Schiavi della prof di matematica
di
astroxman
genere
dominazione
per contatti cicciopelliccio2@yahoo.com
La nostra prof di matematica, donna di mezza età, era però molto affascinante. Lunghe gambe, fisico magro ben tenuto, bel seno prominente. Non molto bella di viso, anzi, con un ghigno sempre crudele sulla bocca, che però era bella e carnosa. E crudele lo era anche a scuola, ci dava sempre tantissimo da studiare ed era implacabile quando interrogava o ci dava dei compiti in classe difficilissimi. Quando una interrogazione andava male la vedevamo sorridere con piacere e ancora di più a scrivere un bel 2 o un 4 sul registro. Io poi andavo malissimo odiavo matematica e quell’anno stavo rischiando di essere rimandato a settembre. Così molti altri compagni, tra cui Susanna, la ragazza più carina della classe, una biondina con i capelli a spazzola davvero sexy.
La prof poi si divertiva a fare dangling con le scarpe con i tacchi o le ballerine. Portava sempre una gonna al ginocchio molto stretta. A quei tempi la cattedra era posta su un palchetto che le permetteva di dominare tutta la classe.
Quando la vedevo dondolare le scarpe, mostrar parte dei piedi mi eccitavo moltissimo, non sapevo di esserlo ma ero già un feticista dei piedi. Pensavo a che profumo di sudore e nylon potessero avere i suoi piedi.
Una mattina quando l’anno stava terminando e ormai era chiaro che sarei stato rimandato, dopo la fine delle lezioni mi accorsi di aver dimenticato in classe un quaderno importante così tornai indietro di corsa. aprii la porta della classe pensando non ci fosse nessuno e invece rimasi di stucco: Susanna era lì, in ginocchio ai piedi della prof le scarpe della prof erano sul pavimento e guardando meglio mi accorsi che Susanna stava leccando i piedi della prof che fasciavano bei collant grigi.
Feci per fuggire ma la prof mi aveva visto e sorrise crudelmente: ah Rossi, ben arrivato , mancavi giusto tu, avvicinati caro.
Susanna si voltò arrossendo fortemente imbarazzata ma la prof fu implacabile: troietta chi ti ha detto di fermarti? Continua a leccare i miei piedi, disse sferrandole un forte calcio in faccia. Susanna riprese immediatamente a leccare i lunghi piedi della prof (aveva almeno il 42…).
Bene Rossi, vedi che brava la Susanna? Sta cercando di recuperare i suoi pessimi voti per non essere rimandata… vedi che bel modo abbiamo trovato per promuoverla? Ti piacerebbe essere promosso anche tu vero?
Io balbettai qualcosa, mentre la prof continuava: inginocchiati e prendi le mie scarpe, disse.
Io titubante lo feci: annusa pfondamente all’interno comandò.
Lo feci e venni raggiunto da quel profumo che ben presto sarebbe diventato la mia costante, l’odore die suoi piedi.
Bene ragazzi è ora di andare a casa, vi aspetto oggi pomeriggio a casa mia per le lezioni di recupero, disse ridendo sguaiata e crudele. Io e Susanna ci guardammo, e capii che ci toccava andare.
Quel pomeriggio ci trovammo davanti al portone della prof che essendo divorziata viveva da sola. Susanna mi guardò rabbiosa: non pensare di metterti in mezzo stronzo, mi disse, io non voglio essere rimandata e ormai la prof è soddisfatta dei miei servizi.
Rimasi esterrefatto, cosa voleva dire? Dovevamo tutti e due leccarle i piedi e essere suoi servitori?
Entrammo con il cuore che mi batteva forte. La prof era meravigliosa, vestiva una lingerie sexy nera, con calze autoreggenti nere e tacchi a spillo. Il mio cazzo si fece durissimo.
Susanna vai a vestirti come sempre, mia schiavetta, disse la prof, e tu imbecille resta in mutandine e inginocchiati con la fronte a terra davanti a me, disse
Ero imbarazzatissimo non volevo che vedesse il mio cazzo in tiro ma vista la mia titubanza mi prese a schiaffoni. Allora mi spogliai e inginocchia. La prof si distese su una elegante poltrona di pelle e Susanna tornò. Indossava mutandine di pizzo e basta, il bel seno nudo camminava a quattro zampe. La prof incrociò i piedi facendoli sporgere dalla poltrona e ordinò cominciate la lavorazione cagnolini.
Susanna si gettò subito volenterosa a leccare le suole lerce della prof, io titubanete un po’ e la prof che aveva preso un frustino da cavallerizza mi così forte diverse volte sulle natiche: muoviti cialtrone se non vuoi finire rimandato a settembre!
Mi lanciai anche io nella leccatura delle suole e provai una ondata enorme di eccitazione. erano sporche schifose, sapevano di terra, di sputi, di merda di cane. Ma era eccitante. Con eleganza la prof si sfilò le scarpe e ci porse i piedi: puzzavano di sudato di salato e di nylon e ci ordinò di leccarli e succhiarli. ce li infilava in bocca fino alla gola quasi facendoci vomitare fino a quando non erano completamente bagnati di salvia, Susanna si vedeva che era esperta, sapeva come suchciarli e leccarli per far godere la prof. Andammo avanti a lungo scambiandoci i piedi bagnati dalle nostre salive, poi la prof ordinò: Susanna ti piacerebbe succhiare il cazzo del tuo compagno? Mi sembra bello lungo e dotato, dai facci godere tutti e due.
Susanna sembrò rifiutarsi, e la prof se ne accorse si alzò e cominciò a colpirla con ilf rustinO: vuoi andare a settembre troietta? Lo so che ti piace succhiare i cazzi, voglio che lo fai e ingoi tutta la sborra!
Susanna piangeva, la prof mi fece distendere sulla schiena e Susanna cominciò a succhiamri il cazzo, prima con poco interesse poi dopo altre frustate con più intensità. Fu molto brava, la sua saliva era ovunque sul mio czzzo, lo ingioiava fino in fondo alla gola mentre intanto la prof si infilava due dita nella larga fica pelosa di donna di mezza età gemendo di piacere. Io venni riempiendo la faccia e la bocca di Susanna di sperma, non pensavo potessi averne tanto. La prof rise a lungo, poi mi ordinò di avvicinamri a lei. Si tolse gli slip si mise in ginocchio sula poltrona mi afferrò la testa e mi mise la faccia nel buco del culo: lecca maiale e fammi godere! ordinò. Susanna invece come sapesse ben cosa doveva fare si mise sotto ala prof e cominciò a leccarle la figa. La prof gemeva e urlava di piacere come una scrofa, il suo culo puzzava un po’ ma mi eccitava tnaitsimo. Andammo avanti a lungo mentre lei veniva almeno tre o quattro volte riempiendoci la bocca dei suoi umori puzzolenti.
Sembrava finito dopo oltre 4 ore complessive quando ci ordinò di metterci in ginocchio davanti lei con la bocca spalancata. Lei si alzò in piedi alta e maestosa e cominciò a pisciarci in bocca. Anche qui Susanna sembrava sapesse cosa succedeva perché ingoiò quasi tutto in gola mentre io feci cadere molto piscio sul pavimento che poi ci ordinò di leccare e pulire.
A qui punto mi prese la faccia e me la mise tale gambe di Susanna ordinandomi di leccarle la fica fino a farla venire.
Fine prima parte
La nostra prof di matematica, donna di mezza età, era però molto affascinante. Lunghe gambe, fisico magro ben tenuto, bel seno prominente. Non molto bella di viso, anzi, con un ghigno sempre crudele sulla bocca, che però era bella e carnosa. E crudele lo era anche a scuola, ci dava sempre tantissimo da studiare ed era implacabile quando interrogava o ci dava dei compiti in classe difficilissimi. Quando una interrogazione andava male la vedevamo sorridere con piacere e ancora di più a scrivere un bel 2 o un 4 sul registro. Io poi andavo malissimo odiavo matematica e quell’anno stavo rischiando di essere rimandato a settembre. Così molti altri compagni, tra cui Susanna, la ragazza più carina della classe, una biondina con i capelli a spazzola davvero sexy.
La prof poi si divertiva a fare dangling con le scarpe con i tacchi o le ballerine. Portava sempre una gonna al ginocchio molto stretta. A quei tempi la cattedra era posta su un palchetto che le permetteva di dominare tutta la classe.
Quando la vedevo dondolare le scarpe, mostrar parte dei piedi mi eccitavo moltissimo, non sapevo di esserlo ma ero già un feticista dei piedi. Pensavo a che profumo di sudore e nylon potessero avere i suoi piedi.
Una mattina quando l’anno stava terminando e ormai era chiaro che sarei stato rimandato, dopo la fine delle lezioni mi accorsi di aver dimenticato in classe un quaderno importante così tornai indietro di corsa. aprii la porta della classe pensando non ci fosse nessuno e invece rimasi di stucco: Susanna era lì, in ginocchio ai piedi della prof le scarpe della prof erano sul pavimento e guardando meglio mi accorsi che Susanna stava leccando i piedi della prof che fasciavano bei collant grigi.
Feci per fuggire ma la prof mi aveva visto e sorrise crudelmente: ah Rossi, ben arrivato , mancavi giusto tu, avvicinati caro.
Susanna si voltò arrossendo fortemente imbarazzata ma la prof fu implacabile: troietta chi ti ha detto di fermarti? Continua a leccare i miei piedi, disse sferrandole un forte calcio in faccia. Susanna riprese immediatamente a leccare i lunghi piedi della prof (aveva almeno il 42…).
Bene Rossi, vedi che brava la Susanna? Sta cercando di recuperare i suoi pessimi voti per non essere rimandata… vedi che bel modo abbiamo trovato per promuoverla? Ti piacerebbe essere promosso anche tu vero?
Io balbettai qualcosa, mentre la prof continuava: inginocchiati e prendi le mie scarpe, disse.
Io titubante lo feci: annusa pfondamente all’interno comandò.
Lo feci e venni raggiunto da quel profumo che ben presto sarebbe diventato la mia costante, l’odore die suoi piedi.
Bene ragazzi è ora di andare a casa, vi aspetto oggi pomeriggio a casa mia per le lezioni di recupero, disse ridendo sguaiata e crudele. Io e Susanna ci guardammo, e capii che ci toccava andare.
Quel pomeriggio ci trovammo davanti al portone della prof che essendo divorziata viveva da sola. Susanna mi guardò rabbiosa: non pensare di metterti in mezzo stronzo, mi disse, io non voglio essere rimandata e ormai la prof è soddisfatta dei miei servizi.
Rimasi esterrefatto, cosa voleva dire? Dovevamo tutti e due leccarle i piedi e essere suoi servitori?
Entrammo con il cuore che mi batteva forte. La prof era meravigliosa, vestiva una lingerie sexy nera, con calze autoreggenti nere e tacchi a spillo. Il mio cazzo si fece durissimo.
Susanna vai a vestirti come sempre, mia schiavetta, disse la prof, e tu imbecille resta in mutandine e inginocchiati con la fronte a terra davanti a me, disse
Ero imbarazzatissimo non volevo che vedesse il mio cazzo in tiro ma vista la mia titubanza mi prese a schiaffoni. Allora mi spogliai e inginocchia. La prof si distese su una elegante poltrona di pelle e Susanna tornò. Indossava mutandine di pizzo e basta, il bel seno nudo camminava a quattro zampe. La prof incrociò i piedi facendoli sporgere dalla poltrona e ordinò cominciate la lavorazione cagnolini.
Susanna si gettò subito volenterosa a leccare le suole lerce della prof, io titubanete un po’ e la prof che aveva preso un frustino da cavallerizza mi così forte diverse volte sulle natiche: muoviti cialtrone se non vuoi finire rimandato a settembre!
Mi lanciai anche io nella leccatura delle suole e provai una ondata enorme di eccitazione. erano sporche schifose, sapevano di terra, di sputi, di merda di cane. Ma era eccitante. Con eleganza la prof si sfilò le scarpe e ci porse i piedi: puzzavano di sudato di salato e di nylon e ci ordinò di leccarli e succhiarli. ce li infilava in bocca fino alla gola quasi facendoci vomitare fino a quando non erano completamente bagnati di salvia, Susanna si vedeva che era esperta, sapeva come suchciarli e leccarli per far godere la prof. Andammo avanti a lungo scambiandoci i piedi bagnati dalle nostre salive, poi la prof ordinò: Susanna ti piacerebbe succhiare il cazzo del tuo compagno? Mi sembra bello lungo e dotato, dai facci godere tutti e due.
Susanna sembrò rifiutarsi, e la prof se ne accorse si alzò e cominciò a colpirla con ilf rustinO: vuoi andare a settembre troietta? Lo so che ti piace succhiare i cazzi, voglio che lo fai e ingoi tutta la sborra!
Susanna piangeva, la prof mi fece distendere sulla schiena e Susanna cominciò a succhiamri il cazzo, prima con poco interesse poi dopo altre frustate con più intensità. Fu molto brava, la sua saliva era ovunque sul mio czzzo, lo ingioiava fino in fondo alla gola mentre intanto la prof si infilava due dita nella larga fica pelosa di donna di mezza età gemendo di piacere. Io venni riempiendo la faccia e la bocca di Susanna di sperma, non pensavo potessi averne tanto. La prof rise a lungo, poi mi ordinò di avvicinamri a lei. Si tolse gli slip si mise in ginocchio sula poltrona mi afferrò la testa e mi mise la faccia nel buco del culo: lecca maiale e fammi godere! ordinò. Susanna invece come sapesse ben cosa doveva fare si mise sotto ala prof e cominciò a leccarle la figa. La prof gemeva e urlava di piacere come una scrofa, il suo culo puzzava un po’ ma mi eccitava tnaitsimo. Andammo avanti a lungo mentre lei veniva almeno tre o quattro volte riempiendoci la bocca dei suoi umori puzzolenti.
Sembrava finito dopo oltre 4 ore complessive quando ci ordinò di metterci in ginocchio davanti lei con la bocca spalancata. Lei si alzò in piedi alta e maestosa e cominciò a pisciarci in bocca. Anche qui Susanna sembrava sapesse cosa succedeva perché ingoiò quasi tutto in gola mentre io feci cadere molto piscio sul pavimento che poi ci ordinò di leccare e pulire.
A qui punto mi prese la faccia e me la mise tale gambe di Susanna ordinandomi di leccarle la fica fino a farla venire.
Fine prima parte
2
3
voti
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valutazione
6.1
6.1
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