Anomalia

di
genere
bondage

-Anomalia –
Quando questa storia è iniziata ero una persona ordinaria, quasi invisibile. Se non fosse che mi ero intestardito a tenere aperto il negozio di libri e fumetti usati ereditato dai miei compianti genitori. Figlio unico ed ormai senza altri parenti, dato che i miei genitori erano mancati ed anche loro erano dei figli unici. Quel simpatico e squallido negozietto era tutta la famiglia che mi restava. Però nel 2025 era anacronistico e praticamente senza speranza; cercare di guadagnarsi da vivere decentemente da esso, perché era una causa persa in partenza.
Single per scelta dato che le poche donne con cui mi ero relazionato intimamente, si erano rivelate una delusione per me ed io per loro. Ero oramai da anni segretamente e follemente innamorato della mia vicina di negozio Clara. Lei era più giovane di me di sei anni ed aveva una profumeria affianco alla mia libreria. Inoltre era un’affezionata cliente del mio negozio, dato che le piaceva molto leggere, ma soprattutto era bella da fare impallidire le stelle.
Bella di una bellezza inebriante ed imbarazzante allo stesso tempo. Il viso dai tratti finemente cesellati e gli occhi azzurri che brillavano come zaffiri, erano incorniciati da una cascata di capelli del colore del grano maturo. Il suo corpo poi avrebbe fatto invidia ad una Dea pagana dell’amore, era alta sul metro e settanta magra e tonica ma con le curve giuste al posto giusto e due capolavori gemelli di madre natura come seni. Imbarazzante per me perché ogni volta che la avevo vicino, mi sentivo come la versione peggiorata del protagonista maschile del film “La bella e la bestia”. Anche perché fisicamente non sono particolarmente alto, supero di poco il metro e ottanta, però sono proprio grosso. Non grasso ma la natura e gli anni di pugilato nella categoria dei pesi massimi. Hanno fatto di me un piccolo armadio a due ante. Purtroppo però dopo una medaglia d’oro olimpica persa ai punti. La mia carriera come pugile professionista, brillantemente iniziata con dieci incontri vinti per KO, è finita contro un taxi che mi ha investito; mentre attraversavo la strada davanti al Madison Square Garden, dopo il mio ultimo incontro vinto. L’incidente è stato violento ed io ci ho messo un paio di anni per rimettermi in piedi. Di fatti la prima volta che ho visto Clara ero inchiodato su di una sedia a rotelle ed ancora oggi penso che lei sia stata uno dei motivi principali del mio recupero fisico. Perché ero proprio messo male ed anche solo essere vicino a lei mi inebriava, facendomi stare meglio.
Nel corso degli anni fra di noi si era instaurato un allegro rapporto di amicizia. Io che la adoravo, tutte le volte che la avevo vicina cercavo di strappare un sorriso sulle sue morbide e sensuali labbra discretamente enfatizzate dal rossetto.
Discretamente si perché tutto in Clara era discreto, quasi non volesse palesare al mondo la sua incommensurabile bellezza. Vestiva in modo elegante ma non vistoso, scarpe col tacco basso e poco trucco completavano un outfit per renderla anonima; ma che in realtà accentuava la sua naturale avvenenza, come una cornice sciatta fa risaltare il quadro che contiene.
Molto probabilmente il nostro rapporto sarebbe continuato con le nostre piacevoli chiacchierate quando Clara veniva ad acquistare dei libri da me od io con qualche scusa mi intrufolavo nella sua profumeria. Se non fosse che anche Clara, a mia insaputa, aveva dei progetti su di noi.
Quando questa storia è iniziata mi sforzavo di essere una persona ordinaria, quasi invisibile. Se non fosse che sono una Fata e quindi per quanto mi sforzi di essere discretamente anonima, la gente e soprattutto gli uomini finiscono per notarmi.
Ebbene sì le Fate esistono ed io ne sono la prova assieme alle mie numerose colleghe in giro per i mondi. Parlo di mondi perché quello in cui al momento vivo non è il solo esistente. In realtà sono molti i mondi che condividono il pianeta Terra come palcoscenico per la loro tragicommedia, inseguendosi nella spirale dello spazio e del tempo. Sono differenti l’uno dall’altro, a volte per poco altre volte invece per tanto. Ad esempio in uno dei tanti mondi esistenti la specie dominante non è quella dell’homo sapiens sapiens, ma bensì quella dell’homo Neanderthal sapiens ed in un altro mondo i dinosauri non si sono estinti. Mondi così ameni sono scarsamente frequentati da me e dalle mie colleghe, perché siamo strettamente collegate alla specie umana con cui siamo praticamente in simbiosi e da essa traiamo l’energia che alimenta la nostra magia.
Noi Fate a differenza degli esseri umani siamo in grado di spostarci da un mondo all’altro ed attraverso il tempo. Volendo possiamo trasportare con noi anche degli umani. Questo grazie alla magia che è dentro di noi e che in ognuna di noi si manifesta in maniera diversa. Contrariamente a quello che molti pensano non abbiamo bisogno di pozioni o di recitare formule magiche; quelle sono cose da fattucchiere. Basta la nostra presenza, un tocco od anche solo il nostro ricordo per scatenare la nostra magia. Però abbiamo bisogno di energia per sprigionare i nostri poteri fatati e questa energia ci è data preminentemente dal desiderio che gli umani hanno di noi. Questo è il principale motivo della nostra avvenenza, d’altronde chi non desidera la bellezza.
Dato che siamo tutte femmine, l’omosessualità fra di noi è la norma. Anche se ci sono dell’eccezioni come nel mio caso che sono attratta dagli uomini. Per riprodurci la faccenda è più complicata, partoriamo solo femmine per partenogenesi magica e per farlo abbiamo bisogno di moltissima energia. Tanto è vero che siamo una razza in estinzione. Nascono sempre meno Fate e sempre meno frequentemente.
Come ho detto siamo collegate alla specie umana, i maschi sono quelli che maggiormente ci desiderano e che quindi ci riforniscono di energia; ma le femmine della specie umana sono un po’ come delle nostre sorelline minori e la loro sorte influenza la nostra. Sempre in più mondi le nostre sorelle umane sono vittime del patriarcato, questo influenza negativamente la nostra riproduzione e la nostra raccolta di energia.
Abbiamo anche un mondo tutto nostro che una volta era composto da più continenti, ma che adesso è grande come un’isola. Perché come ho detto ci stiamo estinguendo e con noi la magica terra che abitiamo.
Una Fata può vivere la sua vita al fianco di un umano maschio ed anche sposarlo, a patto che la coppia superi una prova e la Fata sia pronta a pagare di persona se la prova non viene superata. Io avevo già provato due volte senza successo ad instaurare un rapporto di coppia con un uomo, ma senza superare la prova ed ahimè pagandone il prezzo.
Adesso ero pronta a riprovarci perché mi ero innamorata del mio vicino di negozio Tato.
Lui era il figlio della simpatica coppia di anziani che possedeva il negozio di libri e fumetti usati affianco al negozio, dove anni fa’ ho aperto la mia profumeria. Quei simpatici vecchietti mi avevano accolta come la figlia femmina che avevano sempre desiderato, viziandomi e coccolandomi di conseguenza. Il loro unico figlio Tato a quei tempi stava iniziando la carriera di pugile professionista nella categoria dei pesi massimi, dopo aver conquistato una medaglia d’argento alle olimpiadi e viveva negli Stati Uniti dove si allenava. Probabilmente la prolungata assenza del loro unico amato figlio fece si che quelle due care persone si affezionassero a me e praticamente mi adottassero, riempiendomi di un amore famigliare che non avevo mai sperimentato e che mi ha reso felice all’inverosimile. Dato che essendo nata per partenogenesi di famiglie fino ad allora ne avevo avute poche.
Quando poi il loro Tato terminò drasticamente la sua carriera venendo investito da un taxista pakistano ubriaco davanti al Madison Square Garden e tornò a casa su di una sedia a rotelle a causa dei traumi subiti. Io sentendomi in debito con i suoi genitori per i meravigliosi anni di affetto che mi avevano regalato, decisi di aiutarlo a rimettersi in piedi con un po’ di magia.
Noi Fate ultimamente siamo volubili nel praticare la magia perché ci costa molta fatica e l’energia necessaria per praticarla è sempre più difficile da reperire. Però nel caso di Tato sono felice di averlo aiutato, perché è una splendida persona come lo erano i suoi genitori che pochi anni fa purtroppo ci hanno lasciato, senza che io e la mia magia potessimo aiutarli.
Lo chiamo Tato come facevano i suoi genitori per ricordarli, ma soprattutto perché mi fa ridere chiamare un’omone grande e grosso come lui con un vezzeggiativo adatto ad un bimbo. Infantili sono anche un po’ i gradevoli tratti del suo viso, che stonano con il feroce fisico erculeo che si ritrova. È alto circa una dozzina di centimetri più di me ma pesa quasi il doppio e non è grasso sono tutti muscoli. Muscoli d’acciaio che gli conferiscono una forza fisica impressionante.
L’anno scorso un mio ex con cui non ci eravamo lasciati bene, venne nella mia profumeria per importunarmi. Dopo poco entrò il mio Tato con un ferro di cavallo, disse che me lo aveva portato come portafortuna. Poi è partito con una conferenza, sul motivo perché secondo una credenza popolare i ferri di cavallo portano fortuna e su come i maniscalchi scaldano le barre di ferro dolce, per produrre i ferri da fare calzare ai cavalli. Infine ha detto che se uno ha abbastanza forza può piegare il ferro dolce senza doverlo arroventare ed ha raddrizzato il ferro di cavallo che mi aveva portato, apparentemente senza il minimo sforzo. Si è scusato perché secondo lui dritto come lo aveva ridotto, probabilmente non mi avrebbe portato fortuna e lo ha ripiegato dalla parte inversa a quella originale. Poi ha guardato dritto negli occhi il mio ex, nel mentre che mi ha chiesto se avevo bisogno di qualcosa d’altro. Inutile dirvi che il mio ex ha capito l’antifona ed è scappato alla velocità della luce non facendosi mai più vedere. Io comunque ero esterrefatta, sapevo che Tato era forte perché nella sua libreria gli avevo visto spostare gli scaffali da esposizione con i libri dentro, come fossero fuscelli, ma non avevo idea di quanto fosse forte in realtà.
Nonostante questo suo fisicaccio da bullo è la persona più dolce, sensibile, simpatica e gentile che io abbia mai conosciuto. Non lo ho mai visto arrabbiarsi o perdere la calma ed un volta gli ho chiesto se gli fosse mai capitato di perdere le staffe con qualcuno. Lui mi ha risposto che dato il fisico che si ritrovava non se lo poteva permettere, perché se si fosse arrabbiato con qualcuno fino al punto da mettergli le mani addosso lo avrebbe rovinato di certo ed in coscienza non poteva vivere con un peso del genere. Lo so è un ragionamento un po’ strano per uno che faceva il pugile ed a quei tempi era soprannominato “la bestia”, però il mio Tato è fatto così e mi sono follemente innamorata di lui anche per questo motivo.
Adesso non mi resta che renderlo partecipe dei miei sentimenti, superare insieme a lui la prova che mi è imposta e passare il resto della mia vita in compagnia di un orso in sembianze umane, che racchiudono un cuore d’oro. Però a questo punto ho paura, ho già provato a superare la prova delle Fate con due fra i miei precedenti fidanzati, i quali ero convinta essere quelli giusti e non è andata bene
Adesso con Tato siamo intimi amici, ma lui non mi praticamente mai toccato, ne ha mai detto di amarmi. Certo mi desidera ma tutti gli uomini eterosessuali desiderano una Fata e so che in questo mondo non mi farebbe mai del male. Però la prova delle Fate è diabolicamente concepita in modo da tirar fuori il peggio dagli uomini, con cui vogliamo condividere il resto della nostra vita.
La suddetta prova si svolge in tal modo. La coppia Fata umano è trasportata magicamente nel mondo peggiore possibile per le donne e di conseguenza per le Fate. Un mondo in cui il testosterone infarcisce i maschi della specie umana in maniera deleteria per la mia specie. Dove la prevaricazione maschile nei confronti delle donne è una costante ed i crimini contro di esse sono frequenti e molto spesso impuniti da una legge, arcaica e maschilista che contempla ancora il delitto d’onore.
In questo mondo la coppia deve vivere serenamente la loro storia d’amore; ma l’uomo sotto l’influsso del testosterone presente nel suo sangue in quantità eccessive, sarà spinto a prevaricare sessualmente la sua compagna fatata arrivando al punto di prenderla con la forza. Se ciò avviene e la Fata viene stuprata, la prova è fallita e la povera Fata è costretta a vivere dieci anni assieme al suo stupratore in quel mondo terribile, pagando cosi ripetutamente per il suo fallimento. Finita di scontare la pena Fata ed umano sono riportati nel mondo dove si conosciuti ed all’uomo è magicamente cancellata la memoria del periodo passato in prova; mentre la Fata ricorda ogni istante di quel periodo.
Oltretutto con i due precedenti uomini con cui avevo tentato e fallito la prova, eravamo fidanzati ed amanti, con Tato siamo amici da tempo ma non abbiamo mai vissuto insieme né mai ci siamo baciati o tanto meno fatto sesso. Sinceramente non mi era ancora mai capitato con un uomo il compito di fare la prima mossa, ma se aspetto Tato ho paura che lui non la farà mai.
Così ho deciso adesso vado da lui in libreria, gli dico che lo amo, che sono una Fata e lo invito a fare un viaggio con me in un mondo lontano.
Stavo spolverando gli scaffali della mia libreria, quando Clara è passata a trovarmi e come sempre quando la vedo per un’attimo resto basito dalla sua devastante bellezza. Poi mi sono ripreso ed ho notato che oggi sembra un po’ nervosa. Non ha il solito incedere regale e sicuro di sé, piuttosto sembra uno studente che è chiamato dal preside.
“ Buongiorno Clara, sei splendida come sempre, in che modo posso esserti utile oggi? Hai l’aria un po’titubante, come se dovessi consegnarmi una cartella esattoriale. Sei sicura di stare bene?”. Un timido sorriso è sbocciato sulle sue tumide e voluttuose labbra, come un fiore che all’alba ancora umido di rugiada si schiude. Le labbra di Clara mi fanno letteralmente impazzire, sono semplicemente perfette e passerei ore a fare il buffone per farvi fiorire un sorriso.
“ No niente cartelle esattoriali, sono venuta a parlare di noi” mi ha risposto Clara tutto d’un fiato.
“ Di noi nel senso che ti sei iscritta a quel corso di balli caraibici di cui parlavi ed hai bisogno di un cavaliere. Lo sai che fisicamente sono più indicato a ballare la giga come un’ orso, ma se ti fa piacere vada per i balli caraibici. Devo anche indossare un vestito particolare. Perché io avrei pensato di riciclare, il costume da pirata che ho usato a carnevale l’anno scorso per quella festa organizzata in parrocchia, al fine di raccogliere fondi per l’AMREF. Pensi che potrebbe andare bene? Beh certo forse la benda sull’occhio ed il finto uncino magari non li metto, soprattutto l’uncino. Però per resto il costume è abbastanza sgargiante ed è molto comodo per ballare, specie se non metto la gamba di legno finta che però secondo me è quel tocco che lo caratterizza molto.”.
Con questa strampalata uscita ho fatto bingo. Sono riuscito ha farla ridere di brutto e se la conosco bene, adesso qualche lacrima di divertimento la verserà. Poi con grazia utilizzando la parte dorsale della prima nocca del pollice, tamponerà l’angolo laterale dell’occhio latero corrispondente, in modo che le lacrime non le sbavino quel velo di trucco che mette. Un gesto quasi meccanico che compie quando la faccio ridere sul serio e che mi estasia. Mentre Clara tampona le sue lacrime estasiato aggiungo “ Oppure hai deciso di salire sul ring ed hai bisogno che ti alleni come boxeur “.
A questo punto nel mentre che sta ancora ridendo Clara mi lancia uno sguardo di biasimo, con quei suoi magnifici ed ipnotici occhi azzurri dicendo:” Tato per favore smettila di farmi ridere, quello che devo dirti è importante per me. Ci ho messo un po’ di tempo per trovare il coraggio per farlo. Per cui ti prego stai zitto ed ascolta.”
Comunque cagate a parte solo l’idea di mettere le mani su di un corpo spettacolare come quello di Clara mentre danziamo litanie caraibiche. Mi fa venire voglia di ululare sbavando e nonostante il ballo non sia una delle mie attività preferite, per lei farei pure il cigno nel lago dei cigni. Inoltre non è solo l’aspetto esteriore di Clara a piacermi, è anche quello che racchiude e cioè una donna intelligente, affettuosa, simpatica e soprattutto che ride alle mie battute. Credo che anche fossi cieco mi innamorerei di lei lo stesso. Però il fatto che debba comunicarmi qualcosa di importante un po’ mi preoccupa. Cosa mi dirà adesso?
A quanto pare Tato ha deciso di non facilitarmi le cose mettendosi a fare il buffone. Io adoro questo suo lato comico ma adesso mi è d’intralcio nei miei propositi. Per cui la farò breve e sarò assolutamente sincera con lui:” Tato io ti amo e voglio passare il resto della mia vita con te. Però c’è un problema, io sono una Fata e per vivere insieme dobbiamo superare una prova impostaci dal consiglio delle Fate elette. Saremo trasportati in un altro mondo, dove vivremo insieme ed il nostro rapporto sarà giudicato dal consiglio. Spero che anche tu sia innamorato di me e che abbia voglia di fare un lungo viaggio.”.
Come ho precedente detto sono follemente innamorato di Clara ed inoltre una persona istintiva nel modo di vivere. Di conseguenza la mia risposta è stata rapida ed assolutamente non ragionata. Anche perché dopo le parole ti amo non ho quasi più fatto caso al resto, intuendo però che avremmo dovuto fare un viaggio insieme. Per cui le ho risposto felice come una pasqua:” Accidenti mi hai scoperto chiudo la libreria e faccio le valigie per il viaggio amore, per quanto tempo staremo via?”.
“Spero per tanto tempo amore”
È stata la risposta di Clara. Poi in un istante ed attraverso un turbinio di colori e suoni. Mi sono ritrovato nel salotto di una casa che non conoscevo. Clara era insieme ad una bellissima anziana signora molto truccata, che indossava un classico tailleur di pelle grigio perla e torreggiava sulla mia amata in virtù di un paio di stivali con un tacco a spillo clamoroso. Erano li che mi guardavano ed io mi sentivo come se avessi fatto un ciclo del bucato sporco in una lavatrice.
Dove diavolo mi ha portato Clara è stato il mio primo pensiero e poi ho realizzato che era davvero un Fata. Mentre compivo queste mie elucubrazioni mentali devo avere fatto un faccia piuttosto divertente, perché sia Clara che la bella anziana signora vestita in un modo così sexy si sono messe a ridere. Dandomi il tempo per notare l’incredibile somiglianza tra di loro.
“Oh eccoci qua, per essere un viaggio lungo è stato breve e questa splendida signora immagino sia la tua mamma che viene a conoscere il bruto di cui ti sei innamorata.”.
Ho detto, poi educatamente mi sono presentato alla mia futura suocera e le ho fatto un’elegante baciamano. Dopo di ché ho avuto il piacere di vedere due Fate stupefatte.
Fantastico Tato è riuscito a stupire anche quella bacchettona di mia madre, ma come diavolo ha fatto a capire che sono sua figlia?
Il mio Tato continua a superare le mie aspettative. Però adesso sono curiosa di vedere la reazione di mia mamma.
Oddio mamma forse non è il termine adatto per definirla, mi ha messo al mondo si ma poi si è completamente disinteressata di me, per continuare la sua carriera nel consiglio delle Fate elette e di cui ora è a capo con il titolo di eletta anziana suprema. Fra di noi non siamo in buoni rapporti, soprattutto per via dei miei gusti sessuali. Mia madre semplicemente non tollera l’idea che io voglia trascorrere la mia vita con un umano maschio al fianco. Così ogni volta che tento la prova delle Fate me la ritrovo tra i piedi, a controllare lo svolgimento della suddetta prova per conto del consiglio delle Fate elette.
“Ma guarda sotto tutti quei muscoli c’è anche un cervello, questa si che è una sorpresa.
Bene dato che questa è la terza volta che tenti la prova delle Fate, puoi spiegare tu al tuo bruto come si svolge risparmiandomi un po’ di tempo ed il ribrezzo che mi fa essere così vicina ad un maschio.
Io ho una seduta del consiglio da presiedere, vado via e spero che anche questa volta tu fallisca la prova. Così finalmente la pianterai con questo tuo scandaloso comportamento sessuale, smettendola di mettermi in imbarazzo con le altre Fate.”.
Dopo questa simpatica uscita mia madre è sparita in un turbinio di suoni e colori lasciandomi in compagnia del mio Tato a cui ora immagino dovrò dare un mucchio di spiegazioni.
“OK la vecchia sexy se ne è andata ed adesso che facciamo? Non so se per te è la stessa cosa ma questo viaggio tra i mondi a me ha messo appetito, molto appetito. Questo alloggio è fornito di una cucina e la cucina è rifornita di cibarie? In caso contrario ci tocca uscire a fare la spesa. Oh a proposito che valuta è in corso in questo mondo e come ci guadagneremo da vivere?”. Mi ha detto Tato mentre si guardava intorno ancora un po’ stordito dal viaggio.
“Questo alloggio è composto da salone, cucina living, due bagni e due camere da letto, due balconi, cantina ed un garage.
In cucina la dispensa ed il frigorifero sono stati riforniti di cibo e per quanto riguarda i soldi, siamo stipendiati dalle Fate non te ne devi preoccupare.
Però dato che durante il periodo di prova sarò privata dei miei poteri magici, se vuoi mangiare qualcosa di decente è meglio che cucini tu. Perché senza un’abbondante tocco di magia io ai fornelli sono una frana.”. Ho risposto al mio amore, stupita del fatto che non mi fosse ancora saltato addosso come avevano fatto i due precedenti fidanzati con cui avevo tentato e rapidamente fallito la prova delle Fate.
Tato però è diverso da quei due disgraziati che lo hanno preceduto, ma se riuscirà a tenere a bada l’influsso deleterio del testosterone non mi è dato saperlo. Senza la magia sono totalmente alla sua mercé, perché fisicamente può tranquillamente spezzarmi in due come un grissino e senza faticare troppo tra l’altro.
Ho paura, paura di fare qualcosa che possa eccitarlo, scatenando così la sua libido. Paura perfino di toccarlo ed al tempo stesso vorrei tanto farlo. Vorrei abbracciarlo, baciarlo, vorrei fare l’amore con lui perché lo amo e ne sento il bisogno. Però dalle mie precedenti esperienze so che se incominciassimo a fare del sesso, ad un certo punto io sarei sazia, mentre lui ne vorrebbe ancora ed ancora fino al punto di prendere con la forza ciò che brama ed allora avremmo fallito la prova delle Fate.
Magari potremmo andare a mangiare fuori, in un ristorante affollato è più difficile che mi salti addosso. Intanto avremmo modo di parlare di questa situazione.
“ Riguardo alla fame è quasi ora di cena, che ne dici di andare a cercarci un ristorante dove mangiare?”.
“Ottima idea così potremmo esplorare un po’ questo mondo che per me è una novità.”. Dopo questa mia risposta mi è sembrato di vedere Clara fare un sospiro di sollievo. Io comunque ero al settimo cielo, perché non avrei mai minimamente pensato di vivere una situazione del genere in compagnia del mio amore che oltretutto è una Fata e che Fata. Sapevo che nella sua bellezza c’era qualcosa di ultraterreno, adesso ne conosco il perché.
Visto che era una bella serata e che avevamo casa in centro città, ho proposto a Clara di andare a piedi e lei prontamente ha accettato con gioia.
Andando a spasso mi sono accorto che eravamo nella stessa città dove ci siamo conosciuti, solo che questa era diversa perché in un altro mondo. Ho fatto presente a Clara ciò che avevo notato e lei ha provato a spiegarmi la faccenda dei mondi e della spirale dello spazio e del tempo che li accomuna e divide. La storia è complicata e la spiegazione è stata lunga. Tanto che a cena finita avevo ancora qualche punto un po’ nebuloso, ma anche un gran mal di testa ed ho proposto alla mia fatata compagna, di andare a fare una romantica passeggiata nel parco lungo il fiume, al fine di smaltire la ottima cena e la spiegazione.
Con il fiorire di un sorriso sulle sue magnetiche labbra, Clara ha accettato volentieri e ci siamo incamminati lungo un viale di tigli. La serata era spettacolare con una luna piena che splendeva nel cielo e mi è venuto spontaneo prendere la mano di Clara nella mia, avrei voluto anche ululare alla luna scodinzolando per la gioia ma sono riuscito a trattenermi. Poi mano nella mano ci siamo diretti verso casa. Era mia intenzione chiederle di spiegarmi qualcosa di più sulla prova delle Fate che avevamo iniziato; ma la passeggiata che stavamo facendo era così piacevole ed il nostro rapporto gradevolmente complice, che non volevo rovinarli. Così siamo tornati a casa godendo della reciproca compagnia quasi in silenzio.
Intanto io incominciavo una lotta con i miei demoni interiori e cioè il fatto che sessualmente sono un pervertito. Fortunatamente non è una perversione pericolosa per la mia partner dato sono un masochista, anzi più precisamente un maso-feticista. Però mi rende difficile vivere un sincero rapporto normale con la mia compagna, per farlo fino ad ora mi è sempre toccato fingere una normalità che non è mia. Riesco ad avere dei rapporti sessuali anche soddisfacenti per la mia donna, ma per farmelo venire duro devo ricorrere alla fantasia. Cioè immaginarmi di essere tenuto legato dalla mia compagna e di venire abusato fisicamente e sessualmente da lei.
Questa mia patologia erotica è con me dalla mia prima erezione e per quanto io abbia imparato a conviverci ed a tenerla a freno, dato che in fondo in fondo la considero riprovevole. È sempre lì in un angolino del mio cervello, pronta a saltare fuori ogniqualvolta io senta uno stimolo sessuale. Me ne vergogno molto e non ne ho fatto mai parola con altre persone tantomeno con le mie poche ex fidanzate. Non ho nemmeno fatto mai ricorso a mistress di professione per soddisfarla. È il mio segreto più intimo e vorrei non averlo, vorrei essere normale ma purtroppo non è così.
Come ho detto nel mondo che ho lasciato riesco a tenere a bada questi miei impulsi perversi, o quantomeno a mascherarli efficacemente. Però in questo nuovo mondo sento un bisogno spasmodico di essere legato da Clara, di essere completamente alla sua mercé. Lungo tutto il percorso della nostra romantica passeggiata mentre godevamo della reciproca compagnia. Io non ho fatto altro che immaginare di compiere lo stesso tragitto nudo, legato come un salame e portato al guinzaglio dalla mia amata Fata. Nel fare ciò ho avuto una delle erezioni più lunghe e soddisfacenti che abbia mai avuto, tanto che ad un certo punto stavo quasi per eiacularmi nelle mutande. Di conseguenza adesso ho paura che questa mia perversione mandi a puttane, questa prova delle Fate che io e Clara stiamo compiendo. Non so cosa fare ed arrivati a casa con la scusa del jetlag causatomi dal viaggio tra i mondi da noi compiuto, le ho proposto di dormire in camere separate. Aggiungendo che per me il nostro rapporto è troppo importante e vorrei andarci con calma per gustarne ogni momento senza fretta.
Con uno dei suoi splendidi sorrisi e l’ennesimo sospiro di sollievo, Clara è salita in punta di piedi per apporre un delicato e casto bacio, su di una mia guancia ruvida di barba augurandomi la buonanotte.
È stata una serata fantastica, Tato è stato fantastico, tenero, romantico, arguto e simpatico. Insomma come prima serata di fidanzamento e della prova delle Fate non potevo chiedere di meglio.
Già la prova delle Fate se non la avessimo iniziata e se fossimo nel mondo dove ci siamo conosciuti, gli sarei saltata addosso a metà della nostra passeggiata. Perché lo amo ed ogni istante che passo in sua compagnia, non fa che aumentare il desiderio che ho di lui.
Per quanto riguarda Tato devo ammettere che fino ad ora è riuscito a tenere sotto controllo le scariche di testosterone, con cui questo orribile mondo lo sta subissando. Però più di una volta ho notato la patta dei suoi pantaloni gonfiarsi più del normale. Eppure al di là di tenermi la mano durante la nostra romantica passeggiata, non ha fatto alcun tentativo per andare oltre. Anzi ha perfino proposto di dormire in camere separate, questo è un comportamento che al momento mi fa comodo ma che al tempo stesso qualche interrogativo su di lui me lo impone.
Adesso sono qui da sola nel letto e lo vorrei qui con me per conoscerci più intimamente. Al tempo stesso ho paura di vederlo entrare dalla porta, per poi prendermi crudelmente senza minimamente tenere conto dei miei desideri.
Devo anche ammettere che le mie due precedenti prove fallite mi hanno traumatizzata e mi stanno influenzando. In ambedue i casi la prova è durata meno di un paio d’ore. Tutti e due i miei ex fidanzati dopo che per festeggiare l’arrivo in questo mondo abbiamo scopato. Non si sono fermati quando io avrei voluto, ma sotto il malefico influsso di un eccesso di testosterone, mi hanno picchiata e poi stuprata ripetutamente fino a che sono svenuta.
Gli stupri poi si sono ripetuti giornalmente per il resto dei dieci anni che abbiamo trascorso insieme in questo terribile mondo. È stata una punizione tremenda per una Fata che priva dei suoi poteri magici, ha dovuto subire ripetuti oltraggi da chi amava.
Oltre alla paura di essere violentata in ogni istante, sto vivendo una sensazione bruttissima. Perché mi manca la mia magia e per una Fata questo è peggio di essere monca o cieca. Eppure per superare la prova delle Fate devo sopportare anche questo. Quando e se la magia tornerà in me spontaneamente, la prova sarà finita ed io e Tato la avremo superata. Quando avverrà non lo posso sapere, ma se prima che ciò avvenga Tato mi violenta la prova sarà perduta ed io sarò nuovamente punita. Con grande piacere di quella bacchettona di mia madre. So già che passerò la notte sveglia a rimuginare su questa situazione, ma il mio Tato cosa starà facendo adesso?
Dopo il casto bacio di Clara mi sono infilato in uno dei due bagni del nostro appartamento e mi sono scaricato con una pugnetta. Mentre immaginavo di essere incatenato, frustato e scopato dalla mia Fata. Non ha funzionato un granché, perché dopo pochi minuti il mio soldatino aveva di nuovo il fucile carico. In che razza di mondo mi ha portato Clara, mi sembra di essere strafatto di Viagra. Nemmeno durante la pubertà ho sentito così forte il bisogno di essere legato ed abusato da una donna. Beh in questo momento vorrei essere abusato non da una donna qualunque ma da una certa Fata. La stessa Fata che adesso sta dormendo a pochi metri da me. Chissà cosa penserebbe di me se scoprisse questa mia oscura perversione. Oddio lo sapevo che non dovevo accettare la sua proposta, nonostante la ami. Non dovevo accettare di partecipare alla prova delle Fate e quando la falliremo, la colpa sarà solo mia e dei miei depravati gusti sessuali. Perché oramai sono quasi certo che la falliremo, anche se in realtà non ho la benché minima idea in cosa consiste. A parte il fatto che io e Clara dobbiamo vivere insieme e la mia futura suocera con le altre Fate elette staranno a guardare.
Nonostante il desiderio di celare la mia natura masochista, sento anche il bisogno impellente di manifestarla. So già che praticare nuovamente dell’autoerotismo, non mi darebbe sollievo. Anzi aumenterebbe il desiderio e la frustrazione per qualcosa che immagino e che non posso avere.
Allora dopo essermi girato e rigirato nel letto per un tempo che a me pare infinito. Decido di dare sollievo almeno visivo alla mia pulsione perversa. Accendendo il tablet mettendomi a cercare dei siti femdom su internet.
Scoprendo che in questo mondo non esiste proprio il concetto di dominanza femminile. Figuriamoci se esistono video, immagini, fumetti o libri in merito. Niente nemmeno cercando nella fantascienza.
Scioccato dalla mia ultima scoperta, non so neanche come fare presente a Clara che il mondo in cui siamo è privo di pornografia adatta ad un etero maso-feticista frustrato.
Intanto il mio desiderio di prigionia continua ad assillarmi, fino a quando non decido di fare come quando ero bambino e sentivo le prime pulsioni sessuali. Allora per dare sfogo ai miei primi pruriti ormonali praticavo un mucchio di self-bondage ed ai tempi mi dava quella forma di perversa di piacere che forse adesso mi darebbe sollievo. Così dopo essermi spogliato, utilizzando tre bandana riesco a bendarmi per bene. Legarmi le caviglie assieme in maniera eccellente ed i polsi uniti dietro la schiena in maniera pessima. Adesso non mi resta che immaginare che a legarmi così sia stata la mia Fata e poi dopo avermi dato un casto bacetto sia andata a dormire in un’altra stanza. Lasciandomi qui solo a godere dell’abbraccio dei suoi legami.
È oramai tarda mattinata ho dormito poco o niente, ieri sera la ho passata tutta a rimuginare sulla situazione intricata in cui mi sono cacciata. Sono ancora molto assonnata ma decido di alzarmi perché sono curiosa di sapere come sta Tato e cosa sta facendo.
Mi alzo, indosso la vestaglia e mi avvio in direzione della cucina. Passando davanti alla stanza dove ha dormito Tato, noto che e vuota e lui non c’è. Contemporaneamente sento la porta di casa aprirsi, è lui che rientra sudato come un cavallo, indossando una tuta da ginnastica grigia. Mi porge un pacchetto contenente dei croissant appena sfornati dicendomi:” Uao sei uno spettacolo appena alzata, sembri uscita da un patinato catalogo di biancheria da notte per le star del cinema anni cinquanta. Questa mattina mi sono alzato presto per andare a fare un po’ di footing e lungo il tragitto mi sono fermato a prendere dei croissant per la nostra colazione, spero tu non voglia metterti a dieta come ha ventilato ieri sera dopo la abbondante cena che abbiamo fatto.”.
“ Senza la magia dovrò stare attenta alla linea ma questo avverrà sicuramente dopo la colazione, il profumo che emanano quei croissant mi ha messo l’acquolina in bocca.” Gli ho risposto e mentre lui andava a fare una doccia io sono andata in cucina ed ho messo su il caffè, attendendo pazientemente che si lavasse, perché avevo una voglia matta di fare colazione insieme a lui.
In breve tempo Tato è arrivato in cucina fresco come una rosa e profumato di pulito. Si è seduto al tavolo e versandosi il caffè mi ha fatto un gran sorriso, proponendomi per la giornata un giro esplorativo gastronomico della città in cui ci trovavamo. Ha anche aggiunto che per tenere d’occhio la linea lo avremmo fatto a piedi e mi ha chiesto se ero d’accordo o se preferivo fare qualcosa d’altro.
La passeggiata di ieri sera mi è piaciuta moltissimo e l’ idea di trascorrere la giornata con il mio Tato a spasso per la città come turisti, mi piace e mi mette di buon umore. Così ho accettato la sua proposta con piacere.
Finita la colazione ci siamo vestiti e siamo usciti per il nostro tour. Anche questa uscita con Tato è stata divertente soprattutto perché lui è una persona divertente e con il suo comportamento gentile e sensibile riesce a farmi stare a mio agio anche in una situazione drammatica come quella che sto vivendo.
Abbiamo pranzato fuori e dopo Tato ha voluto a tutti costi fare, un giro turistico in carrozzella per la parte vecchia della città che è molto folkloristica. Siamo rientrati a pomeriggio inoltrato e curiosamente durante tutto il tempo passato insieme nessuno di noi due ha accennato alla prova delle Fate ne tanto meno ha parlato della nostra situazione contingente.
Questo non vuole dire che siamo stati in silenzio tutto il tempo, anzi abbiamo parlato a lungo tra di noi. Tato molto più di me, ma lui è il più estroverso ed istrione fra noi due e mi piace molto averlo vicino anche per la sua simpatica logorrea. Abbiamo discusso soprattutto di cose futili, quasi avessimo un tacito accordo nel non voler iniziare un discussione seria sulla nostra particolare situazione.
A me sta bene così perché ho un po’ di timore a discutere della prova delle Fate con Tato. Paura che lui mi chieda perché le precedenti due prove che ho fatto sono fallite. Soprattutto mi sento imbarazzata ed a disagio all’ idea di dovergli raccontare degli stupri che ho subito.
Per la cena Tato si è offerto come chef ed è uscito di corsa a cercare dei gamberoni, della pasta sfoglia ed altri ingredienti. Ha detto che mi avrebbe fatto dei croissant di gamberoni e poi per il resto della cena una sorpresa. Sono curiosa di assaggiarli e di scoprire cosa altro vuole cucinarmi.
La giornata passata in giro con Clara è stata fantastica, d’altronde la ho passata in compagnia di una Fata. È curioso come mi stia assuefacendo alla sua compagnia, mentre alla sua fatata avvenenza credo non riuscirò mai ad abituarmi. Ogni istante che passo illuminato dalla sua splendente bellezza per me è un regalo del cielo.
Credo comunque che non riuscirò mai ad abituarmi a questi impulsi masochisti che in questo mondo mi assillano di continuo non dandomi tregua.
Quel po’ di tempo che ho passato in self-bondage ieri sera in parte a giovato, anche se non ero propriamente legato e di sicuro non come vorrei essere legato da Clara.
Durante tutta la giornata di oggi oltre a chiacchierare con la mia fatata compagna di argomenti faceti. Dentro di me non ho fatto altro che, studiare il modo di rendere il più restrittivo e reale il self-bondage con cui mi legherò questa notte. Perché spero che questo dia un minimo di sollievo alla frustrazione costante che provo.
Ho deciso quindi che più tardi mi legherò con delle fascette ferma cavi auto bloccanti, avendo l’accortezza di tenere a portata di mano una tronchesina per liberarmi. Oramai le fascette sono spesso utilizzate dalla polizia in vece delle manette, così il mio self-bondage di questa notte sarà il più reale possibile.
Poi con la scusa di andare a comprare degli ingredienti per la cena, mi sono procurato una tronchesina ed una confezione delle più robuste fascette ferma cavi che ho trovato.
Per cena comunque ho voluto strafare con croissant di gamberoni come antipasto, trenette al pesto fatto in casa al momento, sogliola alla mugnaia con contorno di patate al forno e per dolce fragole con panna.
Anche per questa sera la dieta di Clara sarà rimandata, ma lei sembra non preoccuparsene e spazzola con evidente piacere tutto quello che le ho cucinato.
La cena è finita tardi, dopo aver sparecchiato e messo in ordine in cucina. Ci siamo spaparanzati sul divano del salotto, a guardare la televisione.
Stavamo guardando un servizio del telegiornale, in cui parlavano di uno stupratore seriale che agiva nella città in cui risiedevano. Quando ho notato che il mio amore mentre ascoltava il servizio rabbrividiva e le ho detto:” Sai che non sono una persona violenta, ma se c’è una cosa che proprio non tollero sono gli stupri. Mi capitasse tra le mani quello stronzo, lo accartoccerei per bene. Comunque di lui non devi preoccuparti, d’ora in avanti sarò il tuo bodyguard e trattandosi di un corpo da cardioversione come il tuo sarà un piacere.”. Un sorriso è comparso sulle sue affascinanti labbra, quest’ oggi discretamente enfatizzate da un rossetto opaco color carne e mi ha chiesto cosa intendessi per corpo da cardioversione.
“Nel senso che il fortunato giorno in cui mi capiterà di vederti in costume adamitico, avrò sicuramente bisogno di un sussidio terapeutico per stabilizzare i battiti del mio cuore.” Le ho prontamente risposto. Lei ha riso di nuovo ringraziandomi per il complimento.
Faccio il galante e lo spiritoso come se la volessi corteggiare, ma dentro di me ho paura che scopra il mio perverso segreto.
Lo stesso segreto che mi fa desiderare di andare in camera, spogliarmi e legarmi il più possibile, in modo da appagarlo anche solo in minima parte. Così decido di anticipare i tempi e faccio finta di addormentarmi davanti alla televisione. Lei dopo un certo lasso di tempo mi sveglia delicatamente consigliandomi di andare a dormire nel letto. Io non me lo sono fatto ripetere due volte e fingendomi assonnato le ho augurato la buonanotte andando in camera mia.
Nell’ intimità della mia stanza pongo in atto i miei propositi di self-bondage. Grazie alle fascette ferma cavi riesco anche a legarmi in maniera più efficace rispetto a ieri sera e ciò parzialmente mi soddisfa.
Passerò un’altra notte legato sognando che a legarmi è stata Clara ed al momento mi basta. Lei probabilmente è in camera sua e sta per mettersi a dormire, ignara del pervertito con cui divide l’alloggio.
Tato è un cuoco superlativo, la cena che mi ha preparato era degna di un ristorante. Credo che avrebbe soddisfatto anche quella bacchettona di mia madre.
Dopo cena ci siamo accomodati in salotto e ci siamo messi a guardare la televisione come farebbe una normale coppia.
Poi guardando un servizio del telegiornale riguardante uno stupratore seriale che agisce nella città dove abitiamo, mi sono spaventata ed ho cominciato a tremare. In quel momento ho ricordato le mie precedenti prove delle Fate ed avrei voluto essere confortata dal mio amore con un caldo abbraccio; ma al tempo stesso avevo paura che ciò avvenisse e che dopo l’abbraccio lui abusasse di me. Tato è riuscito a confortarmi anche senza abbracciarmi, con le sue parole di condanna nei confronti di un crimine così efferato e con la sua promessa di protezione. Dopo di ché si è addormentato davanti alla televisione e dopo un po’ lo ho svegliato consigliandogli di andare a dormire più comodamente nel suo letto.
Povero Tato non sa che in questo orribile mondo l’unico che può violentarmi è solo lui. Dato che durante la prova delle Fate essendo priva della mia magia, le fate elette magicamente mi proteggono da tutti gli uomini, eccetto da quello con cui sto svolgendo la prova. Comunque con la storia della cardioversione è riuscito a farmi ridere con un simpatico complimento molto originale e che mi ha fatto molto piacere.
Adesso sono nel mio letto, la paura di Tato e di quello che potrebbe farmi senza essere punito è ancora presente, così come il desiderio di averlo qui con me.
Sono stufa di questa situazione ed ho fiducia nel mio amore che fino ad ora si è comportato, come un timido fidanzatino con la sua prima ragazza. Tato mi ha trattato in maniera impeccabile contenendo i suoi istinti acuiti dall’ eccesso di testosterone, presente in questo orribile mondo. Non so come ci sia riuscito ma ho deciso di dare fiducia a lui e di credere nell’amore che sta nascendo tra di noi.
Domani sarà il giorno della verità, dopo un giro dall’ estetista ed il parrucchiere, metterò le mani addosso a Tato e vada quel che vada. Non avendo al momento la mia magia sono costretta a ricorrere a questi umani mezzucci, per accentuare la mia fatata avvenenza e sperare che Tato riesca a contenersi.
Dopo questa mia decisione riesco ad addormentarmi serenamente. Sento che domani si compirà il mio destino con Tato e mi auguro che vada secondo le mie aspettative.
Prima mattina mi sveglio legato con le fascette ferma cavi autobloccanti. I polsi sono legati incrociati dietro la schiena e le caviglie appaiate, questa volta oltre a bendarmi gli occhi mi sono anche imbavagliato per bene. Con la tronchesina che ho lasciato a portata di mano mi libero facilmente. Ho la gola un po’ secca per via del bavaglio che ho tenuto tutta la notte. Potrà sembrare strano ma ho dormito più a lungo e meglio di quanto abbia fatto la sera prima. Il pensiero di Clara mi tenuto compagnia tutta la notte, l’ho sognata sia da sveglio che dormendo, mi è entrata nell’anima come nessuna altra prima di lei.
È presto fuori il sole sta appena sorgendo ed io indosso gli indumenti da jogging. Ho deciso di fare un’altra corsa mattutina, anche questo mi aiuta, più sono stanco e meno impulsi ho. Uscendo passo davanti alla stanza di Clara e mi stupisco molto nello scoprire che le Fate russano. Un russare gentile quasi melodioso è mai possibile in Clara anche il russare sia bello.
Poi un senso di colpa mi attanaglia per quello che faccio alla insaputa della mia fatata compagna. So che non dovrei legarmi ma in questo mondo non posso farne a meno. La sola idea che Clara lo venga a sapere mi riempie di vergogna e mi tiene distante da lei.
Meglio che vada a correre, per una ventina di chilometri almeno così fino a stasera forse riuscirò a tenere a bada il masochista che è in me.
Ho dormito fino a tardi, a svegliarmi è stato Tato bussando delicatamente alla porta della mia stanza. Subito ho avuto un piccolo attacco di panico, poi però ho pensato che se avesse cattive intenzioni non busserebbe alla porta, entrerebbe e basta. Così lo ho invitato ad entrare ed ho fatto bene perché mi ha portato la colazione a letto con tanto di omaggio floreale, una rosa rossa che tenero. Poi ha detto:” Buongiorno amore sei spettacolare anche ancora mezza addormentata nel letto. Ti ho portato la colazione e nel tempo che tu te la godi io vado finire di pulire il casino che ho combinato. Quando rientrando da una corsetta, non ho notato che avevo le scarpe sporche di fango ed ho sporcato in salotto. Almeno spero fosse solo fango e non qualcosa d’altro di marrone, che si trova spesso nei parchi pubblici dove passeggiano i cani. Inoltre non mi sono ancora procurato i sussidi terapeutici da usare in caso di cardioversione e quindi è meglio che non sia presente mentre ti cambi.”. Poi è uscito e dopo poco ho sentito il rumore dell’aspirapolvere e lui che canticchiava stonato come una campana rotta.
Strano sembra quasi che sia lui ad avere paura di me. Forse deve ancora digerire il fatto che non sono umana, non lo so ma forse è solo questo orribile mondo che su di lui ha questo effetto. Questo suo atteggiamento remissivo rafforza la decisione che ho preso ieri sera, oggi è il giorno della verità tra me e Tato.
Finisco la colazione e decido di vestirmi e truccarmi in maniera più seducente del solito. Indosso un vestito a tubino di lana beige, che copre il mio corpo dal collo fino a metà polpaccio, aderendovi come una seconda pelle. Per valorizzare il punto vita metto una grossa cintura di cuoio marrone che riprende il colore degli stivali a tacco basso che calzo. Mi trucco in maniera un po’ più vistosa del solito, soprattutto il rossetto che è di un colore carne più acceso di quelli che uso normalmente. Mi guardo allo specchio, non sto male ma in questo momento vorrei avere il guardaroba sexy di mia madre ed i suoi cosmetici. Ho visto come Tato la guardava, soprattutto i suoi stivali con il tacco a spillo vertiginoso.
Anni fa dopo la seconda prova delle Fate fallita, avevo deciso di vestirmi e truccarmi in maniera più anonima possibile, per non stuzzicare troppo gli uomini. Adesso lo rimpiango un po’, mi piacerebbe tanto vedere Tato con gli occhi che gli schizzano fuori dalle orbite mentre mi guarda.
Esco dalla mia stanza in una nuvola di profumo, oggi sarà una lunga giornata e la comincerò nel salone di bellezza a due passi da casa nostra. Entro in salotto, lui è inginocchiato sul pavimento intento ad asciugarlo con uno straccio e mi dà le spalle. “ Tesoro ho le doppie punte, inoltre devo fare la ceretta e anche le unghie meriterebbero una aggiustatina. Fortunatamente qui vicino c’è un valido beauty center, ho telefonato e mi hanno dato un appuntamento tra mezz’ora. Spero non ti dispiaccia se ti lascio solo per un po’.
Ho appena finito di pulire quello che fortunatamente era solo fango e mi sono inginocchiato per finire di asciugare il pavimento per bene. L’ultima cosa che voglio e che la mia Fata scivoli su di un pavimento bagnato, facendosi male. Alle mie spalle sento un delicato profumo floreale che mi fa venir voglia di primavera e poi odo la suadente voce di Clara. Mi giro ed immediatamente ho una ptosi mandibolare indotta restando a bocca aperta, mentre gli occhi mi schizzano fuori dalle orbite. Clara anche vestita è da cardioversione.
Dopo qualche minuto per riprendermi da una così abbagliante visione, senza alzarmi e con evidente difficoltà per essere rimasto a bocca aperta così a lungo riesco a bofonchiare:” Se accetti il mio spassionato ed umile parere, non hai bisogno del beauty center perché sei bella da fare impallidire le stelle amore. Inoltre forse è il caso che mi accompagni al pronto soccorso, dato che una tachicardia ventricolare me la hai fatta venire con questa tua fatata apparizione. Comunque se mi dai il tempo di infilare le scarpe ti accompagno io dove vuoi e se mi dici quando prevedi di terminare, ti vengo a prendere. Non puoi uscire senza il tuo bodyguard che al momento non riesce a guardare altro che te e come vedi è letteralmente ai tuoi piedi.”. Poi mi sono alzato e sono corso a mettermi le scarpe. Il più in fretta possibile ero nuovamente in salotto ad aprire la porta a Clara, inchinandomi poi al suo passaggio per uscire.
Mi viene il forte dubbio che anche Tato sia dotato di una sorta di magia e me lo tenga nascosto. Altrimenti come sarebbe possibile che, ogni cosa che fa o mi dice, mi renda così felice e nel farlo riesce anche a stupirmi oltretutto.
Per essere il giorno della verità, meglio di così non poteva iniziare. Adesso sono molto fiduciosa per la prova delle Fate, Tato è sicuramente il maschio umano che fa per me.
Dopo poco il mio bodyguard arriva e mi apre la porta genuflettendosi al mio passaggio. In breve tempo siamo davanti al salone di bellezza, stampo un bacio sulla guancia di Tato che è fresca di rasatura e lo saluto con un sorriso, dicendogli di passare a prendermi tra un paio d’ore.
Un paio d’ore ! Questo vuol dire che se mi sbrigo ho almeno un’oretta da dedicare al self-bondage. È l’unica cosa a cui riesco a pensare, speravo che venti chilometri di corsa avrebbero tenuto a bada i miei istinti masochisti almeno fino a questa sera. Invece complice il look sfoggiato da Clara, correndo a casa sto già pensando a come mi legherò. Durante il tragitto mi sono fermato da un ferramenta a comperare un rotolo di duct tape ed un’ altra confezione di fascette ferma cavi autobloccanti extra lunghe.
Arrivato in camera mia, dopo avere impostato un timer per avvertirmi quando dovrò liberarmi, vocalmente con il sistema Amazon Alexa. Mi spoglio ed utilizzando le fascette, mi lego assieme le caviglie e poi le ginocchia. Posiziono la tronchesina sul letto vicino a me in un luogo dov’è facilmente reperibile. Poi faccio una pallottola di uno dei miei calzini da ginnastica in spugna pulito e me lo infilo in bocca. Sigillandola con quattro o cinque giri di duct tape intorno alla nuca. Ora la faccenda si fa più complicata, dopo aver legato due fascette corte poco sopra i gomiti di entrambe le braccia, con una più lunga le unisco stringendo. A seguire mi stendo sul letto in posizione prona e lego due fascette corte ad entrambi i polsi. Lego una fascetta lunga a quella che mi lega le caviglie perpendicolarmente ad essa e la chiudo stringendola il meno possibile. Infine non mi resta che bendarmi con un rettangolo di duct tape che avevo lasciato a portata e con non poche difficoltà legare insieme le due fascette che avevo fissato ai polsi con una di quelle corte. Avendo l’accortezza di legare tutto alla fascetta lunga precedentemente fissata a quella che mi lega le caviglie.
Bendato, imbavagliato e legato in una scomoda posizione di hogtie. Nella mia mente sto già immaginando che è stata Clara ad impastoiarmi così. Sento l’abbraccio dei miei solidi legami e sogno che sia stata lei ad impormeli.
Sperduto in mondo onirico-masochista, non faccio a caso del tempo che passa. Fino a quando Alexa non mi riporta alla realtà strillando che è ora. Allora bruscamente mi metto alla ricerca della tronchesina che ho lasciato strategicamente vicino a me e che non trovo!
No non è possibile eppure la avevo messa qui vicino. Niente panico sono fascette ferma cavi, per quanto siano robuste io piego il ferro dolce con le mani, le strapperò in un attimo.
Invece nonostante la mia forza ed i miei sforzi sono rimasto legato. A questo punto ho deciso di mettermi nuovamente a cercare quella maledetta tronchesina evanescente e per farlo dovevo almeno vederci. Per cui ho strisciato il rettangolo di duct tape con cui mi ero bendato sul cuscino, sperando di staccarlo; ma niente aveva aderito perfettamente a parte del mio volto e non voleva staccarsi. Nel frattempo Alexa continuava a strillare che era ora e le ho gridato di stare zitta. Però essendomi precedentemente imbavagliato e pure bene, quella rompicoglioni ha continuato a strillare imperterrita.
Dopo aver perso un’altra breve ma intensa partita a mosca cieca con la tronchesina. Ho realizzato che tra poco Clara sarebbe tornata a casa, trovandomi sul letto e nelle seguenti condizioni: nudo, bendato, imbavagliato, legato, impastoiato e con l’asta in resta. Perché la contorta e perversa situazione mi stava stimolando un’apocalittica erezione.
Perbacco per essere che volevo tenerle nascosto il mio masochismo, ho fatto proprio un bel lavoro. Ecco lo sapevo ho mandato a puttane la prova delle Fate e se Clara non mi tramuta in un rospo, lo farà di sicuro sua madre.
Sto ancora commiserandomi quando tra gli strilli di Alexa sento la porta di casa che si apre, è arrivato il momento della verità.
Esco dal salone di bellezza e non trovo Tato ad aspettarmi. Strano aveva detto che sarebbe venuto per scortarmi a casa. Può darsi che sia in ritardo, può capitare anche se di solito lui è uno puntale. Così da sola mi incammino verso casa convinta di incrociarlo lungo la strada.
Non essendoci incontrati suppongo che sia ancora in casa, magari sta facendo un pisolino e non si è svegliato. Così apro la porta ed entro in casa, Alexa sta strillando che è ora. Il che mi fa pensare che Tato aveva proprio deciso di farsi un pisolino e per non rischiare di restare addormentato ha impostato la sveglia con Alexa. Però o ha un sonno a prova di bomba oppure gli è successo qualcosa. Lo chiamo a voce alta, poi preoccupata perché non risponde mi precipitò in camera sua. Temendo che la storia della tachicardia ventricolare sia vera e che Tato abbia avuto un infarto. Spalanco la porta senza preoccuparmi di bussare e lo trovo sul suo letto nelle seguenti condizioni: nudo, bendato, imbavagliato e tutto legato con delle fascette ferma cavi autobloccanti.
Niente da dire in un modo o nell’altro Tato riesce sempre a stupirmi. Alexa noiosamente continua ad insistere che è ora, le ordino di stare zitta e mi dà retta tacitandosi. Poi dico:” Tato ma che hai combinato?”.
“ Mmpf mmpf mmmmmpfff”. Mi risponde lui, avevo scordato che si era anche imbavagliato. Può essere stato solo lui a ridursi in questo stato, perché durante la prova delle Fate siamo protetti dalle ingerenze esterne. Certo che si è legato per bene ed impastoiato come è, non deve stare troppo comodo. Chissà da quanto è legato così.
Mi siedo sul letto e faticando un poco riesco, a togliergli il duct tape che si è messo intorno al viso. A quel punto lui ha cercato di sputare quello che poi ho scoperto essere uno dei suoi calzini da ginnastica, non ci è riuscito e mi è toccato aiutarlo. Estraendo dalla sua bocca una pallottola di spugna intrisa della sua saliva.
La porta di casa si è chiusa e Clara mi sta chiamando ad alta voce. Non avendo mia risposta, verrà in camera a vedere come sto, scoprendo che sono un coglione. Di fatti entra e poi, dopo aver finalmente zittito Alexa, mi chiede che cosa ho combinato ed io percepisco una notevole dose di stupore nel timbro della sua voce.
Non posso che risponderle mugugnando attraverso il bavaglio e sperare che me lo tolga il più tardi possibile. Perché non so proprio cosa dirle. Invece lei si siede sul letto vicino a me e pazientemente svolge le spire di duct tape appicciate intorno al mio viso aiutandomi anche ad espellere il calzino che mi sono infilato in bocca. Nel frattempo la parte più masochista di me nonostante io sia ancora impastoiato su di un letto, si sente in grado di toccare il cielo con un dito.
Però quale prezzo mi toccherà pagare per questi istanti di libidine pura.
“ Scusa se non sono venuto a prenderti, ma come vedi sono impegnato in una sessione di self-bondage che come puoi notare a quanto pare venuta un po’ troppo bene. Mi sa che ho mandato a puttane la nostra prova delle Fate, riuscirai mai a perdonarmi? Ah dimenticavo, se non lo avessi capito sono un po’ masochista”
Mentre ascolto la breve spiegazione di Tato, sono ipnotizzata dalla visita del suo virile corpo legato. Vedere tutti quei muscoli prigionieri di delle semplici fascette ferma cavi legate in punti strategici, mi fa venire un brivido di piacere. Potrei fargli quello che voglio adesso e lui nonostante la sua forza erculea non potrebbe fare granché per impedirmelo. La situazione mi sta eccitando anche se non ne capisco il perché. Capisco però il motivo per cui non mi ha violentata, ne credo che lo farà in futuro.
Sinceramente prima di oggi non mi ero mai interessata delle perversioni sessuali umane, ad ogni modo questa faccenda del masochismo incomincia a piacermi e mi piace molto il mio Tato tutto legato. Incominciano a venirmi in mente tante piacevoli attività che potrei praticare con lui in queste condizioni.
Beh in fondo avevo già deciso che oggi gli sarei saltata addosso. Tato in un certo senso mi ha facilitato il compito, con la sua per me innocua perversione. Influenzandone anche la modalità di svolgimento, perché ho deciso di tenerlo legato e bendato ancora a lungo. Lo terrò sulla corda ancora per un po’. Lo voglio e siccome lui in un certo senso ha stabilito il modo in cui l’avrò, io stabilirò i tempi per averlo.
Così gli rispondo:” Se volevi stupirmi Tato, ci sei sicuramente riuscito. Sinceramente non avrei mai pensato che tu avessi questa passione. Capisco perché non sei venuto a prendermi come avevi promesso e ti scuso. Riguardo alla prova delle Fate non hai rovinato proprio niente, dato che per farlo dovresti violentarmi prima che la magia ritorni in me. Di conseguenza non c’è niente da perdonare, io ti amo Tato e sono sempre più felice di stare con te”.
Sinceramente non mi sarei mai aspettato che la mia fatata compagna accettasse questo mio piccolo hobby. Di conseguenza provo a giustificarmi dicendo:“ Clara anche io ti amo e non hai idea di quanto mi dispiaccia, essere stato pescato con le mani nella marmellata proprio da te. Nel mondo in cui ci siamo conosciuti riesco a tenere sotto controllo efficacemente questa mia perversione e sarei riuscito a tenertela nascosta. Qui sono costantemente assillato da pensieri masochistici a cui ho provato a resistere, ma come vedi senza successo. Penso dipenda dall’eccesso di testosterone che infarcisce questo mondo. Le persone con una normale sessualità sono portate a copulare il più possibile, anche a costo di andare in giro a stuprare le donne; come quel disgraziato di cui parlavano ieri sera al telegiornale. Quelli come me o si ammazzano di seghe sognando una mistress o praticano il self-bondage. Sempre che in questo mondo esistano dei masochisti eterosessuali, perché di pornografia di quel genere non se ne trova da nessuna parte. Maledizione se la tronchesina che avevo messo a portata di mano per slegarmi, non fosse sparita. Sarei riuscito a liberarmi e tutto questo non sarebbe successo. Però sono contento di non aver rovinato la prova delle Fate e se per farlo devo stuprarti. Considerati pure in una botte di ferro, perché non riuscirei mai a prendere con la forza te o qualsiasi altra Fata o donna che sia, credimi non riuscirei a farlo anche se mi puntassero una pistola alla tempia.”.
Senza proferire verbo Clara mi si è strusciata addosso mettendosi a cercare la tronchesina. Per farlo ha dovuto scavalcarmi e facendolo è capitato che uno dei suoi magnifici seni casualmente abbia trovato posto sul palmo di una della mie mani per un poco di più di un attimo, mandandomi letteralmente in estasi. Poi purtroppo Clara si è staccata da me esclamando.
“ Trovata! Non mi stupisce che tu non ci sia riuscito, si era nascosta tra il materasso ed il muro che è accostato al letto.”
A dire il vero avrei potuto prendere la tronchesina senza strusciarmi sul mio amore e mettergli una tetta in mano. Però avevo molta voglia di farlo, mi è piaciuto molto farlo e sono molto contenta di averlo fatto; anche perché sono certa di aver fatto felice Tato. Adesso però voglio stuzzicarlo ancora, ma per farlo per bene devo liberarlo almeno un po’.
Mi alzo dal letto e con la tronchesina taglio la fascetta che unisce le mani ai piedi del mio Tato, liberandolo così dalla scomoda posizione di hogtie dicendo:” Bene adesso potrei finire di liberarti, ma ti sei messo volontariamente nelle mani di una Fata e non hai idea di quanto noi Fate possiamo essere dispettose quando vogliamo. Adesso però lo scoprirai”
“ A me va bene tutto, basta che non mi trasformi in un rospo.”. Ha detto Tato, mentre finalmente dopo chissà quanto tempo riusciva ad assumere una posizione prona, con un sospiro di evidente gradimento.
Io che mi ero appena seduta sul letto vicino a lui, sono scoppiata a ridere fino alle lacrime, mettendoci qualche tempo a tornare seria. “ D’accordo non ti trasformerò in un rospo, ma potrei decidere di apportare qualche modifica ad una tua parte anatomica a caso. Vediamo un po’ quale” , dissi allegramente mentre rivoltavo il mio amore in posizione supina. Scoprendo con estremo piacere che aveva un’erezione missilistica e che quella sua particolare zona del suo corpo era perfetta così.
La situazione si stava svolgendo nel migliore dei modi, solo che il letto di Tato era ad una piazza e per quello che avevo in mente per noi, avevamo bisogno di più spazio. Quindi decisi di spostarci sul mio letto che era a due piazze e nel farlo mi sarei divertita ancora un po’ col mio amato tutto legato e bendato. Anzi mi era venuta voglia di legarlo ancora, ma prima c’era una cosa volevo fare da molto tempo.
Sono scivolata sul villoso ed ampio petto di Tato, ho preso il suo volto fra le mani e poi lo ho baciato a lungo e con frenesia. Lui è stato timido e delicato nel baciarmi per la prima volta, mentre io ho dato sfogo a tutto il desiderio che avevo di lui, rischiando quasi di soffocarlo con la mia passione.
Staccandomi nuovamente da lui ho detto;” Questo letto è un po’ scomodo per due persone, specie se uno dei due è grosso come te amore. Ci sposteremo sul mio che è a due piazze, ma prima credo che ti legherò ancora un po’. Forza è ora di muoversi!”. Mi sono alzata ed ho preso Tato per i piedi, facendolo ruotare in modo che potesse appoggiare i piedi sul pavimento vicino al letto e lo aiutato a mettersi seduto. “ Bene adesso mettiamo qualche altra fascetta, perché mi sembri un po’ troppo libero nei movimenti.”. Poi ho unito due delle fascette ferma cavi lunghe tra di loro, con la fascetta super lunga gli ho legato le braccia al busto poco sopra i gomiti ed ho ripetuto la stessa operazione un paio di dita più in alto. Non contenta con lo stesso sistema gli ho legato nuovamente le braccia al busto, ma questa volta sotto i gomiti ancora per due volte. “ Perfetto! Su Tato alzati che ci spostiamo di là.”.
Il bacio di Clara è stato un’esperienza paradisiaca e mi ha lasciato senza fiato per un attimo. Fino ad oggi avevo sempre solo sognato una situazione del genere, adesso che la sto vivendo ne sono piacevolmente travolto. Sono completamente nelle mani di Clara, può fare di me quello che vuole e quello che mi sta facendo mi piace un sacco. Compreso il fatto che mi ha ulteriormente legato con fantasia e precisione.
Però è un paio d’ore che sono legato e purtroppo la mia vescica nel frattempo si è riempita, soprattutto perché nella foga di legarmi non mi ero scaricato prima. Di conseguenza al momento oltre a sentirmi al settimo cielo e piuttosto ben legato. Mi sembra di avere nel basso ventre, un pallone da basket che rimbalza impazzito cercando una via d’uscita. Oltretutto legato e bendato come sono, non credo di riuscire a raggiungere il letto di Clara, senza pisciarmi addosso, ne senza schiantarmi da qualche parte. Per di più se cado per terra non posso in alcun modo attutire la mia caduta che sarebbe sicuramente rovinosa. Però la mia Fata mi ha detto di alzarmi, così le obbedisco dicendo: “ Amore non vorrei sembrare blasfemo in un momento così idilliaco, però ho paura di dover cambiare l’ acqua al pappagallo. Inoltre legato e bendato così come sono, penso di non essere in grado di spostarmi autonomamente.”.
“ Scusa Tato ma chi ha mai detto, che tu possa spostarti autonomamente. Al momento sei nelle mie mani e sono io a decidere dove spostarti e quando farlo. Comunque cosa è questa storia di cambiare l’ acqua al pappagallo?”. Ha affermato Clara, curiosa della storia del pappagallo. Mentre sostenendomi per un braccio mi aiutava ad alzarmi.
“ La questione è, che al momento oltre al fatto che sono molto eccitato, ho anche un impellente bisogno fisiologico di natura idrica. Molto impellente se proprio lo vuoi sapere, forse è il caso che mi sleghi per un attimo” le ho proposto a malincuore, perché mi dispiaceva molto essere liberato.
Il mio amore è stata categorica, pragmatica e sottilmente sadica nella risposta. “ No Tato tu sei legato e legato resti, vuol dire che faremo una fermata in bagno, durante il nostro tragitto verso la camera da letto. Coraggio comincia a saltellare e fidati di me. Io ti terrò per un braccio per evitarti di cascare e ti dirò dove andare e quando fermarti.”.
“ Saltare non potresti slegarmi almeno le caviglie?”. Le ho chiesto e dopo una sua risposta negativa ho incominciato a saltellare su due piedi sostenuto e guidato dalla mia fatata compagna.
Siamo arrivati in bagno e lei mi ha posizionato di fronte alla tazza del water. Ha alzato la tavoletta e si è messa alle mie spalle, così abbracciandomi da dietro ha impugnato a due mani il mio soldatino. Il quale già di suo era sull’attenti, figuriamoci dopo essere venuto a contatto con le mani di Clara.
A questo punto ci si è presentato un problema di condivisione anatomica direi. Essendo io molto eccitato sessualmente. La mia prostata aveva precluso alla mia vescica, l’utilizzo del tratto terminale del mio canale urinario, impedendole così di svuotarsi. Un po’ disperato dissi:” Ecco lo sapevo sono troppo eccitato e nonostante abbia bisogno urgente di fare pipì, non ci riuscirò mai fino a quando resto in questo stato di erezione.”.
Per fortuna però la questione era in buone mani, quelle di Clara che mantenendole in contatto prolungato con il mio soldatino, le fece scivolare per poco avanti ed indietro. Dicendo con un tono malizioso nella voce che forse poteva fare qualcosa lei a riguardo. Ovviamente non ci ho messo molto a venire e dopo qualche istante ho fatto quella che credo sia stata la più lunga e piacevole pisciata da me mai fatta fino ad allora. Finalmente libero dal pallone da basket che mi rimbalzava nel basso ventre, mi sentivo meglio. Mi sono sentito ancora meglio, quando Clara dopo avermi fatto saltellare fino al lavandino, mi ha lavato il soldatino dai residui della salva sparata. Poi mi ha fatto voltare ed ha catturato le mie labbra con uno dei suoi baci mozzafiato.
È stato sia eccitante che divertente, spostare Tato in giro per la casa legato e bendato com’è . Vederlo saltellare con il pene eretto che salta con lui, avendolo in mio completo potere, mi ha fatto provare una sensazione estremamente piacevole e gratificante.
Però dopo averlo aiutato a svuotarsi ed avergli fatto il bagnetto al pappagallo, meritavo anche io un premio. Così dopo averlo fatto girare su se stesso lo ho abbracciato e gli ho infilato la lingua in bocca con prepotenza. Venendo ricompensata dalla gentile ma compatta pressione del suo soldatino che si metteva nuovamente sull’attenti, appoggiandosi alla mia zona ombelicale. Bene adesso non mi resta che farlo saltellare fino in camera mia, scaraventarlo sul letto, togliermi i vestiti di dosso ed approfittare approfonditamente del mio Tato tutto legato e bendato.
La voglia che ho del mio amore aumenta, adesso ne sono totalmente pervasa. Fino al punto che non mi interessa altro che lui. Non sento più neanche la mancanza della mia magia, tanto sono concentrata sui di noi. Contemporaneamente anche solo sfiorare Tato, mi riempie di energia come non mi era mai successo, dato che in questo momento percepisco che mi desidera come mai nessuno uomo ha fatto prima di lui.
Arrivati in camera mia, posiziono Tato in piedi e con le spalle rivolte al centro del fondo del letto. Mi spoglio frettolosamente, scagliando i vestiti in giro per la stanza e gli sono di nuovo appiccicata addosso, con le mie labbra sulle sue. Dopo averlo nuovamente baciato, mi discosto da lui e con una spinta, lo faccio cascare in posizione supina sul letto. Adesso è venuto finalmente il momento di cavalcare il mio amato prigioniero. Così gli scivolo addosso, aderendo al suo corpo muscoloso legato e strusciandomici sopra. Poi mettendomi a cavalcioni sulle sue parti base, impugnò il suo pene eretto e lo guido all’interno della mia vagina già umida. Dopo qualche intenso su e giù di botto mi arriva un orgasmo pazzesco, come non ne avevo mai avuti prima
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2025-09-03
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