Due amici in vacanza - Capitolo 5 - La spiaggia assolata pt. 1
di
Thanatos
genere
bisex
NEL CORSO DELLA SERIE SI SUSSEGUIRANNO DIVERSI GENERI
Ci scambiammo un ultimo bacio prima di sciacquarci sotto l'acqua della cascata per poi tornare a sederci uno vicino all'altro nella grotta. Rimanemmo in silenzio, nessuno dei due sapeva cosa dire, abbracciati, fino ad addormentarci.
L'indomani fui il primo a svegliarmi, mi alzai e decisi di andare a farmi una doccia lasciando Edoardo solo a dormire nella grotta.
Mentre ero sotto la doccia iniziai a ripensare a quello che era successo quella notte. Sentivo di nuovo il calore di Edoardo sul mio corpo, il suo cuore battere contro il mio petto, il suo culo muoversi sul mio pisello. Probabilmente non era solo sesso come credevo, forse stavo iniziando a provare qualcosa di più per quel compagno di avventure e sventure. Non ero pronto ad accettarlo però, volevo solo convincermi che non fosse come pensavo, che era stato l'errore di una notte, per questo iniziai a pensare a quello che avremmo fatto quel giorno.
Proprio mentre ero immerso nei miei pensieri sentii una mano sulla spalla, mi voltai e vidi Edoardo che mi guardava sorridendo.
"Potevi svegliarmi anche se lo avevi duro comunque" mi disse ridendo.
Lo guardai perplesso, cercando di concentrarmi sulle sue parole invece che sul suo corpo nudo ed estremamente eccitante.
Vedendo che non capivo mi fece segno di guardare in basso e aggiunse "Mi hai lasciato solo in piscina"
Guardai in basso vidi che lo avevo barzotto, cercai di cambiare subito discorso dicendo "Vedo che il mio pisello non te lo togli più dalla testa... Comunque a parte gli scherzi, sbrigati che abbiamo una giornata piena" Quindi chiusi l'acqua e uscii dalla doccia. Edoardo prese il mio posto subito dopo di me, mentre io andai a vestirmi.
Quel giorno avevo pensato di andare nella caletta sotto casa per poi spostarci a nuoto sulla spiaggia oltre gli scogli: una delle più famose e frequentate del posto.
Di nuovo i miei pensieri furono interrotti dall'arrivo di Edoardo. Indossava solo un costume bianco che contrastava con la sua carnagione olivastra e faceva risaltare i suoi muscoli definiti.
"Io sono pronto, quali sono i piani?" mi chiese.
"Tu non preoccuparti, seguimi e basta" dissi. "Sarà una giornata lunga e dura, in tutti i sensi" pensai tra me e me mentre mi incamminavo in giardino.
Scesi le scale e arrivai sulla spiaggia mentre Edoardo mi seguiva. Appena mi sdraiai mi disse "E questa sarebbe la giornata piena? Stare sulla spiaggia con le palle in acqua?"
"Meglio in acqua che in bocca" risposi.
"Ne sei sicuro? Ieri sera eri di un altro parere" mi disse sdraiandosi vicino a me.
Rimanemmo in silenzio, non sapevo cosa dire, dopo tutto aveva ragione anche se avrei preferito potergli dare torto. Quel momento di imbarazzo si prolungò ancora per qualche istante, poi finalmente Edoardo tornò a parlare.
"Quindi? Che si fa?" mi chiese.
"La curiosità uccide... Goditi un po' questo sole, poi ti dirò" gli risposi chiudendo gli occhi.
Nel giro di qualche minuto mi addormentai. Fui svegliato da una secchiata d'acqua che mi arrivò in piena faccia. Aprii gli occhi e vidi Edoardo ridere.
"Sei un bastardo" gli dissi ridendo e avvicinandomi a lui che intanto era entrato in acqua.
"Preferisco l'aggettivo stronzo" mi disse iniziando a schizzarmi.
Per scappare da quell'attacco mi tuffai e iniziai a nuotare andando sempre più a largo. Poco dopo mi raggiunse anche Edoardo, che si avvicinò e provò ad abbracciarmi e baciarmi.
Non potevo permetterlo, non potevo assolutamente ritornare con la mente ai pensieri di quella mattina e del giorno prima, così lo fermai iniziando a parlare
"Allora, vedi lì? Dall'altro lato degli scogli? Quello stabilimento è pieno di fregne e tutte le sere organizzano feste sulla spiaggia. L'ultimo che arriva domani offre da bere?" dissi.
"Menomale che i soldi non ti mancano" mi rispose Edoardo iniziando a nuotare.
Per fortuna lo spirito competitivo di Edoardo lo portò a concentrarsi sulla sfida e non sul mio maldestro tentativo di tenerlo lontano. Gli diedi un po' di vantaggio poi inziai anche io a nuotare verso la spiaggia.
Dopo qualche minuto arrivai a riva, ero distrutto, non nuotavo seriamente da diverso tempo, ma nonostante questo ero riuscito ad arrivare per primo.
"Questa volta il portafogli lo tengo in tasca" dissi a Edoardo una volta arrivato.
"Bravo, pensavo di dover trascinare quel tuo bel culo fuori dall'acqua..." mi disse strizzandomi una chiappa.
Di nuovo provai a fuggire dalle attenzioni del mio amico per evitare spiacevoli inconvenienti e soprattutto per non ricadere in quello che stavo cercando a tutti i costi di convincermi fosse stato un errore di una notte.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e vi chiedo di lasciarmi una valutazione (possibilmente positiva) per incoraggiarmi a continuare. Nei prossimi giorni usciranno i prossimi capitoli.
Ci scambiammo un ultimo bacio prima di sciacquarci sotto l'acqua della cascata per poi tornare a sederci uno vicino all'altro nella grotta. Rimanemmo in silenzio, nessuno dei due sapeva cosa dire, abbracciati, fino ad addormentarci.
L'indomani fui il primo a svegliarmi, mi alzai e decisi di andare a farmi una doccia lasciando Edoardo solo a dormire nella grotta.
Mentre ero sotto la doccia iniziai a ripensare a quello che era successo quella notte. Sentivo di nuovo il calore di Edoardo sul mio corpo, il suo cuore battere contro il mio petto, il suo culo muoversi sul mio pisello. Probabilmente non era solo sesso come credevo, forse stavo iniziando a provare qualcosa di più per quel compagno di avventure e sventure. Non ero pronto ad accettarlo però, volevo solo convincermi che non fosse come pensavo, che era stato l'errore di una notte, per questo iniziai a pensare a quello che avremmo fatto quel giorno.
Proprio mentre ero immerso nei miei pensieri sentii una mano sulla spalla, mi voltai e vidi Edoardo che mi guardava sorridendo.
"Potevi svegliarmi anche se lo avevi duro comunque" mi disse ridendo.
Lo guardai perplesso, cercando di concentrarmi sulle sue parole invece che sul suo corpo nudo ed estremamente eccitante.
Vedendo che non capivo mi fece segno di guardare in basso e aggiunse "Mi hai lasciato solo in piscina"
Guardai in basso vidi che lo avevo barzotto, cercai di cambiare subito discorso dicendo "Vedo che il mio pisello non te lo togli più dalla testa... Comunque a parte gli scherzi, sbrigati che abbiamo una giornata piena" Quindi chiusi l'acqua e uscii dalla doccia. Edoardo prese il mio posto subito dopo di me, mentre io andai a vestirmi.
Quel giorno avevo pensato di andare nella caletta sotto casa per poi spostarci a nuoto sulla spiaggia oltre gli scogli: una delle più famose e frequentate del posto.
Di nuovo i miei pensieri furono interrotti dall'arrivo di Edoardo. Indossava solo un costume bianco che contrastava con la sua carnagione olivastra e faceva risaltare i suoi muscoli definiti.
"Io sono pronto, quali sono i piani?" mi chiese.
"Tu non preoccuparti, seguimi e basta" dissi. "Sarà una giornata lunga e dura, in tutti i sensi" pensai tra me e me mentre mi incamminavo in giardino.
Scesi le scale e arrivai sulla spiaggia mentre Edoardo mi seguiva. Appena mi sdraiai mi disse "E questa sarebbe la giornata piena? Stare sulla spiaggia con le palle in acqua?"
"Meglio in acqua che in bocca" risposi.
"Ne sei sicuro? Ieri sera eri di un altro parere" mi disse sdraiandosi vicino a me.
Rimanemmo in silenzio, non sapevo cosa dire, dopo tutto aveva ragione anche se avrei preferito potergli dare torto. Quel momento di imbarazzo si prolungò ancora per qualche istante, poi finalmente Edoardo tornò a parlare.
"Quindi? Che si fa?" mi chiese.
"La curiosità uccide... Goditi un po' questo sole, poi ti dirò" gli risposi chiudendo gli occhi.
Nel giro di qualche minuto mi addormentai. Fui svegliato da una secchiata d'acqua che mi arrivò in piena faccia. Aprii gli occhi e vidi Edoardo ridere.
"Sei un bastardo" gli dissi ridendo e avvicinandomi a lui che intanto era entrato in acqua.
"Preferisco l'aggettivo stronzo" mi disse iniziando a schizzarmi.
Per scappare da quell'attacco mi tuffai e iniziai a nuotare andando sempre più a largo. Poco dopo mi raggiunse anche Edoardo, che si avvicinò e provò ad abbracciarmi e baciarmi.
Non potevo permetterlo, non potevo assolutamente ritornare con la mente ai pensieri di quella mattina e del giorno prima, così lo fermai iniziando a parlare
"Allora, vedi lì? Dall'altro lato degli scogli? Quello stabilimento è pieno di fregne e tutte le sere organizzano feste sulla spiaggia. L'ultimo che arriva domani offre da bere?" dissi.
"Menomale che i soldi non ti mancano" mi rispose Edoardo iniziando a nuotare.
Per fortuna lo spirito competitivo di Edoardo lo portò a concentrarsi sulla sfida e non sul mio maldestro tentativo di tenerlo lontano. Gli diedi un po' di vantaggio poi inziai anche io a nuotare verso la spiaggia.
Dopo qualche minuto arrivai a riva, ero distrutto, non nuotavo seriamente da diverso tempo, ma nonostante questo ero riuscito ad arrivare per primo.
"Questa volta il portafogli lo tengo in tasca" dissi a Edoardo una volta arrivato.
"Bravo, pensavo di dover trascinare quel tuo bel culo fuori dall'acqua..." mi disse strizzandomi una chiappa.
Di nuovo provai a fuggire dalle attenzioni del mio amico per evitare spiacevoli inconvenienti e soprattutto per non ricadere in quello che stavo cercando a tutti i costi di convincermi fosse stato un errore di una notte.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e vi chiedo di lasciarmi una valutazione (possibilmente positiva) per incoraggiarmi a continuare. Nei prossimi giorni usciranno i prossimi capitoli.
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