Due amici in vacanza - Capitolo 1 - In viaggio pt. 3

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Luisa iniziò subito a baciarmi la cappella mentre con le mani giocava con le palle, massaggiandole delicatamente. Sofia intanto aveva preso in mano il cazzo di Edoardo e iniziava a segarlo mentre gli baciava il collo e i pettorali.
Ormai i nostri cazzi erano diventati durissimi e pulsavano sempre di più. Guardai compiaciuto Edoardo che ricambiò lo sguardo. Intanto Luisa aveva iniziato a leccarmi il pisello. Con la lingua leccava tutto intorno alla capella mentre lo teneva in mano dalla base. Dopo essersi concentrata sulla punta andò più a fondo prendendolo in bocca. Lentamente lo ingoiò tutto fino a sfiorarmi il ventre con le labbra. Con le mani intanto mi accarezzava le palle e l'interno coscia. Improvvisamente si fermò, lasciò andare il mio cazzo che tremava per l'eccitazione, e si alzò in piedi. Iniziò a baciarmi spingendo più a fondo possibile la lingua nella mia bocca, mentre portava le mie mani verso la sua figa. La sentivo stretta, calda e umida attraverso i pantaloni, iniziando a stimolarla esternamente.
Nel frattempo Sofia aveva iniziato a succhiare avidamente i capezzoli di Edoardo, mordicchiandoli delicatamente. Dopo averli lavorati un po' iniziò a scendere verso il basso. Passò la punta della lingua tra i suoi addominali. Poi arrivò all'inguine, lo leccò e lo baciò fino a sfiorare il cazzo lungo e duro di Edoardo senza però toccarlo. Continuò ad evitarlo scendendo ancora più in basso dove iniziò a leccare l'interno delle sue coscie. Finalmente risalì verso l'alto e gli prese in bocca le palle. Le leccò e le succhiò un po' per poi iniziare a spompinarlo.
La figa di Luisa era sempre più bagnata, decisi così di spingermi oltre. Le abbassai i pantaloni e le mutande. La strinsi a me, i nostri corpi nudi si toccarono. Sentivo le sue tette contro i miei pettorali e il mio cazzo che spingeva contro il suo inguine. La baciai e iniziai a palparle il culo alto e sodo. Poi iniziai a scendere verso il basso, le leccai i capezzoli, poi l'ombelico fino ad arrivare alla figa. Dopo averla preparata un po' con le dita iniziai a leccarla. Prima le labbra esterne, poi il clitoride e infine le pareti interne, sempre più a fondo. Sentivo che stava per cedere al piacere, le sue mani mi stringevano le spalle. Sentivo le sue unghie graffiarmi la pelle, ero quasi al limite, ma non potevo venire, dovevo inondarle il viso e la gola. Fortunatamente Luisa si lasciò andare, sentii la sua figa contrarsi e poi rilassarsi e con un lungo gemito mi inondò il viso con i suoi umori.
Sofia intanto continuava a leccare la cappella di Edoardo mentre con le mani segava la sua asta. Ormai era arrivato al limite e sentendo il gemito di Luisa anche Edoardo si lasciò andare. Inondò la bocca di Sofia con un primo schizzo di sborra calda e densa. Poi tirò fuori il cazzo dalla bocca della ragazza e le ricoprì il viso con il resto del suo seme. Sofia si ripulì con la mano per poi leccare tutto e ingoiare. Dopo aver ripulito tutto continuò a leccare il pisello di Edoardo che nel frattempo stava iniziando a diventare moscio.
Anche io ero arrivato al limite, non riuscivo più a contenere il piacere che mi stava invadendo tutto il corpo. Iniziai a segarmi e dopo solo un paio di scappellate venni. Con un primo schizzo presi le tette di Luisa. Subito dopo mi voltai verso Sofia ed Edoardo e svuotai sul viso della ragazza il resto della mia sborra. Ripulii con la lingua le tette di Luisa e le passai il seme che avevo raccolto con un lungo bacio.
"Siete state fantastiche" disse Edoardo, "non scherzavate quando dicevate di amare i lecca-lecca"
"Già... Ora però dobbiamo andare i nostri amici ci stanno aspettando e tra un po' inizieranno a preoccuparsi" disse Luisa rivestendosi. Anche Sofia si ricompose e subito dopo salirono in macchina e ripartirono.
Io ed Edoardo rimanemmo da soli in quel parcheggio. Eravamo completamente sudati e ancora con il pisello moscio di fuori.
"Questa è tua" disse Edoardo ripulendosi dalla mia sborra e spalmandomela sul petto.
"Non fare finta che non ti sia piaciuta" gli dissi tirando su i pantaloni e incastrando la maglietta nella cinta.
"Sali in macchina cazzone" mi rispose facendo la stessa cosa.
Così ci rimettemmo in viaggio senza neanche l'ombra della stanchezza e del mal di testa che avevamo avuto quella mattina.
Poco dopo arrivammo a destinazione, scaricammo la macchina e ci facemmo una doccia prima di iniziare a sistemare la casa.

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e vi chiedo di lasciarmi una valutazione (possibilmente positiva) per incoraggiarmi a continuare. In attesa dei prossimi capitoli vi dico che Edoardo e Matteo torneranno a divertirsi con altre ragazze e non solo... Scopriranno infatti che la loro amicizia è molto più stretta e profonda di quanto credono.
scritto il
2025-05-18
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