Lei

Scritto da , il 2022-02-08, genere saffico

Navigare pigramente annoiata nel web, imbattersi in un sito di racconti erotici. Aprine un paio un po' sconclusionati che non riesco nemmeno a finire. Poi altri decisamente più interessanti, al termine dei quali scopro esistere una messaggistica in cui lettori possono interagire direttamente con l’autore.
Quasi subito trovare una autrice che risulta, almeno a me, completamente alternativa nel suo modo di scrivere, di porsi con un fare diretto, senza fronzoli e apparenti sovrastrutture.
Risveglia e mette a nudo una parte di me che avevo sopita e lasciata dormiente tirandola fuori in modo prepotente.
Quasi ogni racconto è ricco di commenti, ne affiora una comunità allegra, frizzante e fortemente coesa. Qui l’autrice forse dà il massimo di sé, appare in tutta la sua cifra stilistica.
Con il passare dei giorni diventa consuetudine giornaliera aprire la pagina con la speranza di trovarne altri, per andare successivamente nel sito apposito dei suoi commenti.
Esserne via via sempre più rapite, provare ad immaginarne un profilo umano, l’immagine offerta dal suo avatar racconta di una donna spumeggiante che esce dal mare con uno splendido bikini.
Il desiderio che cresce di entrane in contatto, la paura nel farlo. Il primo messaggio in cui le due per la prima volta interagiscono, l’emozione fortissima dopo che questo accade.
Il pensiero che diventa un tarlo che affama senza dare tregua mai l’animale che mi porto dentro come aveva cantato il Maestro catanese.
Trovarsi una sera sola in casa, mettersi stesa nel letto nuda. Ne tablet aprire la sua immagine, nel portatile sfogliare e leggere fra le centinaia dei suoi messaggi di interazione con gli utenti.
Abbandonarsi a visioni e immagini sempre più oniriche, che alimentano senza soluzione di continuità l’enorme incendio che si propaga nel corpo.
L’eccitazione non conosce nessuna tregua, in sua compagnia ma di fatto sola con le mie mani e le mie dita che non hanno risparmiato se non pochi lembi del mio corpo. A mezzanotte l’epidermide è madida di sudore, i capezzoli duri e al massimo della loro tensione hanno raggiunto un grado di sensibilità quasi da star male.
Il pube anch’esso più che martoriato ha raggiunto una certa serie di orgasmi, colando ha creato sul lenzuolo una macchia estesa.
Eppure la fame dell’animale non si placa, non si arrende, non sa dire basta, non mi fa vivere felice mai.
Continua e continua a chiedere. Il mio ventre è indolenzito, anche i polpastrelli incominciano a informicolirsi. La figa è oramai in fiamme, il clitoride è irritatissimo, sembra quasi debba sanguinare.
Sono le tre, non riesco più a venire, finalmente crollo.
Mi sveglio con ancora il tablet e il portatile accesi. Il bruciore lancinante ad urinare mi ricorda, qualora me ne fossi dimenticata, ciò che è accaduto stanotte.
E’ un anno che sei al mio fianco, che ti sento accanto a me, che sai regalarmi emozioni ed orgasmi come nessuna.
Grazie….

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