La scala oscillava molto ma...e chi scendeva 4.

Scritto da , il 2020-11-18, genere etero

dopo che mi rivestii, telefonai in ufficio chiedendo se era necessaria la mia presenza lì ma la solerte segretaria Lucia, una signora cinquantenne poco appetitosa per me perchè simile ad una tavola piallata e perciò senza forme, il viso pallido ed i capelli simili al colore del topo, perciò decisamente da rispettare e non sfiorarla con un dito...e chi la toccava (?), mi disse che stavano tutti fuori e non richiedevano aiuto, quindi potevo starmene a casa. Chiesi ad Irina se dovevamo uscire per òa spesa alimentare ma mi disse che c'era tutto in casa ed allora, proprio quando la vidi salire sullo scalandrino per spolverare scaffali con libri e le sue cosce si scoprirono tanto da farmi risvegliare il mio batacchio ed allora salii anch'io sullo scalandrino e sollevai la gonna fortunatamente molto larga e, abbassate le mutandine, le infilai il cazzo in figa e lei, ancora sorpresa dalla mia irruenza, mi pregò di scendere giu entrambi e continuare il "discorso" a terra e quasi ci arrivammo velocemente infatti lo spostamento sbilanciò l'attrezzo e per fortuna andammo a cadere proprio sul divano. Nonostante la forte emozione, ambedue ci curammo del nostro piacere sessuale e quindi non badammo al vaso di fiori rotto ed al cristallo del tavolino davanti al divano, anzi, ci liberammo io dei pantaloni e Irina della gonna spalancando le coscione ed infilando il cazzo guidandolo con la mano in figa mentre io stavo palpandole il culo. La penetrai e stantuffai tanto da sborrare altre tre volte ed infine eravamo esausti, allora le dissi di vestirsi per uscire e dopo qualche minuto lei era stranamente pronta ed io rimasi meravigliato perchè con le precedenti mie donne, l'uscire di casa comportava una lunga ed accurata preparazione un pò quasi simile a quella del Presidente della Repubblica o il Papa! e tenete conto che noi non si usciva con scorta ma soli... . Quindi poco dopo eravamo già fuori dalla città e, vista l'ora vicina al pranzo, ci fermammo ad una trattoria dove "mangiammo da Dio". Il pomeriggio lo passammo visitando paesini e borghi, poi tornammo in serata a casa dove Irina preparò una zuppa di erbe come al suo paese ( Ucraina ) che io apprezzai molto e digerii bene. Dopo il caffè che a lei riusciva assai meglio che a me, ci sedemmo a vedere la TV ma io notando come lei si accomodava i cuscini muovendosi e scoprendo così molto le cosce, non pensai più ai programmi da vedere ma le accarezzai le gambe e lei, per tutta risposta si chinò ed andò a slacciarmi la patta dei pantaloni poi afferrò il cazzo slinguandolo e masturbandolo fino a quando iniziai a sborrare a lungo e succhiò ingoiando la sborra. Dopo ci mettemmo a gurdare la TV ed Irina poco dopo si appoggiò alla mia spalla e si addormentò. Quando il programma che seguivo finì, pensai di prendere tra le braccia Irina ma mi resi conto che pesicchiava un poco per me ed allora la svegliai con un bacio e lei ricambiò subito abbracciandomi e ci alzammo insieme sempre rimanendo abbracciati ed andammo in camera dove ci spogliammo e infilammo sotto i lenzuoli. Ci scambiammo uno sguardo e subito ci girammo l'uno al contrario dell'altra formando il classico numero:sessantanove! Ci leccammo fino a godere entrambi assieme e poi, stanche della giornata vissuta, ci abbracciammo addormentandoci subito dopo. Al mattino lri si alzò ed andò in cucina da dove poco dopo sentii il profumo del caffè di cui lei mi portò una tazzina a letto e dopo che lo sorseggiai a lungo, afferrai Irina ai fianchi e la sdraiai accanto a me spogliandola tutta e subito dopo la stavo slinguando alla figa poi mi prese il raptus di mordicchiarle le natiche e lei sussultò con un gridolino d'accompagnamento ed allora mi eccitai e le leccai a fondo l'ano che poi, con l'aiuto del gel potei penetrare senza darle dolore. La possedetti a lungo ma quando sentii che stavo per venirmene, le chiesi se voleva la sborra in bocca ma mi pregò di riempirle il culo ed allora mi lasciai andare e le schizzai non sò quanta sborra tutta dentro. Poi lei si alzò e stava per tornare in cucina ma io volevo possederla in tutti i suoi orofozi perciò prima le misi il cazzo in bocca e quando lui si ravvivò, allora la scopai fino a venirmene e poi se ne venne anche lei così tirai fuori il cazzo dalla figa ed andammo sotto la doccia a ripulirci un poco, poi, dopo colazione, io me ne andai al lavoro tornando solo per pranzo. Al ritorno trovai Irina tutta ben truccata e vestita con un abitino che avvolgeva e risaltava le sue generose forme perciò non pensai affatto al pranzo già pronto ma a lei solo a lei, alle sue curve eccitantissimamente appetitose e simolanti al massimo. Quindi la presi in braccio a fatica ma sempre con ardore e voglia fortissima di averla, possederla, scoparla fino a rimanere senza energie ed infatti così finì che la portai in camera per posarla delicatamente sul letto e spogliandola tutta per poi farlo personalmente e quando fui tutto nudo mi tuffai letteralmente sui suoi seni baciandoli, leccandoli poi le infilai il cazzo in figa per passarlo in seguito al culo dove la stantuffai un poco ma dopo tornai a scoparla in figa per poterla contemporaneamente baciarla in bocca con ardore, con amore, quindi lì finì tutto con baci, sospiri, carezze e ci alzammo dal letto distrutti ma sempre più felici, innamorati, l'uno dell'altra. mangiammo lo squisitissimo pranzo e, dopo il caffè Irina mi fece capire che aveva ancora appetito di sesso ma io dovevo tornare al lavoro, così si scaricò la tensione sbocchinandomi fino alla sborrata che si sorbì fino all'ultima goccia.

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