Il Canto Profondo di Gis e Nicole
di
Angelo B
genere
poesie
Racconto erotico poetico – per adulti consenzienti
“Ci sono notti in cui non si fa l’amore. Lo si canta con la pelle.”
⸻
Parte I – Il Corpo come Voce
La stanza profumava di vino e desiderio.
Lenzuola sgualcite, luce calda.
Gis era distesa, nuda, con la pelle lucida di sudore e piacere.
Nicole, in ginocchio accanto a lei, la guardava con occhi pieni di fame.
La sua lingua cominciò a salire dal ventre, sfiorando piano il seno.
Ma poi scese.
Scese giù, tra le gambe di Gis, aprendola con delicatezza e rispetto.
Come si apre un libro sacro.
Le labbra di Nicole si posarono sulla fica di Gis.
La leccava piano, come se ogni goccia avesse un sapore segreto.
Succhiava, baciava, disegnava cerchi con la lingua.
Gis gemeva, la schiena inarcata, il corpo che tremava sotto quella bocca giovane e devota.
Io ero lì, in piedi, a guardare.
Testimone. Complice.
Sentivo il cazzo indurirsi solo a vederle.
Nicole mi lanciò uno sguardo mentre la sua lingua affondava tra le labbra di Gis:
— Ti piace? Sta cantando per te…
Gis gemette forte, una mano tra i capelli di Nicole.
Stava venendo.
E quando esplose, il suo urlo fu come una nota lunga, vibrante, calda.
La sua fica pulsava ancora sotto la lingua insaziabile di Nicole.
Avevo appena assistito al primo atto di quel canto profondo.
⸻
Parte II – Nicole tra le Tue Mani
Nicole era ancora bagnata, eccitata, viva.
Si stese sul letto, spalancata, aperta.
Mi guardò con sfrontatezza e dolcezza insieme:
— Tocca a me. Fammi cantare con la gola, con la fica, con tutto.
Mi chinai su di lei.
Le dita sfiorarono le sue labbra gonfie.
Entrarono dentro, lente, bagnate.
La sua fica accoglieva ogni movimento come una danza.
Poi la mia lingua prese il posto delle dita.
Le leccavo il clitoride con precisione, alternando cerchi e colpi rapidi.
Nicole gemeva.
— Cazzo, sì… così…
Gis si avvicinò, le baciò il seno, le leccò il collo.
Il corpo di Nicole si tendeva, si apriva, si offriva.
La scopavo con la bocca, con la mano, con il fiato.
Finché urlò.
Venendo in un’esplosione calda e sporca,
bagnandomi la lingua, le dita, il cuore.
Mi guardava tremante.
— Ora prendimi… col cazzo. Fammi tua.
⸻
Parte III – Il Ritornello della Bocca
Le feci inginocchiare davanti a me.
Due dee in carne, sudore e sguardi.
Mi sfilarono i pantaloni.
Il cazzo era duro, gonfio, vivo.
Gis lo prese per prima, lo baciò, poi lo porse a Nicole.
Lei lo prese in bocca.
Profondo.
Caldo.
Perfetto.
Me lo succhiavano a turno, con dedizione.
Gis le leccava le labbra mentre Nicole ingoiava ogni centimetro.
Io gemetti.
— Siete le mie puttane divine.
Le stesi a letto.
Entrai in Nicole con forza.
La sua fica mi accolse come se mi stesse aspettando da sempre.
La tenevo per i fianchi e la scopavo forte.
Gis si toccava davanti a noi.
Le dita affondate tra le labbra, lo sguardo incollato su di noi.
Nicole venne prima.
Urlando.
Le cosce tremavano.
Poi fu il turno di Gis.
Le aprii le gambe e la presi lenta, decisa.
La sua fica era calda, stretta, avvolgente.
Leccavo i suoi capezzoli mentre affondavo.
Nicole si avvicinò e cominciò a leccare il clitoride di Gis mentre la scopavo.
Un concerto di gemiti, baci e schiaffi morbidi sulle cosce.
Finché venimmo.
Tutti.
Insieme.
Io dentro Gis, con un orgasmo pieno, profondo.
Gis inarcata. Nicole stretta a noi.
Silenzio.
Poi solo respiri.
E il sapore dolce della pelle sudata.
Un canto muto che sapeva di fica, di cazzo, di amore sporco e bellissimo.
“Ci sono notti in cui non si fa l’amore. Lo si canta con la pelle.”
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Parte I – Il Corpo come Voce
La stanza profumava di vino e desiderio.
Lenzuola sgualcite, luce calda.
Gis era distesa, nuda, con la pelle lucida di sudore e piacere.
Nicole, in ginocchio accanto a lei, la guardava con occhi pieni di fame.
La sua lingua cominciò a salire dal ventre, sfiorando piano il seno.
Ma poi scese.
Scese giù, tra le gambe di Gis, aprendola con delicatezza e rispetto.
Come si apre un libro sacro.
Le labbra di Nicole si posarono sulla fica di Gis.
La leccava piano, come se ogni goccia avesse un sapore segreto.
Succhiava, baciava, disegnava cerchi con la lingua.
Gis gemeva, la schiena inarcata, il corpo che tremava sotto quella bocca giovane e devota.
Io ero lì, in piedi, a guardare.
Testimone. Complice.
Sentivo il cazzo indurirsi solo a vederle.
Nicole mi lanciò uno sguardo mentre la sua lingua affondava tra le labbra di Gis:
— Ti piace? Sta cantando per te…
Gis gemette forte, una mano tra i capelli di Nicole.
Stava venendo.
E quando esplose, il suo urlo fu come una nota lunga, vibrante, calda.
La sua fica pulsava ancora sotto la lingua insaziabile di Nicole.
Avevo appena assistito al primo atto di quel canto profondo.
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Parte II – Nicole tra le Tue Mani
Nicole era ancora bagnata, eccitata, viva.
Si stese sul letto, spalancata, aperta.
Mi guardò con sfrontatezza e dolcezza insieme:
— Tocca a me. Fammi cantare con la gola, con la fica, con tutto.
Mi chinai su di lei.
Le dita sfiorarono le sue labbra gonfie.
Entrarono dentro, lente, bagnate.
La sua fica accoglieva ogni movimento come una danza.
Poi la mia lingua prese il posto delle dita.
Le leccavo il clitoride con precisione, alternando cerchi e colpi rapidi.
Nicole gemeva.
— Cazzo, sì… così…
Gis si avvicinò, le baciò il seno, le leccò il collo.
Il corpo di Nicole si tendeva, si apriva, si offriva.
La scopavo con la bocca, con la mano, con il fiato.
Finché urlò.
Venendo in un’esplosione calda e sporca,
bagnandomi la lingua, le dita, il cuore.
Mi guardava tremante.
— Ora prendimi… col cazzo. Fammi tua.
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Parte III – Il Ritornello della Bocca
Le feci inginocchiare davanti a me.
Due dee in carne, sudore e sguardi.
Mi sfilarono i pantaloni.
Il cazzo era duro, gonfio, vivo.
Gis lo prese per prima, lo baciò, poi lo porse a Nicole.
Lei lo prese in bocca.
Profondo.
Caldo.
Perfetto.
Me lo succhiavano a turno, con dedizione.
Gis le leccava le labbra mentre Nicole ingoiava ogni centimetro.
Io gemetti.
— Siete le mie puttane divine.
Le stesi a letto.
Entrai in Nicole con forza.
La sua fica mi accolse come se mi stesse aspettando da sempre.
La tenevo per i fianchi e la scopavo forte.
Gis si toccava davanti a noi.
Le dita affondate tra le labbra, lo sguardo incollato su di noi.
Nicole venne prima.
Urlando.
Le cosce tremavano.
Poi fu il turno di Gis.
Le aprii le gambe e la presi lenta, decisa.
La sua fica era calda, stretta, avvolgente.
Leccavo i suoi capezzoli mentre affondavo.
Nicole si avvicinò e cominciò a leccare il clitoride di Gis mentre la scopavo.
Un concerto di gemiti, baci e schiaffi morbidi sulle cosce.
Finché venimmo.
Tutti.
Insieme.
Io dentro Gis, con un orgasmo pieno, profondo.
Gis inarcata. Nicole stretta a noi.
Silenzio.
Poi solo respiri.
E il sapore dolce della pelle sudata.
Un canto muto che sapeva di fica, di cazzo, di amore sporco e bellissimo.
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