200 ed un piazzale pieno di camion.

Scritto da , il 2021-12-24, genere etero

Come tutte le mattine Lucrezia è sveglia di buon'ora, a dire il vero si alza alla quattro e alle cinque e mezza è già sul piazzale del centro commerciale ad aspettare il primo grosso "bilico" che scaricherà di tutto per i 200 negozi del centro commerciale.

Oggi oltre alla tuta da lavoro, ai guanti da sci, alla sciarpa ha anche un berretto rosso con attaccati led colorati rosso che lampeggiano mettendo allegria. Un'allegria che la nostra amica non sente a quest'ora, anzi, ha una stanchezza addosso ed un sonno arretrato da giorni di lavoro intenso.

Maledette feste!

Il grosso camion è arrivato nella notte alle 2:00 ed ha atteso l'apertura dei cancelli ed ora sta facendo manovra per mettersi di coda verso la ribalta, dove i cinque prodi scudieri, come li chiama Madama Lucrezia, sono pronti ad accogliere i beni trasportati armati di muletti e trans pallets.

Finita la manovra, Goran apre lo sportello della cabina del camion e sorride a Lucrezia, buon Natale dice allegro e ammiccante, tra le gambe ha qualcosa di rosa, che la guazza notturna condita con il giallo delle luci al sodio rende indistinta.

Ma è un cazzi quello che Lucrezia vede, e inizia tra loro un dialogo che ha del surreale: "Goran ma che fai, dai sei scemo? Rimettiti quel coso tra le mutande." - "ma perché, cosa credi che sia, è solo un termos".

"Come un termos, ora si chiama così?" - "no si è sempre chiamato così, vedi?" e così dicendo lo prende in mano, ne svita quella che sembra una cappella, la gira e vi versa dentro il contenuto.

"Sgnape, cu lis jerbis" (grappa alle erbe. n.d.t.) come dite dalle vostre parti, dai è carino, beve il contenuto della cappella/tazza/tappo e poi riavvitato il tappo mi tira addosso il tutto.

"Contiene 200ml di liquidi, ci metti tu quello che vuoi, the caldo, caffè bollente, sgnape, latte caldo o altro denso e bianco" e ride, lo scemo. Ma che ti ridò, gli faccio io.

"Dai non prendertela, sai che scherzo, sai che mi piaci, è un regalo che ti faccio per Natale, non vuoi un bel regalo per Natale?" mi dice toccandosi il pacco, quello vero.

Io sono interdetta, vorrei tirarglielo addosso, so che Goran ci prova sempre con me ma è abbastanza inoffensivo, ma oggi mi sa che ha bevuto è un po' troppo invadente.

Così prendo il regalo, prendo anche la cartelletta con le bolle di carico, saranno circa 200, e mi giro per tornare al magazzino dove i ragazzi mi attendono per iniziare a scaricare.

Salgo su, mostro il regalo di Goran e iniziano le risate e le prese in giro, e va bene, ci sta perché è proprio un cazzo di regalo che ora svetta sulla mia scrivania in ufficio.

Ed ora mi preme proprio di dover dire una cosa, questa storia non ha nulla si erotico, e lo so, ma capitemi, alle sei di mattina non ho voglia se non di dormire, specie alla vigilia di Natale. E poi vi ho raccontato l'inizio di una mia giornata da incubo, quella di ieri, sì perché i fatti narrati, per quanto surreali sono reali, compreso il cazzo-termos.

Quindi ora vi auguro buon Natale dalla vostra pazza Lucrezia, e sì c'è un numero che si ripete in questa storia, 200, certo l'avete sicuramente notato è pure nel titolo, l'ho inserito perché questo è il mio duecentesimo racconto su questo sito.

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