Canto XXXIV

Scritto da , il 2021-07-12, genere comici

Uscito di Unierurico negozio
M’affretto verso mio mezzo a motore
M’accingo a liberar da confezione
L’acquisto fatto, il gipiesse , che menerà me per ogni dove,

Con man tremante e trepidante core
Dispongomi a studiar enciclopedico volume
Redatto con nome di “Istruzione”
Che due ore appresso, seppur sia a legger ratto,
ancor reca in alto “Introduzione”

Mano pesante scende a pigiar tasti,
con gran sfrucugliamento di maroni,
L’indicazion del cacciator di demoni introduco
“Due albe e due tramonti in nord diretto”

Poi che suono di femminea voce,
certo per suo ma non mio diletto,
chiedemi divertita e irriverente
“ che cazzo di posto sarebbe codesto che mi hai detto?”

Ripeto mio desio a ‘sta baldracca,
si che comprenda ben destinazione,
Quindi motor accendo e prima marcia metto
Seguita da seconda e poi ulteriore.

Veloce come lippa in strada metto
Mio bolide, con occhio attento a tecnologica indicazione.
Ogne curva e incrocio eseguo retto
Come allievo segue sua lezione.


Passan minuti e l’ore pur dappresso
Poi giorni, forse mesi, non ricordo,
Infin lo dubbio che padellon mi faccia fesso
M’assale quando vedo su di porta affisso

“Lasciate ogni speranza o voi ch’entrate”
Che a demone portommi 'sto minchione, ma demone da cui lontan conviene andare
si che a defecar mando Unieuro, gipiesse, santi, madonne e ogni altro altare









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