La ballata di Gloria
di
Maktero
genere
sadomaso
Gloria che dopo la morte dei suoi genitori ha ereditato un discreto patrimonio.
Lei che dopo quel triste avvenimento ha scoperto di essere libera, straordinariamente libera, economicamente libera di dedicare il suo tempo ai suoi desideri.
Ovviamente i suoi desideri sessuali.
Nella sua villetta a due piani si è riservata una stanza, privandola della porta per escludere ogni possibile intimità.
Quella casa, quella stanza sraebbero iventati il tempio della sua depravazione.
Gloria Ha cercato, tramite annunci una coinquilina; non per bisogno di denaro ma per trovare una complice delle sue depravazioni.
Qualcuna che la asseccondasse nei suoi fantastici progetti di vita perversa.
Dopo tanti colloqui inutili, Gloria ha trovato la soggetta ideale.
Una studentessa di medicina, nudista e sessualmente aperta ad ogni perversione.
Gloria era entusiasta, non solo la avrebbe fatta abitare gratis ma le avrebbe fornito uno stipendio per assisterla nelle sue perversioni.
Gloria a questo punto sprofondò nelrealizzare suoi desideri, mossa solamente da ciò che la faceva eccitare sessualmente.
Gloria frequentava i cinema porno, o le strade, o i parcheggi dei camionisti per prostituirsi; non certo perchè le mancassero i soldi; ma per degradarsi.
Con quei soldi pagava mercenari o mercenarie, per soddisfare i suoi desideri più perversi.
Era veramente entusiasta dal senso di umiliazione e degradazione che provava per dover raccogliere soldi prostituendosi per poi doverli spendere con merceneari e mercenarie, da cui ottenere torture ed umiliazioni.
Si sentiva veramente umiliata a doversi prostituire per poter pagare a sua volta dei mercenari; e godeva per questa sensazione più dell'umiliazione e della sofferenza che comprava con quei soldi così depravamente guadagnati.
Ma la sua soddisfazione maggiore era quando ogni sera che tornava a casa pagava la sua coinquilina come fosse la sua magnaccia.
Gloria si prostituiva fino allo sfinimento pur di raccogliere anche i soldi da dare ogni sera alla sua coninquilina.
Sebbene l'altra non glielo avesse mai chiesto.
Era una forma di umiliazione e sottomissione, che Gloria si era autoimposta e che la faceva eccittare tremendamente.
Lei che dopo quel triste avvenimento ha scoperto di essere libera, straordinariamente libera, economicamente libera di dedicare il suo tempo ai suoi desideri.
Ovviamente i suoi desideri sessuali.
Nella sua villetta a due piani si è riservata una stanza, privandola della porta per escludere ogni possibile intimità.
Quella casa, quella stanza sraebbero iventati il tempio della sua depravazione.
Gloria Ha cercato, tramite annunci una coinquilina; non per bisogno di denaro ma per trovare una complice delle sue depravazioni.
Qualcuna che la asseccondasse nei suoi fantastici progetti di vita perversa.
Dopo tanti colloqui inutili, Gloria ha trovato la soggetta ideale.
Una studentessa di medicina, nudista e sessualmente aperta ad ogni perversione.
Gloria era entusiasta, non solo la avrebbe fatta abitare gratis ma le avrebbe fornito uno stipendio per assisterla nelle sue perversioni.
Gloria a questo punto sprofondò nelrealizzare suoi desideri, mossa solamente da ciò che la faceva eccitare sessualmente.
Gloria frequentava i cinema porno, o le strade, o i parcheggi dei camionisti per prostituirsi; non certo perchè le mancassero i soldi; ma per degradarsi.
Con quei soldi pagava mercenari o mercenarie, per soddisfare i suoi desideri più perversi.
Era veramente entusiasta dal senso di umiliazione e degradazione che provava per dover raccogliere soldi prostituendosi per poi doverli spendere con merceneari e mercenarie, da cui ottenere torture ed umiliazioni.
Si sentiva veramente umiliata a doversi prostituire per poter pagare a sua volta dei mercenari; e godeva per questa sensazione più dell'umiliazione e della sofferenza che comprava con quei soldi così depravamente guadagnati.
Ma la sua soddisfazione maggiore era quando ogni sera che tornava a casa pagava la sua coinquilina come fosse la sua magnaccia.
Gloria si prostituiva fino allo sfinimento pur di raccogliere anche i soldi da dare ogni sera alla sua coninquilina.
Sebbene l'altra non glielo avesse mai chiesto.
Era una forma di umiliazione e sottomissione, che Gloria si era autoimposta e che la faceva eccittare tremendamente.
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