Moglie e marito schiavi della dominatrice

di
genere
dominazione

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Giulia e Andrea erano sposati da vent’anni circa, erano una buona coppia, normale e affiatata, senza figli. Ma lui cercava altro, qualcosa di più eccitante. Nascostamente era sempre stato feticista dei piedi femminili, aveva provato con la mogli era lei non ne voleva sapere. Lo eccitava anche sentirsi umiliato e comandato così si era messo in cerca su internet e aveva trovato una dominatrice di cui aveva letto recensioni super. Dalle foto che lei aveva postato non era proprio una gran bella donna, ma questo lo eccitava ancor di più. Aveva sicuramente la sua età, più di 40 anni, non era molto alta, anzi, ma aveva un seno fantastico, un culo altrettanto fantastico, labbra carnosa, occhi viziosi e una eccitante capigliatura a caschetto. Le sue foto in stili e frusta lo rifacevano impazzire. Si era fatto coraggio e l’ava contattato, era molto costosa cosa che garantiva sulle sue doti. Ben presto divenne dipendente da lei, dai suoi abusi, dalla sua capacità di dominare in modo autentico e non solo per soldi.
Adorava le sue torture. Frustate a sangue, cera, torce in fiamme passate sul suo corpo, oggetti di dimensioni anche notevoli infilati nel culo e poi quando lo scopava con un enorme dildo insultandolo e sputandogli poi in bocca. Lo usava anche come portacenere umano e naturalmente come pisciatoio, aveva imparato a bere ogni goccia del suo piscio.
Ma costava davvero molto, anche 500 euro o mille euro a volta. La moglie si accorse di tutte queste spese, capì che doveva avere una amante e un girono lo seguì. Lo vide infilarsi in un appartamento di una casa di lusso, acutamente infilò un oggetto nello spiraglio in modo che la porta rimanesse aperta. Aspettò un poco ed entrò. Sentii gemiti e colpi come di una frusta. Scese delle scale e vide una sala con luci soffuse. Guardò di nascosto: il marito era nudo, con un collare e un guinzaglio e stava leccando le suole degli stivali di una donna comodamente distesa su una soffice poltrona. Rimase sbalordita. Si riprese ed entrò.
“Andrea cosa fai! E chi è questa puttana!” urlò.
Il marito si voltò stupefatto, la dominatrice scoppiò a ridere: “chi è questa cagnetta? chiese. Giulia era una bella donna, bel fisico, piuttosto alta, bel viso.
“Chi sei tu, proietta” disse la padrona. “Tu verme schifoso continua leccare!” Ordinò al marito che riprese immediatamente a leccare le suole lercia della donna. “Ho capito adesso dove vanno a finirei nostri soldi! Andrea vestiti e vieni subito a casa e tu troia ridacci i nostri soldi!” Disse la moglie furiosa.
La dominatrice rise ancora: “Troppo tardi puttanella, se guardi bene in giro vedrai delle telecamere, è tutto registrato, vuoi che tuo marito ridotto in schiavitù finisca su internet?”. Giulia era sconvolta non sapeva cosa dire. “E tu cane schifoso” disse rivolgendosi all’uomo che aveva tirato su la testa “cosa preferisci tornare a casa dalla tua mogliettina noiosa o continuare a servirmi’?".
Andrea indugiò un po’, poi si rimase a leccare avidamente gli stivali della dominatrice.
Che rise sguaiatamente ancora e chiamò Giulia: “Avvicinati troia mi sembra che sia tutto deciso”. Le prese la camicetta e la strappò, e poi le abbassò il reggiseno: “Mmm belle tettine troietta” e si mise a strizzare e torcere i suo capezzoli facendole un male esagerato. La povera donna urlò, la padrona rise e la prese per i capelli: “In ginocchio puttana, due schiavi sono meglio di uno”. La prese per la testa e le ordinò di leccargli le suole. Cosa che la donna fece prima con disgusto, poi dopo una serie di frustate con lo scudiscio sul sedere si mise a fare con più impegno.
Ordinò ai due schiavi di toglierle gli stivali e mise i piedi odorosi di calze sudate sulle loro facce. Li mantenne così per un po’, ordinando di ingoiarli li spinse forte nelle loro bocche ordinando di succhiarli con desiderio e poi prese la testa della donna e se la mise fra le gambe, dopo che il Marit le aveva sfilato le mutandine: “Lecca troia fai godere la padrona”. La fica della dominatrice era un po’ pelosa, sapeva di piscio e sudore e la povera Giulia si mise a leccare con disgusto. Intanto prese un bell’oggetto lungo di acciaio e lo infilò nel culo del marito.
La dominatrice venne abbondantemente almeno due volte rilasciando il suo sugo schifoso nella bocca di Giulia che dovette ingoiarlo tutto.
Poi sentenziò: “bene questo studio adesso non mi serve più mi trasferisco a casa vostra dove dovrete servirmi e obbedire a ogni mio desiderio, lavorerete di giorno e con i soldi mi comprerete pellicce e altri oggetti lusso, alla sera sarete a mia disposizione per adorarmi e farmi godere. Naturalmente se ne avrò voglia porterò a casa amanti degni della mia superiorità mentre voi dormirete nudi nel sottoscala. E se è il caso i miei amanti vi useranno scopandovi tutti e due, nel culo, nella fica e in bocca. Questa è la vostra nuova vita cani puzzolenti”. E pisciò in bocca a tutti e due suggellando la loro nuova vita.
scritto il
2025-12-01
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