Due amici in vacanza - CAPITOLO 2 - Finalmente arrivati

di
genere
bisex

NEL CORSO DELLA SERIE SI SUSSEGUIRANNO DIVERSI GENERI

"Devo assolutamente farmi una doccia, mi sento tutto appiccicoso" dissi. "Tu intanto potresti scaricare la macchina e iniziare a sistemare il giardino, appena fatto ti dò una mano"
"Va bene, sbrigati però, ho bisogno anche io di farmi una doccia e soprattutto di aiuto per pulire" mi rispose.
"Tranquillo, ci metto un attimo" gli dissi spogliandomi e andando in bagno. Stando sotto la doccia ripensai a quello che era successo poco prima, la cosa che più mi sorprese fu rendermi conto che ad eccitarmi non era solo il ricordo di Luisa e Sofia, ma anche l'idea di aver avuto Edoardo vicino ed essergli venuto addosso. Sentivo che qualcosa tra le gambe stava tornando a muoversi, non potevo permetterlo, dovevo sbrigarmi e soprattutto togliermi dalla testa quelle strane idee. Spostai il rubinetto sull'acqua fredda e finii di lavarmi velocemente. Una volta fatto misi un costume e ancora bagnato uscii in giardino. Trovai Edoardo, a petto nudo, stava spazzando il mattonato intorno al bracere. Erano le 11 passate, il sole era alto e faceva un caldo bestiale questo, insieme alla fatica, aveva fatto in modo che il torso muscoloso di Edoardo scintillasse sotto la luce per il sudore che lo bagnava. Quella vista mi fece uno strano effetto, non ero mai stato attratto in quel modo da un ragazzo, soprattutto da un mio amico, anzi il mio migliore amico.
"Eccomi, vengo ad aiutarti" dissi rapidamente raggiungendolo e cercando di non pensare alla confusione che avevo in testa.
"Io qui ho finito. Stasera, per festeggiare l'inizio di questa vacanza e il successo di questa mattina, ci beviamo qualcosa davanti al fuoco." mi disse asciugandosi la fronte con il dorso della mano.
"Buona idea. Puliamo anche sotto alla pergola, così poi passiamo alla parte migliore del giardino..." gli risposi.
"Che? Ancora non è finito il giardino? Mi sembrava già troppo grande così" disse sorpreso.
"Lì in fondo alle scale c'è la piscina, dobbiamo solo far partire le pompe e mettere il cloro, in teoria dovrebbe essere già venuto il giardiniere a tagliare l'erba e dare una prima ripulita." gli risposi perdendomi tra le vene delle sue braccia.
"Va bene, sbrighiamoci allora, voglio provare questa piscina" disse battendo e la mani e risvegliandomi dall'ipnosi in cui stavo cadendo.
Dopo aver dato una rapida rastrellata e una spolverata al tavolo dove avremmo dovuto mangiare di lì a poche ore, ci spostammo a bordo piscina. Edoardo era davanti a me, ultimamente si stava allenando più spesso e i risultati si vedevano: aveva due spalle enormi, una schiena fantastica con dei dorsali enormi. Il corpo si stringeva poi nei fianchi fino ad arrivare ad un bel culo sodo che si muoveva proprio davanti a me mentre scendevamo le scale.
"Porca puttana!" esclamò vedendo la piscina. "È tre volte la mia, ha pure l'angolo idromassaggio e una cascata che sembra vera."
"Già, la notte con le luci rende di più però" gli risposi. "Fammi un favore, prendi un secchio di cloro, io intanto la accendo."
"Deve essere il caldo, non è possibile" pensai tra me e me cercando di evitare di fantasticare di nuovo sul mio amico.
"È questo?" disse Edoardo di ritorno con quello che gli avevo chiesto e salvandomi da quei pensieri che mi stavano facendo impazzire.
"Come? Ah, si si, svuotalo tutto vicino ad uno skimmer, io intanto vado a prendere la pompa per rialzare il livello dell'acqua" risposi freddo.
Edoardo fece quello che gli avevo chiesto mentre io rabboccavo la piscina. Rimanemmo in silenzio a guardarci, un silenzio imbarazzante, mi sembrava che Edoardo potesse leggermi nel pensiero e non potevo permetterlo. Approfittai di un suo momento di distrazione per allentare la tensione: presi il tubo dell'acqua e lo usai per "innaffiarlo".
"Che bastardo che sei" mi disse ridendo e cercando di scappare.
"Mi era sembrato di capire che avessi caldo, ho voluto aiutarti a rinfrescarti" gli dissi. "Tieni finisci tu di rabboccare, io intanto vado a prendere i test per l'acqua."
Detto questo mi allontanai, dirigendomi verso il capanno con i prodotti della piscina. Una volta dentro e sicuro che Edoardo non mi potesse vedere, mi poggiai con la schiena al muro e feci un sospiro profondo.
"Mi devo riprendere assolutamente, a me piacciono le ragazze..." mi ripetei per convincermi. Poi dopo una rapida sistemata al pacco tornai da Edoardo.
Una volta uscito lo trovai vicino al bordo della piscina, ancora con il tubo in mano, una cosa era cambiata però: si era tolto i pantaloni zuppi d'acqua ed era rimasto solo con le mutande. Anche quelle erano completamente bagnate e facevano trasparire il suo pisello leggermente spostato su un lato. Iniziai a pentirmi di quello scherzo che doveva aiutare a togliermi dalla testa quei pensieri e a rompere l'imbarazzo che si era creato.
Proprio mentre ero con la testa tra le nuvole, impegnato a combattere contro quell'inaspettata attrazione che stavo sperimentando verso il mio migliore amico, fui riportato bruscamente sulla Terra. Edoardo notando che ero tornato particolarmente distratto aveva deciso di ripagarmi con la stessa moneta iniziando a lavarmi con il tubo che aveva in mano.
"Chi la fa l'aspetti. Sai ti ho visto un po' accaldato, eri tutto rosso e ho deciso di fare qualcosa" mi disse ridendo.
Rassegnato rimasi immobile sperando che quell'acqua fredda mi aiutasse a raffreddare i bollenti spiriti.

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e vi chiedo di lasciarmi una valutazione (possibilmente positiva) per incoraggiarmi a continuare. Nei prossimi giorni usciranno i prossimi capitoli.
scritto il
2025-05-19
1 . 7 K
visite
1 4
voti
valutazione
7.1
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.