Un desiderio crescente e incontrollabile.

Scritto da , il 2021-02-07, genere etero

Mi trovavo per un raduno di moto d'epoca delle quali io ne possedevo una e gelosamente custodivo a bordo di un furgone che avevo appositamente affittato, così, in albergo, per passare il tempo in attesa del giorno dopo, mi ero messo a vedere sul computer se lì avrei potuto trovare donne disponibili per passare qualche ora facendo sesso. Digito "Donna cerca uomo" aggiungendoci poi la città dove mi trovavo e, sfogliando alcune pagine, vedo che in quella città prevalevano molte cinesi. Chiaro che le foto sono per "fare abboccare" il cliente e prevedevo che andando all'indirizzo segnalato, invece di due morettine graziosissime e gran fighette, avrei potuto trovare due relitti da demolire ma ci provai andandoci ugualmente. Suonai e mi aprì una donna sulla trentina, decente di viso ma che subito si presentò chiarendo che non era lei a lavorare lì ma solo la responsabile della casa e lì avrei trovato senza dubbio la donna che mi sarebbe certo piaciuta molto, infatti battè le mani e fece l'imgresso in stanza una morettina così graziosa che Luciana, appunto, la titolare, mi presentò chiamandola Anna e, presomi per mano mi condusse in camera da letto, seguito da Anna. Luciana ci lasciò soli, diedi ad Anna i cinquanta euro come accordato al telefono, e lei fece caderela vestaglia scoprendo un corpicino tondetto, graziosissima insomma: viso grazioso, occhi a mandorla, collo cigneo, seni piccolini ma tirabaci da sogno, pancino ed ombelico da leccare e mordicchiare, pube foltissimo e cosce affusolate da baciare dalla testa ai piedi per come mi stava coinvolgendo al gioco. Mi spogliai velocemente e, dopo un bacio in bocca, lei scese subito a prendersi in bocca il cazzo che già dava segni di vita spompinato a lungo dalla morettina. Ad un certo punto le dissi di sdraiarsi sul letto aprendo le coscette che subito mi misi a scorrere con la lingua e risalii poi alla fighina che già si era bagnata di umori ed io iniziai a leccare fino al clitoride che si allungò di qualche centimetro. Dopo lei mi propose il sessantanove ed allora si mise sopra di me con la figa che combaciava con la mia bocca ed iniziai a leccargliela ed anche dedicandomi all'ano ma ero troppo messo male per leccarle il bel culetto ed allora la spostai di peso e le slinguai l'ano comodamente e quindi provai ad infilarle la lingua in culo ma lei lo stringeva pazzamente perchè non voleva assolutamente essere inculata ma le dissi che ero lì per farmela in tutti i suoi buchi senza limiti perciò doveva stare ai miei giochi e poi, ora che mi aveva vietato il culo, aveva ottenuto il contrario perchè morivo dalla voglia d'incularla e magari anche a sangue, perciò sfondandola senza scrupoli. Infatti presi una sua calza e ci annodai i polsi per tenerla ferma e, dopo sputato molta saliva sull'ano, insalivai anche il cazzo e, tenendole le cosce separate al massimo, le accostai il cazzo al culetto che penetrai senza remore e scrupoli facendola gridare un bel pò. Poco dopo, dato che i suoi lamenti non terminavano, si spalancò la porta aperta da Luciana che domandava cosa stava accadendo ed io reclamai il mio diritto di possederla dove e come volevo, così lei mi diede ragione e disse alla ragazza di starsene buona e prendersi il cazzo dove volevo io. Luciana uscì e dissi ad Anna che la avrei slegata ma la avrei inculata nuovamente e lei si mise a piangucolare facendomi smorzare il cazzo ma la mia rabbia e la maggiore voglia di vederla e sentirla gridare mi eccitò talmente che passai a sculacciarla facendola veramente piangere ed infine la inculai nuovamente e lei rimase sofferente ma immobile nell'essere posseduta analmente. Dopo che ci lavammo entrambi, mi rivastii e Luciana mi disse che il giorno dopo sarebbe arrivata da lei una ragazza masochista che chiaramente godeva soffrendo e specificò che si faceva frustare e farsi infilare aghi nel culo e nelle cosce ma esigeva cento euro. Io diedi un bacio alla guancia a Luciana e me ne andai via. Il giorno dopo al motoraduno feci una tale bella figura con la mia vecchia Moto Guzzi tanto che ricevetti una coppa di notevoli dimensioni e tanti omaggi dalla città che mi aveva ospitato tra i quali anche prodotti dolciari classici e carateristici come il pampepato, dolce di cioccolato con tanti ingrdienti. In serata ci fu la cena ed il giorno dopo, prima di lasciare la città, mi tornò alla mente l'invito di Luciana di tornare da lei e conoscere la ragazza particolare e così, messo il bagaglio nel furgone, prendo la strada per andare da lei.

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