Insospettabile troia.

Scritto da , il 2022-02-05, genere prime esperienze

Qualche anno fa un incidente stradale fu tragico per il destino di un trentenne, appena sposato con una ragazza di origine pugliese che viveva nei pressi della mia abitazione.
Tragedia totale, disperazione di tutti. La neo sposa, inconsolabile, non usciva più di
casa, non voleva vedere nessuno. I vicini cercavano un contatto per aiutarla a superare il periodo difficile.
Cominciò a rivedersi in giro dopo qualche mese per frequentare la chiesa. Si dedicò completamente alla fede, passava delle ore in preghiera. I genitori erano preoccupatissimi ed il padre un giorno mi fermò per la strada spiegandomi che la vedova aveva un problema in casa. Infiltrazione di acqua in camera da letto. Ho preso l'impegno di verificare il problema appena avessi avuto tempo e che l'avrei informato.
Una mattina incontro la vedova (Flora) le chiedo se posso fare un sopralluogo, assolutamente si oggi pomeriggio alle quattro prima mdi andare in chiesa.
Mi presento all'ora stabilita valuto il problema che si può risolvere in mezz'ora, ma devo procurare un manicotto.
Il giorno successivo alla stessa ora eseguo il lavoro, mi chiede il costo e rispondo che si era trattato di un intervento insignificante quindi nessun costo. Mi invita a prendere un caffè insieme. Mi confessa che sono il primo uomo con cui parla dopo la tragedia.
Parole di circostanza ma sostengo che la vita continua, non bisogna abbattersi e reagire con determinazione. Le porto un esempio di una situazione simile alla sua in cui la donna è caduta in uno stato depressivo cha la costringevano a continui ricoveri ospedalieri ed all'uso di psicofarmaci. Un bel dialogo col risultato di vederla sollevata e mi invitò a prendere un caffè per il giorno dopo. La mattina incontrai il padre e lo informai che il lavoro era stato eseguito, voleva pagare, giustifico che l'importo era talmente esiguo da non parlarne nemmeno. Lo informo che nel pomeriggio devo andare a verificare se è tutto a posto. Il padre sottovoce mi chiede se riesco a distoglierla dal pensiero fisso, magari parlando del guasto. Ci provo ma la situazione mi sembra alquanto difficile.
Il pomeriggio mi sorprende perché aveva tolto l'abito nero indossando jeans e camicetta dello stesso colore. Mi complimento e dico che quasi non la riconoscevo. Mi confessa che la notte non aveva chiuso occhio riflettendo a quanto le avevo detto il giorno precedente in merito alla depressione. Cercai di rincarare la dose per farla uscire completamente consigliandole di non andare in chiesa frequentemente perché quell'ambiente già genera tristezza. Non aveva voglia di mandarmi via ed ogni volta che ci provavo tirava fuori un argomento nuovo. Avevo altri impegni quindi fui costretto a salutarla ma lei testarda mi invitò ancora per il caffè il giorno dopo al che le risposi si ma invece del caffè prendo qualcos'altro altrimenti divento nervoso. Rise e disse vada per qualcos'altro.
La mattina successiva il padre mi aspettava sotto casa per chiedermi come andava co Flora. Lo rassicurai, abbiamo un dialogo tranquillo e non la vedo depressa. Mi ringraziò dandomi la mano, mi disse vedi se la puoi sollevare, con te ci conosciamo da tanto e so che sei bravo. Ora avevo anche l'autorizzazione del padre. Il pomeriggio successivo si fece trovare con vestitino al ginocchio che risaltava nel suo fisico esile petto e glutei.
Le propongo di uscire per una passeggiata ma rifiutò per non farsi vedere in compagnia di un uomo, chissà la gente cosa pensa, restiamo in casa. Mi fa accomodare sul divano e mi da un bacino sulla guancia destra chiedendomi" Meglio questo o il caffè ? Mille volte meglio questo, poi me ne da un altro, poi un altro ancora al che l'abbraccio e tento di darle un bacio in bocca , lei rifiuta giustificandosi che è ancora troppo presto e che quel tipo di bacio lo darà solo a me appena si sente di farlo. Le chiedo scusa ma la situazione stava precipitando. Non ti preoccupare, quel giorno è molto vicino.
Il pomeriggio alle quattro era diventato un appuntamento fisso. Un risultato l'avevo ottenuto, non andava più in chiesa, poi mi confessò che li doveva andare con l'abito nero per la gente ma quel colore non voleva vederlo più. Un pomeriggio mentre parlavamo sul divano venne il padre e trovò Flora non più col vestito nero ma con gonna e maglietta di colore rosa. Era bellissima. Al padre ridevano gli occhi nel vedere la figlia così vestita e mi sussurrò di continuare e che avevamo la sua approvazione.
Flora intuì e disse "Cosa state confabulando voi due ?" Nulla risposi ed il padre salutò diede un bacio alla figlia ed andò via.
Mi invitò a cena la sera successiva e la trovai con un vestito corto ed una maglietta che scopriva parzialmente il seno. Mangiammo qualcosa di leggero e mi disse laviamoci i denti, cosa che facemmo ed intuii che era la sera del bacio. Dopo il lavaggio sul divano mi dette un bacio lunghissimo, tanto lungo da risvegliare il mio cazzo. Non si preoccupò più di tanto e iniziò un discorso tipo confessione. L'ascoltai dissi dentro di me " Che cazzo mi capita"
Io purtroppo sono abbastanza frigida ed era un problema per mio marito, ora non vorrei proseguire con l'inganno anche nei tuoi confronti pertanto ti informo che dal momento che non riesco a godere con un uomo solo, vorrei provarne due poi tre e così via, tu me li devi procurare e mi devi aiutare in questo esperimento.
Porca puttana esclamai, senza allusioni nei tuoi confronti. Lei rise di gusto.
Mi ponevo degli interrogativi striscianti, che cazzo succede se, ormai coinvolto, lo viene a sapere il padre. In che cazzo di situazione mi sono messo.
Comunque ero in ballo e non potevo tornare indietro.
Parlai con un mio amico fidato che neanche a dirlo accettò con entusiasmo, addirittura voleva andare (o venire) subito. Stai calmo gli dissi.
Una sera lo portai per farlo conoscere da Flora, fu di suo gradimento e ci accordammo per la notte successiva sul tardi. A mezzanotte facemmo il nostro ingresso nella casa sacrificale. Sessualmente dotati ci attenevamo alle sue disposizioni per metterla a suo agio.
Ci ordinò di denudarci e distenderci sul letto. Per aperitivo sessuale prese il mio cazzo scappellandolo e prendendo in bocca quello dell'altro, ci alternava segandoci e succhiando lo faceva bene tanto che venimmo come due scolaretti. Ci ordinò secondo round.
Fece drizzare nuovamente il mio cazzo e si sedette sopra, ma non dava nessun segno di godimento, come se stesse comprando banane al supermercato. Il mio amico mi guardava interrogativamente. Senza far uscire il mio cazzo si piegò davanti ed invitò l'altro a metterlo nella figa insieme al mio. Ci provò disse noooo!!!!che vengo subito allora mettilo nel culo. Non voleva ricevere lo sperma in figa quindi io finii con una traballante sega mentre il mio amico le sborrò nel culo.
Comunicazione ufficiale: Ragazzi in due non siete stati sufficienti dobbiamo provare in tre.
Mi venne dal profondo del cuore una frase che resterà negli annali dei racconti erotici: "Tieni presente che la caserma dei soldati nella nostra città l'hanno chiusa ormai da dieci anni". Risatona generale e conteremo in seguito quanti ce ne vorranno per farla godere.

Questo racconto di è stato letto 8 4 9 9 volte

Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.