Metamorfosi di Anna - capitolo primo

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METAMORFOSI DI ANNAMARIA - capitolo primo

Questa è la storia della metamorfosi di Annamaria, ragazza ora di 26 anni, assolutamente irriconoscibile rispetto a quella di qualche mese fa.
Annamaria nasce in una borgata di Roma, figlia unica. I genitori, fedeli praticanti, educano la figlia ai valori cattolici in modo rigido. La figlia cresce ubbidiente e rispettosa dei genitori e dei nonni che abitano nell’appartamento a fianco del suo in un grande condominio. Segue scrupolosamente i principi che i genitori le hanno trasmesso. All’età di 18 anni perde il padre affetto da una grave malattia; la madre ancora giovane, appena 40enne, preferisce dedicarsi completamente alla figlia piuttosto che trovare un nuovo compagno. Poco dopo perde anche i nonni. Alla madre non resta che Annamaria alla quale dedica tutta se stessa trovando la forza necessaria nella pratica rigida e costante della religione.
Annamaria è intelligente, ubbidiente e molto brava a scuola. E’ molto timida e anche molto a disagio per il suo aspetto fisico che risulta grassoccio e ciò le dà sempre un’aria di impaccio e di imbarazzo.
L’infanzia scorre via veloce in famiglia e con poche amichette. L’adolescenza è critica. A scuola si sente esclusa: è molto brava ma anche un po’ bruttina, non tanto per il viso ma per i chili di troppo. I maschi non la considerano, le femmine la prendono in giro. Lei vive tutto male. Vede le sue amiche vivere i piccoli, grandi amori e a lei invece non succede nulla. Si chiude ancora di più. Studia ancora di più. Sta quasi sempre in famiglia. Fantastica spesso di amori impossibili, da principessa e principe azzurro. Ha naturalmente gli stimoli sessuali tipici dell’età che soddisfa in frenetici e frequenti ditalini fatti con crescente senso di colpa per via dell’educazione religiosa inculcata dai genitori.
Si diploma con il massimo dei voti. Subito dopo un suo zio la raccomanda allo studio commerciale più importante della borgata. Il dottor Silvio Rossi titolare dello studio, 40 enne di gran fascino, l’assume dopo poco, colpito dalla bravura e disponibilità della ragazza la cui precisione ed ubbidienza risulta veramente eccezionale.
Dopo circa un anno, la ragazza compie 20 anni ed è ancora vergine senza alcuna esperienza sessuale, fatti salvi i sempre più numerosi ditalini che ormai sono diventati una consuetudine serale, con fantasie erotiche che le si inculcano in testa, nonostante abbia piena consapevolezza della loro irrealizzabilità. Una consuetudine contrastata da quel senso di colpa di fare e pensare una cosa sbagliata che l’attanaglia ma anche le provoca eccitazione. Senso di colpa e eccitazione si accompagnano ad un forte disagio per il suo aspetto fisico che nel tempo è diventato sempre meno attraente: alta 1,67 cm arriva a pesare circa 84 kg. E’ infatti il cibo che compensa questo suo senso di inadeguatezza creando una sorta di circolo vizioso.
Ma un giorno succede una cosa inaspettata. Il figlio di un cliente importante dello studio commerciale ove lavora, di tre anni più grande e molto simile a lei, un po’ grassoccio e bruttino, mostra di avere un interesse per lei. E’ la prima volta che un ragazzo, un uomo, mostra interesse per lei. Non è certo il principe azzurro dei suoi sogni da bambina e nemmeno l’uomo deciso e muscoloso dei suoi sogni erotici odierni, ma solo il fatto di suscitare interesse in un uomo la emoziona profondamente. Si mostra subito disponibile, anche se il ragazzo è impacciato quanto lei. Sicuramente anch’egli vergine, pensa lei. In realtà il giovane ha una notevole esperienza nel campo del sesso a pagamento e ciò gli dà quel minimo di sicurezza per farsi avanti in modo esplicito. Così Annamaria perde la sua verginità e finalmente scopre il sesso vero. A dire la verità non è proprio il massimo: il ragazzo è poco dotato e non molto capace nell’atto sessuale. Ma nonostante ciò Annamaria vive l’esperienza con grande felicità e partecipazione. Non si può certo dire che è innamorata; del resto non lo è neanche il ragazzo di lei. Però il fatto di avere un fidanzato la riempie di gioia. E si mostra subito ubbidiente nei suoi confronti, anche se il ragazzo non ha proprio la predisposizione del dominante. I rapporti sessuali sono quindi un po’ strani e anche molto insoddisfacenti perché entrambi sono dello stesso polo. Ma Annamaria è comunque contenta e lo è anche la madre che finalmente vede la figlia avere una prospettiva di futuro e una realizzazione sentimentale.
Così va avanti per dei lunghi mesi la vita di Annamaria. Certo è sempre presente una crescente insoddisfazione sessuale che fa capolino sempre più spesso e che lei cerca di compensare fantasticando. Fantastica sul suo capo, sul dottor Silvio Rossi, un tipo veramente affascinante e sicuro di se. Sempre vestito in modo impeccabile, sempre profumato, sempre deciso. Nei suoi confronti è assolutamente ubbidiente nell’attività lavorativa; fino all’eccesso. E nelle fantasie lo è anche in altri campi. Non può farci nulla. Nonostante cerchi di contrastare in tutti i modi le fantasie che la tormentano, esse si impongono nella sua testolina, fino a diventare un chiodo fisso. Ed Anzi il fatto di cercare di contrastarle le fa esplodere ancora di più. Fantastica del dottor Rossi che dopo averle ordinato cose di lavoro le ordina di spogliarsi, di aprire le gambe, di tirare fuori la lingua dalla bocca, di spalancare la figa. E lei lì ubbidiente a fare tutto. Ciò la eccita e spesso, al lavoro, si deve chiudere in bagno per masturbarsi e placare il fuoco che le arde fra le grassocce gambe.
E così vive per tre lunghi anni una doppia vita sessuale: quella ufficiale, normale, monotona e molto insoddisfacente con il fidanzato e quella nascosta che conosce solo lei, del tutto irreale ma molto eccitante, con il dottor Silvio Rossi, suo capo al lavoro.
Poi succede che il fidanzato, la cui famiglia è estremamente benestante se non addirittura ricca, si può permettere una ragazza più bella, più slanciata, più appariscente, anche se attratta solo dalle finanze del ragazzo. E così finisce la storia d’amore fra Annamaria e il suo fidanzato che forse mai nemmeno era sbocciata.
Annamaria cade allora in depressione. Quel precario equilibrio raggiunto faticosamente si rompe definitivamente. E per compensare si dà al cibo. E così cresce ancora di più di peso. Fino a diventare praticamente obesa. Smette di uscire e si chiude in se stessa. Riesce ad andare solo al lavoro dove peraltro continua ad essere bravissima. Continuano naturalmente le fantasie sul dottor Silvio Rossi che però, per quanto martellanti, lei dissimula benissimo. Il suo titolare non sospetta nulla. Nemmeno quando lei si ritira nel bagno dell’ufficio e ci rimane per lunghi minuti a masturbarsi freneticamente ritornando sulla scrivania un po’ tutta sudata e frastornata per il violentissimo orgasmo poco prima avuto.
A casa la madre si preoccupa, la vede sempre triste e sempre più obesa. Ad un certo punto avuta la notizia di una giovane dietologa che sta avendo un successo incredibile in città cerca di convincere la figlia a prenderci un appuntamento. Insiste molto e poiché, tutto sommato, la figlia rimane ubbidiente, pur per nulla convinta, Annamaria fissa una visita con l’affermata giovane dietologa.
Un venerdì pomeriggio, giorno dell’appuntamento, quindi si reca presso lo studio della dietologa. E’ una donna sui 35 anni di bellissimo aspetto, magra ma con le curve al punto giusto, sorridente, molto sicura di sé. Subito Annamaria si sente a disagio: ha di fronte il suo esatto opposto. Ciò le crea un senso di inferiorità e di voglia di andar via. Ma la dietologa ci sa fare. Le parla con tranquillità, senza far trasparire alcun giudizio o critica per le sue abitudini alimentari o per il suo aspetto fisico. Piano piano Annamaria si tranquillizza. La dietologa, di nome dott.ssa Patrizia, la fa sedere in una comoda poltrona e le parla di come intende operare. La soluzione, sostiene, non è tanto nello stabilire una regola alimentare; quello viene dopo. Ora si tratta di capire le ragioni profonde del disagio di Annamaria che poi si traduce nel rifugio sul cibo. Annamaria si tranquillizza completamente, inizia a parlare della sua vita, della fine del rapporto con il fidanzato, della specie di depressione avuta subito dopo e così via. Patrizia domanda in modo preciso ed entra sempre più nell’intimo di Annamaria ed infine trae le sue conclusioni.
Patrizia: guarda, Annamaria, il tuo problema è il senso di profonda inadeguatezza che ti stai portando dietro da sempre che non ti fa vivere con sicurezza la vita normale; e quindi il cibo è la tua consolazione. Di conseguenza bisogna operare per fare in modo che tu abbia sicurezza in te stessa. Ma per fare questo devo sapere tutto di te anche le cose più intime…. Sei pronta? Annamaria rimane stupefatta, mai si sarebbe aspettata una simile richiesta e rimane in silenzio imbarazzata all’ennesima potenza. La dietologa Patrizia allora, per creare meno disagio possibile ad Annamaria le propone che lei farà delle domande ed Annamaria potrà rispondere con un si, con un no oppure stando semplicemente zitta. Annamaria annuisce con un piccolo cenno di testa.
Patrizia: dopo la fine della storia con il fidanzato, ormai sono passati due anni e mezzo, hai avuto altri rapporti sessuali?
Annamaria: no.
Patrizia: ma tu hai desiderio sessuale?
Annamaria: silenzio.
Patrizia: guarda che è la normalità avere desiderio sessuale?
Annamaria: si ne ho molto.
Patrizia: quindi ti soddisfi con la masturbazione vero?
Annamaria: silenzio.
Patrizia: va bene ho capito, non ti voglio mettere in imbarazzo, però voglio sapere se hai delle fantasie erotiche, sono certa che le hai, ma voglio che tu risponda.
Annamaria: si ne ho.
Patrizia: a mio avviso per come ti vedo penso che hai fantasie dove ti immagini sottomessa, punita, ubbidiente. Ho indovinato?
Annamaria: silenzio.
Patrizia: va bene per oggi può bastare. Ma la prossima volta voglio che tu vinca l’imbarazzo e ti confidi liberamente. E’ molto importante per la strategia della cura. Guarda che sono un medico e sono tenuta al segreto professionale. Qualsiasi cosa dirai qui rimarrà solo fra me e te. E ora va, torna la prossima settimana e nel frattempo pensa a quello che ti ho detto poco fa.
Annamaria esce dallo studio come un automa, letteralmente in trance. Non gli era mai successo che qualcuno o qualcuna, nemmeno l’ex fidanzato, scavasse così nella sua intimità e soprattutto che scoprisse così facilmente la sua tendenza da sottomessa. Ma come cavolo avrà fatto a capirlo? Ce l’ho scritto in fronte? E’ forse così evidente? E mentre cammina sente crescere nel basso ventre un calore sempre più forte. Pensa: avrò la figa come un lago e per arrivare a casa, per sgrillettarmi per bene in bagno, devo resistere ancora un’ora, il tempo necessario per arrivare. Arrivata a casa senza nemmeno salutare entra in bagno e in trenta secondi ha un orgasmo pazzesco. Così finisce la prima seduta dalla dietologa.
scritto il
2025-03-29
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