Due amici in vacanza - CAPITOLO 5 - La spiaggia assolata pt. 2

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NEL CORSO DELLA SERIE SI SUSSEGUIRANNO DIVERSI GENERI

Di nuovo provai a fuggire dalle attenzioni del mio amico per evitare spiacevoli inconvenienti e soprattutto per non ricadere in quello che stavo cercando a tutti i costi di convincermi fosse stato un errore di una notte.
"Ci andiamo a prendere qualcosa al bar?" dissi allontanandomi.
"Va bene, io non ho il portafogli però" mi rispose Edoardo.
"Tranquillo ci penso io, conosco il proprietario. Vedi di ricordartelo domani sera però, mi devi da bere, io non dimentico" dissi incamminandomi.
Vidi che il nostro arrivo aveva attirato l'attenzione di diverse persone, ma in particolare di una ragazza. Aveva i capelli castani mossi, quasi ricci, che incorniciavano un viso chiaro con delle labbra rosa carnose e il naso piccolo. Le tette non erano molto grandi, ma tonde e sode, coperte da un costume celeste come i suoi occhi. La pancia piatta, la vita molto stretta e i fianchi un po' più larghi. Il culo grande e alto era sottolineato da un brasiliano dello stesso colore della parte superiore. Le gambe erano magre e lunghe.
Le passammo accanto e la guardai mentre si alzava dal suo asciugamano dove stava prendendo il sole. Lei ricambiò lo sguardo, tenendolo fisso nei miei occhi e accennando un sorriso. Ci allontanammo e tornai a guardare avanti anche se con la coda dell'occhio vidi che quella ragazza stava iniziando a seguirci.
"Attento che vai a sbattere" mi disse Edoardo mettendosi a ridere.
"Come? Gli occhi sono fatti per guardare" risposi.
"Si e la bocca per parlare, le orecchie ascoltano. Sei veramente il peggiore" mi disse Edoardo mettendosi seduto ad uno dei tavoli del bar.
"Senti Moro, fai poco lo spiritoso" dissi andando a prendere da bere.
Mentre aspettavo al bancone vidi accanto a me la ragazza di prima intententa a ordinare qualcosa.
"Marco, la ragazza è apposto, ci penso io" dissi al proprietario, mio amico. Poi la guardai e mi avvicinai.
"Potevo fare io, non serviva" mi disse subito.
"Lo so bene, mi fa' piacere però. Matteo comunque" dissi porgendole la mano e guardandola dritta negli occhi.
"Piacere, Giada. Bhe allora grazie" mi disse dandomi le spalle e mostrandomi quel suo culo sodo.
Presi i miei due gin tonic e tornai a sedermi da Edoardo. Appena mi misi seduto notai che Giada si era messa proprio al tavolo accanto al nostro.
"Poi sono io l'alcolizzato, tu che prendi un gin tonic a mezzogiorno con questo caldo invece?" mi disse Edoardo bevendo dal suo bicchiere.
"Se non lo vuoi lo bevo io, tranquillo" gli risposi senza distogliere lo sguardo da Giada.
"Non te la dà tanto" mi disse vedendomi distratto.
"Chi? Giada? Lo dici tu, ti ricrederai presto" gli risposi tornando a concentrarmi su di lui.
Parlammo per un po' del più e del meno, poi una volta finito il suo drink Edoardo si alzò e mi disse "Vabbè io vado un po' in riva a bagnarmi, tu che fai?"
"Ti raggiungo tra poco" gli risposi alzandomi.
Presi il mio bicchiere ancora a metà e andai a sedermi da Giada.
"Siediti pure" mi disse ridendo.
"Grazie grazie, ti ho vista tutta sola e ho deciso di farti un po' di compagnia" gli risposi.
"Che gentile... Comunque per bere un gin tonic con 30°C all'ombra ci vuole coraggio" disse.
"Il coraggio non mi manca" risposi.
Continuammo a parlare ancora per un po' delle nostre vite e dei nostri studi, alla fine fu lei a fare il primo passo.
"Sai che conosco un posto molto carino qui vicino?" mi disse improvvisamente.
"Ah si? Bhe perché non lo fai vedere anche a me?" le risposi.
Detto questo si alzò e si incamminò verso una parete di scogli. Anche io feci lo stesso e iniziai a seguirla ammirando il suo corpo magnifico illuminato dal caldo sole di luglio.

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e vi chiedo di lasciarmi una valutazione (possibilmente positiva) per incoraggiarmi a continuare. Nei prossimi giorni usciranno i prossimi capitoli.
scritto il
2025-06-01
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