Primo giorno di scuola
di
Tato
genere
bondage
Non riesco a prendere sonno, nonostante sia piacevolmente stremato. Ho vissuto una prorompente esperienza di sesso a tre con la mia futura moglie e la sua migliore amica. Sinceramente non lo credevo possibile e sono stato colto di sorpresa, quando dopo essersi sensualmente baciate tra loro le due Fate mi sono saltate addosso. Alla fine dopo un paio d’ ore di amplessi Dafne si era appena addormentata, Clara mi aveva imbavagliato e poi mi aveva anche ringraziato per la splendida esperienza che avevo fatto loro vivere. Io non so cosa pensare adesso, salvo che sono molto contento e stanco. Si certo non negherò, di averci fatto un pensierino ad un triangolo con la mia vertigine bionda e la sua amica. Però l’ ultima cosa chi mi sarei aspettato, è di essere aggredito sessualmente da tutte e due contemporaneamente e coordinatamente. Lentamente ed inesorabilmente cedo finalmente al sonno.
Mi sveglio dopo un tempo che mi è sembrato breve, mentre invece potrebbe essere lungo. Non posso sapere che ore sono, nemmeno intuirlo dalla luce che oltrepassa le persiane, perché oltre ad essere legato per bene, sono bendato. Improvvisamente mi viene in mente, che questa mattina io e Clara dobbiamo essere all’ accademia delle tormentatrici per le otto, dato che oggi in un certo senso è per noi il primo giorno di scuola. Ho paura di fare tardi ed allora provo a svegliare le mie fatate compagne di letto, ancora addormentate ai miei fianchi. Però essendo anche imbavagliato oltre che legato e bendato è un po’ complicato destare la mia futura moglie e la sua amica. Alla fine tra i miei goffi movimenti ed i mugugni, Clara si sveglia e guardando l’ ora esclama preoccupata:” Sono le sette meno dieci, se non ci prepariamo alla velocità della luce, faremo tardi il nostro primo giorno di scuola!”. “ Calma e non preoccupiamoci troppo. Io oggi ho lezione alle dieci e quindi posso aiutarvi. Mentre tu Clara ti prepari io mi occupo di Tato, così dovreste recuperare il tempo che abbiamo perso”. Ha proposto una pragmatica Dafne con una voce ancora un po’assonnata. “ Molto bene Dafne e grazie per l’ aiuto. Però ricordati che oggi Tato deve essere ammanettato come un candidato ed indossare la manetta di castità. Se si presentassero dei problemi idraulici puoi usare un impacco ghiacciato oppure approfittare della situazione lascio a te decidere come risolverli. Inoltre, una volta che lo avrai rinchiuso nella cella di contenzione e ammanettato come prescritto, ti consiglio di farti dare una palpata alle tette, è molto piacevole.”. Ha detto la mia fatata carceriera mentre schizzava a prepararsi.
“ Bene Tato il tempo di infilarmi qualcosa addosso e mi occuperò di te”. Ha detto allegramente Dafne mentre si alzava dal letto, dando una carezza al soldatino che ancora non si era svegliato. Dopo poco mi ha tolto benda e bavaglio, mi ha baciato con passione augurandomi buon giorno e mi ha tolto il collare, liberando infine le mie caviglie dalla cinghia che le teneva legate tra loro. Poi mi ha aiutato ad alzarmi dal letto, perché oltre alle braccia legate dietro la schiena con l’ armbinder, avevo ancora le ginocchia legate tra loro da una robusta cinghia e quindi ero un po’ impedito nei movimenti. Dafne aveva indossato una vestaglia lunga in raso colore cipria ed ai piedi calzava un paio di sabot anche essi in raso colore cipria dal tacco a spillo di dodici centimetri. Era senza trucco con la faccia assonnata ed i capelli in disordine, ma di una bellezza clamorosa ed il soldatino la ha festeggiata con un rigido alza bandiera spontaneo. Lei se ne è accorta con piacere dicendo:” Adesso capisco cosa intendeva Clara con problema idraulico. Molto bene credo che ne approfitterò.”. Allora mi ha spinto amichevolmente sul letto che avevamo appena lasciato ed ha approfittato di me e del soldatino, con nostro grande piacere ovviamente. Poi siamo andati in cantina dove dopo aver pulito il soldatino lo ha rinchiuso con la manetta di castità. Mi ha rinchiuso nella gabbia di contenimento. Mi ha liberato dall’ armbinder e dalla cinghia che mi legava le ginocchia tra loro. In seguito mi ha ammanettato i polsi sul davanti, ammanettando anche le mie caviglie con le cavigliere e mi ha fatto entrare nella cella di contenzione. Dove ho fatto una rapida doccia e sono stato fatto rientrare nella gabbia di contenimento. A quel punto Dafne si è avvicinata alle sbarre e togliendosi la vestaglia mi ha detto:” Bene tesoro, credo che ti resti un po’ di tempo per dare un’ approfondita palpata alle mie tette. Clara me lo ha consigliato vivamente.”.
Non me lo sono fatto ripetere due volte ed ho avuto il piacere di mettere mano su due meraviglie gemelle di madre natura. Mi sono impegnato con passione nel compito richiestomi e credo di averla soddisfatta. Perché mentre ero ancora impegnato in piacevoli manipolazioni, Dafne quasi miagolando di piacere ha affermato:” Mmmm è così piacevole che mi fa quasi venire voglia di liberarti dalla gabbia e toglierti tutte le manette. In modo che tu possa liberamente mettermi le mani addosso anche sulle altre parti del corpo. Tato io non so cosa tu mi abbia fatto, ma prima di venire qui, l’ ultima idea che mi passava per il cervello era di fare sesso con un maschio. Mentre invece adesso sono qui a farmi tastare le tette da te e vorrei che non smettessi mai. Però adesso è ora di andare o farete tardi in accademia.”. Detto questo Dafne dopo avermi tolto le manette che mi serravano i polsi, ha proceduto ad ammanettarmi come un candidato, mettermi il collare e mi ha fatto uscire dalla gabbia dì contenimento. Allora io ho pensato che era stata proprio gentile ad aiutarci e dato che secondo i miei calcoli eravamo in anticipo. Ho deciso che meritasse un premio. Così mi sono messo in ginocchio di fronte a lei, chiedendole di accostarsi a me il più possibile e le ho praticato un cunnilingus verticale breve ma intenso. Ammutolendola di piacere.
Dopo che Dafne si è ripresa siamo andati in cucina dove imboccandomi mi ha fatto fare colazione. Perché essendo ammanettato come un candidato. Avevo i polsi ammanettati dietro la schiena, fissati in vita da una catena fermata da un lucchetto ed i gomiti serrati in un paio di manette la cui catena di collegamento era lunga mezzo metro, così come le caviglie. Ciò nonostante la colazione che stavo facendo era oltremodo piacevole. È migliorata ancora di più quando Clara ha fatto il suo ingresso in cucina.
Ho lasciato Tato e Dafne in camera da letto, sperando che nel breve tempo a loro disposizione per preparare il mio amore, si sbrigassero ed il rapporto tra di loro si solidificasse. Perché quello che era accaduto tra noi tre la sera prima mi era piaciuto moltissimo e credo anche a loro. Sono corsa a prepararmi perché l’ ultima cosa che voglio è arrivare in ritardo in accademia, il giorno in cui inizio la mia carriera come docente.
In breve tempo mi sono lavata e truccata con attenzione. Sulle labbra ho messo un vistoso rossetto colore fucsia ed ho lasciato i capelli sciolti. Poi ho indossato la divisa da tormentatrice, oggi ho deciso di mettermi una gonna di pelle nera aderente e lunga fino al ginocchio al posto dei pantaloni ed un paio di stivali neri col tacco a spillo allacciati sul davanti alti fino sotto alle ginocchia, in vece dei cuissardes. Una giacca monopetto di pelle nera al posto dei giubbotto ed un paio di guanti da opera sempre di pelle nera al posto dei normali guanti corti. Dopo una rapida occhiata all’ orologio ho scoperto che mi restava giusto il tempo per una veloce colazione al volo e poi io e Tato avremmo dovuto schizzare in accademia.
Arrivata in cucina ho visto Dafne che stava amorevolmente imboccando il mio amato prigioniero, che era correttamente ammanettato come ordinato da mia madre. Ho baciato prima l’ uno e poi l’ altra e mi sono sbrigata a fare colazione. Senza dimenticarmi di somministrare a Tato una compressa di bromuro ad effetto prolungato, perché altrimenti per il nostro soldatino sarebbe stata una giornata oltremodo dura.
“ Benvenuta Clara, Tato ha fatto la doccia ed è ammanettato come un candidato con tanto di manetta di castità. Devi solo ricordarti di imbavagliarlo e metterlo al guinzaglio prima di entrare in accademia. Detto questo credo che la manetta di castità sia eccessiva e non appena vedrò Ofelia glielo farò presente, credo di riuscire a farle cambiare idea.”. “ Chi è Ofelia?”. Ha chiesto Tato incuriosito ed io gli ho risposto che era mia madre. Lui allora se ne uscito con:” Con un nome così, capisco perché è incazzata con il mondo intero. Scusate ma chi li sceglie in nomi delle Fate. L’ accademia della crusca per caso?”. Io e la nostra amica siamo scoppiate a ridere e quando siamo riuscite a tornare serie, era ora per me e per Tato di metterci in macchina alla volta dell’ accademia delle tormentatrici. Il tempo di indossare il cinturone con frusta e pistola e ci siamo diretti verso il garage.
Dafne in vestaglia ci ha accompagnato fino alla macchina, ci ha baciato entrambi ed a Tato ha palpato anche il sedere. Infine ci ha salutato dicendo che era stata benissimo in nostra compagnia, che ci saremmo rivisti presto in accademia e che avrebbe fatto tutto quello che poteva per aiutarci. Io dopo aver legato il mio amato prigioniero al sedile del passeggero, mi sono messa dietro al volante e controllando l’ ora mi sono accorta che mancava un quarto d’ora alle otto. Perfetto saremmo arrivati addirittura in anticipo.
Grazie all’ aiuto datoci da Dafne dovremmo arrivare in accademia prima di quando richiestoci. Anche perché il mio amore al volante ci sa fare e non si fa problemi a schiacciare il pedale dell’ acceleratore. “ Riguardo a quello che è successo tra noi tre, in tutta sincerità a me è piaciuto, anche se devo ammettere che non me lo aspettavo e mi piacerebbe sapere cosa faremo in futuro. Inoltre non ho ancora avuto tempo per subissarti di complimenti per come ti sta bene la divisa delle tormentatrici oggi amore. Credimi sei davvero uno schianto vestita così.”. Le ho detto, mentre la guardavo ipnotizzato dalle sue conturbanti labbra e dal colore del rossetto che le evidenziava. Lei mi ha sorriso dicendomi:” Ieri è stata una magnifica esperienza anche per me amore, però non la avevo programmata. È stata Dafne a dare inizio a tutto quando mi ha baciata. Penso che tutti e tre dovremmo parlarne con calma e capire cosa ci è successo. Sinceramente mi sono sentita molto a mio agio e felice con voi due.”. “ Anche io sono molto felice con voi due e forse non dovrei. Perché giusto ieri ti ho chiesto di sposarmi e questa mattina prima di colazione sono andato a letto con la tua migliore amica, le ho palpato le tette con enorme piacere e le ho fatto un rapido cunnilingus verticale che credo abbia apprezzato. È una situazione anomala che ho paura di non sapere gestire. Inoltre riesci ad immaginare cosa direbbe tua madre se venisse a sapere del nostro menage a trois? Io non ci riesco di certo, anche se essere strapazzato da te e Dafne su ordine di Ofelia, in un certo senso non mi dispiacerebbe.”.
“ Santo cielo non mi ci fare pensare, quella bacchettona di mia madre direbbe che con i miei perversi gusti sessuali sono riuscita a corrompere anche Dafne, che lei considera il prototipo di Fata perfetta ed a cui probabilmente lascerà il titolo di eletta anziana suprema, quando andrà in pensione, se mai ci andrà. Poi probabilmente ordinerebbe a me ed a Dafne di fare come dici tu. Davvero non ti dispiacerebbe un trattamento simile, amore non ti sono bastate le bastonate che ti ho inflitto l’ altro ieri su ordine dell’ eletta anziana suprema. Inoltre ti ricordo che stiamo per entrare nell’ accademia delle tormentatrici, dove io insegnerò metodi di contenzione e punizione dei maschi e tu mi farai da sussidio didattico.”. “ Clara ho detto che in un certo senso non mi dispiacerebbe, nel senso in cui mi avete strapazzato ieri sera per intenderci. Le bastonate ed i tormenti decisamente meno, anche se per stare insieme a te io sopporterei di tutto. Davvero amore perfino se tu mi tramutassi in un rospo, io resterei comunque follemente innamorato di te, forse un po’gracidante ma sempre follemente innamorato di te.”.
Io dopo questa risposta che mi ha dato Tato mi sono molto commossa e quasi con le lacrime agli occhi ho inchiodato la macchina, per poi fiondarmi sul mio uomo ed infilargli la lingua in bocca con veemenza. Nel frattempo erano le otto meno cinque minuti e stavamo entrando nel parcheggio insegnanti, situato nel cortile antistante all’accademia delle tormentatrici. Essendo stata costruita meno di vent’anni fa, gli edifici che la costituiscono sono in uno stile moderno minimalista.
A me personalmente non piace, dato che i suddetti immobili mi sembrano un mucchio di scatoloni di cemento buttati alla rinfusa su di un prato. Comunque devo ammettere che sono organizzati in maniera efficiente. Di fatti il posteggio per le macchine dei docenti è proprio vicino all’ entrata principale. Una volta parcheggiato il mio SUV ho slegato Tato dal sedile, gli ho messo il guinzaglio e prima di imbavagliarlo, dato che eravamo leggermente in anticipo, lo ho sbaciucchiato ancora un po’. Senza minimamente preoccuparmi degli stampi di rossetto che gli ho lasciato sul viso, perché avevo deciso di mostrare a tutte le Fate l’ amore che provavo per il mio uomo. Poi ci siamo diretti verso la scalinata che porta all’ ingresso dell’ accademia, di fronte al quale ad attenderci c’era Ifigenia in borghese. Perché essendo componente emerita del consiglio delle Fate elette non aveva l’ obbligo di indossare la divisa da tormentatrice quando era in servizio, anche se il vestito di paillettes dorate che sfoggiava a me sembrava un po’ eccessivo e non le stava poi così bene.
Devo ammettere che la buona opinione che mi ero fatta di Ifigenia, era cambiata drasticamente visto il modo in cui si comportava con Tato e non era solo per l’ esperimento. No in lei come in mia madre e nella maggior parte delle Fate c’era un astio ed un disprezzo nei confronti dei maschi che sconfinava nella misandria. Santo cielo che fosse proprio questa misandria che covava nella maggior parte delle Fate, la causa della nostra progressiva estinzione? No non può essere così semplice, le migliori menti della nostra specie studiano la questione da anni e non hanno mai preso in considerazione una eventualità simile. Però le migliori menti della nostra specie sono Fate anziane, di grande esperienza come mia madre o Ifigenia che non tollerano i maschi della specie umana. Distratta da questi pensieri non mi accorsi che eravamo arrivati al cospetto della preside dell’ accademia delle tormentatrici, Ifigenia appunto che con voce melliflua mi disse:” Clara buongiorno, sono felice di constatare il fatto che hai ammanettato correttamente la tua anomalia. Però trovo disdicevole il fatto che tu lo baci continuamente, lasciandogli oltretutto la faccia sporca del tuo rossetto. Le lezioni iniziano alle nove, ti ho fatto venire qui prima per mostrarti la tua classe il tuo spogliatoio privato ed illustrarti il programma scolastico che dovrai seguire. Seguimi ti farò vedere dove rinchiudere il tuo bruto mentre noi discutiamo.”.
“ Buongiorno a te Ifigenia, riguardo a Tato ed al fatto che io lo baci spesso temo ti ci dovrai abituare, non hai idea di quanta energia magica mi fornisca farlo e quanto mi piaccia. Inoltre perché devo separarmi da lui rinchiudendolo da qualche parte?”. Risposi alla mia vecchia insegnante, volendo subito mettere in chiaro che mal sopportavo essere separata dal mio uomo e che me lo sarei sbaciucchiato tutte le volte che volevo, dato che adesso era mio.
“ Perché non voglio che interferisca.”. disse scocciata Ifigenia, il cui tono di voce era passato dal mellifluo al gracchiante isterico. “ Scusa Ifigenia ma ammanettato ed imbavagliato come è, ti sembra che possa interferire in qualche cosa?”. “ Sarò più chiara allora non voglio uomini nel mio ufficio. Quindi adesso ti accompagnerò nella tua classe dove tu legherai la tua anomalia dove ti dirò io e poi mi seguirai nel mio ufficio dove ti illustrerò il programma scolastico che dovrai seguire nel corso delle tue lezioni. Adesso sbrighiamoci le tue allieve saranno qui tra meno di un’ora.”. Detto questo Ifigenia si è girata su se stessa e si è diretta spedita all’ interno dell’ accademia. Non ci è restato che seguirla, maledizione si comporta esattamente come quella bacchettona di mia madre. Ho paura che per noi sarà difficile convivere con lei qui in accademia, soprattutto per Tato.
Entrando in accademia e camminando nuovamente per suoi spaziosi ed anonimi corridoi. Mi tornarono in mente i ricordi legati al periodo in cui la avevo frequentata come cadetta e non erano ricordi piacevoli.
Ero appena stata separata dal mio amore e le mie compagne di corso mi avevano messo al bando perché ero dichiaratamente eterosessuale nonché ufficialmente fidanzata con un maschio della specie umana, avendo superato con lui la prova delle Fate. Motivi per i quali ero stata ripetutamente bullizata dalle mie compagne e vittima di scherzi crudeli da parte loro. Ezada e Julie che ho avuto la sfortuna di avere come compagne di corso, erano le più accanite contro di me. Tato e l’ amore che provo per lui credo siano gli unici motivi che mi hanno permesso di sopportarle e di riuscire a diplomarmi tormentatrice con il massimo dei voti. Poi io ho fatto rapidamente carriera nelle tormentatrici, raggiungendo in breve tempo un grado superiore al loro ed avendo così il piacere di ritrovarmi come sottoposte quelle due odiose Fate sovrappeso. Adesso chissà come si trovano nel loro nuovo ruolo di vice sostitute bidelle e chissà se ci capiteranno di nuovo tra i piedi. Stavo pensando soddisfatta quando mi ritrovai davanti all’ ingresso dell’ aula in cui avrei insegnato metodi di contenzione e punizione dei maschi.
Mi sveglio dopo un tempo che mi è sembrato breve, mentre invece potrebbe essere lungo. Non posso sapere che ore sono, nemmeno intuirlo dalla luce che oltrepassa le persiane, perché oltre ad essere legato per bene, sono bendato. Improvvisamente mi viene in mente, che questa mattina io e Clara dobbiamo essere all’ accademia delle tormentatrici per le otto, dato che oggi in un certo senso è per noi il primo giorno di scuola. Ho paura di fare tardi ed allora provo a svegliare le mie fatate compagne di letto, ancora addormentate ai miei fianchi. Però essendo anche imbavagliato oltre che legato e bendato è un po’ complicato destare la mia futura moglie e la sua amica. Alla fine tra i miei goffi movimenti ed i mugugni, Clara si sveglia e guardando l’ ora esclama preoccupata:” Sono le sette meno dieci, se non ci prepariamo alla velocità della luce, faremo tardi il nostro primo giorno di scuola!”. “ Calma e non preoccupiamoci troppo. Io oggi ho lezione alle dieci e quindi posso aiutarvi. Mentre tu Clara ti prepari io mi occupo di Tato, così dovreste recuperare il tempo che abbiamo perso”. Ha proposto una pragmatica Dafne con una voce ancora un po’assonnata. “ Molto bene Dafne e grazie per l’ aiuto. Però ricordati che oggi Tato deve essere ammanettato come un candidato ed indossare la manetta di castità. Se si presentassero dei problemi idraulici puoi usare un impacco ghiacciato oppure approfittare della situazione lascio a te decidere come risolverli. Inoltre, una volta che lo avrai rinchiuso nella cella di contenzione e ammanettato come prescritto, ti consiglio di farti dare una palpata alle tette, è molto piacevole.”. Ha detto la mia fatata carceriera mentre schizzava a prepararsi.
“ Bene Tato il tempo di infilarmi qualcosa addosso e mi occuperò di te”. Ha detto allegramente Dafne mentre si alzava dal letto, dando una carezza al soldatino che ancora non si era svegliato. Dopo poco mi ha tolto benda e bavaglio, mi ha baciato con passione augurandomi buon giorno e mi ha tolto il collare, liberando infine le mie caviglie dalla cinghia che le teneva legate tra loro. Poi mi ha aiutato ad alzarmi dal letto, perché oltre alle braccia legate dietro la schiena con l’ armbinder, avevo ancora le ginocchia legate tra loro da una robusta cinghia e quindi ero un po’ impedito nei movimenti. Dafne aveva indossato una vestaglia lunga in raso colore cipria ed ai piedi calzava un paio di sabot anche essi in raso colore cipria dal tacco a spillo di dodici centimetri. Era senza trucco con la faccia assonnata ed i capelli in disordine, ma di una bellezza clamorosa ed il soldatino la ha festeggiata con un rigido alza bandiera spontaneo. Lei se ne è accorta con piacere dicendo:” Adesso capisco cosa intendeva Clara con problema idraulico. Molto bene credo che ne approfitterò.”. Allora mi ha spinto amichevolmente sul letto che avevamo appena lasciato ed ha approfittato di me e del soldatino, con nostro grande piacere ovviamente. Poi siamo andati in cantina dove dopo aver pulito il soldatino lo ha rinchiuso con la manetta di castità. Mi ha rinchiuso nella gabbia di contenimento. Mi ha liberato dall’ armbinder e dalla cinghia che mi legava le ginocchia tra loro. In seguito mi ha ammanettato i polsi sul davanti, ammanettando anche le mie caviglie con le cavigliere e mi ha fatto entrare nella cella di contenzione. Dove ho fatto una rapida doccia e sono stato fatto rientrare nella gabbia di contenimento. A quel punto Dafne si è avvicinata alle sbarre e togliendosi la vestaglia mi ha detto:” Bene tesoro, credo che ti resti un po’ di tempo per dare un’ approfondita palpata alle mie tette. Clara me lo ha consigliato vivamente.”.
Non me lo sono fatto ripetere due volte ed ho avuto il piacere di mettere mano su due meraviglie gemelle di madre natura. Mi sono impegnato con passione nel compito richiestomi e credo di averla soddisfatta. Perché mentre ero ancora impegnato in piacevoli manipolazioni, Dafne quasi miagolando di piacere ha affermato:” Mmmm è così piacevole che mi fa quasi venire voglia di liberarti dalla gabbia e toglierti tutte le manette. In modo che tu possa liberamente mettermi le mani addosso anche sulle altre parti del corpo. Tato io non so cosa tu mi abbia fatto, ma prima di venire qui, l’ ultima idea che mi passava per il cervello era di fare sesso con un maschio. Mentre invece adesso sono qui a farmi tastare le tette da te e vorrei che non smettessi mai. Però adesso è ora di andare o farete tardi in accademia.”. Detto questo Dafne dopo avermi tolto le manette che mi serravano i polsi, ha proceduto ad ammanettarmi come un candidato, mettermi il collare e mi ha fatto uscire dalla gabbia dì contenimento. Allora io ho pensato che era stata proprio gentile ad aiutarci e dato che secondo i miei calcoli eravamo in anticipo. Ho deciso che meritasse un premio. Così mi sono messo in ginocchio di fronte a lei, chiedendole di accostarsi a me il più possibile e le ho praticato un cunnilingus verticale breve ma intenso. Ammutolendola di piacere.
Dopo che Dafne si è ripresa siamo andati in cucina dove imboccandomi mi ha fatto fare colazione. Perché essendo ammanettato come un candidato. Avevo i polsi ammanettati dietro la schiena, fissati in vita da una catena fermata da un lucchetto ed i gomiti serrati in un paio di manette la cui catena di collegamento era lunga mezzo metro, così come le caviglie. Ciò nonostante la colazione che stavo facendo era oltremodo piacevole. È migliorata ancora di più quando Clara ha fatto il suo ingresso in cucina.
Ho lasciato Tato e Dafne in camera da letto, sperando che nel breve tempo a loro disposizione per preparare il mio amore, si sbrigassero ed il rapporto tra di loro si solidificasse. Perché quello che era accaduto tra noi tre la sera prima mi era piaciuto moltissimo e credo anche a loro. Sono corsa a prepararmi perché l’ ultima cosa che voglio è arrivare in ritardo in accademia, il giorno in cui inizio la mia carriera come docente.
In breve tempo mi sono lavata e truccata con attenzione. Sulle labbra ho messo un vistoso rossetto colore fucsia ed ho lasciato i capelli sciolti. Poi ho indossato la divisa da tormentatrice, oggi ho deciso di mettermi una gonna di pelle nera aderente e lunga fino al ginocchio al posto dei pantaloni ed un paio di stivali neri col tacco a spillo allacciati sul davanti alti fino sotto alle ginocchia, in vece dei cuissardes. Una giacca monopetto di pelle nera al posto dei giubbotto ed un paio di guanti da opera sempre di pelle nera al posto dei normali guanti corti. Dopo una rapida occhiata all’ orologio ho scoperto che mi restava giusto il tempo per una veloce colazione al volo e poi io e Tato avremmo dovuto schizzare in accademia.
Arrivata in cucina ho visto Dafne che stava amorevolmente imboccando il mio amato prigioniero, che era correttamente ammanettato come ordinato da mia madre. Ho baciato prima l’ uno e poi l’ altra e mi sono sbrigata a fare colazione. Senza dimenticarmi di somministrare a Tato una compressa di bromuro ad effetto prolungato, perché altrimenti per il nostro soldatino sarebbe stata una giornata oltremodo dura.
“ Benvenuta Clara, Tato ha fatto la doccia ed è ammanettato come un candidato con tanto di manetta di castità. Devi solo ricordarti di imbavagliarlo e metterlo al guinzaglio prima di entrare in accademia. Detto questo credo che la manetta di castità sia eccessiva e non appena vedrò Ofelia glielo farò presente, credo di riuscire a farle cambiare idea.”. “ Chi è Ofelia?”. Ha chiesto Tato incuriosito ed io gli ho risposto che era mia madre. Lui allora se ne uscito con:” Con un nome così, capisco perché è incazzata con il mondo intero. Scusate ma chi li sceglie in nomi delle Fate. L’ accademia della crusca per caso?”. Io e la nostra amica siamo scoppiate a ridere e quando siamo riuscite a tornare serie, era ora per me e per Tato di metterci in macchina alla volta dell’ accademia delle tormentatrici. Il tempo di indossare il cinturone con frusta e pistola e ci siamo diretti verso il garage.
Dafne in vestaglia ci ha accompagnato fino alla macchina, ci ha baciato entrambi ed a Tato ha palpato anche il sedere. Infine ci ha salutato dicendo che era stata benissimo in nostra compagnia, che ci saremmo rivisti presto in accademia e che avrebbe fatto tutto quello che poteva per aiutarci. Io dopo aver legato il mio amato prigioniero al sedile del passeggero, mi sono messa dietro al volante e controllando l’ ora mi sono accorta che mancava un quarto d’ora alle otto. Perfetto saremmo arrivati addirittura in anticipo.
Grazie all’ aiuto datoci da Dafne dovremmo arrivare in accademia prima di quando richiestoci. Anche perché il mio amore al volante ci sa fare e non si fa problemi a schiacciare il pedale dell’ acceleratore. “ Riguardo a quello che è successo tra noi tre, in tutta sincerità a me è piaciuto, anche se devo ammettere che non me lo aspettavo e mi piacerebbe sapere cosa faremo in futuro. Inoltre non ho ancora avuto tempo per subissarti di complimenti per come ti sta bene la divisa delle tormentatrici oggi amore. Credimi sei davvero uno schianto vestita così.”. Le ho detto, mentre la guardavo ipnotizzato dalle sue conturbanti labbra e dal colore del rossetto che le evidenziava. Lei mi ha sorriso dicendomi:” Ieri è stata una magnifica esperienza anche per me amore, però non la avevo programmata. È stata Dafne a dare inizio a tutto quando mi ha baciata. Penso che tutti e tre dovremmo parlarne con calma e capire cosa ci è successo. Sinceramente mi sono sentita molto a mio agio e felice con voi due.”. “ Anche io sono molto felice con voi due e forse non dovrei. Perché giusto ieri ti ho chiesto di sposarmi e questa mattina prima di colazione sono andato a letto con la tua migliore amica, le ho palpato le tette con enorme piacere e le ho fatto un rapido cunnilingus verticale che credo abbia apprezzato. È una situazione anomala che ho paura di non sapere gestire. Inoltre riesci ad immaginare cosa direbbe tua madre se venisse a sapere del nostro menage a trois? Io non ci riesco di certo, anche se essere strapazzato da te e Dafne su ordine di Ofelia, in un certo senso non mi dispiacerebbe.”.
“ Santo cielo non mi ci fare pensare, quella bacchettona di mia madre direbbe che con i miei perversi gusti sessuali sono riuscita a corrompere anche Dafne, che lei considera il prototipo di Fata perfetta ed a cui probabilmente lascerà il titolo di eletta anziana suprema, quando andrà in pensione, se mai ci andrà. Poi probabilmente ordinerebbe a me ed a Dafne di fare come dici tu. Davvero non ti dispiacerebbe un trattamento simile, amore non ti sono bastate le bastonate che ti ho inflitto l’ altro ieri su ordine dell’ eletta anziana suprema. Inoltre ti ricordo che stiamo per entrare nell’ accademia delle tormentatrici, dove io insegnerò metodi di contenzione e punizione dei maschi e tu mi farai da sussidio didattico.”. “ Clara ho detto che in un certo senso non mi dispiacerebbe, nel senso in cui mi avete strapazzato ieri sera per intenderci. Le bastonate ed i tormenti decisamente meno, anche se per stare insieme a te io sopporterei di tutto. Davvero amore perfino se tu mi tramutassi in un rospo, io resterei comunque follemente innamorato di te, forse un po’gracidante ma sempre follemente innamorato di te.”.
Io dopo questa risposta che mi ha dato Tato mi sono molto commossa e quasi con le lacrime agli occhi ho inchiodato la macchina, per poi fiondarmi sul mio uomo ed infilargli la lingua in bocca con veemenza. Nel frattempo erano le otto meno cinque minuti e stavamo entrando nel parcheggio insegnanti, situato nel cortile antistante all’accademia delle tormentatrici. Essendo stata costruita meno di vent’anni fa, gli edifici che la costituiscono sono in uno stile moderno minimalista.
A me personalmente non piace, dato che i suddetti immobili mi sembrano un mucchio di scatoloni di cemento buttati alla rinfusa su di un prato. Comunque devo ammettere che sono organizzati in maniera efficiente. Di fatti il posteggio per le macchine dei docenti è proprio vicino all’ entrata principale. Una volta parcheggiato il mio SUV ho slegato Tato dal sedile, gli ho messo il guinzaglio e prima di imbavagliarlo, dato che eravamo leggermente in anticipo, lo ho sbaciucchiato ancora un po’. Senza minimamente preoccuparmi degli stampi di rossetto che gli ho lasciato sul viso, perché avevo deciso di mostrare a tutte le Fate l’ amore che provavo per il mio uomo. Poi ci siamo diretti verso la scalinata che porta all’ ingresso dell’ accademia, di fronte al quale ad attenderci c’era Ifigenia in borghese. Perché essendo componente emerita del consiglio delle Fate elette non aveva l’ obbligo di indossare la divisa da tormentatrice quando era in servizio, anche se il vestito di paillettes dorate che sfoggiava a me sembrava un po’ eccessivo e non le stava poi così bene.
Devo ammettere che la buona opinione che mi ero fatta di Ifigenia, era cambiata drasticamente visto il modo in cui si comportava con Tato e non era solo per l’ esperimento. No in lei come in mia madre e nella maggior parte delle Fate c’era un astio ed un disprezzo nei confronti dei maschi che sconfinava nella misandria. Santo cielo che fosse proprio questa misandria che covava nella maggior parte delle Fate, la causa della nostra progressiva estinzione? No non può essere così semplice, le migliori menti della nostra specie studiano la questione da anni e non hanno mai preso in considerazione una eventualità simile. Però le migliori menti della nostra specie sono Fate anziane, di grande esperienza come mia madre o Ifigenia che non tollerano i maschi della specie umana. Distratta da questi pensieri non mi accorsi che eravamo arrivati al cospetto della preside dell’ accademia delle tormentatrici, Ifigenia appunto che con voce melliflua mi disse:” Clara buongiorno, sono felice di constatare il fatto che hai ammanettato correttamente la tua anomalia. Però trovo disdicevole il fatto che tu lo baci continuamente, lasciandogli oltretutto la faccia sporca del tuo rossetto. Le lezioni iniziano alle nove, ti ho fatto venire qui prima per mostrarti la tua classe il tuo spogliatoio privato ed illustrarti il programma scolastico che dovrai seguire. Seguimi ti farò vedere dove rinchiudere il tuo bruto mentre noi discutiamo.”.
“ Buongiorno a te Ifigenia, riguardo a Tato ed al fatto che io lo baci spesso temo ti ci dovrai abituare, non hai idea di quanta energia magica mi fornisca farlo e quanto mi piaccia. Inoltre perché devo separarmi da lui rinchiudendolo da qualche parte?”. Risposi alla mia vecchia insegnante, volendo subito mettere in chiaro che mal sopportavo essere separata dal mio uomo e che me lo sarei sbaciucchiato tutte le volte che volevo, dato che adesso era mio.
“ Perché non voglio che interferisca.”. disse scocciata Ifigenia, il cui tono di voce era passato dal mellifluo al gracchiante isterico. “ Scusa Ifigenia ma ammanettato ed imbavagliato come è, ti sembra che possa interferire in qualche cosa?”. “ Sarò più chiara allora non voglio uomini nel mio ufficio. Quindi adesso ti accompagnerò nella tua classe dove tu legherai la tua anomalia dove ti dirò io e poi mi seguirai nel mio ufficio dove ti illustrerò il programma scolastico che dovrai seguire nel corso delle tue lezioni. Adesso sbrighiamoci le tue allieve saranno qui tra meno di un’ora.”. Detto questo Ifigenia si è girata su se stessa e si è diretta spedita all’ interno dell’ accademia. Non ci è restato che seguirla, maledizione si comporta esattamente come quella bacchettona di mia madre. Ho paura che per noi sarà difficile convivere con lei qui in accademia, soprattutto per Tato.
Entrando in accademia e camminando nuovamente per suoi spaziosi ed anonimi corridoi. Mi tornarono in mente i ricordi legati al periodo in cui la avevo frequentata come cadetta e non erano ricordi piacevoli.
Ero appena stata separata dal mio amore e le mie compagne di corso mi avevano messo al bando perché ero dichiaratamente eterosessuale nonché ufficialmente fidanzata con un maschio della specie umana, avendo superato con lui la prova delle Fate. Motivi per i quali ero stata ripetutamente bullizata dalle mie compagne e vittima di scherzi crudeli da parte loro. Ezada e Julie che ho avuto la sfortuna di avere come compagne di corso, erano le più accanite contro di me. Tato e l’ amore che provo per lui credo siano gli unici motivi che mi hanno permesso di sopportarle e di riuscire a diplomarmi tormentatrice con il massimo dei voti. Poi io ho fatto rapidamente carriera nelle tormentatrici, raggiungendo in breve tempo un grado superiore al loro ed avendo così il piacere di ritrovarmi come sottoposte quelle due odiose Fate sovrappeso. Adesso chissà come si trovano nel loro nuovo ruolo di vice sostitute bidelle e chissà se ci capiteranno di nuovo tra i piedi. Stavo pensando soddisfatta quando mi ritrovai davanti all’ ingresso dell’ aula in cui avrei insegnato metodi di contenzione e punizione dei maschi.
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