate era così radiosa come oggi. Sono convinta che sia merito tuo e ciò ti rende una persona estremamente interessante da conoscere. Oh a proposito complimenti per il modo in cui hai suggerito alla mia amica di contenerti è molto sicuro ed esteticamente corretto. Nonché stranamente eccitante per e non ne capisco il perché. Ho avuto migliaia di uomini legati davanti a me mentre li giudicavo e nessuno di loro mi ha mai eccitato come fai tu adesso, ne tanto meno mi inondato di energia magica al pari di quello che stai facendo tu.”.
“ Piacere di conoscerti Dafne io sono Tato e riguardo alla mia perversione per essere precisi io sono un maso-feticista. Cioè non solo mi piace ed eccita essere legato e trattato rudemente da una donna, ma se questa e vestita come lo sei tu ora, trovo la cosa ancora più intrigante.
Io e la tua amica ci siamo conosciuti nel mondo da dove provengo. Allora ero su di una sedia a rotelle, per i postumi di un brutto incidente che aveva posto fine alla mia carriera di pugile professionista. Dopo avere conosciuto Clara miracolosamente e principalmente grazie a lei sono guarito ed ovviamente mi sono follemente innamorato di lei. Siamo diventati amici ed io ero strafelice così, perché non avrei mai pensato di poter interessare ad una bellezza simile. Invece qualche giorno fa lei è venuta da me dicendomi che mi amava, che era una Fata e che per vivere insieme dovevamo superare una prova. Adesso sono qui legato a questa sedia, più innamorato che mai della mia fatata carceriera e molto felice di fare la tua conoscenza. Nonché molto eccitato come puoi notare, perché se permetti trovo che tu sia di una bellezza scandalosa al pari della tua amica ed adoro il mondo in cui ti sei vestita, che in alcuni paesi del mio mondo sarebbe considerato illegale.”. Ridacchiando Dafne mi ha detto:” Addirittura illegale, certo che hai un piacevole modo tutto tuo di fare i complimenti Tato.”. “Ė tutto merito di Clara, da quando la conosco ho avuto modo di fare molta pratica nel porgere i complimenti ad una bellissima donna, ehm cioè Fata, volevo dire Fata.”.
“ Una Fata che adesso ha voglia di prendere il thè ed assaggiare questa fantastica torta pere cioccolato.” Ha detto un’ allegra Clara mentre posava un vassoio con l’ occorrente per un thè sul tavolo del salotto. “ Molto bene stacchiamo dalla sedia anche il tuo ragazzo dalla ilare lingua lunga, in modo da permettergli più movimenti e di prendere il thè in una posizione più comoda. Non ho paura di lui anzi lo trovo molto simpatico ed interessante. Sono proprio contenta di essere venuta a trovarvi e molto curiosa di assaggiare la torta.”. “ Riguardo alla lingua di Tato ti assicuro Dafne che la usa molto bene anche senza proferire parole. Dai dammi una mano a slegarlo dalla sedia.”. Dopo questo breve colloquio le due splendide Fate hanno sciolto le cinghie che mi tenevano fissato alla sedia all’ inverso e mi hanno aiutato ad alzarmi, lasciandomi le braccia legate dietro la schiena con l’ armbinder e le cavigliere per limitare il mio incedere. Poi ci siamo accomodati intorno al tavolo ed a turno mi hanno imboccato di torta e dissestato con il thè. Nel frattempo abbiamo chiacchierato del più e del meno come tre vecchi amici. Si è subito formata una intrigante alchimia tra di noi, tutti e tre lo potevamo percepire e le Fate ricevevano una quantità enorme di energia. Dafne era piacevolmente stupita dall’ abilità dimostrata da Clara ai fornelli. Allora ho proposto alle Fate di metterci a cucinare per prepararci una gustosa cenetta. Loro hanno accettato con entusiasmo e ci siamo messi all’ opera. Io però mi sentivo un po’ in colpa con Clara, dato che Dafne mi aveva affascinato parecchio. Non dovrebbe essere così, dovrei avere solo la mia futura moglie in mente. Mentre invece la sua amica è comparsa nei miei pensieri.
Non vorrei continuare a ripetermi ma Tato è veramente fantastico. È riuscito ad entrare in confidenza con Dafne al volo, adesso sembrano due vecchi amici e lei è sicuramente rimasta affascinata dal mio amato prigioniero. La stessa cosa si può dire di Tato, almeno a giudicare da come la guarda. Pensavo che le attenzioni che il mio uomo rivolge alla mia amica, mi avrebbero fatta ingelosire. Invece mi fanno venire voglia di un rapporto a tre con loro due. Non lo so forse perché alla Dafne odierna si sovrappone quella dei miei ricordi, di quando stavamo insieme ed eravamo inseparabili. Però nella mia mente sto già immaginandomi come sarebbe fare sesso insieme noi tre. Intendiamoci amo Tato alla follia ed ormai non potrei vivere senza di lui, ma l’ amore che ho provato per Dafne sta rifiorendo ed io non so cosa fare. La mia amica intanto non riesce a smettere di mettere le mani addosso al mio uomo. Dovrei essere gelosa, invece sono contenta che Dafne stia iniziando ad apprezzare i miei gusti. La conosco da tempo e non la ho mai vista così interessata da qualcuno. Siamo in cucina e formiamo un strampalata mini brigata da cucina. Due belle Fate vestite e truccate in modo sexy, che si arrabattano dietro ai fornelli, agli ordini di un muscoloso uomo nudo, con un’ armbinder che gli lega le braccia dietro la schiena e le cavigliere che ne limitano i passi. Nonostante ciò ci siamo divertiti molto, abbiamo prodotto un buona cena e l’ alchimia tra di noi continuava ad aumentare. Allora ho confessato alla mia amica il complesso di colpa che provo nei confronti di Tato: per il modo in cui sono costretta a limitare la sua libertà, per le bastonate che ero stata costretta ad infliggergli e per il ruolo di sussidio didattico che gli era stato imposto dal consiglio delle fate elette. Lei mi ha immediatamente promesso tutto il suo aiuto, dicendo che si sarebbe impegnata per trovare una soluzione.
Durante la cena a tenere banco è stata Dafne che ci ha spiegato approfonditamente, ciò che avviene tra le mura dell’ accademia delle tormentatrici. Dove da domani prenderò servizio come insegnante in metodi di contenzione e punizione dei maschi e Tato svolgerà la funzione di sussidio didattico. La mia, anzi nostra amica è docente in storia delle Fate in accademia da parecchio tempo ed oramai la conosce bene. Fortunatamente l’ accademia delle tormentatrici è a meno di cinque minuti di macchina da casa nostra e tagliando per delle strade sterrate e possibile raggiungerla a piedi in meno di mezz’ora. Di conseguenza domani mattina ci basterà alzarci per le sei e mezza al fine di essere lì per le otto.
Finita la cena ci siamo spostati sul divano, stavamo ancora chiacchierando del più e del meno, quando è partita l’ ammucchiata. Dafne mi ha baciato e poi insieme siamo saltate addosso a Tato. Il quale non se lo aspettava minimamente evidentemente perché il triangolo non lo aveva considerato ed è stato colto di sorpresa, ma poi si è adeguato rapidamente e con estremo piacere alla situazione. Dal divano siamo passati alla camera da letto ed io e Dafne lo abbiamo spremuto come un limone. È stato bellissimo ed appagante e la mia amica sfinita e soddisfatta mi ha detto di aver capito a cosa servono i maschi. Poi è piombata in un profondo sonno beato. Io ho fatto appena in tempo a legare bendare ed imbavagliare Tato, come prescritto dal consiglio delle Fate elette nel caso in cui dorma a letto con me e dopo aver ringraziato il mio amato prigioniero per la splendida serata che ci aveva fatto vivere, lo ho baciato ed ho raggiunto Dafne nel mondo dei sogni
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