Per puro caso

di
genere
esibizionismo

Era un giorno di autunno.
Mi ero dovuto trattenere un po’ di più in ufficio e quando ero uscito dell’ufficio il sole era già sparito.
Per fortuna il tempo era buono e non faceva ancora freddo.
Mentre mi dirigevo verso la macchina sentii vibrare brevemente il telefono nella borsa, forse un messaggio, ma decisi di aspettare di esser in macchina per vedere.
Arrivato alla macchina salii e, appoggio la borsa sul posto passeggeri accanto, la aprii per prendere il telefono.
Tirandomi su qualcosa attirò la mia attenzione verso la macchina parcheggiata accanto alla mia.
La prima cosa che notai furono i vetri leggermente appannati, poi vedi che c’era qualcuno dentro.
Seduto al posto del guidatore c’era un ragazzo di 20/25 anni, ma ad attirare di più la mia attenzione fu l’altra persona, una ragazza della stessa età, che si trovava su di lui a cavalcioni e da come si muoveva c’erano pochi dubbi su cosa stessero facendo.
Resto bloccato per qualche secondo per lo stupore.
Mi voltai, facendo per avviare il motore ma mi fermai. Forse non mi avevano visto passare e salire in macchina ma se la accendevo il motore lo avrebbero notato subito. Non sapevo cosa era meglio fare.
Mi voltai di nuovo a guardarli.
Loro erano ancora presi nell’amplesso.
Mi soffermai sul viso di lei, la sua espressione mentre godeva era veramente eccitante.
In quel momento lei si voltò verso di me e mi vide.
Sul suo volto apparve un espressione di sorpresa, ma subito dopo sorrise e si piegò su di lui.
Sembrò dirgli qualcosa all’orecchio e subito dopo anche lui si voltò verso di me per un attimo.
Ebbi paura, ed ero pronto a partire e scappare, ma lui tornò a rivolgere la sua attenzione verso di lei.
Le disse qualcosa e lei, dopo una breve risata, si sollevò la maglietta mettendo in mostra un seno sodo e meraviglioso.
Si voltò di nuovo verso di me, mi fece l’occhiolino sorridendomi e inizio a muoversi su di lui con più enfasi.
Lui le afferrò i seni, glie li strinse, stuzzicandogli i capezzoli.
Lei chiuse gli occhi, continuando a muoversi e piegandosi un po’ all’indietro verso il volante, ma restando voltata verso di me.
I vetri iniziarono ad appannasi sempre di più rendendomi difficile continuare a guardarli, ma uno di loro due abbassò il finestrino.
Io facci altrettanto e all’orecchio mi arrivò il suono dei gemiti di lei.
La situazione era surreale, ma anche estremamente eccitante.
Li continuai a guardare finché non conclusero.
Lei si piegò su di lui e lo baciò con passione per poi spostarsi sul lato passeggeri.
Si sistemarono i vestiti e, facendo un cenno di saluto con la mano, misero in moto e andarono via.
Io restai lì a fissare il vuoto che la loro auto aveva lasciato per un attimo.
Sentivo la mia erezione darmi fastidio.
Rendendomi conto di avere ancora il telefono in mano e lo guardai.
C’era un messaggio di spam.
Lo mesi via, avviai la macchina e andai verso casa dove, la prima cosa che avrei fatto sarebbe stata sfogare l’eccitazione di quel momento.
scritto il
2025-08-27
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