La festa
di
FILIPPO
genere
esibizionismo
Ero molto giovane al tempo, già travestita, e non ancora del tutto omosessuale, ma sulla buona strada, vivevo a Milano, i miei mi avevanoallontanato dal paese, ero troppo chiacchirata, mi ero fatto un bel pò di maschi, e chiaramente i miei si vergognavano.
Con la scusa dell'università, mi presero un appartamentino, e mi trasferii, e così potei dare sfogo alla femmina che c'era in mè.
Mi travestivo, uscivo di giorno o di notte, ripeto ero giovanissima e bella, magra, un vero bocconcino, e così, iniziai a conoscere e poi frequentare delle coppie anziane, molto porcelle, e fù una di loro ad invitarmi ad una festa.
A casa loro, un bellissimo appartamento in centro a Milano, fui accolta come una vera donna, indossavo un vestito lungo, con spacchi laterali, che arrivavano ai fianchi, rosso, reccicalze e calze velatissime nere, sandali neri tacco dieci, niente reggiseno, si intravedevano le mie tettine e i capezzoli duri spingevano il tessuto del vestito, ero truccata il giusto, e un bel rossetto rosso fuoco, i miei capelli lunghi scioti sulle spalle.
Mi presentarono alle quattro coppie presenti, persone sui sessanta sttant'anni, i maschi, i soliti infoiati, e le donne, carine, visto l'età, e molto spigliate.
COL PASSARE DELLA SERATA, AVENDO BEVUTO, E PARECCHIO, INIZIARONO, A PARLARE DI SESSO E CORNA, IO ASCOLTAVO, NON BEVO SONO ASTEMIA, E COSì, LE COPPIE INIZIARONO A SCOMPORSI E A SCAMBIARSI, BACI EFFUSIONI VARIE, IL PADRONE DI CASA, MI INVITò A BALLARE, E INIZIò A PALPARMI E A BACIARMI, ero già stata con lui e mi eccitava, e in breve mi tolse il vestito, mi scivolò a terra e rimasi in reggicalze, non avevo mutandine.
Si inginocchiò, e iniziò a spompinare il mio cazzo durissimo, e i presenti assistevano all'atto sessuale, le donne estasiate dal fatto che ro donna e uomo.
Poi Piero, si spogliò, e io spompinai il suo enorme cazzo, anche se non più giovane, eveva un cazzone grosso e lungo, faticavo a tenere la cappella in bocca.
Poi dopo una decina di minuti, mi stesi sul tappeto morbido della sala, sollevai le gambe, per facilitare la penetrazione, lui mise della crema sul mio ano, e sul cazzo, e poi mi penetrò.
All'inizio era fastidioso, mi stava allargando al massimo, era un poco doloroso, ma poi entrò, e scivolò fino in fondo, chiusi gli occhi e lo implorai di farmi godere.
Mentre ci guardavano gli altri, io mi godevo il suo cazzo, la moglie si inginocchiò, e iniziò a baciarmi, e a toccarmi il cazzo, la guardavo, era stupendamente cadente.
Il vecchio seno, una volta turgido, che aveva allattato due figli, oggi cadente e vuoto, i capezzoli ancora grossi e duri, le smagliature sul ventre sul seno sui fianchi, rimandavano a un tempo passato, dove era tutto turgido, e la figa, sporgente e larga, slabbrata, dove per anni sono passati cazzi e mani, dilatandola all'impossibile, mi eccitava, le venni nella mano.
Poi Piero mi venne dentro, allagandomi di sperma, mi fece urlare dal piacere, e rimasi poi per alcuni minuti ansimando e sentivo il suo sperma che iniziava ad uscire dal mio ano, e così, uno dei presenti si mise a leccare e bere tutto quello che mi usciva, fù stupendo, e subito poco dopo, uno del gruppo si posizionò dietro al mio leccatore e se lo inculò, si diede il via all'orgia.
Volevo Angela la moglie di piro, che nel frattempo stava segando uno dei presenti, mi avvicinai, la presi per mano, ci baciammo, e andammo sul divano d'angolo, le succhiai il cadente seno, i capezzoli, mimai l'allattamento chiamandola mamma e lei si eccitò tantissimo, poi scesi a leccare la sua figa, impregnata di umori, mi dissetai alla sua fonte e lei mi venne in bocca.
Poi aprii dolcemente le sue coscee la penetrai, era calda e accoglientr, e inizia a scoparlelentamente, e all'improvviso, Angelo, uno dei presenti, mi infilò nel culo il suo cazzo, e mi diede il ritmo di scopata.
Era pazzesco, io ero, e sono larga di ano,ma mi si strigeva a ogni colpo che davo colpi ad Angela, era pazzesco, e così dopo un buo quartodora, venni dentro di lei facendola godere, e poi godetti io quando lui mi venne dentro.
Atarda notte rimanemmo io e i padroni di casa esausti, e stanchi, mi proposero di rimanere a dormire da loro, e al mattino, andammo tutti e trè a farci una doccia, e lì iniziai il mio ruolo, che per anni mi accompagnò alle loro feste, inizia a lavarli.
Lavai lei, le lavai i seni i fianchi, dentro la figa e dentro il culo, lei godeva, poi lui, il cazzo l'ano, il petto la schiena, finimmo per godere un'altra volta.
Mi accompagnarono a casa, e nel viaggio mi proposero, di diventare la loro schiava, sia sessuale, sia a livello domestico, avrei dovuto occuparmi delle voglie e dei bisogni degli ospiti, sia nel servirli sessualmente, sia servirli nelle richieste del bere del cibo, ma importante acudirli nei bisogni fisiologici, dal leccare lo sperma dai culi o dalle fighe, fino a lavarli dopo i loro bisogni fisiologici, dovevo in breve accompagnarli in bagno aiutarli a fare i loro bisogni e poi lavarli e asciugarli, in caso di doccia entrare e lavarli, e asciugarli, avrei avuto abiti indecenti, il collare, e trucco pesantissimo, fotografata e filmata, e se accettavo, una volta dentro casa ero di loro proprietà, fino all'uscita.
Chiesi del tempo e loro accettarono, mi diedero una setimana di tempo, e così dopo averci ben pensato, a fine settimana mi presentai da loro, citofonai, Angela mi disse subito, se era sì salivo altrimenti potevo andarmene, dissi sì, ottimo, entra spogliati nuda e sale le scale, mi vergognavo, erano solo due piani, ma avreipotuto incontrare qualcuno, ma lo feci, entrata mi sfilai la gonna e la camicetta, il reggiseno e gli slip, rimasi in autoreggenti, salii e suonai alla porta.
Venne lui ad aprirmi, inreggicalze e tacchi, parrucca e truccato dalla moglie, mi fece entrare, e mi baciò, mi portò da lei, era nuda seduta al tavolo della sala, mi porseun foglio dove lessi, la mia fine.
Era il contratto vincolante della cessione della mia persona a loro qualvolta entravo a casa loro, era un contratto pesantissimo, che firmai con gioi, iniziava la mia nuova vita.
Suggellammo il contratto nel loro letto, trà figa e culi, e iniziammo la nostra convivenza, si perchè mi proposero di trasferirmi da loro, e accettai, io e Piero diventammo una coppia, in casa eravamo trè donne, fuori io ero la figlia e loro mamma e papà, e così iniziai a intrattenere ogniospite che varcava la soglia, mi presentavo in reggicalze calze, e grembiulino, li facevo accomodare, li imboccavo, masticavo per loro i cibi duri e poi li trasferivo nella loro bocca, e poi quando dovevano andare in bagno, li accomopagnavo, abbassavo i pantaloni o le gonne, gli slip, e li aiutava a fare i loro bisogni, liripulivo, e poi facevo loro il bidè, li asciugavo e riaccompagnavo a tavola.
Se poi mi volevano, li accompagnavo nella camera dei padroni, dove c'erano telecamere se volute e mi concedevo loro, come desideravano, e dopo che mi avevano usata, e ben insultata, in ginocchio li accompagnavo in diccia e li lavavo per bene.
Col passare dei mesi, iniziai a uscire sempre meno da casa, lasciai l'università, e mi dedicai a loro, iniziarono a legarmi nuda quando uscivano e mi slegavano al rientro, mi legavano su di una sedia strana, con delle spondine che capii poi a cosa servissere, mi davano moti liquidi prima di andarsene, e cibi molli, e poi si assentavano per ore, così, io mi facevo i bisogni addosso, ma simanevano nella sedia e io ci ero a mollo.
Al loro rientro, a terra c0era della cerata, mi slegavano, e a turnio ci si sedevano, e poi scopavamo lerci dei miei bisogni, lo facevamo nel letto con lenzuola bianche, e ci addormentavamo, alla mattina eravamosporci e puzzolenti, ripetavamo il sesso, e poi li lavavo in doccia e rifacevo il letto, in breve divenni la loro schiava.
Con la scusa dell'università, mi presero un appartamentino, e mi trasferii, e così potei dare sfogo alla femmina che c'era in mè.
Mi travestivo, uscivo di giorno o di notte, ripeto ero giovanissima e bella, magra, un vero bocconcino, e così, iniziai a conoscere e poi frequentare delle coppie anziane, molto porcelle, e fù una di loro ad invitarmi ad una festa.
A casa loro, un bellissimo appartamento in centro a Milano, fui accolta come una vera donna, indossavo un vestito lungo, con spacchi laterali, che arrivavano ai fianchi, rosso, reccicalze e calze velatissime nere, sandali neri tacco dieci, niente reggiseno, si intravedevano le mie tettine e i capezzoli duri spingevano il tessuto del vestito, ero truccata il giusto, e un bel rossetto rosso fuoco, i miei capelli lunghi scioti sulle spalle.
Mi presentarono alle quattro coppie presenti, persone sui sessanta sttant'anni, i maschi, i soliti infoiati, e le donne, carine, visto l'età, e molto spigliate.
COL PASSARE DELLA SERATA, AVENDO BEVUTO, E PARECCHIO, INIZIARONO, A PARLARE DI SESSO E CORNA, IO ASCOLTAVO, NON BEVO SONO ASTEMIA, E COSì, LE COPPIE INIZIARONO A SCOMPORSI E A SCAMBIARSI, BACI EFFUSIONI VARIE, IL PADRONE DI CASA, MI INVITò A BALLARE, E INIZIò A PALPARMI E A BACIARMI, ero già stata con lui e mi eccitava, e in breve mi tolse il vestito, mi scivolò a terra e rimasi in reggicalze, non avevo mutandine.
Si inginocchiò, e iniziò a spompinare il mio cazzo durissimo, e i presenti assistevano all'atto sessuale, le donne estasiate dal fatto che ro donna e uomo.
Poi Piero, si spogliò, e io spompinai il suo enorme cazzo, anche se non più giovane, eveva un cazzone grosso e lungo, faticavo a tenere la cappella in bocca.
Poi dopo una decina di minuti, mi stesi sul tappeto morbido della sala, sollevai le gambe, per facilitare la penetrazione, lui mise della crema sul mio ano, e sul cazzo, e poi mi penetrò.
All'inizio era fastidioso, mi stava allargando al massimo, era un poco doloroso, ma poi entrò, e scivolò fino in fondo, chiusi gli occhi e lo implorai di farmi godere.
Mentre ci guardavano gli altri, io mi godevo il suo cazzo, la moglie si inginocchiò, e iniziò a baciarmi, e a toccarmi il cazzo, la guardavo, era stupendamente cadente.
Il vecchio seno, una volta turgido, che aveva allattato due figli, oggi cadente e vuoto, i capezzoli ancora grossi e duri, le smagliature sul ventre sul seno sui fianchi, rimandavano a un tempo passato, dove era tutto turgido, e la figa, sporgente e larga, slabbrata, dove per anni sono passati cazzi e mani, dilatandola all'impossibile, mi eccitava, le venni nella mano.
Poi Piero mi venne dentro, allagandomi di sperma, mi fece urlare dal piacere, e rimasi poi per alcuni minuti ansimando e sentivo il suo sperma che iniziava ad uscire dal mio ano, e così, uno dei presenti si mise a leccare e bere tutto quello che mi usciva, fù stupendo, e subito poco dopo, uno del gruppo si posizionò dietro al mio leccatore e se lo inculò, si diede il via all'orgia.
Volevo Angela la moglie di piro, che nel frattempo stava segando uno dei presenti, mi avvicinai, la presi per mano, ci baciammo, e andammo sul divano d'angolo, le succhiai il cadente seno, i capezzoli, mimai l'allattamento chiamandola mamma e lei si eccitò tantissimo, poi scesi a leccare la sua figa, impregnata di umori, mi dissetai alla sua fonte e lei mi venne in bocca.
Poi aprii dolcemente le sue coscee la penetrai, era calda e accoglientr, e inizia a scoparlelentamente, e all'improvviso, Angelo, uno dei presenti, mi infilò nel culo il suo cazzo, e mi diede il ritmo di scopata.
Era pazzesco, io ero, e sono larga di ano,ma mi si strigeva a ogni colpo che davo colpi ad Angela, era pazzesco, e così dopo un buo quartodora, venni dentro di lei facendola godere, e poi godetti io quando lui mi venne dentro.
Atarda notte rimanemmo io e i padroni di casa esausti, e stanchi, mi proposero di rimanere a dormire da loro, e al mattino, andammo tutti e trè a farci una doccia, e lì iniziai il mio ruolo, che per anni mi accompagnò alle loro feste, inizia a lavarli.
Lavai lei, le lavai i seni i fianchi, dentro la figa e dentro il culo, lei godeva, poi lui, il cazzo l'ano, il petto la schiena, finimmo per godere un'altra volta.
Mi accompagnarono a casa, e nel viaggio mi proposero, di diventare la loro schiava, sia sessuale, sia a livello domestico, avrei dovuto occuparmi delle voglie e dei bisogni degli ospiti, sia nel servirli sessualmente, sia servirli nelle richieste del bere del cibo, ma importante acudirli nei bisogni fisiologici, dal leccare lo sperma dai culi o dalle fighe, fino a lavarli dopo i loro bisogni fisiologici, dovevo in breve accompagnarli in bagno aiutarli a fare i loro bisogni e poi lavarli e asciugarli, in caso di doccia entrare e lavarli, e asciugarli, avrei avuto abiti indecenti, il collare, e trucco pesantissimo, fotografata e filmata, e se accettavo, una volta dentro casa ero di loro proprietà, fino all'uscita.
Chiesi del tempo e loro accettarono, mi diedero una setimana di tempo, e così dopo averci ben pensato, a fine settimana mi presentai da loro, citofonai, Angela mi disse subito, se era sì salivo altrimenti potevo andarmene, dissi sì, ottimo, entra spogliati nuda e sale le scale, mi vergognavo, erano solo due piani, ma avreipotuto incontrare qualcuno, ma lo feci, entrata mi sfilai la gonna e la camicetta, il reggiseno e gli slip, rimasi in autoreggenti, salii e suonai alla porta.
Venne lui ad aprirmi, inreggicalze e tacchi, parrucca e truccato dalla moglie, mi fece entrare, e mi baciò, mi portò da lei, era nuda seduta al tavolo della sala, mi porseun foglio dove lessi, la mia fine.
Era il contratto vincolante della cessione della mia persona a loro qualvolta entravo a casa loro, era un contratto pesantissimo, che firmai con gioi, iniziava la mia nuova vita.
Suggellammo il contratto nel loro letto, trà figa e culi, e iniziammo la nostra convivenza, si perchè mi proposero di trasferirmi da loro, e accettai, io e Piero diventammo una coppia, in casa eravamo trè donne, fuori io ero la figlia e loro mamma e papà, e così iniziai a intrattenere ogniospite che varcava la soglia, mi presentavo in reggicalze calze, e grembiulino, li facevo accomodare, li imboccavo, masticavo per loro i cibi duri e poi li trasferivo nella loro bocca, e poi quando dovevano andare in bagno, li accomopagnavo, abbassavo i pantaloni o le gonne, gli slip, e li aiutava a fare i loro bisogni, liripulivo, e poi facevo loro il bidè, li asciugavo e riaccompagnavo a tavola.
Se poi mi volevano, li accompagnavo nella camera dei padroni, dove c'erano telecamere se volute e mi concedevo loro, come desideravano, e dopo che mi avevano usata, e ben insultata, in ginocchio li accompagnavo in diccia e li lavavo per bene.
Col passare dei mesi, iniziai a uscire sempre meno da casa, lasciai l'università, e mi dedicai a loro, iniziarono a legarmi nuda quando uscivano e mi slegavano al rientro, mi legavano su di una sedia strana, con delle spondine che capii poi a cosa servissere, mi davano moti liquidi prima di andarsene, e cibi molli, e poi si assentavano per ore, così, io mi facevo i bisogni addosso, ma simanevano nella sedia e io ci ero a mollo.
Al loro rientro, a terra c0era della cerata, mi slegavano, e a turnio ci si sedevano, e poi scopavamo lerci dei miei bisogni, lo facevamo nel letto con lenzuola bianche, e ci addormentavamo, alla mattina eravamosporci e puzzolenti, ripetavamo il sesso, e poi li lavavo in doccia e rifacevo il letto, in breve divenni la loro schiava.
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