Miri – l’igienista un po’ puttana
di
Angelo B
genere
prime esperienze
Una seduta fuori orario
di Angelo, 60 anni
⸻
Prefazione
Miri è giovane, bella, sorridente. Lavora come igienista dentale in uno studio elegante del centro. Mani esperte, bocca gentile, sguardo da brava ragazza. Ma chi la conosce davvero sa che sotto il camice bianco si nasconde una donna diversa. Calda. Disobbediente. Una troietta lucida di voglia che sa trasformare ogni visita in un gioco proibito.
E in questo racconto, il paziente sono io. Angelo. Sessant’anni, ma con ancora parecchio da dare… e da godere.
⸻
Capitolo 1 – La prima visita fuori orario
Lo studio era ormai vuoto. Silenzioso. Solo la luce della sala 3 ancora accesa.
Miri mi aspettava seduta sulla poltrona, gambe accavallate, il camice un po’ aperto. Sotto? Pizzo nero. E nient’altro.
— «Entra pure…» mi disse.
— «La dottoressa ha detto che avrei trovato solo te» risposi.
— «Esatto. Solo me. E solo per te.»
Mi avvicinai. Miri si alzò, lasciando che il camice si aprisse ancora un po’. La pelle nuda sotto, il profumo del suo corpo, il gioco era già iniziato.
— «Hai mai fatto una visita fuori orario, Angelo?»
— «Mai così… personale.»
Mi fece sedere sulla poltrona, poi prese i guanti, ma non la mascherina. Mi sfiorò le labbra con le dita, poi si chinò all’orecchio:
— «Sai… io di bocche me ne intendo. Ma la tua mi fa venire voglia di usarla. E non solo per parlare.»
⸻
Capitolo 2 – Ispezione profonda
Il camice cadde. Miri rimase in reggiseno e perizoma. Si girò, si piegò sulla poltrona, offrendomi il culo perfetto. Lo slip lo tirai di lato. La sua fica era bagnata, pronta, vibrante.
— «Sei uno di quelli precisi, Angelo? O ti perdi nei dettagli?»
— «Io mi ci perdo. Ma so dove colpire.»
Le infilai due dita. Poi la lingua. Profonda. Umida. Lei gemeva, si muoveva, le mani aggrappate ai braccioli.
Poi mi alzai. Mi spogliai. Le presi i fianchi e glielo infilai tutto dentro. Un colpo secco. Lei si inarcò.
— «Oh sì… scopami così… fammi godere qui, sulla mia poltrona…»
La presi con forza. Le mani sul culo, il ritmo sempre più sporco. Le tirai i capelli e la feci guardare nello specchio.
— «Guardami, Miri. Dimmi chi ti scopa così.»
— «Tu… Angelo… sei il mio paziente e il mio padrone…»
⸻
Capitolo 3 – Seduta finale sulla poltrona
La stesi. Gambe aperte. Fica lucida. Seno nudo. La leccai fino a farla venire con la mia lingua. Il sapore sulla bocca, il corpo che tremava.
Poi glielo misi in bocca. Lei lo succhiava come una dannata. Le labbra umide, affamate, il cazzo che pulsava tra i suoi denti.
— «Fammelo sentire di nuovo dentro… fammi venire, Angelo…»
La presi. Di nuovo. Più forte. Il cazzo che la riempiva, le urla che esplodevano nello studio silenzioso.
— «Sborra… voglio il tuo caldo… tutta la tua sborra dentro di me…»
E gliela diedi. Un getto caldo, profondo. Lei lo accolse gemendo. Poi sorrise, ancora ansimante.
— «Domani… ho bisogno di un’altra seduta. Ma stavolta… voglio essere io sul lettino.»
⸻
Epilogo – Appuntamento fisso
Da quella sera, ogni martedì alle 19:30, ho la mia seduta speciale. Nessuno la vede entrare nella mia macchina col camice ancora addosso. Nessuno sa che sotto non ha nulla. Nessuno immagina quanto può essere sporca una pulizia dentale, quando a farla è Miri.
La mia igienista.
La mia puttanella privata.
di Angelo, 60 anni
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Prefazione
Miri è giovane, bella, sorridente. Lavora come igienista dentale in uno studio elegante del centro. Mani esperte, bocca gentile, sguardo da brava ragazza. Ma chi la conosce davvero sa che sotto il camice bianco si nasconde una donna diversa. Calda. Disobbediente. Una troietta lucida di voglia che sa trasformare ogni visita in un gioco proibito.
E in questo racconto, il paziente sono io. Angelo. Sessant’anni, ma con ancora parecchio da dare… e da godere.
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Capitolo 1 – La prima visita fuori orario
Lo studio era ormai vuoto. Silenzioso. Solo la luce della sala 3 ancora accesa.
Miri mi aspettava seduta sulla poltrona, gambe accavallate, il camice un po’ aperto. Sotto? Pizzo nero. E nient’altro.
— «Entra pure…» mi disse.
— «La dottoressa ha detto che avrei trovato solo te» risposi.
— «Esatto. Solo me. E solo per te.»
Mi avvicinai. Miri si alzò, lasciando che il camice si aprisse ancora un po’. La pelle nuda sotto, il profumo del suo corpo, il gioco era già iniziato.
— «Hai mai fatto una visita fuori orario, Angelo?»
— «Mai così… personale.»
Mi fece sedere sulla poltrona, poi prese i guanti, ma non la mascherina. Mi sfiorò le labbra con le dita, poi si chinò all’orecchio:
— «Sai… io di bocche me ne intendo. Ma la tua mi fa venire voglia di usarla. E non solo per parlare.»
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Capitolo 2 – Ispezione profonda
Il camice cadde. Miri rimase in reggiseno e perizoma. Si girò, si piegò sulla poltrona, offrendomi il culo perfetto. Lo slip lo tirai di lato. La sua fica era bagnata, pronta, vibrante.
— «Sei uno di quelli precisi, Angelo? O ti perdi nei dettagli?»
— «Io mi ci perdo. Ma so dove colpire.»
Le infilai due dita. Poi la lingua. Profonda. Umida. Lei gemeva, si muoveva, le mani aggrappate ai braccioli.
Poi mi alzai. Mi spogliai. Le presi i fianchi e glielo infilai tutto dentro. Un colpo secco. Lei si inarcò.
— «Oh sì… scopami così… fammi godere qui, sulla mia poltrona…»
La presi con forza. Le mani sul culo, il ritmo sempre più sporco. Le tirai i capelli e la feci guardare nello specchio.
— «Guardami, Miri. Dimmi chi ti scopa così.»
— «Tu… Angelo… sei il mio paziente e il mio padrone…»
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Capitolo 3 – Seduta finale sulla poltrona
La stesi. Gambe aperte. Fica lucida. Seno nudo. La leccai fino a farla venire con la mia lingua. Il sapore sulla bocca, il corpo che tremava.
Poi glielo misi in bocca. Lei lo succhiava come una dannata. Le labbra umide, affamate, il cazzo che pulsava tra i suoi denti.
— «Fammelo sentire di nuovo dentro… fammi venire, Angelo…»
La presi. Di nuovo. Più forte. Il cazzo che la riempiva, le urla che esplodevano nello studio silenzioso.
— «Sborra… voglio il tuo caldo… tutta la tua sborra dentro di me…»
E gliela diedi. Un getto caldo, profondo. Lei lo accolse gemendo. Poi sorrise, ancora ansimante.
— «Domani… ho bisogno di un’altra seduta. Ma stavolta… voglio essere io sul lettino.»
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Epilogo – Appuntamento fisso
Da quella sera, ogni martedì alle 19:30, ho la mia seduta speciale. Nessuno la vede entrare nella mia macchina col camice ancora addosso. Nessuno sa che sotto non ha nulla. Nessuno immagina quanto può essere sporca una pulizia dentale, quando a farla è Miri.
La mia igienista.
La mia puttanella privata.
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