Due amici in vacanza - Capitolo 4 - Una notte infuocata pt. 1
di
Thanatos
genere
bisex
NEL CORSO DELLA SERIE SI SUSSEGUIRANNO DIVERSI GENERI
Improvvisamente iniziai a sentire caldo, non tanto per la temperatura ma per gli ormoni che ribollivano nel sangue, così decisi di togliermi la maglietta e avvicinarmi a Edoardo.
Ero pronto a rischiare...
Le nostre braccia si toccavano, sentivo la sua pelle calda sulla mia. La luce rossastra delle fiamme investiva il suo corpo mettendo in risalto i suoi muscoli definiti. Era tutto il giorno che cercavo di trattenermi e bene o male ci ero riuscito, ma quello era troppo e qualcosa tra le gambe stava iniziando a muoversi.
Proprio in quel momento Edoardo si alzò per poi sedersi subito, era visibilmente a disagio e anche io al pensiero che potessi esserne la causa. Rimase in silenzio, nessuno dei due aveva il coraggio di parlare. Alla fine si voltò dandomi le spalle e poggiandosi con la schiena contro il mio braccio. Mi feci coraggio, finii il bicchiere che Edoardo mi aveva versato e iniziai a dire: "Allora, devo parlarti"
Contemporaneamente anche Edoardo disse "Dobbiamo parlare di una cosa"
"Vai prima tu" gli dissi.
"No no, prima tu, anche perché probabilmente dopo quello che ti dirò non mi vedrai più allo stesso modo" disse con la malinconia nella voce.
"Anche quello che sto per dirti io è abbastanza pesante. Non ci girerò attorno, non so perché, non so come, ma penso di essere..." esitai perdendomi nell'immagine delle fiamme che salivano nel buio della notte, "Sì insomma, credo di essere attratto da te, dal tuo corpo, dal tuo carattere, da tutto..."
Ci fu un attimo di silenzio poi aggiunsi "Non mi aspetto nulla da parte tua, tranquillo, spero solo che potremmo continuare ad essere amici. Forse non te l'ho mai detto, ma sei una persona molto importante per me, mi hai aiutato più di quanto tu possa pensare"
Mi fermai bruscamente, sentivo di essere sul punto di piangere, l'idea di perdere la sua amicizia mi stava distruggendo.
"Hai finito?" disse Edoardo voltandosi verso di me a guardarmi. "Perché non me lo hai detto prima? Era per questo che oggi eri così strano?"
"Si... Ho cercato di evitarti e di rimanere distante, sia fisicamente che emotivamente, per non metterti in imbarazzo. Ma è stato inutile, l'ho appena fatto. Se non vorrai più essere mio amico lo capirò" dissi mentre le lacrime mi scendevano sul viso e tentavo di evitare il suo sguardo tenendo la testa bassa.
Edoardo si avvicinò ancora di più, fece in modo che lo guardassi e con la mano mi asciugò il viso. "Sei proprio un coglione!" disse improvvisamente, "Sai perché?" mi chiese.
Rimasi impassibile, la rabbia per aver rovinato l'amicizia più importante che avevo e la tristezza mi stavano divorando.
"Per questo..." disse baciandomi. "Sei un coglione perché pensavo ti stessi corpontando così perché avevi capito che provo qualcosa per te"
Vedendomi confuso disse "Mi piaci, mi piaci, hai capito cosa ho detto? Mi piace tutto di te..."
Questa volta fui io a interromperlo mentre parlava, lo strinsi in un abbraccio che mi sembrò infinito e lo baciai. All'inizio rimase sorpreso, poi si rilassò e iniziò a godersi quel momento che aspettavo da ore. Senza staccarsi da quel bacio si mise a cavalcioni su di me. Sentivo il suo pisello sulla pancia, questo fu la goccia che fece traboccare il vaso: ormai ero completamente duro. Il mio cazzo spingeva contro i pantaloni sfiorando il suo culo nudo.
"Sei sicuro?" dissi con voce affannata.
"Sì, sono più che sicuro" mi rispose.
"Non volevi vedere la piscina di notte? Andiamo..." dissi facendo per alzarmi.
"Aspetta un secondo però" disse tenendomi per un braccio. Mi fermai e mi voltai mentre lui si avvicinò togliendomi i pantaloni. "Ora va meglio"
Scendemmo le scale e arrivammo davanti alla piscina illuminata da torce e con la cascata che creavano un ambiente da fiaba.
Presi Edoardo per la mano e insieme entrammo in piscina. L'acqua ci arrivava all'ombelico, iniziai a baciarlo mentre con una mano gli cingevo le spalle e con l'altra gli massaggiavo il pacco che sentivo crescere e diventare duro.
A questo punto fu lui a prendere il controllo della situazione. Iniziò a baciarmi il collo, le spalle, il petto e la pancia. Poi mi abbassò le mutande liberando finalmente la mia erezione iniziando poi a segarmi.
"Fermo, aspetta" dissi "prima di continuare voglio che sia chiara una cosa: non credo di essere innamorato, penso si tratti di semplice attrazione fisica e sessuale" dissi.
"Tranquillo, neanche io sono innamorato, ora rilassati e godiamoci questa scopata" mi rispose subito dopo.
"Va bene, ma non qui, ti avevo detto che c'era ancora qualche sorpresa. Vieni con me" gli dissi incamminandomi verso la cascata.
Vidi che era abbastanza perplesso ma nonostante questo mi seguì. Insieme passammo sotto l'acqua che cadeva e ci ritrovammo davanti ad un'apertura nella parete. Continuammo a camminare e ci ritrovammo all'interno di una grotta con il pavimento coperto da un sottile strato d'acqua e pietre tutto intorno che facevano da sedute.
Guardai Edoardo, era stupefatto provò a dire qualcosa ma eravamo entrambe troppo eccitati. Mi spinse facendomi sedere su una delle pietre, si inginocchiò davanti a me e mi aprì le gambe...
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e vi chiedo di lasciarmi una valutazione (possibilmente positiva) per incoraggiarmi a continuare. Domani probabilmente non uscirà nessun capitolo, ma tornerò a scrivere la conclusione di questo capitolo il prima possibile. Quelli successivi tratteranno prevalentemente di rapporti etero.
Improvvisamente iniziai a sentire caldo, non tanto per la temperatura ma per gli ormoni che ribollivano nel sangue, così decisi di togliermi la maglietta e avvicinarmi a Edoardo.
Ero pronto a rischiare...
Le nostre braccia si toccavano, sentivo la sua pelle calda sulla mia. La luce rossastra delle fiamme investiva il suo corpo mettendo in risalto i suoi muscoli definiti. Era tutto il giorno che cercavo di trattenermi e bene o male ci ero riuscito, ma quello era troppo e qualcosa tra le gambe stava iniziando a muoversi.
Proprio in quel momento Edoardo si alzò per poi sedersi subito, era visibilmente a disagio e anche io al pensiero che potessi esserne la causa. Rimase in silenzio, nessuno dei due aveva il coraggio di parlare. Alla fine si voltò dandomi le spalle e poggiandosi con la schiena contro il mio braccio. Mi feci coraggio, finii il bicchiere che Edoardo mi aveva versato e iniziai a dire: "Allora, devo parlarti"
Contemporaneamente anche Edoardo disse "Dobbiamo parlare di una cosa"
"Vai prima tu" gli dissi.
"No no, prima tu, anche perché probabilmente dopo quello che ti dirò non mi vedrai più allo stesso modo" disse con la malinconia nella voce.
"Anche quello che sto per dirti io è abbastanza pesante. Non ci girerò attorno, non so perché, non so come, ma penso di essere..." esitai perdendomi nell'immagine delle fiamme che salivano nel buio della notte, "Sì insomma, credo di essere attratto da te, dal tuo corpo, dal tuo carattere, da tutto..."
Ci fu un attimo di silenzio poi aggiunsi "Non mi aspetto nulla da parte tua, tranquillo, spero solo che potremmo continuare ad essere amici. Forse non te l'ho mai detto, ma sei una persona molto importante per me, mi hai aiutato più di quanto tu possa pensare"
Mi fermai bruscamente, sentivo di essere sul punto di piangere, l'idea di perdere la sua amicizia mi stava distruggendo.
"Hai finito?" disse Edoardo voltandosi verso di me a guardarmi. "Perché non me lo hai detto prima? Era per questo che oggi eri così strano?"
"Si... Ho cercato di evitarti e di rimanere distante, sia fisicamente che emotivamente, per non metterti in imbarazzo. Ma è stato inutile, l'ho appena fatto. Se non vorrai più essere mio amico lo capirò" dissi mentre le lacrime mi scendevano sul viso e tentavo di evitare il suo sguardo tenendo la testa bassa.
Edoardo si avvicinò ancora di più, fece in modo che lo guardassi e con la mano mi asciugò il viso. "Sei proprio un coglione!" disse improvvisamente, "Sai perché?" mi chiese.
Rimasi impassibile, la rabbia per aver rovinato l'amicizia più importante che avevo e la tristezza mi stavano divorando.
"Per questo..." disse baciandomi. "Sei un coglione perché pensavo ti stessi corpontando così perché avevi capito che provo qualcosa per te"
Vedendomi confuso disse "Mi piaci, mi piaci, hai capito cosa ho detto? Mi piace tutto di te..."
Questa volta fui io a interromperlo mentre parlava, lo strinsi in un abbraccio che mi sembrò infinito e lo baciai. All'inizio rimase sorpreso, poi si rilassò e iniziò a godersi quel momento che aspettavo da ore. Senza staccarsi da quel bacio si mise a cavalcioni su di me. Sentivo il suo pisello sulla pancia, questo fu la goccia che fece traboccare il vaso: ormai ero completamente duro. Il mio cazzo spingeva contro i pantaloni sfiorando il suo culo nudo.
"Sei sicuro?" dissi con voce affannata.
"Sì, sono più che sicuro" mi rispose.
"Non volevi vedere la piscina di notte? Andiamo..." dissi facendo per alzarmi.
"Aspetta un secondo però" disse tenendomi per un braccio. Mi fermai e mi voltai mentre lui si avvicinò togliendomi i pantaloni. "Ora va meglio"
Scendemmo le scale e arrivammo davanti alla piscina illuminata da torce e con la cascata che creavano un ambiente da fiaba.
Presi Edoardo per la mano e insieme entrammo in piscina. L'acqua ci arrivava all'ombelico, iniziai a baciarlo mentre con una mano gli cingevo le spalle e con l'altra gli massaggiavo il pacco che sentivo crescere e diventare duro.
A questo punto fu lui a prendere il controllo della situazione. Iniziò a baciarmi il collo, le spalle, il petto e la pancia. Poi mi abbassò le mutande liberando finalmente la mia erezione iniziando poi a segarmi.
"Fermo, aspetta" dissi "prima di continuare voglio che sia chiara una cosa: non credo di essere innamorato, penso si tratti di semplice attrazione fisica e sessuale" dissi.
"Tranquillo, neanche io sono innamorato, ora rilassati e godiamoci questa scopata" mi rispose subito dopo.
"Va bene, ma non qui, ti avevo detto che c'era ancora qualche sorpresa. Vieni con me" gli dissi incamminandomi verso la cascata.
Vidi che era abbastanza perplesso ma nonostante questo mi seguì. Insieme passammo sotto l'acqua che cadeva e ci ritrovammo davanti ad un'apertura nella parete. Continuammo a camminare e ci ritrovammo all'interno di una grotta con il pavimento coperto da un sottile strato d'acqua e pietre tutto intorno che facevano da sedute.
Guardai Edoardo, era stupefatto provò a dire qualcosa ma eravamo entrambe troppo eccitati. Mi spinse facendomi sedere su una delle pietre, si inginocchiò davanti a me e mi aprì le gambe...
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e vi chiedo di lasciarmi una valutazione (possibilmente positiva) per incoraggiarmi a continuare. Domani probabilmente non uscirà nessun capitolo, ma tornerò a scrivere la conclusione di questo capitolo il prima possibile. Quelli successivi tratteranno prevalentemente di rapporti etero.
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7.8
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