Madre e figlia schiave leccapiedi dell'amica nuova puntata
di
astroxman
genere
dominazione
Per commenti cicciopelliccio2@yahoo.com
Tormentare le due cagne, come amava la sua vita padrona Nadia. Un giorno camminando per strada passò vicino a un cesso pubblico molto antico, uno degli ultimi rimasti. Si soffermò colpita dalla puzza oscena che ne usciva e entrò dentro. Era in condizioni disgustose: pezzi di carta igienica sporchi di merda ovunque, pisciate sul pavimento, latrine alla turca sporche di merda ovunque con stronzi che ci galleggiavano ancora dentro. Immediatamente le scattò una nuova idea depravata. Pagò il custode per avere a disposizione il cesso per una notte e tornò a casa
Mise il collare alle due cagne e nude le mise nel portabagaglio della macchina e si diresse al cesso pubblico. Il custoda le aveva dato le chiavi entrò e chiuse a chiave. Le due cagne erano a quattro zampe colpite dalle vampate di puzzo osceno, accese la luce e capirono dove si trovavano
- adesso brutte troie con la vostra lingua lucidate a nuovo questo schifo, è il compito degno di due cagne di due nullità come voi. Fate un buon lavoro.
Schioccò la frusta speciale quella con delle punte aguzze.Donatella ovviamente si buttò immediatamente al lavoro felice di soddisfare la sua dea, cominciò a mangiare ingoiare tutti i pezzi di carta igienica sporchi di merda che trovava sul pavimento. La madre come sempre esitava con tanti conati di vomito
- puttana, disse padrona Nadia e cominciò a frustarla con violenza, dieci, venti volte, le punte chiodate le strappavano lembi di pelle facendola sanguinare, finalmente tra le lacrime cominciò a ingoiare succhiando tutta la piscia che trovava sul pavimento.
Poi padrona Nadia la prese per i capelli e le infilò la testa in una turca sporca di merda con degli stronzi che ingolfavano tutto. Con la suola degli stivali le teneva l testa premuta dentro urlandole
- mangia tutto, mangia gli stronzi troia che sono degni di una puttana come te.
La poveretta con grande fatica obbedì prese uno stronzo flaccido, sciolto e molle in bocca e cominciò a masticarlo mentre la padrona rideva.
Padrona Nadia indossava un impermeabile di pelle nera e sotto niente. Guardando la troia si eccitò e cominciò a masturbarsi. Intanto Donatella leccava ovunque leccava le tazze dei cessi putride di sporco, leccava le mura dove c’erano strisciate di merda di qualcuno che aveva avuto la cacarella. Si dava da fare magnificamente senza sosta.
Dopo almeno tre ore di quel supplizio padrona Nadia ordinò alle due cagne di baciarsi di infilarsi le lingue sporche e puzzolente in bocca e di limonare a lungo, cosa che fecero. Lei si appoggiò al muro, si infilò le dita nella fica e cominciò a masturbarsi furiosamente venendo diverse volte.
Poi rimise i guinzagli riportò le due troie tutte sporche e puzzolenti a casa e le mandò nello scantinato dormire fu impossibile per la madre con quella puzza di merda che si portavano addosso, mentre Donatella non paga leccò a lungo la fica della madre addormentassi dolcemente.
Tormentare le due cagne, come amava la sua vita padrona Nadia. Un giorno camminando per strada passò vicino a un cesso pubblico molto antico, uno degli ultimi rimasti. Si soffermò colpita dalla puzza oscena che ne usciva e entrò dentro. Era in condizioni disgustose: pezzi di carta igienica sporchi di merda ovunque, pisciate sul pavimento, latrine alla turca sporche di merda ovunque con stronzi che ci galleggiavano ancora dentro. Immediatamente le scattò una nuova idea depravata. Pagò il custode per avere a disposizione il cesso per una notte e tornò a casa
Mise il collare alle due cagne e nude le mise nel portabagaglio della macchina e si diresse al cesso pubblico. Il custoda le aveva dato le chiavi entrò e chiuse a chiave. Le due cagne erano a quattro zampe colpite dalle vampate di puzzo osceno, accese la luce e capirono dove si trovavano
- adesso brutte troie con la vostra lingua lucidate a nuovo questo schifo, è il compito degno di due cagne di due nullità come voi. Fate un buon lavoro.
Schioccò la frusta speciale quella con delle punte aguzze.Donatella ovviamente si buttò immediatamente al lavoro felice di soddisfare la sua dea, cominciò a mangiare ingoiare tutti i pezzi di carta igienica sporchi di merda che trovava sul pavimento. La madre come sempre esitava con tanti conati di vomito
- puttana, disse padrona Nadia e cominciò a frustarla con violenza, dieci, venti volte, le punte chiodate le strappavano lembi di pelle facendola sanguinare, finalmente tra le lacrime cominciò a ingoiare succhiando tutta la piscia che trovava sul pavimento.
Poi padrona Nadia la prese per i capelli e le infilò la testa in una turca sporca di merda con degli stronzi che ingolfavano tutto. Con la suola degli stivali le teneva l testa premuta dentro urlandole
- mangia tutto, mangia gli stronzi troia che sono degni di una puttana come te.
La poveretta con grande fatica obbedì prese uno stronzo flaccido, sciolto e molle in bocca e cominciò a masticarlo mentre la padrona rideva.
Padrona Nadia indossava un impermeabile di pelle nera e sotto niente. Guardando la troia si eccitò e cominciò a masturbarsi. Intanto Donatella leccava ovunque leccava le tazze dei cessi putride di sporco, leccava le mura dove c’erano strisciate di merda di qualcuno che aveva avuto la cacarella. Si dava da fare magnificamente senza sosta.
Dopo almeno tre ore di quel supplizio padrona Nadia ordinò alle due cagne di baciarsi di infilarsi le lingue sporche e puzzolente in bocca e di limonare a lungo, cosa che fecero. Lei si appoggiò al muro, si infilò le dita nella fica e cominciò a masturbarsi furiosamente venendo diverse volte.
Poi rimise i guinzagli riportò le due troie tutte sporche e puzzolenti a casa e le mandò nello scantinato dormire fu impossibile per la madre con quella puzza di merda che si portavano addosso, mentre Donatella non paga leccò a lungo la fica della madre addormentassi dolcemente.
5
voti
voti
valutazione
4.4
4.4
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Madre e figlia fanno schizzare i piselli dei ragazzi
Commenti dei lettori al racconto erotico