Mia sorella mi adora e non vuole nessun ragazzo.

di
genere
incesti

Con la scomparsa di mamma e papà in tempi diversi eravamo rimasti soli io e mia sorella. Eravamo alla soglia dei vent'anni e Lorella aveva una gran paura di restare sola. Cercavo di distoglierla da quei pensieri cercando di farle capire che potevamo essere autonomi tranquillamente perché economicamente eravamo messi bene, ma non c'era verso, era attaccata a me anche nel senso fisico. In casa io dovevo solo essere servito, faceva tutto lei fino a quando un giorno decisi di stabilire le mansioni di ognuno anche perché gli studi universitari non ci lasciavano molto tempo. Quindi tutti i compiti della gestione casa andavano divisi ed in modo particolare quelli più pesanti erano di mia competenza. La invitavo a frequentare i compagni di corso e mi diceva che l'unico compagno ero io, e forse era così anche per me. Dormivamo nello stesso letto anche coccolandoci senza mai superare i limiti della correttezza familiare. Una notte d'estate nel letto non si resisteva per il caldo ed iniziammo a togliere il pigiama per restare io con gli slip e lei col perizoma e reggiseno. Guardandola in quelle condizioni mi resi conto che era desiderabile e forse anche lei lo pensò di me. Nonostante il caldo cercavamo il contatto occasionale con la mano, col braccio oppure con la gamba e forse quel gioco ci piaceva ed aumentammo sempre di più i contatti. Ma prima della mente arrivò il corpo ed il mio cazzo crebbe in maniera inconfondibile suscitando in lei un misto di eccitazione-vergogna che cambiarono i lineamenti del suo viso. Le dissi di stare tranquilla, le passai un braccio attorno al collo e l'avvicinai a me. Sentii la vibrazione del suo corpo e posò una gamba sulle mie sentendo la durezza del cazzo, si strinse ancora di più ed i nostri visi quasi si toccavano mentre era con gli occhi chiusi, ora tremava ed ebbi la sensazione di bagnato sulla gamba che era a contatto con la figa. Eravamo eccitati entrambi e non esisteva più la parentela, esisteva solo la voglia di unirci in un amplesso straordinario. Ormai il suo corpo era sul mio la feci scendere adagiandola con delicatezza mentre sfilavo il perizoma ed andai col viso nella sua figa inebriandomi dei suoi succhi con lei che mi premeva la testa con tale forza che respiravo a fatica, ebbe un orgasmo con gli spasmi e singhiozzando mi ripeteva grazie, grazie, grazie mille volte, spalancò le gambe e mi volle sopra faticai tantissimo a non sborrarle dentro la figa mentre lei mi legava. Abbracciati nonostante il caldo che non sentivamo più ma la sudata aveva inzuppato le lenzuola, non volevamo distaccarci, avevamo goduto contro le leggi della natura pensavano alcuni, ma non era così, abbiamo goduto e basta nella continuazione della nostra convivenza. Ora si che avevamo tutti i motivi per non lasciarci mai.
Ci alzammo per togliere le lenzuola bagnate ma subito tornammo a letto per continuare. Eravamo entrambi nudi, lei cercava di tenere sempre gli occhi chiusi al contrario dei miei che mi servivano per vederla ed apprezzare la sua bellezza. Tornò sul mio corpo ed il cazzo senza nessuna azione trovò subito la strada giusta. "Dormiamo così" mi sussurrò "Non toglierlo mai".
Eravamo estasiati dai nostri odori e dai nostri sapori nelle lingue intrecciate la produzione di saliva aumentava e lubrificava le nostre bocche, i succhi emessi dai nostri sessi erano ingovernabili, bagnavano dappertutto, dovevamo stare attenti a non mandare sperma in vagina, fu il sacrificio più grosso per raggiungere un altro orgasmo dilaniante. Ci addormentammo abbracciati con le nostre bocche molto vicine.
La mattina al risveglio i nostri volti erano distesi e lei era bellissima. Dopo una splendida doccia insieme ed una corposa colazione andammo in farmacia a prendere le pillole. Fu un rito bellissimo con la ragazza che avendo capito ci sorrideva e non voleva farci pagare, cosa che non accettammo.
Era mattina e volevamo che arrivasse subito la sera però riflettendoci decidemmo di apprezzare l'attesa ed a pranzo disse una cosa a cui non avevo mai pensato "Siamo sicuri che quello che è successo stanotte non potevamo farlo prima"? "Non riuscivamo a capire che era così bello" risposi "Ma forse le condizioni non erano uguali, chissà"?
La sera e letto con la temperatura leggermente più fresca decidemmo di venire subito e farle sentire la sborra nell'utero. Volevamo fare con dolcezza ma appena il cazzo varcò la fatidica fessura ci scatenammo e non ci volle tanto per farla urlare di piacere. Un orgasmo bellissimo ed appagante che voleva la replica immediata. Preferiva stare sotto lei in modo che potessi far penetrare il cazzo a fondo ed io spingevo al massimo e lei allargava le gambe per riceverne di più. Le dissi "Sei la mia troia" Senza farmi finire la frase venne ancora, gratificata dal sentirsi dire troia. Fu l'inizio di una vita esaltante, neanche noi pensavamo di essere fratello e sorella. Ora aveva ragione lei, avevamo paura di restare soli. Quando insistevo per farle trovare un ragazzo rispondeva che nessun ragazzo poteva essere migliore di me. Mi venne l'idea di provare con alcune trasgressioni molto leggere in modo da abituarla al diverso. Con tanta gradualità cercai di farle accorciare le gonne ed era sempre più bella, tacchi più alti e trucco sul viso era una dea, senza reggiseno, era invogliante, lei eseguiva alla lettera tutti i miei desideri, fino ad eliminare il perizoma, ma oltre alla sua eccitazione c'era la mia e non solo le scopate di sera ma anche di giorno e di mattina, non rifiutava mai e continuavo a chiamarla troia, puttana e godeva. Ancora una volta tornò indietro col pensiero " Chissà mamma e papà cosa avrebbero detto di noi"? "Può darsi che avremmo scopato insieme" "Probabile" concluse.
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scritto il
2022-05-30
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