Il Ritorno di Gis e Nicole
di
Angelo B
genere
incesti
Un racconto di sesso, possesso e ritorni infuocati
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Capitolo 1 – Il Ritorno
Era una sera di luglio. L’aria era elettrica, densa di promesse. Quando aprii la porta, lei era lì.
Nicole, camicia sbottonata, niente reggiseno, la pioggia che le incollava il tessuto addosso e rendeva i suoi capezzoli duri, visibili.
Alle sue spalle, Gis. Vestito nero, spacco vertiginoso, tacchi e sguardo da padrona.
«Ci apri, o ci lecchi direttamente qui sul pianerottolo?» sibilò Nicole.
Entrarono. Nicole si inginocchiò davanti a me appena chiusa la porta, tirò giù la zip e prese il mio cazzo in bocca, affamata.
Gis ci guardava, seduta sul divano, gambe aperte, niente slip.
«Guarda la tua puttanella come ti succhia. E io voglio sentirtelo dentro. Adesso.»
Sollevai Nicole e la scopai contro il muro, la figa calda e bagnata che mi inghiottiva a ogni affondo. Lei gemeva, mi graffiava, mentre Gis si piegava davanti a me e offriva il suo culo nudo.
«Alterna. Fai godere tutte e due.»
E così feci. Prima la bocca di Nicole, poi la figa stretta di Gis, poi di nuovo quel culo maturo e rotondo.
Era una danza di pelle, succhi e fiati. Una riscoperta furiosa.
Sul tappeto, Nicole mi implorò:
«Scopami forte. Fammi squirtare addosso a Gis.»
E così avvenne. Con la mia lingua sulla sua figa, Gis a leccarla mentre veniva, e io dentro di lei fino in fondo, sprofondato nel suo delirio.
⸻
Capitolo 2 – Colazione sporca
Il mattino dopo, Nicole mi svegliò sedendosi sulla mia faccia, gocciolante.
«Buongiorno, zio… ho voglia di colazione. E sei tu il menù.»
Gis, nuda, lasciò cadere l’asciugamano e salì sul letto, mi cavalcò la bocca col suo sapore forte e umido, mentre Nicole mi prendeva in bocca.
Le succhiate erano lente, profonde. Mi stava preparando. Gis gemeva sopra di me, bagnandomi tutto il viso, Nicole si toccava la figa mentre lo ingoiava.
«Sborra. Ora. Sulla mia lingua.»
E lo feci. Una scarica piena, violenta, tutta nella sua bocca aperta. Lei la inghiottì e ne leccò anche la punta.
«Adesso tocca a me.»
L’ho presa sul tavolo della cucina, gambe aperte, la figa che colava. L’ho leccata fino a farla esplodere, e ha squirtato ovunque, bagnando il tavolo e le mie labbra.
Gis raccolse i resti con le dita e li portò alla mia bocca.
«Questo è l’inizio. Aspetta la sera…»
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Capitolo 3 – Il finale: la scopata da paura
La sera arrivò come una promessa. Nicole, in vestaglia trasparente. Gis, nuda, a pancia in giù sul letto, il culo perfetto e pronto.
«Stasera ci scopi tutte e due. A turno. Senza pietà.»
Nicole si sedette sulla mia faccia, gocciolante, mentre affondavo in Gis con violenza.
Le palle che battevano contro la sua figa, il letto che tremava, le sue grida. «Così… così… tutta la notte!»
Nicole venne tremando sulla mia bocca. Gis squirtò mentre le spaccavo la fica da dietro.
Poi fu il turno di Nicole. Si sdraiò spalancata, la figa grondante che mi chiamava. La presi con tutto me stesso, le spingevo dentro il cazzo fino al fondo, mentre lei mi graffiava e gemeva:
«Sì… riempimi… voglio sentirti sborrare dentro.»
E lo feci. Una sborrata profonda, violenta, calda.
Rimasi dentro, sentendo lo sperma colare da lei. Gis si avvicinò, raccolse con un dito e se lo leccò con un sorriso sporco.
«Domani si ricomincia.»
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Epilogo
Non ci fu sonno. Solo corpi intrecciati. Pelli sudate. Bocche che cercavano, lingue che assaggiavano ogni goccia.
Due fighe, due bocche, due anime. Una mia. Per sempre.
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Capitolo 1 – Il Ritorno
Era una sera di luglio. L’aria era elettrica, densa di promesse. Quando aprii la porta, lei era lì.
Nicole, camicia sbottonata, niente reggiseno, la pioggia che le incollava il tessuto addosso e rendeva i suoi capezzoli duri, visibili.
Alle sue spalle, Gis. Vestito nero, spacco vertiginoso, tacchi e sguardo da padrona.
«Ci apri, o ci lecchi direttamente qui sul pianerottolo?» sibilò Nicole.
Entrarono. Nicole si inginocchiò davanti a me appena chiusa la porta, tirò giù la zip e prese il mio cazzo in bocca, affamata.
Gis ci guardava, seduta sul divano, gambe aperte, niente slip.
«Guarda la tua puttanella come ti succhia. E io voglio sentirtelo dentro. Adesso.»
Sollevai Nicole e la scopai contro il muro, la figa calda e bagnata che mi inghiottiva a ogni affondo. Lei gemeva, mi graffiava, mentre Gis si piegava davanti a me e offriva il suo culo nudo.
«Alterna. Fai godere tutte e due.»
E così feci. Prima la bocca di Nicole, poi la figa stretta di Gis, poi di nuovo quel culo maturo e rotondo.
Era una danza di pelle, succhi e fiati. Una riscoperta furiosa.
Sul tappeto, Nicole mi implorò:
«Scopami forte. Fammi squirtare addosso a Gis.»
E così avvenne. Con la mia lingua sulla sua figa, Gis a leccarla mentre veniva, e io dentro di lei fino in fondo, sprofondato nel suo delirio.
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Capitolo 2 – Colazione sporca
Il mattino dopo, Nicole mi svegliò sedendosi sulla mia faccia, gocciolante.
«Buongiorno, zio… ho voglia di colazione. E sei tu il menù.»
Gis, nuda, lasciò cadere l’asciugamano e salì sul letto, mi cavalcò la bocca col suo sapore forte e umido, mentre Nicole mi prendeva in bocca.
Le succhiate erano lente, profonde. Mi stava preparando. Gis gemeva sopra di me, bagnandomi tutto il viso, Nicole si toccava la figa mentre lo ingoiava.
«Sborra. Ora. Sulla mia lingua.»
E lo feci. Una scarica piena, violenta, tutta nella sua bocca aperta. Lei la inghiottì e ne leccò anche la punta.
«Adesso tocca a me.»
L’ho presa sul tavolo della cucina, gambe aperte, la figa che colava. L’ho leccata fino a farla esplodere, e ha squirtato ovunque, bagnando il tavolo e le mie labbra.
Gis raccolse i resti con le dita e li portò alla mia bocca.
«Questo è l’inizio. Aspetta la sera…»
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Capitolo 3 – Il finale: la scopata da paura
La sera arrivò come una promessa. Nicole, in vestaglia trasparente. Gis, nuda, a pancia in giù sul letto, il culo perfetto e pronto.
«Stasera ci scopi tutte e due. A turno. Senza pietà.»
Nicole si sedette sulla mia faccia, gocciolante, mentre affondavo in Gis con violenza.
Le palle che battevano contro la sua figa, il letto che tremava, le sue grida. «Così… così… tutta la notte!»
Nicole venne tremando sulla mia bocca. Gis squirtò mentre le spaccavo la fica da dietro.
Poi fu il turno di Nicole. Si sdraiò spalancata, la figa grondante che mi chiamava. La presi con tutto me stesso, le spingevo dentro il cazzo fino al fondo, mentre lei mi graffiava e gemeva:
«Sì… riempimi… voglio sentirti sborrare dentro.»
E lo feci. Una sborrata profonda, violenta, calda.
Rimasi dentro, sentendo lo sperma colare da lei. Gis si avvicinò, raccolse con un dito e se lo leccò con un sorriso sporco.
«Domani si ricomincia.»
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Epilogo
Non ci fu sonno. Solo corpi intrecciati. Pelli sudate. Bocche che cercavano, lingue che assaggiavano ogni goccia.
Due fighe, due bocche, due anime. Una mia. Per sempre.
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