Una irrefrenabile voglia di cazzo

Scritto da , il 2022-01-15, genere orge

Ebbene sì, l'eroina della nostra storia che vado a narrare si trovava proprio in quella situazione.

Erano diversi mesi che non ne vedeva uno, figuriamoci a toccarlo, da quando si era lasciata con l'ultimo ragazzo ben prima di Natale, non aveva più pensato ai maschi. Sia chiaro non è che fosse entrata in clausura, solo le era presa quella strana apatia che ti prende quando ti lasci con una persona con cui hai condiviso tutto della tua vita, viaggi, amore, pensieri, ti sei aperta come un libro a lui, e poi finito tutto ed ora la ruota nella testa girava libera senza pensieri particolari se non quelli necessari a tirare avanti nella vita.

Ma ora Loredana era in quella fase della vita, il risveglio lo chiamerei, in cui ci si lascia alle spalle tutte le esperienze precedenti e ci si butta corpo e spirito in nuove avventure.

Così quel tardo pomeriggio di un brumoso inizio febbraio 2024 mentre stava chiudendo il computer del suo ufficio, avvertì quella forte sensazione che qualcosa le mancava, sapeva bene cos'era, aveva sempre avuto una sessualità esuberante, ed ora questa esuberanza bussava alla sua porta.

Prese la decisione, se aveva voglia doveva togliersela, costi quel che costi e aprì quella porta.

Scese nuovamente in magazzino ed entrò nello spogliatoio attiguo ai bagni e loro, i suoi Boys come li chiamava erano tutti lì, un eterogeneo gruppo di maschi che andava dai 20 ai 45 anni.

I cinque, tanti erano, si girarono all'unisono a guardarla, non se l'aspettavano certo, Giovanni il più figo era ancora in mutande, lei lo guardò, muscoli guizzanti, spalle larghe, cosce e braccia muscolose e due pettorali che facevano da corona ad un bacino ben scolpito e sotto di esso, dietro gli slip bianchi, quello che cercava; eccolo lì quello che questa sera mi toglierà tutte le voglie.

Loredana si sentiva come la padrona di casa al mercato mentre sceglie il pollo da comprare per il pranzo della domenica, sentiva la potenza del comando, erano tutti lì per lei e lei poteva scegliere in libertà.

Sorrise beffardamente, poi disse che doveva fare la doccia anche lei e senza attendere replica, andò al suo armadietto, lo aprì, si tolse la giacca di panno, sotto aveva un maglione a girocollo, esitò giusto un secondo e poi si tolse anche quello e rimase a torso nudo, non portava reggiseno.

Fu in quel momento che l'assemblea parlò, oddio parlare, furono fischi e parole di apprezzamento, anche se espresse in tono non proprio da aula magna universitaria, diciamo più da piazza del mercato, anche se a loro modo esprimevano pur sempre un sincero apprezzamento per ciò che vedevano.

Loredana non era certo da buttar via, anzi che no, alta, frequentava una palestra, e a 42 anni aveva il fisico di una trentenne, ed ora la sua terza di seno faceva bella mostra di sé davanti a quei maschi.

Lei per nulla perturbata, almeno apparentemente, continuò nel suo gioco; preso l'accappatoio dall'armadio se lo infilò, poi si sedette e si tolse le scarpe di sicurezza, quindi alzatasi si chiuse l'accappatoio e da sotto si sfilò i pantaloni e gli slip, infine prese le infradito, un asciugamano, i saponi e andò verso la porta dei bagni dove si trovava l'unica doccia. Prima di varcare la soglia si girò e sorridendo fece scoccare le dita, pronunciando una sola parola "sveglia!" e ridendo proseguì verso la doccia, lasciando la porta socchiusa.

Loredana sentiva su di se lo scroscio salutare dell'acqua calda, si insaponava il corpo indugiando sulla pelle sensibile eccitandosi al pensiero di ciò che aveva appena fatto, li aveva ammutoliti, e poi quel Giovanni, che ci provava sempre con lei, uomo rude si era fatto trovare in mutande, una posizione vulnerabile, però, quando si era girata sulla porta, aveva visto il bozzo disegnato dal suo cazzo sugli slip attillati, aveva sorriso, e quindi aveva pensato che le storie su di lui non erano solo millantato credito.

A quel punto Loredana si girò e li vide, non li aveva sentiti entrare, erano tutti e cinque lì davanti a lei, nudi, braccia conserte, a semicerchio, nudi li guardava e cazzo si sentì avvampare, non ce n'era uno da scartare, il duro lavoro al magazzino aveva dato i suoi frutti.

Chiuse l'acqua, e guardandoli questa volta negli occhi lì sfidò.

E quindi? Disse. E quindi quelli avanzarono e la toccarono e Loredana si fece toccare, anzi allargò le braccia, il seno si sollevò facendo svettare i suoi capezzoli, poi scese dalla doccia e si immerse tra quelle braccia muscolose, quei corpi maschili tonici, abbandonandosi in mezzo a tutte quelle sensazioni che le facevano scoppiare la testa.

Ne voleva uno quella sera e ne aveva trovati ben cinque, non aveva in vita sua mai partecipato ad un'orgia, magari sognata sì ma partecipare no, ed ora era la regina di una gang bang, il cervello cominciò ad andare a ruota libera, Loredana sentiva su di se la pelle e l'odore di quegli uomini e si sentì come mancare.

Allungò le mani, le faceva scorrere su quei corpi, prese in mano cazzi, baciò bocche, leccò pelle calda, aspirò l'afrore del sesso e si eccitò oltre misura.

Non capiva più un cazzo, anzi no, quelli li percepiva, tra le mani, li sentiva strusciarsi sul suo corpo, sulle labbra, e quando due cappelle calde si presentarono insieme davanti alla sua bocca lei la aprì più che potè per farli entrare.

Non ci riuscì ma li ciucciò come potè, oramai era partita e presto si ritrovò a cavalcarne uno mentre a turno succhiava cappelle e leccava palle.

Presto cominciarono a venire, in quell'ordalia non era facile resistere a lungo; la sborra scorreva dal suo volto al seno calando dal mento, a turno dopo averla scopata le venivano in volto, e Loredana lasciava fare, si stava divertendo.

Dopo i primi due orgasmi aveva ripreso padronanza ed ora li incitava a venire, lì accoglieva in una figa bollente nella posizione detta a "smorza candela" in modo che cavalcando poteva comunque segare e sbocchinare agevolmente gli altri quattro.

Era una furia, una walkiria, più ne aveva e più ne voleva, ma quei cinque poverini stavano scaricando le pile.

Finirono dopo poco più di due ore, tutti soddisfatti si fecero la doccia a turno, poi rivestiti andarono insieme a lei in pizzeria.

Loredana ebbe Marcello, il più giovane nel suo letto quella notte, aveva capito subito che quel ragazzo era il più sveglio della compagnia, se ne stava sempre tranquillo, non come Giovanni a fare il gradasso, ma sotto sotto, specie la sotto, era il più fornito e Loredana aveva capito che le sue voglie avevano trovato il loro pane con cui sfamarsi.

Cinque ragazzi da sbattersi a turno o insieme, perché da quella sera qualcosa in lei era indubbiamente cambiato, e se in paese avevano da ridire, bè sti cazzi, anzi sì, proprio sti cazzi, e che cazzi!

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