Un piacevole soccorso stradale 2.

di
genere
etero

M'infilai al letto accanto a Lucrezia che in un attimo si era liberata dei suoi vestiti e ripresi a baciarla in bocca poi fu lei a dirigere i giochi infatti mi prese tra le sue mani la testa spingendola con grazia in basso, fino all'inguine dove si fermò ed allora io mi diedi da fare a leccarle la figa e stringere tra i denti con delicatezza il clitoride che instantaneamente si raddrizzò fino a sembrare un cazzetto mignon e lo ciucciai sino a farla venire sborrando umori agrodolci che mi mandarono in estasi fino a tal punto che mi puntai sui gomiti spostandomi coi sessi combacianti ed altrettanto le bocche e perciò, mentre il cazzo penetrava la dolce fighina io potevo baciare Lucrezia in bocca e poi le sussurrai se dopo la fighetta saporosa potevo dedicarmi al suo ben messo culetto che era magro ma sodo ed invitante tanto che, dopo che le sborrai in figa avevo il cazzo ancora rigido e potei col suo consenso possederla anche in culo, cosa che misi subito in pratica e lei gemette perchè il buchino era assai stretto ed il mio batacchio faceva la sua bella figura ben messo. La stantuffai a lungo e quando sentii che stavo per godere, allora le chiesi se voleva ciucciarsi la sborra o sentire la pressione dello schizzo nel suo pancino ben levigato. Dopo la lunga sborrata in culo mi voltai di fianco e la abbracciai ai fianchi facendole sentire però anche la nuova erezione che spingeva sul suo pancino e le domandai se lo voleva assaporare un poco e lei subito seguì l'istinto e scese sotto le lenzuola a prendersi in bocca il batacchione che scivolò con foga tra le sue sensualissime labbra. Mi succhiò, ciucciò ed infine se lo prese in mano e lo segòcon una lentezza che subito mi riportò alla nuova erezione, così la scopai ancora e, quando sentii che stavo per godere, la rigirai e me la inculai per la seconda volta ma poi, dopo la sborrata, le chiesi di rimandare i giochi al mattino, al risveglio. Quando mi risvegliai mi venne spontaneo scorrere la mano sul bel culo e Lucrezia si svegliò sorridendomi e dicendomi poi ancora grazie per avere salvato la sua bambina ma io la abbracciai con l'intenzione che dopo la avrei nuovamente posseduta ma squillò il telefono e mi disse di rispondere io perchè in quella stanza, per la cronaca c'ero solo io ed infatti rispondendo riconobbi subito la voce di Isabella che mi disse se poteva venire lì da me per parlare ancora. chiusi la parte bassa della cornetta e dissi a Lucrezia di sua figlia che voleva venire a parlare con me e lei annuì fuggendo via ed allora io risposi subito ad Isabella che la stavo attendendo. Poco dopo lei arrivò ed entrò con la porta già aperta e si sdraiò sopra le lenzuola accanto a me ed io allora la abbracciai facendole appoggiare la testolina sulla mia spalla ed allora lei s'infilò sotto il lenzuolo di sopra e aderì al mio corpo. Poi, dopo avere respirato e sospirato con lentezza, si decise di dirmi che per tutta la notte aveva pensato intensamente a me e che una volta che sarebbe ritornata ad essere carina come negli anni precedenti, mi avrebbe chiesto di essere il suo amante ed essere perciò sverginata da me e lì caddi in un continuo tossire nervosamente. Lei capì subito che mi stavo trovando in una situazione assai imbarazzante e tagliò subito corto chiedendomi se io avessi voluto possederla nel culetto già chiaramente aperto ai giochi che questa volta con me avrebbe potuto solo gradire ed accettare, aggiungendo poi che passando per il corridoio mentre mi stavo scopando la sua mammina, potè sentire lei osannare il mio ben dotato pisellone ed allora si era anche preparata a ricevere nel suo culetto i grossi calibri. Io rimasi senza parole e lei mi disse che si sentiva quasi in dovere di offrirmi il culetto ma le risposi dandole un buffetto sulla guancia che certe cose vanno fatte perchè desiderate non perchè dovute in cambio d'altro. Si voltò e mi diede un bacio sulla guancia. Rimase abbracciata a me ma poco dopo si alzò ed andò via dandomi un altro bacio ma con un pò di malizia infatti sentii la sua lingua all'angolo della mia bocca e la fissai negli occhi. La giornata scorse andando a cavallo tutt'e tre ma dopo il pranzo Lucrezia dovette uscire per impegni di lavoro così me ne andai ad attenuare la calura estiva stendendomi sulmio letto con solo gli slip. Poco dopo mi addormentai e ad un certo punto percepii una sensazione come se si stesse scorrendo sul mio corpo qualcosa ma ad un certo punto sentii il cazzo come se ci fosse qualcosa che lo stringeva delicatamente e subito pensai che era Lucrezia con la voglia di scopare con me ma, aprendo gli occhi vidi la testolina di Isabella incollata al cazzo e subito dopo mi guardò negli occhi dicendomi che trovandoci soli, potevo farle il culetto. Stetti un poco a riflettere sul da farsi ma non trovai scuse per non cedere alla tentazione...e poi lei era ormai maggiorenne e così bella in viso, perciò cedetti e l'abbracciai al collo chiedendole di girarsi di fianco e farsi leccare l'ano sino a farlo viscido di saliva ma lei mi posrse un rubetto di gel e dopo averla slinguata a lungo le splmai il gel sull'ano e sul glande che già s'ingrossava velocemente. La feci mettere in ginocchio e le andai dietro per infilarle il cazzo ma dopo l'ingresso indolore, non potei evitarle di sentire come si stava ingrossando lui così si lamento piangendo un poco ma subito dopo però le prevalse il piacere che annientò il dolore e si girò verso di me chiedendomi di sfondarla con decisione ed io subito la inculai facendola sobbalzare assai. Quando infine le sborrai dentro, lei lo fece uscire e se lo prese in bocca per ripulirlo a fondo slinguandolo. Dopo però mi chiese se le facevo un ditalino stuzzicandole il clitoride e sfiorando col dito l'imene che voleva al più presto vedere rotto. Mi misi a ridere e quasi lei si offese ma subito le spiegai che anch'io avevo voglia di sverginarla ma non certo ora e quindi doveva attendere il momento propizio perchè se lo avessimo fatto ora, magari dovevamo interrompere il bel gioco col ritorno di sua madre e così le dissi di rimandare a momenti più sicuri, più propizi. Mi chiese di incularla di nuovo e lo feci proprio perchè anch'io ne avevo una gran voglia nel sentire che il buchino si stringeva quando la possedevo e lì lei mi fece fermare per sentire ancora meglio il dolorino che poi le dava anche piacere! Dopo che le avevo innondato di sborra il culetto, le proposi di andarcene in piscina dove passammo il pomeriggio intero e varie volte lei mi offrì ottimi bocchini che io poi ricambiai con lunghe slinguate al clitoride ed alla fighina. Quando Lucrezia ritornò fummo chiamati a recarci a tavola dalla numerosa servitù che era in quella fattoria. Durante la cena davo occhiate complici con Isabella e Lucrezia era felice nel vederci osservare di continuo. Dopo cena accusai un finto forte male di testa alzandomi da tavola e me ne andai in camera mia ma poco dopo venne Isabella a chiedermi come stavo e mi diede un bacio in bocca facendomi scuotere l'assonnato cazzo. Lo prese in mano e lo segò fino alla sborrata poi disse che se vedeva sua madre venire da me, rimaneva in camera sua o, diversamente, sarebbe venuta di nuovo da me.
di
scritto il
2021-02-14
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