Ricatto 2

di
genere
bondage

Uno dei vantaggi di essere una reietta e che quando vuoi startene per i fatti tuoi, nessuno ti viene a cercare. Ero lì in un’ angolo appartato della sala mensa ed all’ esterno ero riuscita ad assumere un espressione fredda e distaccata, mentre dentro di me stavo malissimo, ero angosciata per le condizioni in cui avevo ridotto Tato e mi sentivo impotente perché non mi era dato aiutarlo, né proteggerlo. Nonché tremendamente in colpa con lui. L’ unica mia consolazione era che almeno per oggi avevo finito di picchiarlo, avrei però dovuto supervisionare le mie allieve che lo facevano.
Le cadette sono entrate in sala mensa e si sono sparpagliate fra i tavoli. A me importava poco chi fossero, ne di conoscerle, l’ unica cosa che mi importava era che la pausa pranzo finisse al più presto, in modo da permettermi di ricongiungermi al mio amore il prima possibile. Ero quasi riuscita nell’ intento di non parlare con anima viva, quando una delle mie allieve mi si è parata davanti dicendo:” Tormentatrice capo Clara buongiorno io sono Maurene una cadetta ed ho seguito la vostra lezione, posso farle una domanda?”. Era una bellissima giovane Fata dai capelli castani e gli occhi azzurri, non avevo voglia di parlarle ma non potevo esimermi dal farlo perché ero la sua insegnante. Così la ho invitata a pormi la sua domanda e lei un po’ titubante mi ha chiesto :” Ecco io vorrei sapere qualcosa di più sull’ amore, o meglio sull’amore che prova la vostra anomalia nei vostri confronti. Perché vede professoressa io nonostante sia giovane ero convinta di sapere che cosa vuol dire amare qualcuno. Visto che al momento sono molto innamorata di una mia compagna di corso e prima di questo ho avuto altri amori. Però per nessuna di esse mi farei massacrare come invece fa il suo uomo per lei. Inoltre vorrei anche sapere se lei sarebbe disposta a fare altrettanto per lui?”.
Con quella semplice domanda la giovane Fata mi aveva annichilito, perché non mi sarebbe mai venuto in mente di farmi massacrare per Tato. Ne tanto meno essere costantemente in sua custodia nuda e legata. Improvvisamente mi sono resa conto che nel rapporto che avevo con il mio uomo lui era disposto a fare di tutto per me, persino partire le pene dell’ inferno. Mentre io per lui non avevo neanche il coraggio di oppormi a degli ordini iniqui, ne di combattere per lui contro quelle due emerite stronze di mia madre e di Ifigenia. Quella cadetta mi aveva spalancato gli occhi sul rapporto che avevo con l’uomo che dicevo di amare. Però evidentemente io avevo un concetto dell’ amore differente da quello di Tato e scoprirlo mi ha fatto sentire meschina.
Sono rimasta un po’ a rimuginare su quello che avevo appena scoperto di me stessa. Poi mestamente ho risposto alla mia alunna:” Maurene io per l’amore della mia vita non ho neanche il coraggio di oppormi a mia madre ed alla preside. Figurati se mi passa per la testa anche solo l’ idea di subire quello che subisce lui per me. È vero siamo due specie differenti ma fino ad ora ho sempre pensato che le differenze non fossero poi così marcate. Così come il concerto di amore che io e Tato abbiamo, pensavo fosse simile. Invece mi rendo conto di non aver capito niente sull’amore e sugli umani, però sono certa di avere trovato un buon maestro!”. La campanella che annunciava la fine della pausa pranzo finalmente squillò e dopo essermi congedata da Maurene sono scattata da Tato. Lungo la strada ho avuto il dispiacere di incontrare mia madre, che essendosi liberata dai suoi impegni, veniva a controllare le esercitazioni delle cadette sull’ anomalia e soprattutto veniva a controllare me. Nel frattempo le mie alunne ci hanno raggiunto ed insieme a loro siamo entrate in classe dall’ entrata superiore e poi siamo scese fino a dove si trovava Tato. Lui era ancora legato in ginocchio ed in posizione di strappado, immobile ed i suoi mugugni erano cessati. Mentre mi avvicinavo non potevo vederlo in viso, perché aveva chinato la testa. Intorno a lui vidi con orrore che si stava formando una pozza di sangue, che defluiva lentamente dalle numerose ferite che io gli avevo inflitto con la frusta. Si capiva che era ancora vivo solo per il rapido alzarsi ed abbassarsi del suo torace, che seguiva i suoi brevi respiri affannati. Ad un certo punto sono arrivata di fronte alla posizione dove lo avevo legato e lui in quel momento ha alzato la testa, permettendomi così di guardarlo in viso. Quello che ho visto non era più il volto di un essere umano, sembrava più ad un quadro di Picasso tanto lo avevano pestato. Quasi tramortita dallo shock ho esclamato:” Oh santo cielo ma cosa gli hanno fatto in faccia!” e poi ho perentoriamente ordinato alle cadette:” Una di voi vada di corsa in infermeria a prendere la cassetta del pronto soccorso!”. Quando stavo parlando e più precisamente dopo che avevo detto una, Tato ha avuto un reazione tremenda, mentre squittiva ha urinato e poi è svenuto. Nel frattempo quella emerita stronza di mia madre ha stoppato Maurene ed un altro paio di cadette che si stavano precipitando in infermeria seguendo la mia richiesta urlando:” Ferme che nessuna di voi si azzardi a lasciare la classe! Siete qui per esercitarvi sulla anomalia e questo farete per le prossime due ore. Adesso procuratevi una canna di bambù e mettetevi in fila dietro a questo lurido pisciasotto. Mentre tu Clara ti occuperai di pulire le schifezze che ha combinato e di risvegliarlo , lo voglio cosciente quando le tue allieve si eserciteranno su di lui. Vedi di sbrigarti e ricorda che non puoi usare la magia!”. Io intanto avevo notato che in terra vicino a me c’era un tirapugni insanguinato, lo ho raccolto e mostrandolo all’ eletta anziana suprema le ho detto “ No Tato è più morto che vivo e non può continuare a fare il sussidio didattico. Adesso deve essere curato, inoltre qualcuno lo ha picchiato in faccia senza pietà e senza autorizzazione utilizzando questo tirapugni ed io voglio scoprire chi è stato, per poterlo denunciare al consiglio delle Fate elette.”.
“ Assolutamente no il tuo uomo resterà nelle condizioni in cui si trova e le cadette si eserciteranno su di lui come previsto non appena lo avrai risvegliato. Adesso fai come ti ho ordinato altrimenti sarai tu ad essere denunciata al consiglio delle Fate elette e ti sbatterò a tenere compagnia ad Ezada e Julie immediatamente.”. Stavo per oppormi a quella vecchia stronza, poi però ho pensato che se fossi stata imprigionata, Tato sarebbe stato solo in balia di mia madre e di Ifigenia. Purtroppo erano quelle due arpie sanguinarie ad avere il coltello dalla parte del manico ed a me non restava che obbedire. Sono andata a prendere un secchio pieno di acqua ghiacciata, con quello ho fatto riprendere la mia anomalia ed ho dato una frettolosa sciacquata al misto di urina e sangue che si era accumulato sotto di lui.
A quel punto le alunne erano pronte ed alcune di loro molto emozionate. Agli ordini di mia madre hanno incominciato ad esercitarsi con la canna di bambù sulla pianta dei piedi di Tato. Per un ora sono andate avanti, dandosi il cambio nel colpirlo ed a me è toccato risvegliarlo altre due volte perché era allo stremo. Non era ancora finita per il mio povero amore, perché per la ora seguente le cadette si sono esercitate su di lui con la pagaia e lui non riusciva più a rimanere cosciente tanto che ho dovuto farlo rinvenire a secchiate di acqua ghiacciata per ben otto volte. Poi finalmente la campanella è suonata, erano le quattro di pomeriggio e Tato era legato in posizione di strappado dalle otto di mattina. Mi stavo precipitando a liberarlo ed a guarirlo con la mia magia, quando l’ eletta anziana suprema mi ha fermato dicendo:” Non così in fretta Clara i tuoi impegni didattici non sono ancora finiti, devi presenziare ad una riunione docenti. Lascia qui la tua anomalia legata come è, verrai a riprenderlo una volta terminati i tuoi impegni scolastici, ma ricorda che per guarirlo dovrai aspettare di essere al di fuori dall’ accademia. Oltretutto è meglio che tu ti dia una sistemata e la smetta di piangere, non vorrai mica presentarti alle tue colleghe docenti in uno stato così pietoso. Sbrigati!”.
Non potendo fare altrimenti, ho mestamente lasciato Tato, mi sono rimessa in ordine, ho indossato la giacca ed il cappello e mi sono diretta verso la sala docenti; dove si sarebbe tenuta la riunione e dove speravo finalmente di incontrare Dafne.
Sono arrivata in sala docenti ed ho cercato Dafne, non trovandola ho chiesto di lei ad una collega. La quale mi ha risposto che la mia amica era impegnata con il consiglio delle Fate elette e che sarebbe arrivata più tardi. Ha anche aggiunto che il consiglio era stato riunito d’urgenza per giudicare due vice sostitute bidelle, accusate di lesa maestà, in quanto pare abbiano insultato ripetutamente l’ eletta anziana suprema, Ifigenia e tutte le componenti del consiglio.
Intanto era incominciata la riunione docenti ed è noiosamente andata avanti per due ore. Dafne non si è vista ed io ero preoccupata, perché oltre a volere sfogarmi con lei raccontandole cosa aveva subito Tato, volevo chiederle di intercedere a suo favore presso il consiglio delle Fate elette. Adesso però avevo bisogno di lei fisicamente, perché da sola non sarei mai riuscita a trasportare il mio amore fuori dall’ accademia e dentro le sue mura non potevo curarlo magicamente. Così mi sono risolta ad andare a cercarla ed ho avuto fortuna. Perché la ho incontrata quasi subito, dato che avendo finito il consiglio delle Fate elette stava tornando al suo ufficio che era vicino alla sala docenti. La ho chiamata e lei mi è venuta incontro sorridente, era come al solito stupenda ed il tubino in ecopelle bordeaux che indossava era così aderente che sembrava se lo fosse incollato addosso. Non appena ha visto la mia espressione contrita ha smesso di sorridere chiedendomi preoccupata:” Clara che cosa è successo Tato come sta?”. “ Non so neanche se è ancora vivo, due ore fa quando lo ho visto per l’ ultima volta era in condizioni disastrose. Mia madre ed Ifigenia hanno deciso che per risparmiare magia fra le mura dell’ accademia e durante i miei impegni didattici non posso guarirlo con la magia. Quindi adesso ho assolutamente bisogno del tuo aiuto per trasportarlo fuori da questo posto di merda per guarirlo, perché lui sicuramente non è in grado di muoversi ed io da sola non ho la forza per muoverlo. Mi rendo conto di chiederti tanto e che potresti inimicarti mia madre ed Ifigenia aiutandomi. Però non so a chi altro chiedere aiuto.” Ho risposto disperata alla mia amica che ha sua volta senza esitare mi ha detto:” Non devi neanche chiederlo, sbrighiamoci Tato ha bisogno di noi!”.
Allora ci siamo precipitate in classe e vi siamo entrate passando dal mio spogliatoio privato. Quando Dafne ha visto le condizioni in cui era ridotto il mio amore si è messa a piangere dicendo:” Quelle due emerite stronze di tua madre ed Ifigenia hanno passato il segno. Non si trattano così nemmeno i candidati colpevoli. Adesso ti aiuto con Tato e poi convocherò una riunione straordinaria del consiglio delle Fate elette. In modo da porre fine a questo scempio!”.
Ci siamo messe di fronte a Tato, lui era immobile, respirava a malapena ed aveva interrotto i mugugni di dolore. Non ci aveva sentite arrivare né credo fosse cosciente della nostra presenza. Gli ho tolto il balgag che lo ammutoliva da ore dicendogli disperata:” Tato amore sono io Clara rispondimi ti prego!”. Lui è sembrato riprendersi per un attimo ed a stento mi ha detto:” Clara abbi pietà di me e non mi picchiare più!” poi è scoppiato a piangere ed io con lui, oppressa da un senso di colpa che non mi faceva quasi respirare. A riportarmi alla realtà è stata Dafne che mi ha abbracciato offrendomi una spalla su cui versare le mie lacrime e contemporaneamente mi ha detto:” Coraggio tesoro dobbiamo liberarlo dalla posizione in cui è legato, poi lo porteremo fuori e potrai risanarlo. Però adesso dobbiamo muoverci perché ogni istante che passa legato in posizione di strappado deve essere per lui un’ agonia.”.
Mentre Dafne sganciava le manette dalla catena pendente dal soffitto io sostenevo Tato prendendolo per le spalle e lui non essendo più imbavagliato si è messo ad urlare di dolore. Con l’aiuto della mia amica lo abbiamo posato delicatamente per terra in posizione prona. Mentre il mio amore ansimante ci ha detto che aveva tutte e due le spalle slogate ed i muscoli ad esse collegati strappati, di conseguenza ogni volta che venivano sollecitate sentiva un male atroce. Poi Dafne gli ha tolto nella maniera più delicata possibile il plug anale e lui si è messo di nuovo ad urlare, comunicandoci che aveva anche il coccige rotto in più punti. Tato adesso urlava dal male senza ritegno e prima o poi qualcuno sarebbe venuto a vedere cosa succedeva. Io ero emotivamente distrutta e non sapevo più cosa fare. Per fortuna c’era Dafne che ha preso in pugno le redini della situazione. Ha imbavagliato Tato chiedendogli scusa e poi mi ha detto che andava in infermeria a prendere una tavola spinale con cui lo avremmo trasportato all’ esterno di quel luogo infernale. In breve tempo è tornata con la tavola spinale ed insieme vi abbiamo legato sopra il mio amore in posizione prona. Poveretto ha mugugnato in modo straziante per tutto il viaggio, a causa del male che aveva. Però essendo imbavagliato non ha attirato l’ attenzione su di noi e nessuno ci ha visto uscire dall’ accademia. Non appena siamo giunti nel parcheggio insegnanti vicino al mio SUV, abbiamo posato a terra la tavola spinale su cui Tato era legato ed ancora prima di liberarlo lo ho risanato con la mia magia completamente. Lo abbiamo staccato dalla tavola ed aiutato a mettersi in piedi, perché essendo ancora ammanettato come un candidato aveva i movimenti un po’ limitati. Poi lo ho liberato dalla manetta di castità, infine gli ho tolto il balgag e prima che potessi baciarlo lui ha detto:” Tua madre ed Ifigenia vogliono che io ti lasci e ti ordineranno di farmi così tanto male, che alla fine non ne potrò più di te. Oggi è stato solo il primo giorno ma per due volte sono andato vicino ad assecondarle. Clara io ti amo e voglio passare il resto della mia vita con te, ma non so per quanto riuscirò a resistere. Ti rendi conto che quelle due ti hanno costretta a farmi così tanto male, che alla fine avevo il terrore di te e quando hai detto una mi sono pisciato sotto dalla paura.”. “ Adesso hai ancora paura di me?” gli ho chiesto interrompendolo. Lui mi ha guardata a lungo con uno sguardo mesto e poi tristemente mi ha risposto:” Si, mi dispiace vorrei poter dimenticare quello che ho passato, ma non funziona così. La tua magia può guarire il mio corpo all’ istante, ma quello che la mia mente ha subito non lo può cancellare. Per quello immagino ci voglia del tempo, magari sostituendo ai brutti ricordi di te che al momento affollano la mia mente, con altri piacevoli ricordi di una vita felice insieme. Però adesso se non ti dispiace vorrei essere rinchiuso nella mia cella di contenimento in modo da potere stare un po’ da solo.” e si è incamminato verso la portiera della macchina lato passeggero, mentre diceva a Dafne:” Sei illegale con quel tubino Dafne ma ti sta benissimo ed è sempre un piacere vederti, dopo tutto sei la mia seconda Fata preferita. Grazie per avermi aiutato e buona serata.”. “ Farò di più Tato, sto per convocare una riunione straordinaria del consiglio delle Fate elette e spero di riuscire a cambiare la situazione. Ofelia ed Ifigenia hanno parecchie nemiche tra le altre Fate del consiglio. Io fino ad oggi ero dalla loro parte più per un malriposto affetto che per convinzione nei loro intenti e più di una volta il mio voto favorevole le ha aiutate a mantenere il potere. Dopo quello che vi hanno fatto oggi, sarò la loro peggior nemica credetemi. Ora devo andare passerò da casa vostra non appena finita la riunione per darvi buone notizie spero. A più tardi.” Ha detto Dafne poi si è diretta in accademia con uno sguardo fiero e battagliero. Ho fatto salire il mio amore in macchina e lo ho legato al sedile. Poi mi sono messa al volante e siamo partiti dirigendoci verso casa. Durante il viaggio Tato non mi ha mai guardata né ha aperto bocca. Ad un certo punto, convinta che la piacevole routine che a casa avevamo seguito nei giorni precedenti, lo facesse stare meglio gli ho detto:” Amore penso sia tardi per metterci a cucinare, di conseguenza ordinerò una consegna a domicilio, desideri qualcosa di particolare?”. “ Non ho fame e desidero essere rinchiuso nella cella di contenzione per stare un po’ da solo. Mi dispiace Clara ma sono molto turbato e non ho voglia della tua compagnia o di parlare di quello che è successo oggi. Ho solo voglia di dimenticare e spero di riuscire a farlo.” Mi ha risposto Tato ammutolendomi, siamo arrivati a casa e mentre gli mettevo la manetta di castità ho tristemente notato che anche il soldatino era silenzioso. Perché nonostante gli effetti del bromuro che gli avevo somministrato a colazione fossero svaniti ed io lo abbia manipolato per ammanettarlo, lui è rimasto floscio senza dare segni di vita. Inutile dire che anche l’energia magica con cui fino a questa mattina mi aveva rifornito abbondantemente, adesso non c’era più. Dopo averlo rinchiuso nella cella di contenzione sono scappata in casa piangendo. Mi sono spogliata, ho fatto una doccia, ho indossato una comoda tuta da ginnastica e poi mi sono buttata sul letto disperata. Per ben due volte oggi ero andata vicino ad essere lasciata dall’ amore della mia vita, per colpa delle botte che quelle due emerite stronze mi avevano obbligato a dargli e adesso come se non bastasse lui aveva paura di me. Non voleva vedermi né parlarmi ed io non solo non sapevo che cosa fare, ma in tutta sincerità non potevo dargli torto
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2025-10-16
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