Una marchetta ben riuscita

Scritto da , il 2022-01-07, genere trio

Arrivo all'appuntamento trafelata, come sempre ho fatto un po' tardi, in albergo mi avvisano che Roberta e Patrizio sono ancora in camera.

Mando un messaggio, chissà se e quando mi risponderanno i due piccioncini, mi siedo in attesa di una risposta su di una poltrona in vimini della hall intanto che aspetto.

La mini mi risale un po' su, la lascio così che guardino pure, anzi accavallo pure le gambe; ed ecco comparire all'improvviso un cameriere, e niente, donna bionda scosciata è peggio del miele, comunque ordino un caffè, sì attendo una telefonata grazie, il tipo sembrava non volersene più andare.

Il tuo messaggio arriva mentre sto sorseggiando l'espresso, stanza 240 vieni su, bene pago il caffè e salgo.

Busso alla porta, mi apre Patrizio, nudo, mi fa un po' ridere la scena, penso e se fosse stato il cameriere a bussare, ma no e sorrido all'uomo, un bel manzo devo dire, Roberta ha sempre avuto buon gusto.

Entro, tu mi saluti dal bagno dove stai facendo pipì, ti guardo la porta è aperta, tu mi guardi e mi sorridi, ti chiedo di sbrigarti che ne ho bisogno anch'io, poi sposto lo sguardo sulla camera, ordinaria sì, un quattro stelle all'italiana, niente di che ma per quello che dobbiamo farci va più che bene.

Mi giro e tu sei davanti a me, nuda e bellissima come sempre, mi getti le braccia al collo e mi baci, mi dici di fare presto che mi vuoi di là, io mi stacco da te ed entro in bagno.

Mi sfilo la mini, mi abbasso insieme il collant e gli slip, mi chino sul water e finalmente mi libero di tutti i fardelli accumulati.

Mi spoglio di ciò che resta dei miei abiti, mentre sento arrivare dal letto gemiti inconfondibili, opto per una doccia, sto attenta ai capelli poi mi asciugo veloce e infine vi raggiungo.

Vi trovo abbracciati, le gambe intrecciate e il cazzo di Patrizio tra le tue abili mani, noto che l'uomo è decisamente ben dotato, sarà un bel combattimento allora, nonostante il mio lavoro non sono abituata ai grossi calibri.

Mi siedo sul bordo del letto e vi accarezzo, siete belli e devo ammettere che la situazione mi eccita alquanto.

Poi ti scansi e ti giri verso di me con quel tuo sorriso bello come una giornata di sole e allarghi le braccia.

Io mi arrendo al tuo gesto e scivolo nel tuo abbraccio, che mi succede, non è professionale, poi tu ti giri e guardando Patrizio gli dici che lo vuoi nel culo.

Hai capito la porcella.

Lo vedo prendere il lubrificante, so che sei aperta lì e che al contrario di me sei anche abituata al suo calibro, poi vedo lui puntare diretto al buchino e spingere, in un attimo è dentro, rimango interdetta, mi chiedo sempre quante cose può fare e sopportare il corpo umano.

Tu hai un sospiro, so cosa vuol dire, senti dolore anche tu; Patrizio è gentile, sta aspettando che l'ano si rilassi, poi si gira di schiena con te sopra e inizia il balletto.

Vedo il tuo volto prima contratto rilassarsi, hai gli occhi chiusi e la bocca semi aperta, sorrido, poi vi scavalco e mi posiziono nel classico 69 un po' complicato devo dire, per fortuna voi due siete magri ed io ho gambe lunghe che aiutano.

Tu percepisci appena la mia figa davanti al tuo viso, hai altri pensieri per la testa, allora mi abbasso un poco fino a sfiorarti il viso e tiri fuori la lingua, ti sento distratta però e lo capisco. Va bene, faccio io.

Mi abbasso sulla tua di figa, glabra, vedo il tuo clitoride ben teso, appoggio la punta della lingua lì sopra e tu sussulti, ci riprovo e di nuovo sussulti, sorrido sadica e mi dedico un poco al nuovo gioco, poi vedo i coglioni di Patrizio, belli grossi, allungo le mani che tenevo sotto il suo culo e li accarezzo, mi spiego in avanti per leccarli ma non ci arrivo.

Allora lecco dove posso, il suo cazzo entra ed esce ed io riesco con la punta a leccarlo, mente le mie mani accarezzano quei due coglioni che vorrei mettermi in bocca e succhiare.

Tu ti sei svegliata, con le mani ora mi abbranchi le chiappe, mi forzi il mio buchino posteriore con un dito mentre la tua lingua impazzita va dove vuole tra i miei inguini; ogni tanto smetti per dire parolacce, lo so, non è carino ma ti conosco, quando stai per godere perdi il lume della ragione e quella bocca gentile diventa peggio di quella di uno scaricatore di porto.

E percepisco il tuo orgasmo dai tuoi spasmi, dal tuo corpo che si muove e dalla tua figa che ora perde umori a fontana.

Mi ci tuffo, la mia lingua si muove lenta e inesorabile, fa cerchi sul tuo clitoride, apre le piccole labbra per tuffarcisi dentro e bere dalla fonte, poi torna su a giocare con l'uretra da dove inizia a zampillare un po' di pipì.

Lo sento che sei al limite, mi sculacci ed io lecco, mi dai schiaffi alle cosce ed io ti mordo, ed in tutto questo mi rendo conto che sto stringendo con le mani i coglioni di Patrizio, povero.

Tu hai contrazioni pelviche che sembrano un terremoto, direi pure sussultorio ed ondulatorio, godi pisciando, e no cazzo, a proposito, Patrizio l'ha tirato fuori, vuole finire col botto, vedo che è pulito, brava, penso, hai seguito i miei suggerimenti, apro la bocca e Patrizio entra in me scaricandomi una dose industriale di sperma, e va bè.

Mi rotolo di un fianco insieme a voi, rimaniamo così, sporchi e felici, io ho il cazzo davanti al naso, lo guardo, è bello, è proporzionato per le sue dimensioni, non ha cose tipo storto, cappella a fungo o altro, è perfetto, solo un po' più grande del normale, e brava Roberta, te li sai scegliere bene i maschi, ed è la seconda volta che lo penso.

Intanto vi sento prendere possesso in due della mia figa, ma ragazzi due teste non ci stanno, non in questa posizione, mi giro e allargò le cosce, voi vi posizionate meglio e prendete possesso del mio corpo.

Godo, non ci metto molto ho la mente eccitata, poi che dire, ridiamo e chiedo se ne hanno una, mi porgono una sigaretta, e va bene fumiamola sarà meglio di niente.

Poi doccia, tutti e tre, ma siete matti, non ci stiamo.

E invece sì, la doccia è di quelle grandi, con vetro fisso, mi piace devo farmela installare pure a casa mia.

Ci insaponiamo e riparte il gioco, l'eccitazione, mi baciano a turno mentre io e Roberta insaponiamo il suo arnese fino a che non torna in tiro, bene, allora dico, chi raccoglie la saponetta?

E nel dirlo mi chino, sberla sul culo, mi apro le chiappe e dico di non distruggermi, lui ride e poi mi infilza la figa. Hai.

Che minchia hai lì sotto, fa male stronzo, non è che essendo una puttana ce l'ho più larga di quella di tua moglie, cazzo!

Mi chiede scusa, poi attende, poi mi monta prima piano, poi più veloce, è un toro ed io la sua vacca.

L'acqua calda mi scorre sulla schiena, è piacevole e lui ci da dentro, minchia sto per venire, godo.

Lui si sfila e si infila tra le fauci di Roberta dove scarica ancora sperma, ma quanto ne ha, poi io e la Roby ci baciamo.

Bene ci asciughiamo soddisfatti, ci rivestiamo, chiacchiere, convenevoli inutili, vado a prendere la mia borsa, conto il denaro, mille euro, ci sono tutti, ne prendo la metà e li metto nella borsa di Roberta, se li merita, alla prossima amica cara.

Mentre il taxi mi riporta all'aereoporto mi faccio due conti, tra spese di viaggio ed i cinquecento euro a Roberta, mi restano circa trecento, la prossima volta gliene lascio meno, sorrido mentre do la mancia al tassista.

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