Come vuoi tu
di
RackHammer
genere
incesti
Era il periodo delle ferie di agosto.
Io e la mia famiglia eravamo andati alla casa al mare come ogni anno, nel paese dove vivevano quasi tutti i miei parenti.
Quel giorno eravamo stati invitati a casa di uno di loro per una specie di grigliata, dove è ben chiaro quando si inizia a mangiare e un pò meno quando si finisce.
Già verso le quattordici, io e i miei cugini stavamo morendo di noia, quindi ci mettiamo a discutere su cosa fare. Non che ci fossero grandi possibilità con il giardino occupato. Essendo in sei i videogiochi erano esclusi e i più piccoli non gli si poteva chiedere di fare un gioco di società, quindi alla fine si optò per un classico nascondino.
Non che ne avessi granché voglia ma era meglio di niente.
Deciso chi sarebbe stato sotto a contare, ci sparpagliammo.
Io andai direttamente al piano di sopra nella camera dei miei cugini, dove sapevo esserci un vecchio armadio a più ante ben capiente. Aprii la parte centrale e salì sopra la cassettiera interna. Messo comodo feci per chiudere le ante, ma mi ritrovai davanti una delle mie cugine che, fatto cenno di aspettare, si infilò dentro anche lei prima di chiudere.
Al buoi mi chiesi come mai avesse deciso di infilarsi lì con me, visti tutti i posti che c’erano.
Lei era di un paio di anni più piccola e si poteva dire che andavamo abbastanza daccordo, ma principalmente perché tendevo ad accontentarla, assecondarla nei suoi scherzi e a darle corda, visto che era più semplice che andarle contro. Lei ne era ben coscia e la cosa sembrava piacerle, quindi in effetti me la trovavo sempre nelle vicinanze quando si era in gruppo..
Fui distratto dai miei pensieri sentendola protendersi verso di me.
In quel momento fui conscio della posizione in cui eravamo.
Lei si trovava a cavalcioni su di me e avvertire il suo corpo sul mio mi diede una strana sensazione, che non sapevo definire. Trattenni il fiato quando sentì il suo respiro accarezzare un mio orecchio, poi la sentì sussurrare
“mi daresti un bacio?” ero perplesso, però mi voltai un po’ verso di lei e le diedi un leggero bacio su una guancia.
Sentì una risatina e poi di nuovo la sua voce
“no, lo voglio sulla bocca”, sorpreso mi voltai verso di lei, come per guardarla in viso anche se al buoi non era possibile, e le nostre labbra si sfiorarono.
Feci per allontanarmi, ma dietro di me c’era la parete del mobile che mi impediva di muovermi. Lei invece si spinse di più contro di me. Sentì le sue labbra premere decise contro le mie. Il suo corpo stringersi di più contro il mio. Le sue labbra si schiusero e avvertì la sua lingua scivolare tra le mie labbra in cerca della mia. Durò un attimo. Lei staccò le sue labbra dalle mie, tornando a sussurrarmi all’orecchio
“Sento che c’e qualcosa di duro sotto di me” per poi ridere della sua battuta e in quel momento sentimmo un rumore provenire da fuori l’armadio che mi impedì, o salvò, dal ribattere.
Lei rapidamente si allontanò da me. Le ante furono aperte da qualcun’altro e lei saltò rapidamente fuori.
“Meno male che ci hai trovato. Stavo morendo di caldo qua dentro” la guardammo uscire dalla stanza poi mio cugino, si voltò verso di me.
“Che fai, non esci?”
“Tra un attimo, mi si è addormentata una gamba.” lui si mise a ridacchiare dicendo di raggiungerli di sotto e uscii dalla stanza.
Uscito dall’armadio mi diedi una sistemata in modo che non si notasse l’erezione che lei aveva causato e tornai dagli altri.
Aspettai la conclusione del gioco, poi con la scusa di avere fame saltai il secondo giro del gioco, e per fortuna non ci furono altre partite visto che si erano stufati tutti. Per tutto il tempo evitai di avvicinarmi a mia cugina o anche solo di incrociarne lo sguardo, sforzandomi di non pensare a quanto accaduto. Dopo un pò fu il momento di tornare a casa.
Da solo in camera, potei finalmente riflettere su quanto accaduto e sfogare l’eccitazione che il ricordo mi causava.
Qualche giorno dopo ero a casa.
Mi stavo trattenendo a letto visto che avevo dormito male per il caldo di quei giorni/notti, ed ero disteso con addosso solo i boxer. Nel dormiveglia sentì vagamente dei passi sulle scale e poi qualcuno entrare nella mia camera.
Qualcuno mi sali sopra avvertendo un corpo su di me tenermi premuto contro il letto, sentì delle labbra sul collo, poi sul petto e aprii gli occhi.
Nel dormi veglia riconobbi mia cugina che, notò i miei occhi aperti.
“Buongiorno” si chinò su di me baciandomi. Mi ritrovai a ricambiare con passione, poi mi sveglia del tutto e la allontanai preso dal panico.
“Che fai? Se ci beccano a fare certe cose..”
Lei si mise a ridere
“Tranquillo ho incontrato gli zii dalla nonna e mi hanno dato gentilmente le chiavi per poterti svegliare” detto questo fece per piegarsi di nuovo su di me per baciarmi ma la trattenni.
Riuscito a liberare le braccia la allontanai un pò da me
“Siamo cugini.. Non.. se dovessero beccarci”
“Tranquillo chiuso la porta. Non c’e nessun rischio.. ah mi hanno detto anche che siete invitati a pranzo da nonna. Quindi abbiamo la mattina tutta per noi. O mi vuoi dire che non ti va? Perché da quel che sento premere sotto di me direi il contrario.”
Ridendo iniziò a muoversi su di me strofinandosi contro il mio membro.
“Si, direi che l’idea eccita anche te. Dai lasciami fare.”
Non posso negare che ero già molto eccitato con il semplice bacio, le sue parole e strusciamenti mi fecero cedere subito.
“Fai come vuoi.” a quelle mie parole la lasciai e mi abbandonai sul letto.
Lei mi sorrise
“Adoro questo lato del tuo carattere.”
Si spostò più in basso e liberò il mio membro dai boxer.
L’erezione diceva tutto. Lei lo guardò un attimo.
“Quindi è così dal vivo..” lo prese con in mano e iniziò a segarmi lentamente.
“Dimmi la verità, in questi giorni ti sei segato pensando a me?”
“io..” esitai un attimo ma poi lo ammisi “..si.. diverse volte..”
Lei rise, si chinò sul mio membro e iniziò a dargli qualche bacio, a stuzzicarlo con la lingua.
“Ora ti darò qualche altro bel ricordo con cui divertirti” e poi le prese in bocca.
Il calore della sua bocca mi mandò in estasi, sentire le sue labbra stringerlo, succhiarlo.
Non ci misi molto prima di avere un orgasmo e venirle in bocca.
Lei fu colta di sorpresa e fece un strano versetto, per poi mandar giù tutto il mio seme.
Si stacco e si mise a ridere.
“Tra poco mi andava di traverso.” poi lo riprese in bocca succhiandolo ancora un attimo.
“Ha un strano sapore, ma non mi dispiace.” Mi sorrise e diede un altro bacio al mio membro che si stava già rilassando.
“Ora però tocca a te soddisfarmi.” detto questo si tirò su. Si tolse pantaloncini e slip. e si mise in ginocchio sul letto, all’altezza del mio viso.
“Dai leccala. Fammi godere”
Io non me lo feci ripetere. Mi tirai un po’ su per raggiungere la sua intimità. Iniziai a leccarla. Prima le labbra, per poi spingermi lentamente verso l’interno. Potevo sentirne il sapore sulla lingua. I suoi gemiti mi incitavano a continuare. Le sue mani tra i capelli mi tenevano premuto contro di lei. Continuai finché non la sentì venire.
Lei si sdraiò accanto a me e ricominciammo a baciarci. Io mi sentivo come ubriaco e non ragionavo quasi più. Inizia ad accarezzarle il corpo, le sollevai la magliette e raggiunsi il suo seno.
Lascia le sue labbra per baciarglielo, ne stuzzicai i capezzoli con la lingua. Lei mi lasciava fare. Ero di nuovo eccitato.. la volevo. Mi voltai di lato e presa una sua coscia la attirai a me fino a riuscire a strofinare il mio membro contro la sua intimità.
Intuendo le mie intenzioni, mi allontanò da se.
“Mi dispiace, ma sarebbe un casino se alla prossima visita dal ginecologo con mia madre, saltasse fuori che non sono più vergine.. mi piacerebbe sentirti dentro ma devi accontentarti della mia bocca, ok?” Avrei voluto ribattere ma non lo feci. Mi limitai alla solita frase.
“Come vuoi tu.” alle mie parole lei sali su di me dandomi la schiena, poi portata la sua intimità sul mio volto, si chinò sul mio membro e ricominciò a darmi piacere, invitandomi a fare altrettanto.
Continuammo in quella posizione fino ad arrivare all’orgasmo quasi insieme, poi decidemmo di farci una doccia prima di uscire di casa.
Ci infilammo nella doccia insieme e insaponarci e toccandoci sotto l’acqua, finimmo per eccitarci di nuovo. In breve mi ritrovai in ginocchio a leccargliela con avidità, poi si mise all’opera lei.
Prima di uscire di casa ci baciammo allungo prima di separarci.
Arrivai da mia nonna felicemente sfinito e completamente svuotato.
Per il resto delle vacanze sfruttammo ogni occasione possibile per darci piacere a vicenda, stando attenti a non farci scoprire, anche se un paio di volte ci mancò veramente poco.
Non superammo mai il limite ma, alla fine conoscevamo il corpo dell’altro come il nostro.
Poi le vacanze finirono e tornai a casa, dall’altra parte dell’Italia.
Io e la mia famiglia eravamo andati alla casa al mare come ogni anno, nel paese dove vivevano quasi tutti i miei parenti.
Quel giorno eravamo stati invitati a casa di uno di loro per una specie di grigliata, dove è ben chiaro quando si inizia a mangiare e un pò meno quando si finisce.
Già verso le quattordici, io e i miei cugini stavamo morendo di noia, quindi ci mettiamo a discutere su cosa fare. Non che ci fossero grandi possibilità con il giardino occupato. Essendo in sei i videogiochi erano esclusi e i più piccoli non gli si poteva chiedere di fare un gioco di società, quindi alla fine si optò per un classico nascondino.
Non che ne avessi granché voglia ma era meglio di niente.
Deciso chi sarebbe stato sotto a contare, ci sparpagliammo.
Io andai direttamente al piano di sopra nella camera dei miei cugini, dove sapevo esserci un vecchio armadio a più ante ben capiente. Aprii la parte centrale e salì sopra la cassettiera interna. Messo comodo feci per chiudere le ante, ma mi ritrovai davanti una delle mie cugine che, fatto cenno di aspettare, si infilò dentro anche lei prima di chiudere.
Al buoi mi chiesi come mai avesse deciso di infilarsi lì con me, visti tutti i posti che c’erano.
Lei era di un paio di anni più piccola e si poteva dire che andavamo abbastanza daccordo, ma principalmente perché tendevo ad accontentarla, assecondarla nei suoi scherzi e a darle corda, visto che era più semplice che andarle contro. Lei ne era ben coscia e la cosa sembrava piacerle, quindi in effetti me la trovavo sempre nelle vicinanze quando si era in gruppo..
Fui distratto dai miei pensieri sentendola protendersi verso di me.
In quel momento fui conscio della posizione in cui eravamo.
Lei si trovava a cavalcioni su di me e avvertire il suo corpo sul mio mi diede una strana sensazione, che non sapevo definire. Trattenni il fiato quando sentì il suo respiro accarezzare un mio orecchio, poi la sentì sussurrare
“mi daresti un bacio?” ero perplesso, però mi voltai un po’ verso di lei e le diedi un leggero bacio su una guancia.
Sentì una risatina e poi di nuovo la sua voce
“no, lo voglio sulla bocca”, sorpreso mi voltai verso di lei, come per guardarla in viso anche se al buoi non era possibile, e le nostre labbra si sfiorarono.
Feci per allontanarmi, ma dietro di me c’era la parete del mobile che mi impediva di muovermi. Lei invece si spinse di più contro di me. Sentì le sue labbra premere decise contro le mie. Il suo corpo stringersi di più contro il mio. Le sue labbra si schiusero e avvertì la sua lingua scivolare tra le mie labbra in cerca della mia. Durò un attimo. Lei staccò le sue labbra dalle mie, tornando a sussurrarmi all’orecchio
“Sento che c’e qualcosa di duro sotto di me” per poi ridere della sua battuta e in quel momento sentimmo un rumore provenire da fuori l’armadio che mi impedì, o salvò, dal ribattere.
Lei rapidamente si allontanò da me. Le ante furono aperte da qualcun’altro e lei saltò rapidamente fuori.
“Meno male che ci hai trovato. Stavo morendo di caldo qua dentro” la guardammo uscire dalla stanza poi mio cugino, si voltò verso di me.
“Che fai, non esci?”
“Tra un attimo, mi si è addormentata una gamba.” lui si mise a ridacchiare dicendo di raggiungerli di sotto e uscii dalla stanza.
Uscito dall’armadio mi diedi una sistemata in modo che non si notasse l’erezione che lei aveva causato e tornai dagli altri.
Aspettai la conclusione del gioco, poi con la scusa di avere fame saltai il secondo giro del gioco, e per fortuna non ci furono altre partite visto che si erano stufati tutti. Per tutto il tempo evitai di avvicinarmi a mia cugina o anche solo di incrociarne lo sguardo, sforzandomi di non pensare a quanto accaduto. Dopo un pò fu il momento di tornare a casa.
Da solo in camera, potei finalmente riflettere su quanto accaduto e sfogare l’eccitazione che il ricordo mi causava.
Qualche giorno dopo ero a casa.
Mi stavo trattenendo a letto visto che avevo dormito male per il caldo di quei giorni/notti, ed ero disteso con addosso solo i boxer. Nel dormiveglia sentì vagamente dei passi sulle scale e poi qualcuno entrare nella mia camera.
Qualcuno mi sali sopra avvertendo un corpo su di me tenermi premuto contro il letto, sentì delle labbra sul collo, poi sul petto e aprii gli occhi.
Nel dormi veglia riconobbi mia cugina che, notò i miei occhi aperti.
“Buongiorno” si chinò su di me baciandomi. Mi ritrovai a ricambiare con passione, poi mi sveglia del tutto e la allontanai preso dal panico.
“Che fai? Se ci beccano a fare certe cose..”
Lei si mise a ridere
“Tranquillo ho incontrato gli zii dalla nonna e mi hanno dato gentilmente le chiavi per poterti svegliare” detto questo fece per piegarsi di nuovo su di me per baciarmi ma la trattenni.
Riuscito a liberare le braccia la allontanai un pò da me
“Siamo cugini.. Non.. se dovessero beccarci”
“Tranquillo chiuso la porta. Non c’e nessun rischio.. ah mi hanno detto anche che siete invitati a pranzo da nonna. Quindi abbiamo la mattina tutta per noi. O mi vuoi dire che non ti va? Perché da quel che sento premere sotto di me direi il contrario.”
Ridendo iniziò a muoversi su di me strofinandosi contro il mio membro.
“Si, direi che l’idea eccita anche te. Dai lasciami fare.”
Non posso negare che ero già molto eccitato con il semplice bacio, le sue parole e strusciamenti mi fecero cedere subito.
“Fai come vuoi.” a quelle mie parole la lasciai e mi abbandonai sul letto.
Lei mi sorrise
“Adoro questo lato del tuo carattere.”
Si spostò più in basso e liberò il mio membro dai boxer.
L’erezione diceva tutto. Lei lo guardò un attimo.
“Quindi è così dal vivo..” lo prese con in mano e iniziò a segarmi lentamente.
“Dimmi la verità, in questi giorni ti sei segato pensando a me?”
“io..” esitai un attimo ma poi lo ammisi “..si.. diverse volte..”
Lei rise, si chinò sul mio membro e iniziò a dargli qualche bacio, a stuzzicarlo con la lingua.
“Ora ti darò qualche altro bel ricordo con cui divertirti” e poi le prese in bocca.
Il calore della sua bocca mi mandò in estasi, sentire le sue labbra stringerlo, succhiarlo.
Non ci misi molto prima di avere un orgasmo e venirle in bocca.
Lei fu colta di sorpresa e fece un strano versetto, per poi mandar giù tutto il mio seme.
Si stacco e si mise a ridere.
“Tra poco mi andava di traverso.” poi lo riprese in bocca succhiandolo ancora un attimo.
“Ha un strano sapore, ma non mi dispiace.” Mi sorrise e diede un altro bacio al mio membro che si stava già rilassando.
“Ora però tocca a te soddisfarmi.” detto questo si tirò su. Si tolse pantaloncini e slip. e si mise in ginocchio sul letto, all’altezza del mio viso.
“Dai leccala. Fammi godere”
Io non me lo feci ripetere. Mi tirai un po’ su per raggiungere la sua intimità. Iniziai a leccarla. Prima le labbra, per poi spingermi lentamente verso l’interno. Potevo sentirne il sapore sulla lingua. I suoi gemiti mi incitavano a continuare. Le sue mani tra i capelli mi tenevano premuto contro di lei. Continuai finché non la sentì venire.
Lei si sdraiò accanto a me e ricominciammo a baciarci. Io mi sentivo come ubriaco e non ragionavo quasi più. Inizia ad accarezzarle il corpo, le sollevai la magliette e raggiunsi il suo seno.
Lascia le sue labbra per baciarglielo, ne stuzzicai i capezzoli con la lingua. Lei mi lasciava fare. Ero di nuovo eccitato.. la volevo. Mi voltai di lato e presa una sua coscia la attirai a me fino a riuscire a strofinare il mio membro contro la sua intimità.
Intuendo le mie intenzioni, mi allontanò da se.
“Mi dispiace, ma sarebbe un casino se alla prossima visita dal ginecologo con mia madre, saltasse fuori che non sono più vergine.. mi piacerebbe sentirti dentro ma devi accontentarti della mia bocca, ok?” Avrei voluto ribattere ma non lo feci. Mi limitai alla solita frase.
“Come vuoi tu.” alle mie parole lei sali su di me dandomi la schiena, poi portata la sua intimità sul mio volto, si chinò sul mio membro e ricominciò a darmi piacere, invitandomi a fare altrettanto.
Continuammo in quella posizione fino ad arrivare all’orgasmo quasi insieme, poi decidemmo di farci una doccia prima di uscire di casa.
Ci infilammo nella doccia insieme e insaponarci e toccandoci sotto l’acqua, finimmo per eccitarci di nuovo. In breve mi ritrovai in ginocchio a leccargliela con avidità, poi si mise all’opera lei.
Prima di uscire di casa ci baciammo allungo prima di separarci.
Arrivai da mia nonna felicemente sfinito e completamente svuotato.
Per il resto delle vacanze sfruttammo ogni occasione possibile per darci piacere a vicenda, stando attenti a non farci scoprire, anche se un paio di volte ci mancò veramente poco.
Non superammo mai il limite ma, alla fine conoscevamo il corpo dell’altro come il nostro.
Poi le vacanze finirono e tornai a casa, dall’altra parte dell’Italia.
7
5
voti
voti
valutazione
6.1
6.1
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Il sogno(?)racconto sucessivo
Fai come vuoi - La convivenza
Commenti dei lettori al racconto erotico