Giada cugina di mia moglie: Che puttana
di
goldenoro69$
genere
tradimenti
Rientrai dal lavoro, trovai mia moglie in assetto di guerra. "Cosa è successo? "Una rottura di coglioni, stasera viene a cena da noi Giada" "Oh che delizia, ma Chi cazzo è Giada" "Giada è mia cugina, è figlia della sorella di mamma, vive negli Stati Uniti ed è tornata per trascorrere le ferie in Italia". Siamo tipi abitudinari, qualsiasi cosa fuori dal normale ci da fastidio. Comunque per non fare un torto a lei feci buon viso a cattivo gioco. Aveva predisposto tutto. Alle 19 suona il citofono apro, sale sopra e per poco non mi viene un infarto. Una figa da paura seminuda un seno strabordante una minigonna a filo di figa, restai senza parole, ancora di più mia moglie Denise che le disse "Avevano finito la stoffa dalle tue parti"? Risata generale, racconti, ricordi, cena, caffè, dolce "Omar mi riaccompagni a casa di mamma"? "Certo che ti riaccompagno" Denise dalla camera "Vengo anche io che ho voglia di uscire" "Certo amore che prendiamo anche un gelato" Naturalmente Denise si mise avanti e Giada dietro, dallo specchietto retrovisore tramite la figa le vedevo anche il cuore, forse non portava neanche uno straccio di perizoma. Quando scendemmo alla gelateria, una folla di astanti, eravamo l'attrazione della serata. Dopo il gelato la riaccompagnammo e tornammo a casa. Lungo il tragitto le espressioni di Denise furono molto lusinghiere nei confronti di Giada "Se non c'ero io quella ti scopava. Raro esemplare di puttana americana. In America a quella la scopano anche i caimani. Che troia impertinente. A casa mettemmo a posto tutto e Denise minacciò "Non ti addormentare che voglio scopare" "Amore sono quasi le due, domani devo andare al lavoro" Mi travolse sul letto, mi venne sopra, prese il cazzo "Questo è solo mio" Nonostante la stanchezza facemmo un'ottima scopata. Poche ore di sonno, la mattina arrivò prima del previsto, e come al solito doccia, colazione, bacio a Denise e via al lavoro.
La sera sul cancello di uscita un collega mi fermò "Guarda c'è una figa micidiale, sarà un puttana, va mezza nuda" La scrutai bene, era Giada mi aspettava vicino alla macchina. "Giada che fai da queste parti"? "Ti aspettavo" "Andiamo a scopare ho una voglia matta da ieri sera, ho sempre invidiato mia cugina che ti avesse fra le gambe, ora voglio scopare trova un posto, andiamo in albergo" "Giada ascolta, Denise sa perfettamente a che ora torno e se tardo avvisa i carabinieri. Stasera non è assolutamente possibile"
Mi prese la mano e la portò sulla figa, era nuda come la sera prima. "Ascolta facciamo così domani esco due ore prima e vediamo. La riaccompagnai a casa della mamma e tornai dalla mia Denise che mi aspettava davanti alla porta. "Quella puttana è venuta a riprenderti"? "Come fai a saperlo"? "Ho i miei informatori, alcuni tuoi colleghi mi hanno avvisata" "La Gestapo è nulla rispetto a te" Se avessi accettato la proposta di Giada, a quest'ora starei in ospedale col cranio fracassato, pensavo ignobilmente. Riuscii a contattare Giada sul telefono e le spiegai la situazione, la invitai a stare tranquilla che l'avrei chiamata io appena possibile. Riuscii a convincere il mio caporeparto a farmi inviare in missione fittizia per un sabato. Ci vedemmo in una località abbastanza distante, mi portò in albergo, ci spogliammo nudi era veramente bella, ci eccitammo subito ed iniziammo una serie di scopate violente, non la fermavo, le raccomandai di non lasciarmi segni, fu come raccomandare l'agnello al lupo. Mi mordeva dappertutto, lei aveva continui orgasmi. Ormai sfiniti con l'ultimo orgasmo disse "Questo lo dedico a Denise" Quasi mi incazzai ma lasciai perdere. Facemmo la doccia e tornai a casa. Non avevo il coraggio di guardare in faccia Denise, le dissi che ero stanco di lavoro ed andai sul letto. Il pentimento arriva dopo e durò diversi giorni. Cercai, forse riuscendoci di essere normale ma dentro soffrivo. Maledissi mille volte quella troia e ripensando a quando disse "Questa la dedico a Denise" l'avrei strozzata con le mie mani. La meschinità di un uomo è inarrivabile.
La sera sul cancello di uscita un collega mi fermò "Guarda c'è una figa micidiale, sarà un puttana, va mezza nuda" La scrutai bene, era Giada mi aspettava vicino alla macchina. "Giada che fai da queste parti"? "Ti aspettavo" "Andiamo a scopare ho una voglia matta da ieri sera, ho sempre invidiato mia cugina che ti avesse fra le gambe, ora voglio scopare trova un posto, andiamo in albergo" "Giada ascolta, Denise sa perfettamente a che ora torno e se tardo avvisa i carabinieri. Stasera non è assolutamente possibile"
Mi prese la mano e la portò sulla figa, era nuda come la sera prima. "Ascolta facciamo così domani esco due ore prima e vediamo. La riaccompagnai a casa della mamma e tornai dalla mia Denise che mi aspettava davanti alla porta. "Quella puttana è venuta a riprenderti"? "Come fai a saperlo"? "Ho i miei informatori, alcuni tuoi colleghi mi hanno avvisata" "La Gestapo è nulla rispetto a te" Se avessi accettato la proposta di Giada, a quest'ora starei in ospedale col cranio fracassato, pensavo ignobilmente. Riuscii a contattare Giada sul telefono e le spiegai la situazione, la invitai a stare tranquilla che l'avrei chiamata io appena possibile. Riuscii a convincere il mio caporeparto a farmi inviare in missione fittizia per un sabato. Ci vedemmo in una località abbastanza distante, mi portò in albergo, ci spogliammo nudi era veramente bella, ci eccitammo subito ed iniziammo una serie di scopate violente, non la fermavo, le raccomandai di non lasciarmi segni, fu come raccomandare l'agnello al lupo. Mi mordeva dappertutto, lei aveva continui orgasmi. Ormai sfiniti con l'ultimo orgasmo disse "Questo lo dedico a Denise" Quasi mi incazzai ma lasciai perdere. Facemmo la doccia e tornai a casa. Non avevo il coraggio di guardare in faccia Denise, le dissi che ero stanco di lavoro ed andai sul letto. Il pentimento arriva dopo e durò diversi giorni. Cercai, forse riuscendoci di essere normale ma dentro soffrivo. Maledissi mille volte quella troia e ripensando a quando disse "Questa la dedico a Denise" l'avrei strozzata con le mie mani. La meschinità di un uomo è inarrivabile.
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